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Guida alla Premier League 2016/17
12 ago 2016
Diciassette domande sul campionato inglese, che comincia domani.
(articolo)
39 min
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Lo scorso anno avevamo scritto della scarsa qualità del calcio inglese. Pensate che basteranno i nuovi grandi allenatori e giocatori a migliorarla?

Daniele Manusia

Senz’altro vedremo un innalzamento della varietà e della competitività sul piano tattico, anche solo perché se non prendi misure contro Conte lui le prende contro di te e sei spacciato; ma anche se non lavori per ostacolare il controllo dello United di Mourinho (fisico ma anche tecnico, indipendentemente da quanto sia alto il baricentro e da chi tenga la palla) e lasci la partita in mano a lui puoi morire di una morte lenta e dolorosa; e se non studi Guardiola ti fa letteralmente a fettine…

La scorsa stagione abbiamo sottolineato fin troppo come il Leicester sia riuscito ad arrivare primo al traguardo con una proposta fin troppo chiara e semplice, che non è mai cambiata nel corso dell’anno, ma non è detto che le condizioni cambino radicalmente, che quel tipo di gioco non sarà fruttuoso: il punto è che ci sarà una pluralità di proposte, e questo è indubbiamente un bene. E sarà divertente vedere come reagirà il pubblico inglese, che ha gusti fin troppo netti quando si parla di calcio.

Magari la sparo troppo grossa, ma la stagione 2016/17 potrebbe rappresentare l’inizio di una rivoluzione tattica che potrebbe cambiare il calcio inglese come ha fatto la rivoluzione tecnica degli anni Novanta, quando sono aumentati i calciatori stranieri e il gusto inglese per il kick and rush si è smussato sulle rotondità di giocatori come Cantona e Bergkamp (per fare i primi due esempi che mi siano venuti in mente). Oggi pubblico inglese e club (che negli ultimi anni hanno fatto passi in avanti dal punto di vista dell’organizzazione interna, basti pensare al Manchester City) hanno a disposizione il meglio anche dal punto di vista delle idee… se non cambiano adesso non cambieranno mai.

Emanuele Atturo

Per quanto vero che i temi sulla bruttezza della Premier League hanno una consistenza profonda e oggettiva, forse ci siamo dimenticati troppo in fretta quanto la bassa qualità della scorsa stagione sia stata anche il prodotto di una serie di fattori quasi irripetibili. Cioè l’anno di fine ciclo arrivato contemporaneamente per Chelsea, City e United. La qualità complessiva del campionato migliorerà per forza di cose, e poi sono arrivati degli allenatori con stili tattici e narrazioni così varie che la Premier sarà il campionato più interessante del mondo anche nel caso fallissero tutti.

Alfredo Giacobbe

La cifra tattica si è indubbiamente elevata rispetto allo scorso anno nel quale, come dici tu Daniele, Ranieri e i suoi erano “beati monoculi in terra caecorum”. Oltre che sui debuttanti, punterei la mia attenzione su due allenatori in cerca di conferme, come Bilic e Wenger. Il primo è un personaggio mai banale nelle dichiarazioni e sta imbastendo una squadra così ricca di talento che può diventare la variabile impazzita di questa Premier (rispetto all’aggiornamento di calciomercato di Fabrizio Gabrielli è stato ufficializzato anche Calleri). Wenger si è sentito in dovere di fare il suo personale all-in, forse solo per tirare di nuovo a sé una parte dei riflettori volata in direzione di Manchester: alla ventesima stagione alla guida dei Gunners, ha praticamente legato la sua permanenza ai risultati di quest’anno. A Londra c’è già aria di dramma.

Marco D’Ottavi

Io quando guardo la Premier vengo distratto troppo facilmente dalla brillantezza dei colori, dal calore del pubblico, dalla velocità del gioco e allora non mi viene da concentrarmi sulla pochezza tattica. La Premier League sembra uno di quei tuffatori cinesi che magari sbaglia il tuffo però poi entra in acqua senza far alzare uno schizzo d’acqua e allora tutti ad applaudire, io per primo. Quest’anno però sarà un tuffatore cinese allenato da gente del calibro di Guardiola, Conte, Mourinho, ma anche altri bravissimi tecnici. Quindi necessariamente ci sarà un miglioramento.

Quali squadre non possono non far parte della lotta al campionato? Chi parte avanti?

Flavio Fusi

La cosa sconcertante di questa edizione della Premier League è che (almeno) due allenatori tra Conte, Guardiola, Klopp, Mourinho, Pochettino e Wenger rimarranno fuori dai primi quattro posti. La vittoria del Leicester nella scorsa stagione è dipesa dalle brutte stagioni di praticamente tutte le grandi tradizionali (tranne l’Arsenal, che “ha fatto l’Arsenal”, arrivando secondo) e non è un caso che anche il Tottenham sia riuscito ad alzare l’asticella, passando da outsider a serissima contendente al titolo. Ora quelle stesse grandi hanno tutte le intenzioni di tornare a contendersi il titolo, per cui non è affatto facile fare una previsione sulla stagione che sta per cominciare.

