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Le foto sportive più belle del 2023
09 gen 2024
Ripercorriamo l'anno appena passato con alcuni dei migliori scatti.
(articolo)
9 min
(copertina)
IMAGO / Bildbyran
(copertina) IMAGO / Bildbyran
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Ci sono poche cose in grado di restituire belle foto come lo sport. A volte sono rivelatorie nell'attimo congelato dal movimento, a volte sono illusorie sulla realtà che rappresentano, come quella celebre in cui Maradona sembra affrontare sei giocatori del Belgio contemporaneamente, ai Mondiali del 1982. Le foto sono anche un modo perfetto per ricordare i momenti di un anno che è appena passato, fissare momenti che nella memoria rischiano di sparire in fretta.

In collaborazione con il nostro fornitore fotografico, IMAGO, abbiamo quindi scelto dieci foto dal 2023, provando a tenerci su questo equilibrio fragilissimo. Dieci foto che sono sì belle, ma che raccontano anche qualcosa dall'anno sportivo appena passato.

13 agosto: Kopecy Lotte (Belgio) vince i Mondiali di ciclismo su strada a Glasgow, in Scozia (foto IMAGO / Photo News).

Il momento in cui Lotte Kopecky taglia il traguardo a Glasgow si porta le mani sopra al casco e la faccia si piega in un’espressione sconvolta. Certi sportivi al culmine della propria gioia sembrano tristi. Davanti ai microfoni non riesce a spiegarsi: «È stato un anno incredibile, ma anche un anno molto duro. Non so nemmeno io cosa mi ha spinto ad andare avanti, cosa mi ha fatto andare avanti, a cosa stavo pensando. È un sogno che diventa realtà». Kopecky ha dedicato la vittoria al fratello, morto alcuni mesi prima.

20 agosto: Jennifer Hermoso dopo la finale dei Mondiali di calcio vinta dalla Spagna sull'Inghilterra a Sydney, in Australia (foto IMAGO / Bildbyran).

Jennifer Hermoso sembra sdraiata su un letto di pepite d’oro, felice, dopo aver vinto la finale dei Mondiali femminili contro l’Inghilterra, a Sydney. È la rappresentazione perfetta di ciò che devono aver provato le calciatrici spagnole dopo aver compiuto questa impresa letteralmente incredibile. Una Nazionale che si era qualificata per la prima volta ad un Europeo solo nel 2013, e a un Mondiale solo nel 2015, che batte in sequenza, dopo il girone, Svizzera, Olanda, Svezia e infine le campionesse europee in carica dell’Inghilterra, date tra le favorite prima dell’inizio della competizione. Una vittoria che ha avuto un peso anche politico epocale, proprio per una foto, quella della molestia dell’ex presidente della federazione spagnola Luis Rubiales alla stessa Jennifer Hermoso (ne avevamo scritto qui). Sinceramente preferiamo riguardarci questa, di foto, e lasciare quella con Rubiales ai libri di storia.

20 agosto: Noah Lyles, Stati Uniti, vince la medaglia d'oro nei 100 metri ai Mondiali d'Atletica di Budapest, in Ungheria (foto IMAGO / Beautiful Sports).

Noah Lyles è stata una delle notizie sportive del 2023, merito della medaglia d’oro ai 100 metri ai Mondiali di Budapest e di una risposta che ha fatto discutere molto, soprattutto negli Stati Uniti. «Lo sapete cosa mi turba di più? Guardare le finals della NBA e vedere scritto “campioni del mondo” sopra le teste dei giocatori. Campioni del mondo di cosa? Degli Stati Uniti? Non mi fraintendete: amo gli Stati Uniti, a volte, ma di certo non è il mondo». Al di là di come la si pensi sulla questione, è stato sicuramente un momento di riflessione importante per l’opinione pubblica americana, da sempre poco attenta al proprio posto nel mondo, e con il senno di poi ha avuto una sua carica profetica significativa, visto che poche settimane dopo gli Stati Uniti hanno perso i veri Mondiali di basket (arrivando addirittura quarti, dietro a Germania, Serbia e Canada). In ogni caso, Lyles rappresenta l’ultimo prototipo della proverbiale esuberanza statunitense, e questa foto sembra rappresentarlo appieno.

