STRASBURGO, 24 gennaio 2020 - Il giorno tanto atteso è arrivato: gli occhi di tutta Italia si rivolgono a Strasburgo, dove la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo emanerà nel pomeriggio la sentenza sul cosiddetto decreto anti-fantacalcio. È bene ricordare che la Corte non può annullare le leggi nazionali e che l’esecuzione delle sentenze non rientra nella sua competenza. Qualora dovesse arrivare una condanna per il nostro Paese però, il Parlamento sarebbe tenuto a dare applicazione alla sentenza e anche nel caso in cui non lo facesse (violando il diritto internazionale e dunque, indirettamente, la Costituzione italiana) sarebbe probabilmente la Corte Costituzionale ad intervenire cassando il decreto.
Si tratta, insomma, di una giornata decisiva per il caso che ha stravolto lo scenario politico italiano. In attesa della pronuncia della Corte EDU, ripercorriamo nel dettaglio i fatti che hanno portato un passatempo amatissimo dagli italiani come il fantacalcio a dominare per un anno l’agenda politica del Paese.
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- 26 gennaio, ore 19.30: il Milan rende pubblica la formazione che affronterà il Napoli nel big match di San Siro. Ritrova il posto da titolare Gonzalo Higuaín, dopo che il suo trasferimento al Chelsea è definitivamente saltato.
- 26 gennaio, ore 21.43: al 53esimo minuto di gioco il Napoli passa in vantaggio. È proprio Higuaín a deviare goffamente nella porta difesa da Donnarumma un calcio d’angolo battuto sul primo palo da Callejón;
- 26 gennaio, ore 22.06: al 76esimo lo stesso attaccante argentino viene atterrato in area da Albiol. Nonostante le proteste di Kessié e i fischi di San Siro, decide di battere il rigore, calciandolo però con uno scavetto assurdamente maldestro che termina docile fra le braccia di Meret;
- 26 gennaio, ore 22.21: a partita ormai praticamente conclusa Higuaín viene espulso per aver inveito reiteratamente contro l’arbitro, in un drammatico remake della crisi di nervi avuta in occasione della partita d’andata contro la Juve;
- 26 gennaio, ore 22.43: nel dopopartita, Massimo Ambrosini definisce quella di Higuaín “la peggiore prova individuale nella storia recente del nostro campionato”.
- 26 gennaio, ore 22.50: le pagelle live del portale per il fantacalcio Fantagazzetta assegnano ad Higuain il voto 2. Compreso dei malus previsti per l’autogol, il rigore fallito e l’espulsione il fantavoto dell’argentino è un impietoso -4.
- 26 gennaio, ore 23.00: gli hashtag #Higuaín e #Pippaín occupano rispettivamente il primo e il secondo posto dei Trending Topic su Twitter.
- 27 gennaio, ore 01.13: in seguito all’enorme quantità di insulti ricevuti, Gonzalo Higuaín chiude tutti i suoi account social.
- 27 gennaio, ore 09.15: comincia a circolare sui profili social di alcuni giornalisti milanesi la voce secondo cui la figlia dell’attaccante argentino sarebbe scomparsa.
- 27 gennaio, ore 10.00: l’indiscrezione è tragicamente confermata. “Intorno alle 8.50 di questa mattina si sono perse le tracce di Alma Higuaín, di appena 9 mesi. Stando alla prima ricostruzione dei fatti la bambina si trovava a poche centinaia di metri dall’abitazione di famiglia, nel passeggino spinto dalla tata, una signora italiana di 54 anni di cui al momento dobbiamo mantenere la privacy. Quest’ultima è stata avvicinata da un uomo che le ha fatto credere di aver rinvenuto sulla strada un di lei oggetto smarrito. Approfittando di questa distrazione, uno o più complici del suddetto uomo hanno prelevato la bambina, che in quel momento pare dormisse profondamente, dalla carrozzina e l’hanno sostituita con un bambolotto. Non appena la signora si è accorta del terribile accaduto, ha lanciato l’allarme. Tutto lascerebbe pensare dunque che si tratti di un rapimento, sebbene le cause sono ancora ignote. Non si sono ancora palesati testimoni diretti della scena, né abbiamo ricevuto richieste di riscatto.” Queste le parole riferite dal vice questore aggiunto di Milano al manipolo di giornalisti accorsi davanti alla casa che Higuaín condivide con la campagna Lara Wechsler in zona CityLife. Il vice questore aggiunto non ha risposto alle domande dei giornalisti.
