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Alla Francia bastano sempre poche fiammate
11 dic 2022
L'Inghilterra ha controllato, la Francia ha segnato.
(articolo)
10 min
(copertina)
Foto di David Niviere/ABACAPRESS.COM
(copertina) Foto di David Niviere/ABACAPRESS.COM
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Qatar 2022 si porta dietro questioni problematiche. In questo articolo abbiamo raccolto inchieste e report che riguardano le morti e le sofferenze ad esso connesse.

Nonostante il blasone, Francia-Inghilterra non rappresenta un classico del calcio mondiale. Sino al quarto di finale allo stadio Al Bayt, le due squadre si erano incontrate solo due volte agli Europei e due volte ai Mondiali e mai in uno scontro secco a eliminazione diretta. L’ultimo precedente in Coppa del Modo risaliva al girone eliminatorio in Spagna nel 1982. All'epoca, in un assolato pomeriggio di giugno al San Mames di Bilbao, l’Inghilterra aveva battuto la Francia per 3-1 con una doppietta di Bryan Robson e il gol di Paul Mariner, centravanti dell’Ipswich Town vincitore della Coppa UEFA 1981. La Francia giungerà a un passo dalla finale, perdendo la semifinale contro la Germania Ovest nella battaglia di Siviglia, mentre l’Inghilterra verrà eliminata nelle seconda fase a gruppi proprio dai tedeschi, senza mai perdere un match.

Le due squadre, oggi, erano entrambe reduci da due ottavi di finale vinti autorevolmente, contro Senegal e Polonia, e da partite in cui dominavano il possesso contro avversari che si difendevano su blocchi medio-bassi. Allora si poteva immaginare una partita piuttosto aperta e giocata in entrambe le metà campo.

L’Inghilterra controlla e la Francia vince

E in effetti, la partita è iniziata come previsto, con le due squadre che preferivano al pressing e alla riaggressione un più cauto e tranquillo riordino delle posizioni per affrontare una fase difensiva organizzata essenzialmente nella propria metà campo. Ma, se l’Inghilterra ha disposto il suo 4-5-1 difensivo concentrandosi sull’occupazione degli spazi, la Francia, per tutto il match, ha mosso il suo 4-5-1 adattandosi alle caratteristiche dei propri uomini e ponendo particolare cura alla posizione degli avversari ritenuti più pericolosi. Pertanto, mentre Mbappé è quasi sempre rimasto alto, senza allinearsi al fianco di Rabiot, in mezzo al campo Giroud si è occupato di schermare le ricezioni dalla linea difensiva di Rice, Griezmann, libero da marcature, si è alzato a contrastare il possesso dei centrali – in particolar modo di Maguire - e Tchouaméni si è orientato sulle tracce di Jude Bellingham reputato, a ragione, l’elemento chiave per la qualità del centrocampo avversario.

Il tipico schieramento difensivo della Francia. Squadra disposta nella propria metà campo. Tchouaméni controlla Bellingham, Giroud si abbassa a schermare Rice, Griezmann è libero di alzarsi sui centrali, Mbappé rimane alto a sinistra, pronto per la transizione offensiva.

Il sostanziale equilibrio è stato rotto, dopo poco più di un quarto d’ora, dal gran tiro da fuori di Tchouaméni che ha portato in vantaggio la Francia. L’azione è nata da un poderoso recupero palla di Upamecano su Saka e dal talento di Mbappé che, sebbene triplicato, è stato capace di tenere vivo il possesso spostando il pallone verso il centro del campo dove l’azione è proseguita fino al tiro di Tchouaméni.

La tendenza, fino allora quasi accennata, di un dominio del possesso da parte inglese, si è concretamente realizzata dopo che gli uomini di Southgate si sono ritrovati in svantaggio. L’Inghilterra ha iniziato a controllare il pallone e a guadagnare il dominio territoriale (61% di possesso palla tra il gol di Tchouaméni e il pareggio di Kane per gli inglesi) con la Francia che ha scelto di difendere nella propria metà campo. Come già visto in questo mondiale, l'Inghilterra attaccava con un lato forte più manovriero – il lato sinistro – in cui hanno provato a palleggiare Foden, Bellingham e Shaw, e un lato destro più prudente in cui Walker, anche in fase di possesso palla, è rimasto al fianco di Stones per gestire in maniera prudente la transizione difensiva nella zona d’azione di Mbappé e Saka spesso isolato contro Theo Hernandez.