1 settembre: Max Verstappen, Red Bull, durante la seconda sessione di prove libere sul circuito di Monza per il Gran Premio d'Italia (foto IMAGO / ANP).

Il campionato 2023 di Formula 1 è stato uno dei più dominati della storia, se non il più dominato. La Red Bull ha vinto addirittura 21 Gran Premi su 22, battendo il precedente record fatto segnare dalla MacLaren nel 1988, e Max Verstappen in particolare ne ha vinti 19 su 22, distruggendo un record detenuto da Alberto Ascari addirittura dal 1952. Come sempre quando un pilota si solleva troppo rispetto agli altri, l’interesse intorno alla Formula 1 però scema. Ed è strano pensare che sia successo di nuovo con Verstappen, che nei primi anni della sua carriera era considerato un pilota pazzo e imprevedibile. La foto sembra come contenere le due anime del pilota olandese, quella del cannibale da una parte e quella della scheggia impazzita dall’altra, a prendersi metà dell’immagine per una, come se fossero finalmente bilanciate in maniera perfetta. Ancora più significativo che la foto sia stata scattata al Gran Premio di Monza, storico feudo della Ferrari dove la Red Bull ha inflitto forse la più dolorosa delle sue doppiette.

26 novembre: Alejandro Garnacho segna di rovesciata contro l'Everton (foto IMAGO / PA Images).

Può esistere bellezza anche nella più desolante delle situazioni, è sembrato ricordarci Alejandro Garnacho con uno dei gol più belli del 2023. Una rovesciata che è citazione di quella celebre di Rooney contro il Manchester City, ma anche inno a ogni rovesciata, aspirazione impossibile del calcio di ascendere al cielo con i piedi. La foto restituisce la bellezza del gesto di Garnacho, e al tempo stesso elimina il grigiore che lo circonda. La stagione drammatica del Manchester United, il futuro incerto di Garnacho, le brutte prestazioni della squadra di ten Hag che sono arrivate dopo. La fotografia può rivelare la verità e al tempo stesso restituire un’illusione, e forse questo è ancora più vero per la fotografia di una rovesciata.

6 ottobre: Simone Bales ripresa durante la finale individuale femminile dei campionati mondiali di ginnastica artistica ad Anversa, in Belgio (foto IMAGO / Belga).

Ad Anversa Simone Biles ha vinto il suo sesto Mondiale individuale in carriera. Nessuno, prima di lei, ne aveva vinti più di tre in un’intera carriera. Lo vince a 26 anni, e pochi mesi dopo il suo ritorno alle gare dopo la pausa annunciata ai Giochi Olimpici di Tokyo, che sollevò delle enormi questioni sul tema della salute mentale delle atlete, e in particolare delle ginnaste. Lo vince dieci anni dopo il primo Mondiale vinto, nel 2013, quando di anni ne aveva 16. «Da quel momento ho davvero cominciato a credere alla mia ginnastica».

Nella fotografia uno dei momenti di sospensione di Biles alla sbarra, poco prima di opporsi alla forza di gravità.

16 ottobre: Viktor Gyökeres esulta dopo aver segnato lo 0-1 in Belgio-Svezia, valida per le qualificazioni agli Europei del 2024 (foto IMAGO / Isosport).

Il nome di Viktor Gyökeres è uscito prepotentemente nel 2023 a suon di gol e grandi prestazioni (ne abbiamo scritto qui). Ha iniziato l’anno al Coventry City, in Championship e l’ha finito in testa al campionato portoghese con lo Sporting Clube. In mezzo si è preso il posto di centravanti titolare della Svezia. Dopo ogni gol Gyökeres esulta intrecciando le mani sulla faccia, come in questa foto (l’esultanza, nel caso specifico, è per il gol segnato al Belgio, in una partita diventata tristemente famosa per l’assalto fuori allo stadio in cui hanno perso la vita due tifosi svedesi).

