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Se Fedez e Tony Effe la risolvessero sul ring
26 set 2024
26 set 2024
L'unica conclusione sensata del dissing.
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Il palazzetto dello sport ribolle. Le migliaia di persone sugli spalti fremono, perché il momento più atteso della serata finalmente è arrivato. Sta per andare in scena l’impossibile, quello che, fino a pochi mesi prima, sembrava fantascienza. Dopo il dissing che ha acceso la rivalità, Fedez e Tony Effe lo stanno per fare davvero. Si preparano a salire sul ring per disputare un incontro di boxe dilettantistica: tre round da tre minuti, guanti anti-shock da 12 once, nessun casco protettivo, petto nudo. I due si sono accordati per un catchweight a 70 chili, i medici che seguono Fedez hanno dato il loro benestare, la Federazione Pugilistica Italiana ha sbrigato le faccende burocratiche. Un insieme di sponsor mai visto ha convinto entrambi i contendenti a partecipare, e si è diffusa la voce che incasseranno quasi un milione di euro a testa solo per calpestare il tappeto elastico del quadrato.

A un certo punto le luci si abbassano improvvisamente, un boato accoglie il ring announcer che introduce l’ingresso di Tony Effe. È Clementino. Il rapper capitolino entra con la maglia della Roma di Cassano, stringendo tra i guantoni e sollevando sopra la testa un cartonato che raffigura Chiara Ferragni, con dietro due bodyguard con i passamontagna in volto che espongono una sciarpa con scritto: “Pensati Tony”. La colonna sonora è “Chiara”, il brano con cui Tony Effe ha attaccato Fedez nel personale.

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Ma ecco che arriva il momento dell’artista milanese, il padrone di casa, sulle note di “Boss”, singolo del collega: compare avvolto in un costume gonfiabile da bodybuilder, con in testa un cappello da carabiniere e per mano quello che all’inizio sembra un bambino, ma poi si rivela essere una persona affetta da nanismo, truccata da Tony Effe, cioè con canottiera, catene, finti tatuaggi in faccia. Il counter di Twitch, che trasmette in diretta l’evento, sta esplodendo. I due artisti si sistemano agli angoli del ring e rivelano i loro completi luccicanti. Su Fedez spicca la scritta Boem, la sua bevanda, mentre Tony Effe esibisce il nuovo marchio di abbigliamento sportivo lanciato prima del match, No Snitch Sportswear. Ora sono al centro del ring a raccogliere le ultime indicazioni dell’arbitro, ci siamo davvero. Ma come siamo arrivati a questo punto?

Nonostante il dissing che li ha contrapposti, Fedez e Tony Effe sono andati d’accordo per anni, e tra le diverse cose che hanno condiviso spicca la passione per gli sport da combattimento. Quello tra rap e sport di combattimento è un binomio nato negli Stati Uniti grazie alle radici comuni dei loro protagonisti, che provengono da estrazioni sociali simili, sanno cosa significa la gavetta, e hanno storie di riscatto e rivalsa. Gli esempi sono tanti: Tupac Shakur è stato assassinato mentre rincasava da un match dell’amico Mike Tyson, 50 Cent ha accompagnato diversi ingressi sul ring di Floyd Mayweather, e anche in Italia gli eventi più importanti di boxe registrano un parterre con tanti artisti, soprattutto rapper, amici dei pugili. Fedez e Tony Effe, però, non sono solo appassionati, ma anche praticanti.

La preparazione

Tony Effe ha detto di essersi allenato di boxe, con alcuni periodi di pausa, dai 16 ai 23 anni. Si stava preparando all’esordio da dilettante quando ha svoltato con la musica, e ha dovuto rivedere i suoi piani. «Da ragazzino mi sentivo il capo del mondo, i primi cazzotti presi in palestra mi hanno fatto capire che non era proprio così. È uno sport formativo», ha dichiarato. In un’intervista recente dice di allenarsi quotidianamente, come un professionista, e quando, ospite di un podcast su YouTube, gli è stato chiesto quale collega sfiderebbe sul ring, ha risposto: «Tra tutti, forse Fedez è l’unico con cui potrei farlo. Me la porto a casa, però lui è uno che si butta, non sfigurerebbe». Tony Effe è amico di Marvin Vettori e di alcuni pugili italiani, e Fedez nel dissing lo ha stuzzicato proprio su questo, rappando: Frate’, sei Hasbulla, non sei Vettori.