Daniele M.

Delle 7 squadre che potrebbero in teoria essere parte della corsa per il titolo, credo che le uniche che non possano permettersi di arrivare troppo lontano, o di perdere ambizione troppo presto, sono United e City. Per ovvie ragioni di mercato, ma anche per le aspettative generate da Mourinho e Guardiola. Personalmente mi aspetto molto anche da Pochettino e Klopp, che hanno il vantaggio di avere squadre più pronte delle altre. Ma qualsiasi delle 7 squadre che in teoria partono davanti non arrivasse tra le prime quattro posizioni (= Champions League) rimarrà delusa. Forse l’unica che, almeno dal punto di vista psicologico, potrebbe permettersi una stagione mediocre è il Leicester, che anche se si normalizzasse alle spalle della lotta per la Champions potrebbe essere soddisfatto (parlo di pubblico e squadra, non del presidente che regala macchine come fossero orologi).

Alfredo

Dopo quello che è successo lo scorso anno con il Leicester, salvi per un pelo e poi campioni 12 mesi dopo, mi sento in imbarazzo a fare una qualsiasi previsione. Intendo dire che sono tali le risorse economiche a disposizione di ogni squadra di Premier che, in fin dei conti, la probabilità di imbastire un undici competitivo è concreta. Ciò detto, credo che il Tottenham stia arrivando all’apice del suo ciclo con Pochettino e non possa rimanere fuori dalla lotta per il titolo. Ha preso due profili interessanti come Wanyama e Janssen, evitando così che Dier e Kane possano arrivare di nuovo col fiato corto nella fase cruciale della stagione.

Marco

Il Manchester United dopo un periodo di flessione è andato all-in e non può fallire. La semplice presenza di Ibrahimovic, per la storia che si porta dietro all’interno dei campionati nazionali, ti costringe ad essere lì e secondo me la fa partire anche un millimetro avanti alle altre. Bisogna vedere come Mourinho riuscirà a gestire le risorse, come si muoverà con Rooney, con la difesa, con l’inserimento di Pogba. Però, ecco, io una squadra che schiera Ibra non riesco a considerarla favorita almeno un po’. Poi ho controllato: Guardiola ha vinto 197 delle 253 partite allenate tra Liga e Bundesliga e ne ha perse solo 20. Ora sto controllando il costo degli affitti delle stanze a Manchester.

Quanto è difficile che il Leicester si ripeta?

Dario Saltari

Secondo me è quasi impossibile. Quello che è successo l’anno scorso è frutto di una concatenazione di eventi praticamente irripetibili, come la crisi contemporanea di quasi tutte le grandi squadre e l’altrettanto esplosione contemporanea dei suoi giocatori più importanti, alcuni dei quali sono già venuti meno (per esempio: quanto perderà il Leicester con la cessione di Kanté? Il suo “sostituto”, Mendy, è un giocatore decisamente diverso), mentre altri sono molto in bilico (Mahrez rimarrà?). Dal mercato sono arrivati molti giocatori interessanti (Musa e Kaputska), ma che inevitabilmente cambieranno la fisionomia tecnica della squadra. Non so quanto sia effettivamente possibile non farsi influenzare dal percorso letteralmente straordinario che il Leicester ha fatto l’anno scorso, ma se potessi dare un consiglio a Ranieri e il suo staff è: cambiate strada.

Emanuele

Dopo la sconfitta contro lo United - sebbene quasi immeritata - il Leicester è già entrato all’interno dello stereotipo narrativo del declino, forte almeno quanto quello dell’underdog di cui è diretta conseguenza. Quest’anno guarderemo tutti il Leicester con la tristezza negli occhi: ogni sconfitta in Champions e ogni piccola delusione in campionato sarà la conferma che l’ordine del mondo ha ripreso a scorrere. Non so se a quel punto saremo disposti ad accettare la mediocrità del Leicester, forse saremo sconsolati e col cuore freddo come la domenica pomeriggio dopo un sabato sera passato a bere. Kanté è già andato via, fatico a credere che Mahrez resterà (anche se non abbiamo elementi per pensare il contrario al momento) e questa stagione si sta apparecchiando con tutti i crismi del naufragio perfetto. Proviamo almeno a guardare al Leicester con uno sguardo più laico. Dopo la vittoria del campionato del 1962, la stagione subito dopo l’Ipswich arrivò 17esimo. Almeno questo non credo succederà.