- 27 gennaio, ore 11.47: il ministro dell’Interno Matteo Salvini giunge a Milano: «Mettere a rischio la vita di una creatura di nemmeno un anno è un atto indegno, incommentabile. I rapitori si consegnino immediatamente. Pista ultras? Non sta a me fare le ipotesi ma personalmente mi sembra assurdo. Ho visto riportare da alcuni siti le critiche che da tifoso avevo mosso al calciatore Higuaín. Quando questa storia sarà finita procederò per vie legali, in una questione di tale gravità non è possibile che un ministro della Repubblica debba vedersi rinfacciati dei commenti calcistici. Ho piena fiducia nell’Arma, tutto il mondo ci guarda, riporteremo la piccola Alma fra le braccia dei suoi genitori» .
27 gennaio, ore 13.30: con un duro comunicato la Curva Sud Milano smentisce fermamente qualsiasi coinvolgimento “in questo gesto vigliacco compiuto da bestie e non da uomini” ed esprime piena solidarietà al giocatore e alla famiglia.
27 gennaio, ore 20.15: Fantagazzetta pubblica il testo di una lettera giunta in redazione intorno alle 19: «Abbiamo Alma. È in perfette condizioni di salute. Tornerà a casa non appena suo padre si sarà degnato di fare il suo lavoro. Vogliamo almeno una doppietta (o un gol e due assist) contro la Roma, altrimenti… REAL MADRINK».
27 gennaio, ore 20.30: la lettera è nelle mani degli inquirenti, che insieme a una task force istituita da Fantagazzetta stanno lavorando per rintracciare i mittenti. La firma sembra poter essere un dato decisivo.
28 gennaio, ore 10.00: il Milan riprende gli allenamenti. Centro sportivo blindato a giornalisti e curiosi. Alcune fonti interne riferiscono che, con grande sorpresa di tutti, Higuain si è regolarmente presentato a Milanello, scuro in volto e silenzioso, ma molto motivato.
28 gennaio, ore 12.30: torna a parlare il ministro Salvini, questa volta tramite social.
28 gennaio, ore 16.10: le ricerche della squadra composta dal Nucleo operativo centrale di sicurezza e da una decina di esperti di Fantagazzetta ha rilevato la presenza di 8235 squadre dal nome “Real Madrink” iscritte al gioco, di cui 1963 sono gestite da residenti in Lombardia. Restringendo il campo alle squadre con Higuaín in rosa, il numero scende a 381. Gli inquirenti si dicono fiduciosi che fra questi vi siano i rapitori.
29 gennaio: inizia a rimbalzare insistentemente la voce di un incontro a Trigoria fra Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma e Paolo Scaroni, presidente del Milan, alla presenza di un alto dirigente della Lega Serie A. I media avanzano l’ipotesi di una combine fra le due squadre per far segnare una doppietta a Higuaín. Le società smentiscono seccamente, ma la sensazione diffusa è che possa essere una strada praticabile.
30 gennaio: i Carabinieri iniziano gli interrogatori dei fantallenatori dei vari Real Madrink. La giornata passa senza ulteriori notizie. Nel frattempo giornali, tv e social raccontano di un Paese spaccato tra il fronte della trattativa e quello della fermezza. Per la trattativa si espongono Carlo Ancelotti, Alex Del Piero, Silvio Berlusconi, Enrico Mentana e La Gazzetta dello Sport. Sostengono la linea dura invece Massimiliano Allegri, Matteo Salvini (e con lui tutta la maggioranza, compreso il Movimento 5 stelle) e Fantagazzetta.
31 gennaio: il caso Higuaín tiene banco alla Camera dei Deputati. Il Partito Democratico sceglie di sostenere la linea della fermezza ma accusa il Governo di non fare abbastanza per trovare i rapitori. L’intervento del deputato di Forza Italia Vittorio Sgarbi scatena una bagarre in aula che costringe il Presidente della Camera Fico a sospendere la seduta. Nel frattempo il Presidente della Lega calcio Gaetano Micciché annuncia che la 22esima giornata di Serie A resta fissata per il weekend del 2/3 febbraio.
1 febbraio: la redazione de La Gazzetta dello Sport riceve una foto che mostra la piccola Alma, apparentemente serena, accanto a una copia della “Rosa” dello stesso giorno. Un sondaggio commissionato da La7 all’istituto SWG rivela come il 62% degli intervistati sia favorevole a scendere a patti con i rapitori, mentre il 26% si dice indisponibile a trattare. Alla domanda “Come valuti il movente del rapimento?”, il 34% degli intervistati ha dichiarato di “comprendere parzialmente le ragioni dei rapitori”.