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Anche Fedez ha cominciato con il pugilato tempo fa. Racconta di essere entrato nella storica palestra di boxe Doria di Milano da 21enne, allenandosi per 3-4 anni. Poi è passato alle MMA sotto la supervisione di Stefano Paternò, fighter professionista. Infine l’approdo alla Fight Club Fragomeni di Giacobbe Fragomeni, ex campione del mondo di pugilato. L’artista milanese ha spiegato: «La boxe mi fa sfogare tantissimo e mi serve per il cardio, dato che ne ho poco». Tony Effe invece oggi si allena con Giorgio Petrosyan, leggenda della kickboxing. I due, quindi, si sono rivolti al meglio del settore.

Partendo da questi presupposti, è nata una cordata inedita di imprenditori, agenti del mondo dello spettacolo, manager di case discografiche e promoter di sport da combattimento con un unico obiettivo: organizzare un match di boxe tra i due rapper. Dopo mesi di trattative, colpi di scena, litigi e riavvicinamenti l’incontro è diventato ufficiale, mandando i fan e non solo in visibilio. Conferenze stampa, face to face pubblici, risse tra entourage e insulti sui social hanno fatto il resto, insieme a dibattiti tra politici, opinionisti, ma soprattutto esperti che si sono espressi su punti di forza e di debolezza dei due contendenti.

Alla fine non siamo anche noi qui per questo? Tony Effe ha 33 anni, è alto 171 centimetri per 65 chili circa. Fedez è di due anni più grande, ha un vantaggio di 3 centimetri in altezza e di dieci chili di peso. I due si sono accordati per un catchweight a 70 chili - una soluzione che ha messo in difficoltà soprattutto Tony Effe, che ha dovuto aumentare di parecchio le calorie assunte e il lavoro con i pesi per mettere su massa muscolare.

Anche per Fedez non è stata una passeggiata di salute, comunque. Il cantante milanese è stato costretto a una dieta ferrea e a un taglio del peso a poche ore dall’incontro. È stato il primo della sua vita e, visti i noti problemi di salute, in molti erano preoccupati per gli imprevisti che avrebbero potuto presentarsi. Grazie all’équipe medica che lo ha seguito, però, Fedez ha resistito - ovviamente documentando il suo strazio su Instagram. Cosa ancora più importante ai fini dell'incontro: è riuscito a fare una ricarica (ovvero la fase successiva alla pesata) da manuale, recuperando i chili persi e presentandosi quindi più pesante sul ring.

L'incontro

Al gong del primo round, entrambi cominciano contratti e timorosi. Improvvisamente, però, Fedez, mancino, si scaglia addosso a Tony Effe, in guardia ortodossa. Sembra giocare sull’effetto sorpresa, lanciandosi in avanti e incalzando l’avversario, preso alla sprovvista. Dal rumore dei colpi sembra che Fedez abbia le mani pesanti e su uno dei colpi il naso del suo avversario inizia a sanguinare.

