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Gli 8 acquisti più hipster della Serie A 2019/20
13 set 2019
Trasferimenti in cui lo stile ha contato più di ogni altra cosa.
(articolo)
7 min
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In assenza di potere economico e di grandi progettualità tecniche, l’unico calciomercato che vale la pena fare è quello hipster. Un calciomercato cioè interessato solo alla componente estetica degli acquisti, che ha come obiettivo costruire la migliore squadra che potrebbe indossare le maglie retro di Copa 90.

La Serie A quest’anno è stata piuttosto fantasiosa da questo punto di vista, portando giocatori sconosciuti e altri con una consolidata street cred. Vale la pena specificare che per “acquisto hipster” non intendiamo un giocatore con uno stile hipster - che non siamo neanche sicuri esista davvero - ma uno con una generica aura di coolness, per un motivo tecnico, narrativo o semplicemente estetico e di immaginario. Li abbiamo messi in classifica per stabilire per l’estate 2019 qual è stato l’acquisto più hipster.

8. Pedro

Disco preferito: Wizkid, Sounds of the other side.

Serie TV preferita: Narcos.

Il mercato hipster si compone anche di acquisti misteriosi, esoterici, e pochi acquisti sono stati misteriosi e improvvisi come quello di Pedro da parte della Fiorentina. Escluso qualche esperto clandestino di calcio sudamericano nessuno conosceva questo oscuro centravanti brasiliano dal nome anonimo, finché Pradè non l’ha portato in viola. A quel punto sono bastati un paio di video su YouTube per decidere - con un voto all’unanimità del tribunale dell’entusiasmo social - che era forte, un gran giocatore, centravanti formidabile, hombre vertical.

Pedro viene dal Fluminense e come i centravanti con ambizioni tecniche dice che il suo punto di riferimento è Zlatan Ibrahimovic, ma che in passato è stato paragonato anche a Lewandowski. Senza un infortunio al legamento crociato rimediato un anno fa magari sarebbe potuto andare al Real Madrid, come ha suggerito lui stesso con un pizzico di mitomania. Il giornalista Andersinho Marques ha detto che «è uno dei 9 più belli che abbia mai visto in Brasile, può diventare un gran giocatore e ci scommetterei. Mi ricorda il primo Cavani di Palermo».

Le giuste credenziali per un acquisto hipster.


7. Henrikh Mkhitaryan

Disco preferito: Al Bano, il ragazzo che sorride.

Serie TV preferita: Don Matteo.

Diciamo che avere un nome con più consonanti che vocali ed essere l’idolo incontrastato di un paese storicamente perseguitato aiuta a diventare un giocatore di culto. Mkhitaryan appartiene al calcio hipster da anni, sin da quando giocava nel Borussia ultra-verticale di Klopp ed era una strana sintesi tra un’idea classica di talento - grande controllo palla e capacità di calcio - e una più moderna - intensità fisica e mentale e verticalità con e senza palla. Mkhitaryan arriva in Italia all’inizio della fase finale della sua carriera, ma ancora in un momento in cui riesce a fare cose tipo queste.

Fosse arrivato qualche anno fa sarebbe stato ben più in alto in questa classifica.


6. Miguel Veloso

Disco preferito: Bon Iver, i, i.

Serie TV preferita: Mindhunter.

Miguel Veloso cambia squadra praticamente ogni estate, e ogni estate potrebbe vincere il premio di acquisto più hipster del campionato. Questo non solo perché Miguel Veloso ha spesso avuto un look identifico a quello dell’immagine falsa e stereotipata dell’hipster, cioè il logo di Machete Barber Shop: doppio taglio estremo e rinfrescato ogni due giorni, barba lunga e curatissima e piena di balsamo.

Ma Miguel Veloso rientra nella categoria degli acquisti hipster soprattutto per uno stile di gioco sempre compassato, tecnico, cerebrale. Praticamente un disco di Bon Iver. Miguel Veloso sembra quel tipo di giocatore che non ha bisogno di correre, e che mentre il calcio contemporaneo va a velocità sempre più sostenute lui si è preso il suo tempo per riflettere e tirare elegantissime punizioni sotto l’incrocio dei pali.


5. Mert Muldur

Disco preferito: Bathory, The return…

Serie tv preferita: Dark.

Un acquisto hipster, lo sappiamo, è anche un acquisto strano e mai sentito. Un giocatore sconosciuto che arriva dalla periferia del calcio e che contiene una promessa affascinante. Mert Muldur è un difensore turco nato a Vienna e ha già esordito in Nazionale. Nelle gerarchie del Sassuolo per ora sembra aver fatto fuori il più quotato Toljan, e al suo esordio con la nuova maglia ha già realizzato un assist. I fantallenatori più ricercati lo hanno già preso all’asta nella perplessità generale.