2 febbraio, ore 15.00: colpo di scena. Al momento del calcio d’inizio i giocatori di Empoli e Chievo, impegnati nel primo anticipo di Serie A, entrano in campo con una maglia che recita la scritta “ADESSO BASTA. NO FANTACALCIO” e si siedono sul terreno di gioco rifiutandosi di giocare. Contestualmente, un durissimo comunicato dell’AIC svela la strategia ideata dal Presidente Damiano Tommasi e sottoscritta da 540 calciatori (tutta la Serie A meno i 29 calciatori del Milan, che per solidarietà ad Higuaín si sono astenuti): «ADESSO BASTA! Siamo indisponibili a fare il nostro lavoro fino a quando non verrà preso un provvedimento drastico per permetterci di svolgerlo in condizioni di sicurezza e tranquillità. Questo che voi chiamate “gioco” per noi è un’ossessione che ci perseguita in ogni occasione pubblica, che è arrivata a minacciare gli aspetti più intimi della nostra vita e addirittura le nostre famiglie. È assurdo che sia dovuta accadere una tragedia come quella che ha colpito il nostro collega per svegliare le coscienze su questa follia. Il calcio si ferma fin quando non fermerete il fantacalcio». Nessuna delle dieci partite di Serie A in programma nel weekend si gioca, compresa Milan-Roma.
3 febbraio, ore 05.30: Alma Higuaín è libera. Il blitz delle Teste di cuoio della Polizia, avvenuto nelle primissime ore del mattino in una palazzina di Paderno Dugnano (comune a nord della Città Metropolitana di Milano), ha liberato la bambina, apparsa in buone condizioni di salute. Arrestati senza colpo ferire due rapitori, sarebbero uomini italiani di circa 30 anni.
3 febbraio, ore 08.00: in conferenza stampa il Capo della Polizia dichiara i dettagli dell’operazione. A far scattare il blitz è stata la segnalazione di un amico dei rapitori, partecipante della stessa lega fantacalcistica dei due, il quale si era insospettito per lo strano comportamento della coppia nel gruppo Whatsapp dedicato al fantacalcio. I rapitori, che non hanno opposto resistenza, sono Valerio Cavallo, pediatra di 33 anni e Stefano Ferrari, proprietario di un autosalone di 29 anni, entrambi incensurati. La bambina sta bene ed è tornata a casa.
5 febbraio: Tramite il fratello procuratore, Gonzalo Higuaín annuncia il suo ritiro dal calcio giocato.
7 febbraio: il dibattito nel Paese resta caldissimo. Pressate dagli sponsor, le squadre vorrebbero che i giocatori rispettassero i contratti e minacciano le vie legali. La politica è divisa: la Lega vuole mantenere il pugno duro e si dice pronta a un decreto contro il fantacalcio; Di Maio e l’ala destra del M5s sono con l’alleato di governo, mentre un gruppo di parlamentari grillini che fa capo a Laura Castelli considera il provvedimento liberticida ed è preoccupato per le eventuali ripercussioni elettorali. Fermamente contrario Forza Italia. Spaccato il Pd, sempre in attesa del nuovo segretario.
9 febbraio: ancora ferma la Serie A.
11 febbraio: alla vigilia degli ottavi di finale di Champions, ecco la svolta. Salvini riesce a strappare il consenso dei quadri del M5s e annuncia il decreto anti-fantacalcio. Fra i provvedimenti chiusura immediata di Fantagazzetta e di tutti gli altri portali per il gioco, ma anche divieto per i media di dare voti ai giocatori sotto qualsiasi forma. L’AIC festeggia la vittoria politica ed annuncia la fine dello sciopero.
12 febbraio: torna in campo la prima squadra italiana, la Roma, sconfitta 0-1 dal Porto.
15 febbraio: il decreto anti-fantacalcio entra in vigore. Il Parlamento ha 60 giorni per convertirlo in legge.
16 febbraio: inizia il primo weekend di Serie A senza fantacalcio. Un centinaio di fantallenatori si riuniscono a Largo Chigi a Roma per protestare contro il provvedimento. Un manifestante viene arrestato per aver lanciato verso le forze dell’ordine un martelletto per asta griffato Fantagazzetta. I giornali ribattezzano i protestanti come “il movimento del +3”.
20 febbraio: Sia la società proprietaria di Fantagazzetta che diverse neonate associazioni di fantallenatori ricorrono in giudizio al TAR del Lazio contro il decreto.
25 febbraio: il decreto anti-fantacalcio è il tema che domina la scena politica italiana e i sondaggi non tardano a mostrare quanto profonda sia la spaccatura nel Paese. Soffrono le formazioni di governo con la Lega che perde 4 punti percentuali attestandosi al 25.5% e il Movimento 5 stelle che fa addirittura peggio perdendo 5 punti e scendendo per la prima volta in questa legislatura sotto il 20%. Boom per Forza Italia che fagocita i delusi e registra un +4.5%, cresce anche il partito dell’astensione.
7 marzo: nonostante alcune serie difficoltà, il Senato approva in via definitiva il decreto anti-fantacalcio. Quindici senatori pentastellati hanno infatti deciso di votare contro il provvedimento, rischiando di mettere in minoranza il governo, che ha trovato i numeri soltanto grazie a un accordo in extremis con Fratelli d’Italia. Gli analisti parlano di possibile crisi di governo: rimpasto o elezioni anticipate le ipotesi sul piatto.
16 marzo: a un mese di distanza dalla prima manifestazione di protesta, il Movimento del +3 si è formalizzato attraverso una pagina Facebook seguita da circa 360mila utenti. Tramite un evento della stessa pagina in 5mila si danno appuntamento nei pressi dello Stadio Olimpico per un corteo non autorizzato dalla Questura. Si registrano violenti scontri fra manifestanti e polizia nella zona di Ponte Milvio, cinque protestanti restano feriti, di cui uno in modo grave. Primi focolai di protesta anche in altre piazza italiane, in particolare a Milano e Bari.
18 marzo: è crisi di governo. I fatti di Ponte Milvio spaccano definitivamente il Movimento 5 Stelle, con l’ala sinistra guidata da Fico e Castelli che si dichiara indisponibile a sostenere un governo che “porta avanti un’assurda caccia alle streghe nei confronti di un hobby amato da milioni di italiani”. Il Presidente Mattarella avvia le consultazioni per verificare le possibilità di un rimpasto ma la sensazione è che si possa tornare al voto il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.
20 marzo: il Presidente della Repubblica conferma le indiscrezioni degli ultimi giorni e indice le elezioni politiche per il 26 maggio. Inizia la campagna elettorale.
25 marzo: il direttivo dei +3 annuncia che il movimento è pronto a correre alle elezioni: “Non ci fidiamo dei partiti, porteremo in Parlamento una rappresentanza di fantallenatori e lotteremo finché non sarà ripristinata la nostra passione”.
5 aprile: secondo uno studio condotto dal dipartimento di Scienze politiche de La Sapienza quello del fantacalcio è il tema percepito come più importante dagli elettori, davanti a sicurezza, economia e lavoro. Fra i politologi si inizia a parlare di nuova frattura, capace di ridefinire il debole sistema partitico italiano.
24 aprile: è il giorno della presentazione delle liste e gli apparentamenti risultano ormai chiari. Il M5s, privo dei fuoriusciti e guidato ancora da Di Maio grazie all’abrogazione della norma interna che prevedeva il limite di due mandati, si presenta in coalizione con Lega e Fratelli d’Italia, in un fronte che viene definito della “destra antifantacalcio”. Dall’altro lato della barricata ecco invece la coalizione composta dalle due nuove formazioni: i + 3, guidati da Niccolò Colombo, il fantallenatore milanese che aveva denunciato i suoi compagni per il rapimento di Alma Higuaín, e il PeS (Partecipazione, ecologia e sostenibilità) composto dagli ex pentastellati e guidato da Alessandro Di Battista. Corre da solo il Pd di Zingaretti, che non è riuscito a trovare l’accordo né con +Europa né con la sinistra, così come Forza Italia, rinvigorito dalla candidabilità di Silvio Berlusconi. Entrambe le formazioni hanno inserito nel programma la promessa di un referendum popolare sul fantacalcio.
24 maggio: dal palco di una Piazza del Popolo gremita, gli interventi di Dario Hubner e Bobo Vieri chiudono la campagna del Movimento del +3. «La violenza non ha nulla a che fare con il fantacalcio» - conclude il bomber triestino - «I calciatori devono capire che sono pagati fior fior di milioni per gestire la pressione».