Flavio

Il Leicester ha operato intelligentemente sul mercato, acquistando giocatori giovani e funzionali ad un certo tipo di calcio, ma non credo che questo possa bastare per vederli nuovamente competere per il titolo. Il gap che c’era con le altre grandi non è stato colmato e c’è un Kanté in meno, cioè il giocatore più importante in assoluto dell’undici campione lo scorso anno. Non è nemmeno da trascurare l’esaurimento dell’effetto sorpresa: le altre ormai sanno che avversario affrontano e difficilmente le altre 19 squadre si faranno trovare impreparate in serie. Non credo dunque che le Foxes riusciranno in alcun modo a rivincere la Premier, anche perché non dimentichiamoci che dovranno affrontare anche la Champions League, che per quanto possa essere importante, toglierà sicuramente energie agli uomini di Ranieri (almeno fino a quando rimarranno in corsa). Detto ciò, credo che arrivare appena dopo le grandi sarebbe comunque un successo, conquistare una nuova qualificazione europea, il massimo risultato ottenibile.

Daniele M.

Ok, mi tocca fare l’ottimista. Ma in Community Shield ho visto un Leicester molto simile a quello dello scorso anno e la partita stava andando come al solito… semplicemente, credo che il gioco del Leicester sia molto adatto alla Premier. Nel senso: alla maggior parte dei giocatori che scendono in campo in Premier League; e se dovessero mantenere il livello alto (sono d’accordo con Flavio quando parla di mercato intelligente) non è detto che la presenza di allenatori innovativi basti da subito a cambiare la situazione su tutto il campionato. Certo, la stagione sarà lunghissima da campioni in carica, con anche la Champions League da giocare, e magari non vinceranno il campionato, ma non mi stupirei se restassero nel gruppo fino agli ultimi 600-700 metri (la metafora è tarata su una corsa da 10km).

Marco

Le possibilità che il Leicester si ripeta sono più o meno le stesse che l’Italia vinca il medagliere olimpico (sì, sto in fissa con le Olimpiadi), ovvero nulle. Però non sarei così tragico come Emanuele: il Leicester sta sfruttando la serie di bug che gli hanno permesso di vincere l’ultima Premier per consolidare la sua scalata sociale. Sta facendo un mercato intelligente, probabilmente non riuscirà a tenere Mahrez, ma già non cedere Vardy - l’attaccante operaio - è stato importante. Con tutti i soldi guadagnati e con quelli della Champions credo riuscirà a diventare una squadra di mezza classifica, sotto le prime 7-8 (che però sono sette otto davvero forti), ma comunque non più a rischio. Per una squadra data per retrocessa dodici mesi fa, essere ora una squadra da posizioni medio-alte non è male, è come sposare un avvocato/a dopo essere uscita/o per un anno con il Re/Regina d’Inghilterra.

Il Tottenham in alcuni momenti dello scorso anno ha espresso il calcio migliore del campionato, continuerà a crescere?

Daniele V. Morrone

Credo possa arrivare una normalissima fase di plateau nella crescita del Tottenham a causa principalmente della partecipazione alla Champions League per la prima volta da anni. Lo scorso anno ha dimostrato di saper reggere fisicamente l’Europa League, ma mentalmente è crollato proprio sul finale di stagione. Bene, il problema della Champions è che dalla prima partita di settembre richiede un dispendio mentale massimo, tanto in fase di preparazione quanto durante la partita, che una squadra non abituata ad avere così presto solitamente rischia di pagare con un abbassamento del livello iniziale delle prestazioni in campionato. Questo potrebbe togliere a Pochettino il vantaggio nei confronti di allenatori come Guardiola o Conte, ancora alle prese con la fase di ambientamento iniziale.

Emanuele

Aggiungo che purtroppo la quasi-vittoria della scorso anno (poi tramutata addirittura in un terzo posto) è stata chiaramente il miglior risultato raggiungibile dal Tottenham (e infatti è stato un record storico). Questo di per sé potrebbe causare qualche ruggine mentale, soprattutto su giocatori che sono agli Spurs da un po’ di tempo (Eriksen o Lamela), o molto corteggiati (Kane, Alli) e che potrebbero sentirsi a fine ciclo. In questo senso il mercato, quasi nullo, ha messo nel serbatoio poche forze fresche.

Esplicitati tutti questi dubbi, il Tottenham rimane una delle squadre con l’ossatura più forte e rodata di tutta la Premier League e una stagione storta mi meraviglierebbe più di una di conferma.

Flavio

Gli Spurs avranno il vantaggio di meccanismi collaudati e di un’intelaiatura che è rimasta la stessa (Wanyama e Janssen sono due rincalzi di lusso), mentre gran parte delle altre dovranno fare i conti con l’inserimento dei nuovi arrivi oppure con principi tattici diversi rispetto alla scorsa. Probabilmente dovranno costruire il proprio vantaggio all’inizio della stagione, ma non vedo particolari ragioni perché le prestazioni degli Spurs debbano calare rispetto alla scorsa annata, considerata l’età media della rosa, composta in gran parte da giocatori che ancora non hanno nemmeno raggiunto l’apice della propria carriera. Certo non sarà altrettanto facile ritrovarsi a lottare per il titolo come nella passata stagione, ma come Emanuele sarei sorpreso da una “stagione storta” del Tottenham.

