Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
I più veri tra i finti tifosi presenti in Qatar
22 nov 2022
Che poi, esiste il tifo vero e quello falso?
(di)
(articolo)
8 min
(copertina)
ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images
(copertina) ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images
Dark mode
(ON)

Qatar 2022 si porta dietro questioni problematiche, in questo articolo abbiamo raccolto inchieste e report che riguardano le morti e le sofferenze ad esso connesse.

Si possono mettere dei paletti alla scelta della squadra per cui tifare? È una questione interessante, una battaglia portata avanti dai sostenitori del tifo a chilometro zero. Per altri, invece, il tifo non è geografia ma piuttosto casualità: ti innamori del calciatore x, dell’identità della squadra y. Nel calcio per club questa dicotomia è piuttosto divisiva ma anche accettata, più o meno, visto che in tanti tifano per una squadra anche se non rappresenta la loro città di nascita (o adozione).

Nel calcio per le nazionali, però, il discorso è molto diverso. In un’epoca in cui i nazionalismi tornano a bussare prepotenti, il nazionalismo del tifo è l’unico visto ancora come innocuo, anzi quasi necessario, la condizione minima per dirsi Paese. Per chi è nato e cresciuto in Italia è stato scontato esaltarsi per la vittoria dell’Europeo, uscire in strada a festeggiare, allo stesso modo avere voglia di spaccare tutto dopo la partita con la Macedonia del Nord. Altrove però la situazione è diversa: chi è nato in India, Bangladesh, Pakistan o Nepal deve rinunciare a tifare durante l’evento sportivo più importante al mondo perché le loro Nazionali non ci arriveranno mai (o, almeno, non in questa vita)?

In questi giorni migliaia di tifosi di questi paesi stanno invadendo le strade di Doha con il loro tifo (piccola informazione: in Qatar solo poco più del 10% della popolazione è qatariota, la restante è composta da immigrati di diversi paesi, soprattutto quelli che ho citato sopra). Il loro supporto alle squadre è colorato, pieno di bandiere, parrucche sintetiche e occhiali buffi, sembra quasi uscito da un ingenuo “manuale per tifosi”. Tifano dal profondo del cuore, o almeno ci provano.

Più di qualcuno ha puntato il dito contro questi tifosi, definendoli “falsi”, come se il tifo fosse un passaporto e non una fede, sostenendo che siano pagati dal governo qatariota per mostrare passione, occupare stadi, far sembrare questa pantomima nel deserto una festa che può essere condivisa su Tik Tok. Infantino, nel lungo e assurdo discorso tenuto qualche giorno fa, ha anche messo a tacere le voci che questa massa di tifosi sarebbero attori pagati: «Qualcuno che sembra indiano può non tifare per l'Inghilterra, la Spagna o la Germania? Sai cos'è questo: questo è razzismo».

Se anche fosse vero, se cioè fossero pagati per tifare, la loro posizione sarebbe comunque molto più rispettabile di quei tifosi inglesi, gallesi e olandesi a cui il governo del Qatar ha pagato il biglietto aereo, l’ingresso negli stadi e il vitto e l’alloggio per parlare bene del torneo e del paese che lo ospita sui propri canali social e per fare la spia sui comportamenti scorretti degli altri tifosi (nei giorni scorsi il Qatar ha fatto marcia indietro, revocandogli i biglietti).

Veri o falsi che siano, noi abbiamo scelto i migliori, perché il tifo rimane la parte più bella del calcio, anche di questa versione non certo immacolata a cui stiamo assistendo in Qatar.

Questo gruppetto di tifosi inglesi

https://twitter.com/FBAwayDays/status/1593139336404676608

Stonati sono stonati, ma quanti “non inglesi” conoscono la melodia di It’s coming home? Quello che in molti pensano sia un motto, non particolarmente fortunato, degli inglesi è in realtà una famosa hit dei Three Lions che affonda le sue radici nell’Europeo del 1996, giocato a casa loro. Vale anche per un torneo disputato in Qatar? Probabilmente sì, dopotutto l’emiro e sovrano indiscusso del paese Tamim bin Hamad Al Thani ha una forte formazione britannica.

La presenza caciarona di questi tifosi ha creato molti fastidi al Qatar, proprio per l’eccesso del loro “essere inglesi” senza esserlo davvero. Il Guardian li ha intervistati, scoprendo che arrivano da Kerala, India, un posto dove gli inglesi non dovrebbero amarli. Allora cos’è tutto questo amore? «Nessuno di noi viene pagato», ha detto uno di loro, «Siamo tifosi irriducibili dell'Inghilterra. Il mio giocatore preferito era Beckham, ma ora è Saka». Un altro ha raccontato come nel resto del mondo non è come in Europa o Sud America, dove il tifo è per le rispettive nazioni di appartenenza, ma non per questo è meno sentito. Nella loro regione, per esempio, il tifo per la Coppa del Mondo è fortissimo. Per dimostralo ha mostrato ai giornalisti un gruppo whatsapp dove si parla della Nazionale inglese con migliaia di iscritti e soprattutto una foto con un cartonato gigante di Kane issato nei pressi di Kerala.

https://twitter.com/Spurs_India/status/1594663140482240518

Se siete curiosi di cosa si intende per "cartonato gigante di Kane".

Sempre loro hanno accolto i calciatori inglesi fuori dal loro hotel al grido di “Southgate è il nostro super allenatore! Sterling è la nostra super star! Pickford è il nostro super portiere”, frasi che, insomma, vi lascio giudicare nella loro sincerità.




