Gennaro Tutino è nato e cresciuto a Napoli ma, da almeno sei anni, la sua vera casa è Cosenza. Tutino aveva guidato i rossoblù alla conquista della Serie B durante i playoff di Serie C del 2017/18 ed era stato il principale protagonista della salvezza dell’anno successivo. Dopo le grandi prestazioni al San Vito-Marulla, il Napoli lo aveva girato in prestito all’Empoli prima e poi alla Salernitana, che avrebbe contribuito a portare in Serie A nel 2020/21 con 13 gol e 6 assist in 36 presenze.
Tutino sembrava destinato a diventare un giocatore da alta Serie B, magari anche Serie A. Invece, le successive esperienze con due squadre prestigiose come il Parma – che nel frattempo lo aveva acquistato – e il Palermo – in prestito – hanno avuto esito negativo, con l’attaccante napoletano mai in grado di ritagliarsi lo spazio che avrebbe desiderato.
Così, in una fase di stallo della propria carriera, quest’estate Tutino ha scelta di tornare nella sua seconda casa, Cosenza, dove il Presidente Guarascio ha cercato di allestire una squadra per raggiungere una salvezza tranquilla e magari puntare ai playoff. La prima parte di stagione è stata contraddittoria per i lupi. Dopo un buon inizio, infatti, tra novembre e gennaio è arrivata una serie di sette partite senza vittoria, con cinque sconfitte e due pareggi.
Alla ventunesima giornata, in casa contro una candidata alla promozione come il Venezia, però, Tutino e il Cosenza hanno rialzato la testa con una vittoria per 4-2. Il numero nove è stato protagonista assoluto con una tripletta.
Tutino nel Cosenza non è solo un finalizzatore, ma è anche una fonte di gioco. Si abbassa per ricevere il pallone ed è spesso lui a portarlo fino al limite dell’area con la sua elettricità. Oltre che talentuoso, è un giocatore di grande intelligenza, capace sempre di farsi trovare dai compagni e di facilitargli la vita.
Il Cosenza, da quando Tutino è tornato a brillare, è diventato una squadra competitiva e dopo le vittorie con Venezia e Sudtirol e il pareggio con il Pisa e si è avvicinato alla parte sinistra della classifica. La zona playoff dista solo quattro punti e, considerata la sofferenza delle ultime stagioni dei lupi, si tratta già di un buon risultato. Il desiderio nascosto della piazza restano comunque i playoff e non è detto che con un Tutino così, supportato da altre individualità di alto livello come Marras e Antonucci, la post-season per una volta non possa vedere i lupi protagonisti della lotta per la promozione e non di un sanguinoso spareggio per non retrocedere.