Nonostante il dominio del possesso e la prevalenza territoriale l’Inghilterra, specie nel primo tempo, ha avuto difficoltà a rendersi pericolosa su azione. Gli uomini di Southgate non sono riusciti a penetrare internamente il blocco difensivo dei francesi, anche per merito del controllo di Tchouaméni su Bellingham. L’Inghilterra è quindi passata quasi sempre dall’esterno per preparare la fase di rifinitura. In questo contesto tattico, l’arma più affilata, specie ad inizio ripresa, è stata costituita dai dribbling senza fronzoli e nelle continue sollecitazioni al proprio marcatore –Theo Hernadez – di Bukayo Saka. Il calcio di rigore con cui l’Inghilterra ha pareggiato è nato proprio da un isolamento di Saka sulla fascia sinistra. Anche Harry Kane ha fornito un grosso contributo di raccordo, sia abbassandosi per ricevere il pallone sottraendosi al controllo dei centrali francesi, sia difendendo il pallone dalla pressione di un ingenuo Upamecano, autore di una prova negativa, che più di una volta si è lasciato sfuggire il centravanti avversario durante dei duelli corpo a corpo.

La pass-map relativa ai passaggi verso l’ultimo terzo di campo dell’Inghilterra evidenzia molto bene come gli uomini di Southgate non siano riusciti ad accedere alle trequarti campo francese, passando invece forzatamente dall’esrerno.

Ad inizio ripresa è lievitato anche l’impatto di Bellingham sul match. Il fenomenale centrocampista 19enne ha prima costretto Lloris a una difficile parata su un tiro scagliato da fuori area, poi ha chiuso di tacco il triangolo con Saka che ha preceduto il fallo da rigore di Tchouaméni sullo stesso Saka. Il pareggio ha riequilibrato il dominio territoriale e il possesso rendendo la partita più aperta ed appesa a un possibile episodio. Se, complessivamente, l’Inghilterra si faceva preferire per la gestione collettiva del match, la qualità dei giocatori francesi rendeva gli uomini di Deschamps più pericolosi. Mbappé, ben controllato da Walker, anche in una serata non brillantissima, ha regalato un paio di accelerazioni esterne seguite da cross parecchio invitanti che i compagi di reparto non hanno saputo sfruttare.

Quello tra il gol di Kane e il gol vittoria di Giroud, è stato il periodo migliore per la Francia, che ha collezionato in questa mini-frazione 5 degli 8 tiri totali effettuati in tutto il match. La fiammata con cui la Francia, in un paio di minuti, ha prima creato un’enorme occasione con Giroud , che ha concluso indisturbato di piatto al volo al centro dell’area avversaria, e ha poi costruito il gol del vantaggio su uno splendido cross mirato di Griezmann, spedito in rete dal colpo di testa dello stesso Giroud, è emblematica della partita degli uomini di Deschamps, a cui è bastato davvero poco - le enormi capacità tecniche dei suoi migliori giocatori – per fare pendere il pendolo del match dalla propria parte. In occasione del gol è stato bravissimo, come sempre, Olivier Giroud a ottenere la migliore posizione dentro l’area di rigore e a finalizzare con un superbo colpo di testa in anticipo su Maguire.

Dall’altro lato del campo il talento, seppure presente in abbondanza, non è bastato a creare troppe occasioni pulite su azione. Il pericolo maggiore per la porta di Lloris, qualche minuto prima del gol del definitivo vantaggio di Giroud, è nato da un cross su calcio piazzato di Jordan Henderson colpito di testa da Maguire che ha sfiorato il palo alla destra del portiere francese. Dopo il gol di Giroud, l’ingenuità di Theo Hernandez ha regalato un altro calcio di rigore all’Inghilterra, ma Kane ha sprecato l’occasione di portare ai supplementari il match calciando malamente alto il tiro dagli undici metri. Anche in quest’ultima frazione di match l'Inghilterra ha avuto difficoltà a concludere pericolosamente a rete su azione, e, anche l’ultima occasione della partita – una punizione all’ottavo e ultimo minuto di recupero da posizione per la Francia sinistramente simile a quella con cui l’Olanda aveva pareggiato il giorno prima la partita con l’Argentina – è stata un calcio piazzato che Rashford ha calciato di poco alto.

La ricchezza della Francia e i dubbi su Southgate

Alla Francia è bastato poco per vincere – in sostanza una prodezza balistica di Tchouaméni e un paio di minuti di accelerazione a un quarto d’ora dal termine con cui ha portato a casa il gol del vantaggio – ed è stata anche fortunata in occasione del rigore sbagliato da Harry Kane. Tuttavia, all’interno di una partita tutt’altro che perfetta e non particolarmente brillante – Mbappé è sembrato per una volta umano – non è possibile ignorare le qualità che Les Blues possono mettere in campo.

Il talento della Francia è fuori scala e, cosa parecchio importante, è ben distribuito, nel campo. Tchouaméni e Rabiot col loro atletismo possono sostenere la fase difensiva in mezzo al campo senza dovere chiedere alcun sacrificio a Mbappé e sgravando di tanto in tanto Griezmann da eccessivi compiti difensivi. Dembelè e, su un’altra scala, Mbappé forniscono fantasia, tecnica e imprevedibilità ad alta velocità. Griezmann, in posizione di mezzala destra, sta giocando un Mondiale esemplare per controllo tecnico dei match e capacità di rifinitura. Olivier Giroud pare migliorare con il passare degli anni. In un Mondiale – e in generale in un calcio – in cui aumentano le difficoltà a scardinare i blocchi bassi e particolarmente chiusi – la presenza di un centravanti come Giroud, abilissimo in area nel trovare la giusta posizione per ricevere gli assist dei compagni, capace di girare a proprio vantaggio il contatto fisico coi propri marcatori e dalle capacità di finalizzazione, anche in acrobazia, particolarmente sviluppate, è una ricchezza inestimabile per rendere efficace la fase offensiva. Come se non bastasse, la presenza di Mbappé regala a Deschamps il fuoriclasse assoluto in grado di girare ogni match con una singola giocata. Il tecnico di Bayonne è ormai al suo decimo anno sulla panchina della nazionale francese ed è pertanto illusorio immaginare una squadra diversa da quella che ha fatto vedere in questo lungo periodo. Una squadra che non ricerca il dominio del pallone, anzi spesso lo rifiuta un po’ per scelta un po’ per l’assenza di meccanismi rodati di circolazione della palla, che non è neanche troppo impermeabile in difesa dove si affida, anche in questa fase di gioco, al talento individuale dei suoi giocatori, ma che sfrutta le enormi qualità dei propri giocatori per piegare dalla propria parte i destini delle partite.

Sarà davvero interessante vedere le qualità difensive del Marocco di Walid Regragui contro l’attacco francese, meno organizzato, ma più imprevedibile di quello di Spagna e Portogallo e con un centravanti d’area come Giroud. L’impressione è che la semifinale tra Francia e Marocco sarà una partita più aperta di quelle che hanno visto i nord-africani impegnati contro Spagna e Portogallo e gli uomini di Deschamps dovranno fare attenzione al talento non trascurabile dei giocatori offensivi di Regragui.

Al termine del match contro la Francia Gareth Southgate ha dichiarato che, sebbene sotto contratto fino all’estate 2024, si prenderà del tempo per riflettere sul proprio futuro. Al terzo grande torneo della sua esperienza sulla panchina inglese, la sua squadra si è fermata per la prima volta ai quarti di finale, dopo la semifinale nella precedente Coppa del Mondo e la finale persa contro l’Italia agli Europei del 2021. Dal punto di vista dei risultati, quindi, questo è stato il peggiore torneo giocato dall’Inghilterra di Southgate, che fa seguito alla disastrosa Nations League in cui la nazionale britannica è stata retrocessa nella serie B della competizione. Nonostante una buona partita, il controllo per buona parte del match e una certa dose di sfortuna in occasione del rigore sbagliato da Kane, l’Inghilterra è sembrata fare troppo poco all’interno di un confronto in cui ha passato la maggor parte del tempo a inseguire.

Gli uomini di Southgate hanno avuto parecchie difficoltà a creare pericoli su azione per Lloris e l’impressione generale è che l’allenatore non sia stato in grado di utilizzare al meglio tutto il talento a disposizione. La prima sostituzione è arrivata a soli 10 minuti dal novantesimo minuto e ha tolto dal campo Saka, forse l’attaccante più incisivo fino a quel momento. Rashford è entrato a soli 5 minuti dal termine per sostituire Foden e Grealish all’ottavo minuto di recupero. In un match in cui l’Inghilterra ha avuto difficoltà ad accedere sulla trequarti avversaria e in cui è giunta nell’ultimo terzo di campo passando quasi esclusivamente dall’esterno, Southgate non ho trovato spazio per Trent Alexander-Arnold e le sue capacità d rifinitura dalle fasce. L’Inghilterra è una squadra giovane e piena di talento. Southgate in questi anni ha fatto un buon lavoro, portando finalmente nella Nazionale inglese le migliori esperienze tattiche della Premier League, modernizzandone il gioco e allineandolo a quello che i calciatori praticano abitualmente nei migliori club del campionato, ma c’è davvero da chiedersi se sia lui ancora l’uomo giusto per provare a fare un’ulteriore salto di qualità con questa fenomenale generazione di calciatori inglesi.

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