In più il suo nome sembra costruito attraverso la Lingua oscura di Tolkien.


4. Valentino Lazaro

Disco preferito: 21 Savage, I am > I was.

Serie tv preferita: The wire.

Valentino Lazaro, per una persona nata in Austria, sembra un nome d’arte, e a guardare il suo Instagram potremmo persino esserne sicuri. Lazaro è il calciatore più simile a Travis Scott e sembra essere quel tipo di persona che, se potesse, giocherebbe indossando occhiali da sole.

È difficile immaginare averlo a che fare con Antonio Conte, che ha sempre lavorato legni grezzi ma immaginati solo per giocare a calcio, mentre Lazaro sembra essere una persona semplicemente troppo estrosa per fare il calciatore. Per ora riposa in panchina, mentre il tanto solido quanto pazzo Antonio Candreva è al suo posto sulla fascia destra, facendo finta di essere tornato agli Europei del 2016 e a un’epoca più facile, in cui i suoi cross avevano senso.

Lazaro nel frattempo rimane un acquisto altamoda del nostro campionato, in attesa della sua occasione e che Balenciaga diventi sponsor tecnico dell’Inter.


3. Ismael Bennacer

Disco preferito: 13 Block, BLO.

Serie TV preferita: Orange is the new black.

Se essere hipster in un certo senso significa anche far parte di una certa avanguardia culturale, bisogna considerare che Bennacer si è presentato a Milano vestito così:

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Uno stile che fa sembrare quello di Lazaro infantile e commerciale. Bennacer viene dall’Algeria, uno dei paesi culturalmente più attenti allo stile quando si gioca a calcio, e dove il calcio è davvero espressione di una creatività individuale senza compromessi. Insomma, proprio come dovrebbe essere la visione del calcio di un acquisto hipster. Altri aspetti che rendono Bennacer uno dei giocatori con più stile del nostro campionato:

  • Il baffetto pre-puberale.

  • Il modo con cui tocca la palla di suola.

  • Il fatto che utilizzi i calzettoni da calcio come un normale capo d’abbigliamento, al posto dei comuni calzini di spugna corti all caviglia.




2. Takehiro Tomiyasu

Disco preferito: Watering a flower, Haroumi Hosono.

Serie TV preferita: Stranger Things.

Tomiyasu è arrivato al Bologna come il più forte difensore centrale mai prodotto dalla scuola calcistica giapponese. Il club lo ha presentato con un video che riprende il formato videogioco e un’estetica da manga, ovvero le due cose che tendiamo ad associare più direttamente al Giappone. Viene da chiedersi se non si possa parlare di razzismo in questo caso. C’è da dire che non so quanto sia una percezione condizionata dai nostri stereotipi, ma un giapponese riesce a donare una patina hipster ed esoterica a tutto ciò che tocca, e il Bologna con lui in campo sembra immediatamente una squadra più fresca, giovane, interessante.

Del resto Tomiyasu ha iniziato il campionato alla grande, pur giocando da terzino destro, un ruolo che non ha mai ricoperto. Sta giocando sulla fascia con una dedizione che confina con l’autismo - ed è bello pensare che “giapponese” sia anche usato come aggettivo sinonimo di attento, concentrato. La maglia del Bologna gli sta benissimo e Tomiyasu, tra gli acquisti hipster, è finora quello calcisticamente più riuscito.


1. Lasse Schone

Disco preferito: Fleet Foxes, Fleet Foxes.

Serie TV preferita: Sons of Anarchy.

Lasse Schone è arrivato all’improvviso in un sonnolento pomeriggio d’agosto, ed è arrivato totalmente a caso: fino a quel momento nessuno avrebbe associato il nome del capitano della squadra semifinalista di Champions League al Genoa. Schone è un giocatore di culto, con gli occhi di ghiaccio, la barba della lunghezza giusta e una calma aristocratica nello sbrogliare le pratiche di centrocampo. E anche il Genoa è una squadra di culto, con la sua maglia storica, la tradizione e il fascino del Marassi.

Lasse Schone, tra l’altro, è uno dei pochi giocatori ricercati sia in campo che fuori. Lo possiamo vedere passeggiare per le strade di Amsterdam con un raffinatissimo loden e le Vans, gravato dal peso delle buste dello shopping. Oppure pensieroso come un artista in copertina di qualche rivista d’essai.

Sebbene arrivato a caso, insomma, l’arrivo di Schone a Genoa è semplicemente perfetto e i tifosi impazziti all’aeroporto per lui - un regista compassato e a fine carriera, non un centravanti che cambia le stagioni - è la più grande espressione di romanticismo e buongusto in un calciomercato sempre più freddo e calcolatore.




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