Questo tifoso argentino

Stuart Franklin/Getty Images

Nessuna Nazionale si porta dietro la mistica dell’Albiceleste, chiamata a innalzare i destini di Messi a quelli del divino. Questo tifoso, che guarda intensamente delle lanterne accese sul lungomare di Doha, mi sembra, rappresenti bene la parte più spirituale ed emotiva che ogni argentino si porterà dietro nei prossimi 28 giorni.


Questo tifoso canadese

Lance McMillan/Toronto Star via Getty Images

Come sono i canadesi? In che modo tifano? Avete mai visto un canadese all’infuori delle classiche rotte dei backpackers? Immagino lo scopriremo nei prossimi giorni in Qatar. Intanto lui, con questa sciarpa assolutamente neutra con un’assolutamente neutra scritta “Canada” si posiziona in una posizione intermedia, in attesa di capire se il tifo canadese sarà una torcida colorata e gioiosa o una più composta ed elegante rappresentanza silenziosa.


Il CR7 dei tifosi portoghesi

Emin Sansar/Anadolu Agency via Getty Images

Con questa maglia di Cristiano Ronaldo, questi occhiali tamarri e dei baffi obiettivamente imponenti, questo tifoso mi sembra rappresentare l’(ex?) calciatore del Manchester United molto più di altri portoghesi (o veri portoghesi, se volete presumere che non lo sia), che invece come popolo non sembrano sprizzare quella carica di amore per la propria persona tipica di Ronaldo.


Questo tifoso francese (ma anche gli altri)

Ok, probabilmente un vero tifoso francese non indosserebbe mai questi occhiali pacchiani che ti fanno sembrare come se stai sempre per inciampare su qualcosa (ma si vede davvero con questi occhiali?). Allo stesso tempo, però, che altri motivi al mondo ci sarebbero per indossarli se non per un vero e grande amore verso i Blues? All’arrivo in Qatar Giroud, trovandoseli davanti, ha detto «non sapevo che gli indiani tifassero Francia». Beh Olivier, forse dovresti leggere la pagina Wikipedia “Insediamenti francesi in India”.


Angolo migliori tifosi sulla cui nazionalità non dovremmo avere da ridire

Questi tifosi croati

https://twitter.com/JurajVrdoljak/status/1593962842499284994

Dovete pensare che un giorno uno di loro si è svegliato e ha detto agli altri che sarebbe stata una bella idea andare in Qatar indossando un Thawb, ma non bianco come vuole la tradizione, bensì bianco a scacchi rossi come i colori della Nazionale croata. Non è appropriazione culturale perché sopra i 30 gradi non è mai appropriazione culturale se vesti qualcosa di fresco (credo, dovrei controllare).

Questi tifosi inglesi

https://twitter.com/calcioinglese/status/1594456715776466945

Diciamo che non è difficile riconoscerli per quello che sono: inglesi.

Questi tifosi dell’Ecuador

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Anche meno andava bene.




Questa parata di tifosi tedeschi

https://twitter.com/FBAwayDays/status/1592485080349708288

Se, davvero, si tratta di tifosi a cottimo, quest’ultimi hanno potuto scegliere per quale squadra tifare? E se hanno potuto, perché scegliere la Germania? Tifare Germania senza essere nato in Germania è come scegliere di tifare Serpeverde o la Juventus (ehehehehe). Allo stesso modo, però, è una delle scelte migliori se vuoi conservare il tuo posto di lavoro a lungo (tolta la drammatica spedizione in Russia, la Germania è praticamente una perenne semifinalista).Qualunque sia il motivo per cui stanno tifando Germania, questi tifosi lo stanno facendo con grande passione, riscattando un paese spesso visto male dagli altri anche quando si tratta di passione per il calcio, quando al contrario le tifoserie tedesche sono tra le migliori al mondo.

Il mio preferito è quello con la maglia di Thomas Muller, perché se dobbiamo fare un lavoro sporco, dobbiamo farlo fino in fondo.


Quest’altro tifoso argentino

Per entrare nella parte, questo tifoso ha imparato a palleggiare di testa. Perché il vero motivo per cui i tifosi si recano sui luoghi del Mondiale è per la speranza che, per qualche motivo, tutti gli altri connazionali presenti non possano scendere in campo e quindi tocchi a loro diventare gli eroi di una Nazione.


Questi ultras del Qatar

VCG/VCG via Getty Images

Alla partita d'esordio questo gruppo di tifosi del Qatar, barba e maglia granata d'ordinanza, hanno composto la frangia più calorosa del tifo dei padroni di casa. Probabilmente sono anche nati e cresciuti nel paese che ospita la Coppa del Mondo, come detto non è importante, ma la loro presenza è, nonostante l'impegno, sembrata un po' posticcia, anche più di altri tifosi finiti visti fin qui. Dopotutto, dopo aver provato a costruire una Nazionale in provetta, non sarebbe strano se il Qatar avesse provato a costruire degli ultras in provetta. Due cose, abbiamo scoperto, molto più difficili di quello che si poteva pensare.


Questi tifosi spagnoli

https://twitter.com/wc22updates/status/1593963357324791808

Se Infatino può essere qatariota, gay, disabile e arabo, perché loro non possono cantare di essere spagnoli? Almeno loro tiferanno una delle cose più belle da vedere in Qatar nel prossimo mese.


Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura