Basta aprire il computer o accendere il televisore per scoprire che non siamo soli su questa Terra. Attorno a noi vivono una molteplicità di specie che formano un ecosistema complesso a cui per comodità abbiamo dato la sigla di Nba (No Babbani Allowed). Nessuno ha idea di come queste magiche creature si siano nel tempo moltiplicate fino a coprire la totalità del territori nordamericani: sappiamo solo che alcune di loro sono estremamente pericolose, mentre con altre abbiamo imparato a conviverci pacificamente. Tutte sono elencate nei libri di Magizoologia, strumento indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi allo studio e alla comprensione di questi meravigliosi scherzi della natura e sapere come comportarsi nel caso ci si trovasse faccia a faccia con un mostro che vuole mangiarvi l’anima. Visto che nella vita non si sa mai cosa può succedere - tipo sbagliare valigia al nastro di Fiumicino - abbiamo fotocopiato per voi alcune pagine.
Acromantula – Oakland, CA
L’acromantula è un mostruoso ragno con otto occhi dotato di favella umana. Originario della periferia di Washington D.C., ha poi preferito costruire la propria tana sotto i caldi raggi del sole della Baia di San Francisco. Le sue caratteristiche distintive sono le lunghissime articolazioni che gli consentono di arrivare ovunque in un battito di ciglia, muovendo indipendentemente ognuna sua estremità con una leggiadria che in alcuni momenti lascia dimenticare la sua mortale pericolosità.
Come ogni aracnide che si rispetti infatti lascia andare via dalle zampe palloni leggeri come fili di seta nei quali intrappola i malcapitati avversari prima di finirli con una tripla dal palleggio. Nonostante il suo spaventoso aspetto, l’Acromantula non ama la solitudine, anzi predilige girare in branco, possibilmente se può scegliere con cura i suoi compagni. Si pensa che non abbia origini naturali bensì sia stato inventata da qualche mago. In effetti un tale connubio di eleganza, intelligenza e pericolosità non può che appartenere alla malignità della mente umana che ha costruito il villain perfetto, definitivo, contro cui tutti i maghi di primo livello vogliono combattere.
Basilisco – Miami, FL
Creare e allevare un basilisco è ovviamente illegale. Ironia vuole, però, che il procedimento per dare vita a questi mostri terribili sia molto semplice. È per questo che i controlli sui maghi sono regolari e minuziosi, perché chiunque potrebbe cimentarsi in questo pericoloso esperimento. Volete sapere come si fa? Ok: prendete un uovo di gallina - ma non al Tuodì eh, prendetelo in una fattoria, appena fatto. Poi aspettate una giornata di pioggia e andate a scovare un rospo. Ottenuti finalmente l’uovo e il rospo, ficcateli in una scatola delle scarpe piena di ovatta e fate covare alla povera bestiola il vostro ovetto. Aspettate due settimane. Dall’uovo non uscirà un pulcino e non uscirà un rospetto: dall’uovo uscirà un serpentello con gli occhi gialli. È adesso che comincia la parte difficile, perché tendenzialmente in quel momento, se non siete degli esperti maghi oscuri, sarete morti.
Pare però che ultimamente si sia trovato un modo per mettere sotto controllo questa bestia, rendendola solo parzialmente mortifera. Ci è riuscito il potente stregone oscuro Pat Riley, che dopo la dipartita da Miami di un certo Prescelto, ha sfogato la sua rabbia nell’esperimento proibito. Al posto di una banale scatola di scarpe però ha usato una scatola di Air Jordan. Se provi ad entrare nel pitturato il Basilisco ti incenerisce con lo sguardo mentre il pallone che hai tirato, improvvisamente, viene inghiottito.
Centauro – Oklahoma City, OK
Il Centauro ha testa, braccia e torso umane su un corpo da cavallo, e solitamente è avvistabile mentre sgasa su Harley smaltate e zebrate nelle pianure dell’Oklahoma. Nonostante la sua corporatura non glielo permetta, il Centauro ama indossare skinny jeans e bretelle e vive un rapporto complesso con i papillon. L’eleganza che millanta fuori dal campo non viene però mantenuta dentro il rettangolo di gioco, dove riduce a brandelli le uniformi avversarie con piglio iconoclasta. Le sue zampe possenti falciano il parquet come fosse grano maturo, il busto esplosivo resiste a ogni tipo di urto in alta quota. Grazie alla rara sintesi tra mondo umano e mondo animale, il Centauro è capace di svolgere qualsiasi compito, dal catturare un rimbalzo vagante a galoppare a tutta velocità verso il canestro avversario prima di spiccare un prodigioso balzo con le zampe anteriori. Padroneggia infatti l’arte magica del duplicius tripartitus, una combinazione di incantesimi capace di sopraffare qualsiasi nemico. Non ha natura maligna, ma la recente separazione dalla Acromantula lo ha reso ancor più diffidente e aggressivo rispetto al prossimo: nel caso lo incontraste restate calmi e allontanatevi da sotto canestro!
Chimera – Houston, TX
Quando la chimera entra in campo la prima cosa che senti sono gli zoccoli. Tic toc, tic toc. Picchiano il parquet senza fretta, come il ticchettio di un orologio in una casa vuota. Tic toc, tic toc. Di solito a spaventare non è il rumore di zoccoli, per quanto siano impetuosi e pesanti, ma è l’idea di un cavaliere. Qui però non c’è cavaliere, qui è molto peggio: una capra enorme viene verso di te. Tic, toc. Poi alzi gli occhi e ti accorgi che quella cosa non è esattamente una capra. Ha la testa di un leone, con gli occhi umani e profondi, la criniera nera e folta: #fearthecriniera. Quando mette palla a terra però riprendi colore: come fa quella bestia a muoversi con quel culone da capra? Ingenuo. Tic, toc. Ti attacca di sinistro ma neanche te ne rendi conto, il movimento è troppo veloce, potente, fluido, controllato. Prima di qua, poi di là. Vai per terra, con le caviglie doloranti. Non fai in tempo a notare la lunga coda di serpente che il mostro ti è sopra, pronto a cucinarti con un gesto strano e diabolico della zampa. La chimera è classificata come bestia magica di massima pericolosità. Un ammazza-maghi per intenderci. Inoltre è impossibile da addestrare o addomesticare. In tanti hanno provato a metterla a difendere: e dai difendi, e difendi! Niente. Tic, toc, ciaf.
Fenice – Cleveland, OH
Nessuna delle creature qui elencate possiede la grazia, la solennità e la pietas dell’Araba Fenice. Essa prende fuoco e rinasce dalle proprie ceneri nello splendore del suo piumaggio pompeiano in un ciclo che non ha mai fine. I riflessi grifondoro accesi dalle fiamme ricordano i colori della casacca della sua città, che indossa con fiera eleganza. Il ciclo della vita lo ha riportato nei luoghi natii, dai quali era volato via per inseguir virtute e canoscenza. Nessuno ricorda con precisione quando è comparso per la prima volta questo animale maestoso, coperto di fuliggine ma splendente come il più puro dei diamanti, però tutti ricordano come la sua sola presenza rendesse un luogo brutto e dimenticato improvvisamente scintillante come una gioielleria in pieno centro. Il pezzo forte della parure è arrivato pochi mesi fa, grazie all’ennesima rinascita con la quale è andato a sollevare il Larry O’Brien Trophy di fronte allo sbigottito pubblico della Baia. Quando con un colpo d’ala ha inchiodato al tabellone il pallone di Iguodala per un momento l’Ordine è stato ristabilito. Prima che si formassero dei nuovi nemici. Prima di un ulteriore rinascita.
Ippogrifo – Denver, CO
Non c’è cosa più impressionante che trovarsi a tu per tu con un Ippogrifo selvaggio e inferocito. Queste magnifiche bestie potete trovarle nelle alte montagne del Colorado, vicino a Denver. La loro natura è la sintesi perfetta tra potenza, leggerezza ed energia. Un’aquila con il corpo di un cavallo, un cavallo con le ali di un’aquila: mettetela come vi pare, sotto canestro è un casino. The Manimal (antico nome dato dai maghi a questa creatura leggendaria) è il miglior rimbalzista DI SEMPRE in NCAA. Di sempre. C’è un problema però: le mani. L’ippogrifo non ha le mani, essendo da quel punto di vista un cavallo. Infatti tirare a canestro è un casino con quei cosi quadrati. Non tira l’ippogrifo, non palleggia, niente pick and pop. Pick and roll? Quanti ne vuoi, ti devasta. Pick and pop no, rimane fermo, impaurito con lo sguardo perso dell’animale paralizzato dalla paura. Queste bestie possono essere pericolose se non si è dei maghi esperti e comunque diffidano dagli altri esseri viventi. Anche se pare che abbiano una inaspettata simpatia per i galli (eheheh).
Leprechaun – Boston, MA
Un esemplare di Leprecano visibilmente divertito.
Poco più alto di un metro e tutto vestito di verde, spesso con abiti fatti di foglie, il Leprecano non è malvagio ma è certamente malizioso. La sua reputazione di burlone la deve in gran parte al modo in cui ridicolizza i giocatori più alti girandogli intorno come se corresse tra le foreste irlandesi. L’abilità di mettere la palla nel cesto nonostante l’altezza lo rende poi estremamente popolare tra i babbani, che impazziscono vedendolo zigzagare per il parquet alla ricerca del boccino da Quidditch. Se acclamati e celebrati i Leprecani non dimostrano atteggiamenti aggressivi verso gli uomini, anzi sviluppano spesso un attaccamento sentimentale verso i luoghi difficile da trovare nelle altre creature fantastiche. Spesso ritenute creature irrilevanti a causa della loro statura, hanno smentito i detrattori fino a diventare aiutanti indispensabili anche per potenti stregoni come Albus Stevens.
Lupo Mannaro – Minneapolis, MI
Giorno e notte. Luna e sole. Uomo e lupo. Sembrare un bianco vagamente emaciato e schiacciare solo Dio sa come. Il dramma dei lupi mannari si consuma nella duplicità della loro natura. È questo che li rende affascinanti e terribili, quasi magnetici agli occhi di noi umani. Zach LaVine è uno di essi, l’ultimo della sua nobile stirpe. La maggior parte del tempo si aggira per il campo ed è innocuo, un giocatore normale. Un bel giocatorino per carità, ma un giocatore umano: passa la palla, tira, corre. Ma quando si apre un varco e appare l’area, con il suo bagliore primitivo, con la sua curva ipnotica, Zach cambia. Il battito cardiaco aumenta, il respiro si fa frenetico, gli occhi diventano ancora più glaciali, i muscoli si tendono e le foreste del Minnesota risuonano di ululati. La trasformazione avviene a grande velocità, il balzo spaventoso del lupo sorprende le difese, poi le fauci si spalancano e fanno il resto, dilaniando carne e ferro senza distinzione.
Manticora – Milwaukee, WI
La Manticora è una fiera estremamente pericolosa, originaria della Grecia, dalla testa umana, il corpo di un leone e la coda da scorpione. Il cervello umano gli permette di giocare playmaker nonostante le apparenze suggeriscano tutt’altro, gli attributi leonini di percorrere il campo a velocità felina e di spiccare salti maestosi grazie all’apertura alare da pipistrello. In ultimo la coda ossuta si trasforma in un’ancora attorno alla quale avvitarsi nelle sue celebri virate. Quando la Manticora riesce a sfruttare al meglio la sua triplice natura divora i suoi avversari senza alcuna pietà. La leggenda narra che mentre spalanca le fauci per ghermirli racconta barzellette che non fanno ridere e si esibisce in esibizioni canore che fanno ancora più rabbrividire i poveri malcapitati.
Se non avete così paura della Manticora forse è perchè nessuno sa come si pronunci bene il suo nome e tutti evitano di evocarla, nella speranza che anche lei si dimentichi di esistere. Invece nell’oscurità e nel freddo del Wisconsin lei continua a crescere, allungando sempre più i suoi telescopici arti e preparandosi ad essere la fiera del futuro.
Nundu – Philadelphia, PA
Per anni si credeva fosse una semplice leggenda, un gigantesco giaguaro che si muove silenzioso nella savana mosso da un’insaziabile ferocia. Poi i primi tweet, i primi fotomontaggi. Cominciava a serpeggiare il terrore. E se tutte le post-verità dell’Internet si trasformassero improvvisamente in verità enormi, felpate e inarrestabili come un fadeaway da tre punti? Siamo davvero pronti per l’invasione di nuovi animali fantastici pronti a fare pangrattato della nostra idea di basket? Nelle segrete di Aspenban dov’è confinato, quel serpeverde di Sam Hinkie sta ridendo sotto le squame a vedere le star della Lega una dopo l’altra sbranate vive dalla sua ultima creatura. Chi sarà il primo mago ad impugnare la bacchetta per fermare l’inesorabile maleficio di #TheProcess? La sua sete di potere sarà placata da un open bar di Shirley Temples o dovrà intervenire Riri in prima persona?
Opaleye degli antipodi – Oklahoma City, OK
L’Opaleye è nativo della Nuova Zelanda, ma è costretto a migrare negli Stati Uniti per imparare a giocare a basket. Vive ad Oklahoma City a differenza degli altri draghi che preferiscono località più attraenti. Di taglia media (113 kg circa), è considerato uno dei draghi più belli, probabilmente per i fantastici baffi a manubrio che lo contraddistinguono. I suoi occhi multicolore e privi di pupilla (da qui il nome) lo rendono estremamente efficace sul campo da basket soprattutto quando si tratta di contendere un rimbalzo o inseguire giocatori più piccoli di lui in difesa. Non è particolarmente aggressivo, anzi è considerato un compagnone, ma se stimolato può diventare particolarmente duro avere a che fare con lui.
Ah: la sue uova grigie possono essere scambiate per fossili dai babbani e prese a calci.
Petardo Cinese (chiamato anche Leodrago) – Brooklyn, NY
L’unico drago di origine orientale ha la curiosa, e unica, caratteristica di avere una frangia di punte d’oro intorno al volto. Nessuno conosce bene l’utilità naturale di queste punte, ma c’è da dire che lo rendono in qualche modo più performante, se è vero che anche per i draghi l’incutere timore passa dall’aspetto.
L’origine dell’aggettivo petardo che lo accompagna è incerta: c’è chi dice sia dovuta alla fiamma a forma di fungo che gli spunta dalle narici quando è irritato, mentre per altri deriva da un particolare periodo storico – famoso con il nome di Linsanity – caratterizzato dal fatto che il Petardo Cinese andasse proprio a fuoco.
È in questo momento che compare a tutti per la prima volta e irretisce la famosa città di New York con la sua abilità di mandare a fuoco un pick and roll, azzannare i finali di partita e creare strette di mano iconiche, tutte cose che nessuno poteva aspettarsi da uno della sua specie. Dopo questo periodo infuocato sono sorte tutte intorno a lui una serie di leggende sulle sue reali abilità e ancora oggi c’è chi lo definisce il drago più sopravvalutato di tutti e chi – invece – è convinto abbia tutti gli attributi necessari per stare nella stessa lega con i migliori animali fantastici senza sfigurare.
Il Petardo Cinese, sebbene si tratti pur sempre di un drago, è uno dei più tolleranti verso i Babbani - avendo studiato in una delle migliori università del mondo – ed è sicuramente il più capace nel realizzare video da mettere su YouTube.
Sfinge – San Antonio, TX
La sfinge egizia ha una testa umana sul corpo di un leone. Per secoli è stata usata da maghi e streghe a difesa di oggetti di valore inestimabile e rifugi segreti. Oggi viene usata principalmente per difendere la città di San Antonio dai migliori attaccanti del mondo. La sfinge ha un set difensivo mai visto prima: con la sua rapidità può rimanere attaccato praticamente a chiunque, entrargli sotto la pelle fino a farlo impazzire, oppure può semplicemente strappargli il pallone grazie alle sue mani giganti. I maghi non lo sapevano, ma la sfinge ha delle mani VERAMENTE grosse.