Che sta a significare questo gesto, come a indossare una maschera fatta di dita? Per un suo compagno è un’imitazione di «Hannibal Lecter: perché lui mangia le persone, mentre Viktor mangia le difese»; qualcun’altro ha citato Batman e altri eroi mascherati. Gyökeres ha tenuto il motivo segreto, lo svelerà - ha detto - dopo la vittoria del campionato.

28 ottobre: Siya Kolisi esulta con il trofeo Webb Ellis dopo la vittoria della finale dei Mondiali di rugby tra Nuova Zelanda e Sudafrica giocata a Parigi, in Francia (foto IMAGO / Inpho Photography).

Nel 2018 Siya Kolisi fu il primo capitano nero nella storia del Sudafrica, un paese con un passato razziale piuttosto complicato e dove gli "Springboks" - come viene chiamata la Nazionale sudafricana di rugby - ha avuto parte attiva nel migliorare le condizioni sociali della parte nera del Paese. Nel 2023 ha baciato la Coppa del Mondo sotto la pioggia di Parigi in una foto epica. Il Sudafrica ha vinto il Mondiale al termine di una finale al cardiopalma contro il nemico di sempre, la Nuova Zelanda, battuta 12 a 11.

Kolisi non doveva neanche esserci in Francia, visto che sette mesi prima un placcaggio gli aveva distrutto il ginocchio. «Avevo dubbi sul mio recupero», ha detto «ma i medici mi hanno regalato tutta la loro maestria, il resto lo ha fatto Dio e le mie preghiere».

Con questa vittoria, che raddoppia quella del 2019, il Sudafrica è diventato il paese con più vittorie nel mondiale di rugby (4), una in più della Nuova Zelanda.

4 novembre: un tifoso del Fluminense durante la finale della Copa Libertadores contro il Boca Juniors al Maracanã di Rio de Janeiro, in Brasile (foto IMAGO / Sports Press Photo).

È stato un grande 2023 per il Fluminense, culminato con la vittoria della Copa Libertadores, nella finale giocata al Maracanã contro il Boca Juniors. La squadra brasiliana si è imposta all’attenzione per il gioco peculiare del suo allenatore Diniz (diventato anche il CT del Brasile per qualche mese, prima di essere esonerato), un gioco definito “Relazionismo” e fatto di sovraccarichi estremi intorno al pallone, avvicinamenti dinamici, connessioni irregolari e, soprattutto, tantissima fluidità di posizione.

Cosa penserà questo giovane tifoso dello stile di gioco della sua squadra? Questa foto racconta l’anima più passionale del calcio sudamericano, un tifo coinvolgente e colorato che si intreccia con lo spirito del continente, fatto anche di grandi rivalità (qui ad esempio c’era quella tra Brasile e Argentina). A raccontarvi questa finale e il suo folklore, da dentro e fuori lo stadio, c’eravamo anche noi di Ultimo Uomo e magari vi va di leggere il nostro reportage di quella giornata.

19 novembre: Samuel Da Silva dopo la finale dei 50 metri dorso ai Giochi parapanamericani di Santiago, in Cile (foto IMAGO / Photosport).

Niente più degli sport paralimpici riesce a restituire l’ambizione umana a superare i propri limiti. Ce lo ricorda questa immagine del nuotatore brasiliano Samuel Da Silva, il viso finalmente liberato dalla fatica e dalla tensione in un respiro, dopo aver vinto la finale dei 50 metri dorso ai Giochi parapanamericani (ovvero i Giochi Paralimpici Panamericani) di Santiago, a novembre. Da Silva ha dominato la competizione sudamericana di nuoto maschile. Oltre ai 50 metri dorso, infatti, ha vinto anche i 200 stile libero, i 50 farfalla, i 50 stile libero, la 4x50 stile libero e la 4x50 mista. La sua tecnica di propulsione con le gambe è impressionante, un inno alle potenzialità umane al di là di qualsiasi ostacolo.

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