Il rapper milanese non è canonico nella sua tecnica ma efficace: con il jab scuote Tony Effe, che indietreggia, perde la guardia, alza il mento - nel pugilato, difendersi sotto pressione è difficilissimo. L'inerzia sembra segnata ma Fedez fa un errore decisivo: invece che sfruttare l’allungo a proprio favore mantenendo una distanza a lui congeniale e muovendosi intorno al bersaglio, nella foga di colpire si scompone, e cade addosso a Tony Effe, che ne approfitta per legare, abbracciandolo, e rifiatare. Fedez improvvisamente sembra stanco: è rigido, teso, legnoso, e così ogni colpo comporta un dispendio di energie eccessivo, interferendo con la respirazione e il recupero. L’angolo gli ricorda altre risorse utili, come il montante sinistro per sfruttare a proprio vantaggio il baricentro basso di Tony Effe, per di più se si abbassa per schivare, e il diretto sinistro, che a volte va a segno e si fa sentire. Ormai però è troppo tardi e Fedez comincia ad accusare il ritmo troppo alto.

Dopo una metà di round traumatica, Tony Effe inizia a prendere coraggio, seppur con prudenza. Il rapper romano cerca spesso il corpo dell'avversario, soprattutto a livello del plesso solare, in modo intelligente, per fiaccarlo e disinnescarne il footwork. La ripresa la vince Fedez, che però continua a sembrare troppo affaticato per essere all’inizio del match.

Nel secondo round, la situazione si ribalta: Tony Effe nota il momento di stallo di Fedez e prende fiducia, sciolto nei movimenti, coordinato e reattivo, mobile, esplosivo. Fedez arranca, incassando con coraggio e dimostrando una tempra battagliera, ma le forze lo stanno abbandonando definitivamente. Tony Effe alterna combinazioni in linea bassa e alta, andando a segno con ganci e montanti, costringendo l’avversario a legare. Fedez ha però qualche guizzo dalla sua: azioni sporadiche che però respingono l'avversario e lo costringono ad un approccio più prudente. Il round termina e se lo aggiudica il rapper romano, in gestione delle ostilità ma provato per lo sforzo.

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La terza ripresa è la peggiore da guardare, eppure la si osserva ad occhi sgranati, perché il match è in parità. Fedez raccoglie le ultime forze, quasi della disperazione, mentre Tony Effe continua a colpirlo, con sempre meno convinzione ed energia. I due legano e si abbracciano a lungo, con l’arbitro che deve continuamente intervenire a separarli. I giudici non devono capire chi ha fatto meglio dell’altro, ma chi ha fatto meno peggio. Come è normale che sia, la tensione di esordire combattendo davanti a migliaia di persone ha giocato un brutto scherzo. Entrambi hanno finito le energie troppo presto.

La sfida finisce con i due che barcollano uno di fronte all’altro, sfiniti ma consapevoli di aver dato tutto, e anche di più. Al suono della campana, il pubblico dell’arena applaude entusiasta, alla fine di un match altalenante e spettacolare pur rimanendo sempre in bilico. Si alternano cori per l’uno o per l’altro. Intanto Fedez e Tony Effe scambiano cenni di intesa, parlano, ridono. Hanno condiviso il ring, una delle esperienze più intime che ci sia, perché ci si mette in gioco fino in fondo, anima e corpo, e per poterlo fare bisogna essere in due. Non c’è spazio per altro: rivalità, questioni in sospeso o dissing.

Ma il verdetto è il verdetto, ed è sempre inesorabile. Vince Tony Effe, di poco, e secondo alcuni un pareggio sarebbe stato più giusto - ma gli sponsor, nei giorni precedenti, avevano insistito con la giuria per avere comunque un vincitore, anche in caso di un match equilibrato.

Il giorno dopo, sui social impazzano le immagini dell’incontro, televisioni e giornali ne parlano, le persone nei bar si confrontano. L’evento è stato un successo. E poi, nel mezzo dei dibattiti, delle discussioni e delle fazioni di fan e hater, ecco che compare un messaggio dagli account ufficiali di Matteo Salvini, che ha appena fatto cadere il governo di centrodestra per rilanciare le sue ambizioni di premier: “Il signorino Fedez, ex paladino dei radical chic, ieri sera ha preso una bella batosta. Federico, ti offro la possibilità di rifarti: in due mesi sono pronto. Amici, non sto scherzando. Siete con me?”.

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