Marco

Ho paura che il Tottenham abbia perso il suo treno. Ha una squadra incredibilmente forte, ma non riesco a vedere motivi di crescita ulteriore. Molti dei suoi giocatori si sono espressi su un livello altissimo nella scorsa stagione e l’aggiunta della Champions potrebbe pesare nel corso della stagione. L’arrivo di Wanyama e Janssen è positivo, ma poca cosa rispetto al cataclisma fatto dalle altre pretendenti al titolo. Credo tornerà ad essere il solito Tottenham, a tratti bello, a tratti depressivo, a tratti tantissimi cuori per Lamela - Delle Alli - Eriksen - Kane.

Klopp è alla prima stagione dall’inizio. Quanto in alto fissate l’asticella delle vostre aspettative?

Dario

Molto in alto. Non solo perché ha avuto più di metà stagione per applicare le sue idee sulla squadra e individuare i giocatori più adatti (e quindi fare anche un mercato su misura, di conseguenza), ma anche (e forse soprattutto) perché il Liverpool quest’anno non avrà competizioni europee da giocare. Giocare l’Europa League dall’inizio è uno stillicidio di forze fisiche che in Premier nessuno può permettersi, soprattutto con un gioco così probante come quello di Klopp, e il Liverpool quest’anno sarà quindi libero di concentrare tutti i propri sforzi sul campionato. Secondo me nella seconda parte di stagione, quella decisiva, farà la differenza.

Emanuele

Le combinazioni a 200 km/h tra Coutinho, Firmino, Sturridge e Mané sono tra le cose più eccitanti che ho visto quest’estate, subito dopo le grattachecche e subito prima Pokémon Go.

Daniele M.

Klopp è l’unico, nella royal rumble dei migliori allenatori europei in Premier League, da cui non accetterei un passaggio a vuoto. Con Guardiola, Conte (meno di Guardiola) e Mourinho (meno di Conte e Guardiola) che avranno bisogno di adattarsi e costruire le proprie squadre usando anche il mercato di gennaio, avrei voglia di dire che questa potrebbe essere la stagione di Klopp. E magari lo sarà, ma sarebbe ingiusto condannarlo a un risultato preciso considerato il contesto. Diciamo, però, che il ritorno del Liverpool in Champions League sarebbe un obiettivo più che ragionevole. Ah, se possibile aggiungerei anche un paio di premi come Player of The Month per Sadio Mané.

Flavio

Klopp ha usato la scorsa stagione per ambientarsi e iniziare a implementare i suoi principi di gioco nonostante l’impressionante mole di infortuni subiti dai suoi. Gli acquisti (Gruijć, Matip Mané e Wijnaldum su tutti) sono stati tutti mirati e rendono la rosa ancora più duttile, ma forse manca ancora qualcosa per competere al massimo livello per tutta la stagione: Benteke ha dimostrato di non essere l’attaccante ideale per Klopp e la salute di Sturridge rimane sempre un gran bel punto interrogativo, mentre Mignolet è stato tutto meno che il portiere affidabile che serve ad una squadra del genere (si stima sia costato due posizioni in classifica).

Se però un paio di cose andassero nel verso giusto, una spintarella della varianza potrebbe lanciare il Liverpool nella corsa al titolo, anche se rimango dell’idea che l’obiettivo realistico sia terminare nelle prime quattro della classifica.

Marco

A me veder giocare le squadre di Klopp mi stanca, fisicamente proprio. Non capisco come facciano i suoi giocatori, non capisco come possa essere remunerativo sul lungo periodo questo tipo di calcio in un campionato snervante come la Premier. Quindi non fisserei l’asticella troppo in alto, personalmente mi stupirei anche se riuscissero ad arrivare in zona Champions. Detto questo alzerei tantissimo l’asticella delle partite del Liverpool che vedrò da domani in poi.

Domanda rituale: cosa manca all’Arsenal per la vittoria finale?

Daniele M.

Mahrez e Vardy? Uno solo dei due (sarebbe stato meglio, però, quello che ha già rifiutato l’offerta…)?

Daniele V.

Siamo al secondo anno in cui la risposta è sempre: prima di tutto una punta di livello mondiale. Wenger ha detto che la sta cercando e probabilmente entro la fine del mercato arriverà, ma è dalla partenza di Van Persie che il tecnico non sembra in grado di trovarne un sostituto (dalla partenza dell’olandese nel 2012 nessun giocatore dell’Arsenal è arrivato almeno ai 20 gol in Premier). Che poi non è tanto il numero di gol che conta, ma la continuità durante la stagione, la Premier è un campionato lunghissimo che non conosce pausa e non è un caso se lo scorso anno l’Arsenal ha perso terreno nella lotta per il titolo proprio quando Giroud ha attraversato una lunghissima crisi primaverile (10 giornate senza gol); alla fine ha chiuso la stagione con 16 gol, ma tutti o quasi raccolti in inverno. L’Arsenal ha altri difetti, ma il principale è quello di non riuscire a definire la tanta produzione offensiva che giocatori come Özil e Alexis garantiscono.