26 maggio: finisce con la vittoria della Juventus il campionato di Serie A. I dati dell’audience sottolineano una decrescita media del 23.5% da quando il fantacalcio è stato vietato. Urne aperte in tutto il Paese per le elezioni politiche ed europee.
27 maggio: risultati elezioni politiche Camera dei Deputati (in seggi):
Lega - 209
M5s - 154
FdI - 43
Forza Italia - 80
Pd - 78
M+3 - 38
PeS - 21
Altri - 7
È un grande exploit quello dei +3, che fanno registrare il miglior risultato elettorale di un partito single issue nella storia della Repubblica italiana, e superano addirittura l’alleato PeS. Nonostante ciò, grazie al dominio totale nei collegi uninominali, la coalizione formata da Lega, M5s e FdI raggiunge con ampio margine la maggioranza dei seggi.
10 giugno: al Quirinale il governo Salvini presta giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
11 giugno: nel primo discorso al Senato, il neo-premier Salvini sottolinea che il nuovo governo “non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro sul provvedimento contro il fantacalcio.
29 giugno: durante un giudizio sull’accertamento del diritto alla libertà d’espressione di un’associazione di fantallenatori, il tribunale di Genova solleva la questione di legittimità costituzionale del decreto per contrasto con gli articoli 2, 17, 18 e 21 della Costituzione.
15 luglio: per la prima volta dopo 25 anni il listone dei calciatori di Serie A con le rispettive quotazioni per il fantacalcio non compare fra le pagine de La Gazzetta. Il movimento + 3 compra le due pagine centrali del quotidiano per pubblicare a caratteri cubitali i versi del poeta inglese William Blake: “In ogni voce e proibizione avverto / Le manette forgiate dalla mente.” Sullo sfondo, la foto di un bambino impegnato a studiare il listone sotto l’ombrellone.
17 agosto: Torino e Fiorentina danno il calcio di inizio alla Serie A 2019/20.
1 settembre: l’Italia si sveglia con l’ennesima notizia di cronaca legata al fantacalcio. Nella notte una monumentale operazione congiunta di Polizia e Carabinieri su tutto il territorio nazionale ha portato all’arresto di 742 persone. I rei, uomini e donne fra i 16 e i 62 anni, sono stati colti in flagrante mentre svolgevano aste clandestine di fantacalcio. È il più alto numero di arresti in una singola operazione nella storia dell’Italia repubblicana.
12 settembre: la Corte Costituzionale dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale del decreto anti-fantacalcio senza scendere nel merito. Per la Consulta “l’azione di accertamento all’origine del processo a quo (il caso concreto da cui il giudice ha sollevato la questione alla Corte ndr) avrebbe avuto come unica finalità quella di aggirare il divieto di ricorso diretto”. Secondo la Corte dunque, si è trattato di un caso di fictio litis, un giudizio appositamente messo in piedi dai ricorrenti (i fantallenatori) con l’obiettivo di portare il decreto al vaglio della Corte, un percorso vietato nell’ordinamento italiano. Il fantacalcio resta dunque bandito.
21 dicembre: la Cassazione conferma la sentenza di secondo grado contro i ricorrenti. Esaurite le vie di ricorso interne, i fantallenatori annunciano il ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
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«(...) Il divieto assoluto previsto dalla norma risulta dunque sproporzionato, potendo comportare un effetto restrittivo delle libertà di cui agli articoli 10 e 11 della Convenzione significativo nei confronti dei richiedenti, in assenza di alcuna delle circostanze eccezionali che giustificano, in base alla giurisprudenza consolidata della Corte, il ricorso a una sanzione così grave. (...) L’esercizio delle libertà, come sottolinea la Convenzione, richiede doveri e responsabilità ed è dunque plausibile se non auspicabile che l’ordinamento italiano attui delle misure per garantire i meritevoli di tutela diritti della categoria dei calciatori. Nel farlo, però, deve operare un bilanciamento tra gli interessi di questi ultimi e gli interessi di coloro i quali partecipino in modo sano al gioco in questione seguendo il principio del minor sacrificio possibile. Questo bilanciamento risulta essere completamente assente nel decreto impugnato dai ricorrenti. (...)».
Con queste parole la Corte EDU si è espressa a favore dell’associazione di fantallenatori, dichiarando che il decreto anti-fantacalcio contrasta con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. La palla passa ora al Parlamento italiano che dovrà dare applicazione alla sentenza. Se così non dovesse essere, ci si aspetta che possa intervenire la Corte Costituzionale, dichiarando incostituzionale la norma che vieta il gioco del fantacalcio.