Se il corpo da leone gli consente di essere fisicamente dominante in difesa, la testa da uomo la rende altamente intelligente (si dice sia un amante di enigmi e indovinelli, ma è molto riservata e tutto quello che sappiamo è che guida una vecchia Chevy Tahoe) in tutte le fasi del gioco. L’insieme di queste caratteristiche rendono la Sfinge un animale pressoché perfetto per giocare a basket ed è impossibile sapere quanto ancora potrà migliorare. Tutto quello che sappiamo è che San Antonio con lei ci ha visto lunghissimo.
Troll – Los Angeles, CA
Il Troll è una temibile creatura che può raggiungere i 12 piedi di altezza e superare la tonnellata di peso. Originario della Florida, puoi trovarlo in squadre NBA che hanno bisogno di un 4/5 che parta dalla panchina in grado di dare una scossa quando serve. Infatti per quanto non sia particolarmente intelligente, il troll è noto per la sua straordinaria forza. È spesso imprevedibile e quando lo vedi comparire nei secondi quintetti non sai mai quello che può accadere. A causa della sua mole può mancare la più facile delle schiacciate.
I Troll generalmente conversano tra loro a grugniti, anche se alcuni di loro capiscono e parlano alcune parole di inglese. I più intelligenti vengono istruiti per restare in campo tra i 10 e i 15 minuti a partita con il compito di non fare assolutamente nulla che possa danneggiare la propria squadra. Sebbene abituati a prendersi tiri dalla media distanza senza particolare successo, in rari casi si riesce a farli rendere anche dalla linea da 3 punti.
Unicorno – New York, NY
L’Unicorno è, tra gli animali fantastici, uno dei più conosciuti dai babbani. La loro letteratura è piena di riferimenti a questa magica creatura dalle fattezze di un cavallo con un unico lungo corno avvolto a spirale sulla fronte; una descrizione che – stranamente – è molto simile alla realtà. Abita le foreste del Nord Europa e il suo manto sfuma dal dorato alla nascita fino a diventare di un bianco puro una volta raggiunta la maturità. Uno dei migliori esemplari arriva dalla Lettonia, misura 221 centimetri al garrese e - nonostante l’altezza – è in grado di correre per il campo libero e selvaggio.
È un animale molto versatile, pericoloso sia quando si tratta di andare a rimbalzo, tirare o addirittura difendere. Il suo corno, i suoi capelli e il suo sangue hanno proprietà magiche che si dice siano in grado di risollevare le sorti di franchigie depresse. Il suo impatto è stato così superiore alla media che qualcuno presume non faccia parte della nostra realtà.
Yeti – Los Angeles, CA
Ci credereste mai? Lo yeti è stato avvistato sotto il sole di Los Angeles. Pare sia grosso, molto grosso, con un faccione da bambino cattivo. E poi è bianco, ovviamente, essendo uno yeti. Abominevole uomo delle nevi? Sì, pare abbia un caratterino niente male e venga alle mani con chiunque. Insomma, questo mostro bianco e grosso si aggira per Los Angeles. Le sue origini himalayane lo spingono a cercarsi posti freschi, ad alta quota. Non lo trovate a centrocampo per dire, non lo trovate sul perimetro, non lo trovate nell’angolo. Lo trovate al fresco, vicino al ferro, molto in alto, sopra la vostra testa e quando ve ne accorgete di solito è troppo tardi. Come potete immaginare la sua pelliccia fa gola a molti maghi-cacciatori che ogni anno provano a tendergli agguati e imboscate, con tutte le armi a loro disposizione. Spesso provano a spingerlo lontano dal suo habitat naturale, verso le strade trafficate di LA.. Ma lui non sembra curarsene: quando trova una macchina semplicemente la salta e l’attimo dopo è già svanito.