Emanuele

Ancora non riesco a capire perché l’Arsenal non ha pagato l’intera clausola rescissoria di Gonzalo Higuain: era tra le poche squadre a poterlo fare e senza dubbio quella che aveva più ragioni per farlo. Mentre scrivo (11 agosto) si parla di Arsenal su Griezmann. Sarebbe doloroso da una parte vedere Griezmann fuori dal contesto dell’Atletico senza essere riuscito a vincere nulla, ma immaginarlo dentro il flusso offensivo dell’Arsenal fa pensare a una paradossale chiusura del cerchio del gioco di Wenger. Sarebbe perfetto anche se l’Arsenal decidesse (finalmente) di impostare un gioco di chiusura degli spazi e ripartenze. Rappresenterebbe peraltro il giocatore-icona di cui la squadra in questo momento ha bisogno.

Sono sempre speranze d’agosto.

Flavio

Higuaín è un attaccante che probabilmente migliorerebbe qualsiasi squadra al mondo, ma non credo che il problema dell’Arsenal sia stato Giroud, visto che è l’unico ad avere convertito le occasioni che ha avuto ad un ritmo in linea con la performance attesa (alcuni modelli lo vedevano anche andare oltre le aspettative). Il francese è un capro espiatorio fin troppo facile per il periodo di digiuno che Daniele ha citato, ma la distribuzione dei goal durante la stagione è casuale per chiunque e non credo che possiamo fargliene una colpa: osservando gli expected goals, semmai sono i compagni (Sànchez, Ramsey, Walcott e anche Özil) ad aver avuto problemi, anche gravi, sotto porta.

Nel 2015/2016 anche gli infortuni hanno avuto un peso considerevole (a proposito, Wilshere e Welbeck cominceranno un’altra stagione in infermeria), tipo quello di Cazorla che è stato un bruttissimo colpo nella corsa al titolo dello scorso anno. Poi, fa strano dirlo, ma all’Arsenal sono mancati i ricambi giovani che un tempo erano il pezzo forte di Wenger. Negli ultimi anni l’alsaziano si è affidato a calciatori sempre più esperti (vogliamo parlare di Flamini?) e ha atteso all’infinito una serie di giocatori troppo fragili fisicamente (oltre a Wilshere e Welbeck, penso a Walcott e Oxlade-Chamberlain). Più che un altro trentenne tipo il Pipita o Vardy, all’Arsenal servono dei ricambi giovani e talentuosi, ma la Premier sta per iniziare e non c’è traccia di rinforzi.

Marco

Finora è mancata un’idea di mercato precisa. Non credo che Wenger sia più troppo adatto al ruolo, in alcuni momenti sembrava voler puntare su giovani di valore, poi questa tendenza è cambiata e non è facile capire che tipo di giocatori cerca l’alsaziano. Ogni estate leggiamo di nomi incredibili accostati all’Arsenal, cose da leccarsi i baffi veramente, però poi nelle ultime 2 stagioni il migliore acquisto è stato Cech preso a 11 milioni.

Mentre scrivo hanno perfezionato l’acquisto di Mustafi, che insieme a Xakha sono acquisti molto intelligenti (al di là del costo), però uno sforzo in più dovevano (possono ancora in teoria) farlo. Higuain con tutto quel gioco offensivo secondo me volava proprio e una società come l’Arsenal poteva anche pagare la clausola sfumato Vardy. Per il resto è anche una squadra molto sfortunata con gli infortuni, quindi avrebbe senso comprare dei ricambi giovani e di talento come scritto da Flavio. Dai Wenger, su.

Secondo voi chi lotterà per la retrocessione?

Daniele V.

Sono convinto rischi tantissimo il neopromosso Burnley per via di una rosa che non sembra all’altezza di reggere tutta la competizione. Ma posso dire già che una delle retrocesse sarà l’Hull City: l’allenatore Bruce aveva detto che servivano almeno 6 acquisti per poter salvare l’Hull, di cui due punte, quando ha capito che non sarebbero arrivati ha lasciato la barca prima che affondasse e adesso l’allenatore ad interim è Phelan. L’Hull ha solo 21 giocatori in rosa compresi gli U21 (e il centrale Dawson, il terzino destro Odubajo e il portiere McGregor salteranno i primi mesi di stagione per infortunio). In tutto questo la tifoseria è in rotta di collisione con una dirigenza che nonostante la crisi sembra non abbia intenzione di spendere (e che ha nel curriculum il ridicolo tentativo di cambiare il nome della squadra da Hull City a Hull Tigers). Un tentativo di autosabotaggio a livelli storici.

Daniele M.

