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La decadenza della Germania
02 dic 2022
L'eliminazione di una squadra ambiziosa e fragile.
(articolo)
7 min
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​​Nonostante arrivasse alla sua ultima partita con appena un punto, sembrava tutto apparecchiato per un passaggio del turno col minimo sforzo, per la Germania di Hansi Flick. Bastava che nell’ultimo turno i pronostici venissero rispettati, e quindi che la Spagna battesse il Giappone e che loro battessero la Costa Rica. Le cose sono andate così per un tempo. La Spagna è andata in vantaggio, mentre la Germania ha segnato il suo primo gol alla terza occasione chiara in dieci minuti. Gnabry ha recuperato il pallone dalla rete volitivo. La Germania sembrava partita con l’idea di vincere 8 a 0 e a colmare la differenza reti con la Spagna. Non sarebbe stata la prima volta che i tedeschi piegavano la realtà a una loro razionalità perversa.

Poi però la Spagna ha subito due gol in cinque minuti e le narrazioni fra i due campi si sono intrecciate l’una all’altra in modo più stretto, creando un clima psichico condiviso. Il Giappone si è asserragliato attorno all’area di rigore e con attenzione assoluta ha spremuto una vittoria dalla più bassa percentuale di possesso palla della storia dei Mondiali, 17%.

La Germania nel frattempo si lascia andare. Subisce un paio di gol che rappresentano piuttosto bene l’ingenuità e la leggerezza con cui la squadra di Flick ha affrontato questo Mondiale.

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