È difficile immaginare che una squadra possa partire con presupposti peggiori dell’Hull City. Ma francamente vedo male anche il Sunderland di Moyes, che lo scorso si è salvato a due giornate dalla fine e al momento si è “rafforzato” solo con Papy Djilobodji (e due ragazzini dallo United, McNair e Donald Love); e soprattutto il Burnley, vincitore della Championship con una seconda parte di stagione praticamente perfetta e il miglior attacco del campionato, che però non ha praticamente fatto mercato (se si esclude Flanagan dal Liverpoool, un terzino destro che difficilmente può garantire il salto di livello).

In realtà credo che quest’anno la lotta per la salvezza sarà durissima e difficile da prevedere perché ci sono davvero troppe squadre strane (come faccio ad avere un’opinione competente sul Middlesborough di Karanka che (con l’aiuto del suo agente Mendes, e di Peter Kenyon, i re dei TPO) sembra una squadra uscita dalla testa di bambino con la febbre? Con Alvaro Negredo e/o Jordan Rhodes davanti (Rhodes è una tipica punta inglese da 20-30 gol nelle serie inferiori a cui potrebbe riuscire il passaggio di categoria senza troppi problemi), la coppia uruguaiana Stuani-Gaston Ramirez (il cui ritorno in Premier League, per quanto possa sembrare assurdo a 25 anni, dovrebbe corrispondere con l’inizio di una seconda carriera), Victor Valdes, de Roon (che colpaccio) e Viktor Fischer (altro colpaccio, che però Karanka sta facendo giocare al centro del centrocampo anche se nell’Ajax si allontanava dalla riga del fallo laterale solo per rientrare e puntare la difesa), per quel che mi riguarda possono sia puntare alla Champions League, che lottare per non retrocedere dalla prima all’ultima giornata....

Posso però sbilanciarmi sul Bournemouth, che dovrà sopravvivere alla seconda stagione in Premier League, dopo la prima brillantissima. Non è facile confermarsi a quei livelli, ma hanno fatto un mercato interessante prendendo Jordon Ibe dal Liverpool, e forse due dei giovani più interessanti del campionato (se si escludono quelli già affermati, o più affermati, tipo Sanè, Gabriel Jesus, Rashford etc): Lys Mousset, francese di vent’anni che fisicamente è prontissimo, con una velocità, una forza e una tecnica da potenziale campione; e Lewis Cook dal Leeds, che anche se ha il corpo di un diciannovenne gioca con la testa di un uomo di quaranta; per non parlare di Nathan Aké, olandese, che ha già esordito con il Chelsea lo scorso anno. Certo il Bournemouth ha una partenza difficile, esordio con lo United, subito dopo il West Ham fuori casa e alla quinta il City. Ma non è detto che non sia un male per Mourinho, Bilic e Guardiola, più che per Eddie Howe.

Alfredo

Io invece tiro fuori dalla mischia sicuramente il WBA di Tony Pulis, non a caso nominato il “never relegated manager”: nei sei campionati che ha disputato dal 2008 ad oggi con Stoke City, Crystal Palace e appunto WBA, Pulis ha collezionato rispettivamente 47, 46, 45, 42, 45, 43 punti. Una macchina da salvezza. Quindi, oltre alle squadre già citate in precedenza, mi sentirei di segnalare il Crystal Palace: ha concluso la scorsa stagione in maniera deludente e non sta iniziando la nuova sotto i migliori auspici, scossa dalle voci di mercato in uscita (Bolasie in primis). Pardew non è uno che tiene la barra salda quand’è messo sotto pressione.

Chi si è rinforzata di più nella classe media? Da chi vi aspettate sorprese in positivo?

Dario

Il West Ham può ripetere l’ottima stagione fatta lo scorso anno (gli acquisti di Feghouli e Ayew alzerebbero l’hype anche di una squadra di Serie B ucraina), ma se parliamo di sorprese allora i miei occhi puntano l’Everton. Koeman è quasi una garanzia e se dovessero vendere anche Lukaku alle cifre a cui hanno venduto Stones, avrebbero una quantità di denaro incredibile per rifare una squadra competitiva praticamente da 0. Nel frattempo è arrivato Gueye dall’Aston Villa, che comunque è un ottimo centrocampista.

Emanuele

Quasi nessuna di queste squadre si è mossa in modo convincente. L’Everton finora ha fatto pochissimo mercato e sinceramente non ne capisco il motivo. Se avesse voluto vendere Lukaku avrebbe potuto farlo subito, prendere i soldi e metterli insieme a quelli presi per Stones e poi fare il mercato completo di cui avrebbe bisogno. Ora siamo a metà agosto e non si capisce cosa dovrebbero fare e al momento hanno una squadra con poco senso. Se non altro hanno Koeman, il papà buono pronto a rimboccarsi le maniche e a mettere a posto qualsiasi casino. Del Southampton non capisco la scelta di Puel in panchina. Lo Swansea esce complessivamente indebolito dal calciomercato (anche se l’attacco Borja Baston-Llorente sarà divertente da vedere) mentre lo Stoke è sempre uguale (cioè sempre affidabile). A parte il West Ham, che ha vinto il Pitchfork award di quest’anno, la classe media mi sembra uscire complessivamente indebolita rispetto allo scorso anno: l’aumento dei soldi c’è stato per tutti eppure i valori tecnici mi sembrano spostati in alto.

Alfredo

West Ham e Everton sono due chiamate piuttosto semplici. Inserirei nella categoria “classe media” anche il Bournemouth, di cui mi aspetto la riconferma. Mi fido di Eddie Howe, che è manager giovane e con un know-how tattico decisamente superiore alla media. L’anno scorso, il Bournemouth è stato bersagliato dagli infortuni e Howe ha trovato in brevissimo tempo la quadra, la sua era una proposta di calcio positiva, piacevole da vedere e redditizia sul campo. Quest’anno parte con tutti gli uomini a disposizione, Gradel in primis e, come detto, ha fatto un paio di innesti dal mercato davvero interessanti.

Marco

Secondo me tutto questo flusso di denaro arrivato in Premier non ha fatto benissimo alle squadre di media fascia. I tuoi migliori giocatori se li vengono a prendere i grandi club e anche se te li pagano molto poi con quei soldi non sei comunque abbastanza forte sugli altri club della Premier. Se una neopromossa può spendere 14 milioni di euro per un giocatore come De Roon, se il Watford può rinunciare a 46 milioni per Ighalo, saltano tutti gli schemi. Sinceramente non so cosa aspettarmi dalla fascia media della Premier, mi aspetto una flessione verso il basso di Everton e Southampton, che però potrebbero muoversi ancora sul mercato, mentre dal West Ham mi aspetto tanta di quella pazzia che io non lo so, toccherà prendersi delle ferie solo per seguire la Premier, maledizione.

Cosa ne pensate di queste prime settimane di Mourinho? Il crollo del Chelsea è stata solo una brutta parentesi o i problemi di spogliatoio potrebbero ripetersi?

Dario

Per un allenatore che basa molte delle sue possibilità di successo sul controllo mentale (sui propri giocatori, sugli avversari, sulla stampa, sui tifosi) quello che è successo l’anno scorso al Chelsea non può non lasciare cicatrici profonde, secondo me. Il problema qui non è solo che Mourinho ha fallito forse per la prima volta, ma il modo in cui l’ha fatto. Tutti si sono resi conto del fatto che l’allenatore portoghese stesse tentando di utilizzare i suoi mezzi per raddrizzare la stagione della squadra londinese e questo l’ha trasformato dal cattivo su cui attirare l’attenzione ad un semplice allenatore alla disperata ricerca di una via d’uscita (fino ad arrivare a situazioni davvero patetiche come quella legata ad Eva Carneiro). Improvvisamente è finito l’incantesimo che Mourinho riusciva ad esercitare sul mondo esterno e adesso continuare a piegare la realtà a suo piacimento sarà per lui sempre più difficile. E l’imbarazzante spiegazione data al cambio di Mata durante il Community Shield non fa che rafforzare questa sensazione.

Emanuele

Il Manchester UTD proviene dal massacro psicologico di due anni di van Gaal. Non so se il trattamento psicologico di Mourinho, amico dei giocatori ma pur sempre molto invasivo nel loro cervello, possa aiutare a ricostruirli oppure dovranno andare tutti in terapia a fine anno.

Come dice Dario, per un allenatore come Mourinho il successo passa per la sua capacità di conferire alle cose che dice una consistenza religiosa. Una volta che il tempio è bruciato e il sacerdote è tornato in abiti civili, le sue parole appaiono per la prima volta vuote e banali. Per non fallire Mourinho deve essere capace di far credere alla sua squadra di avere ancora la verità in mano, ma a questo punto credo che neanche lui ne sia più convinto. E credo che per questo motivo abbia comprato Ibrahimovic e Pogba, che da soli possono colmare la consapevolezza che lui non è più capace di proiettare sulla sua squadra.

Daniele M.

È davvero presto per dirlo, ma ho l’impressione che il complemento di quanto detto sul lavoro mentale di Mourinho sarà un disinteresse ai problemi di campo. E lo United ne ha parecchi, solo in parte compensabili dalle qualità individuali. La squadra vista contro il Leicester in Community Shield non è di molto migliore a quella dello scorso anno sul piano del gioco e se Pogba non riuscirà a aumentare la propria intensità e l’influenza sul gioco di squadra (toccando molti, ma molti più palloni rispetto a quelli che toccava con la Juventus) difficilmente riuscirà a cambiare la squadra. Ovviamente potrebbe arrivare fino alla fine della stagione e vincere in questo modo fregandosene delle critiche, con Ibra che fa da messia ogni partita o due, Bailly e De Gea che mettono pezze dietro, Pogba che porta l’acqua dalla difesa all’attacco, e un plotone di trequartisti a fare movimento e a inventarsi giocate in continuazione. Ma non so quanto controllo effettivo possa avere Mourinho sui risultati se lascia tutto in mano ai giocatori più “importanti”, e come abbiamo visto la passata stagione i risultati possono anche punirlo più del dovuto, capita anche alle persone speciali.

Che squadra ha in mente Guardiola? Replicherà lo stesso modello di dominio che aveva al Bayern?

Alfredo

Per quel poco che si è visto nelle amichevoli disputate sin qui, la base di partenza del suo primo City è una versione “for dummies” del suo ultimo Bayern. I giocatori sono posizionati in campo secondo lo schema che conoscono meglio, il 4-2-3-1 delle ultime stagioni, ma lo sviluppo del gioco è molto differente, a partire dall’impostazione ragionata dal basso fino all’utilizzo delle ali a piede non invertito. Qualcuno dei commentatori inglesi ha ipotizzato il passaggio alla difesa a 3 ora che si è aggiunto John Stones alla comitiva del Pep, io invece ci andrei piano. Sarà comunque difficile che riesca ad avere lo stesso modello di dominio negli anni a venire, perché la distanza, prima economica e poi tecnica, tra il City e le rivali nel campionato non è elevata quanto quella del Bayern sulle altre in Bundesliga.

Daniele M.

Dalle amichevoli è chiaro che stia provando a replicare quel tipo di modello ma che non abbia i giocatori adatti (a cominciare dal portiere: Caballero, che con i piedi è comunque molto meglio di Joe Hart, contro il Dortmund ha regalato almeno 3 palloni all’attacco avversario sbagliano il passaggio per cominciare l’azione). Il Manchester City andava ricostruito interamente e per ora è lontano dal poter gestire il controllo a centrocampo che vorrebbe Guardiola, anche se Clichy come “falso terzino” sta giocando bene e Pep ha già abbassato David Silva per aumentare il tasso tecnico. Credo che vedremo una squadra più diretta rispetto a quelle solite di Guardiola, che superata la metà campo cercherà più velocemente la conclusione. Vedremo, ovviamente Guardiola è più che in grado di trovare soluzioni anche così.

Emanuele

Solo una piccola cosa generale. Molto spesso si parla di Guardiola come di un allenatore dogmatico, scambiando il fatto che interviene molto a fondo nella struttura della squadra col fatto che non è disposto a negoziare le sue idee. Secondo me invece l’esperienza al Bayern ha dimostrato che Guardiola è sopratutto un allenatore che ama il metodo empirico, che ha alcuni princìpi ma che è pronto a rimetterli in discussione se l’approccio sperimentale non dovesse funzionare. Questo solo per dire che non credo che Guardiola abbia già un’idea molto definita di come giocherà la sua squadra.

Che calcio ci farà vedere Conte in Premier League? Pensate riuscirà ad imporsi, anche a livello mediatico?

Dario

Mediaticamente sarà molto difficile, un po’ perché lo scoglio della lingua mi sembra ancora bello grosso da superare (e Conte non può giocarsi la carta “simpatia da anziano” come ha fatto magistralmente Ranieri l’anno scorso), un po’ perché il palcoscenico è già ingolfato da presenze ingombranti. Ma anche tatticamente ci sono diverse incognite. Una delle caratteristiche che ha fatto la fortuna delle squadre di Conte, sia in Serie A che all’Europeo, è stata infatti l’intensità fisica, inaspettata sia per un campionato come quello italiano sia per un torneo per nazionali. Ma con la Premier League, ovviamente, gran parte di questo vantaggio verrà a diluirsi. E a quel punto Conte dovrà puntare tutto sul suo acume tattico e sulla sua capacità di leggere gli avversari. Non è poco, ma non sono sicuro al 100% che possa bastare.

Flavio

Il Chelsea è la squadra che viene dalla stagione peggiore: sul disastroso campionato chiuso al decimo posto hanno inciso una serie di fattori, non ultimo quello della condizione fisica e il fatto che il Chelsea fosse una squadra vecchia un po’ troppo uguale a quella che aveva già mostrato preoccupanti segni di declino nell’anno del titolo. Conte si è preso un po’ di tempo per valutare attentamente chi tenere e chi no, e ciò spiega anche perché abbia finora operato solo due acquisti e una cessione che coinvolgessero giocatori della prima squadra (Batshuayi e Kante, fuori Djilobodji), ma credo che da qui alla fine del mercato i “Blues” potrebbero cambiare volto, come ha suggerito lo stesso ex CT dell’Italia.

Il Chelsea è probabilmente alla fine di un ciclo, ma il fatto di non avere le coppe può essere un grosso vantaggio per i giocatori più avanti con l’età. Io sono abbastanza sicuro che Conte possa riuscire a lasciare un segno già alla prima stagione, perché i suoi metodi sono comunque diversi da quelli a cui è abituato il calcio inglese e se è vero quello che dice Dario sull’intensità della Premier, è altrettanto vero che l’intensità senza organizzazione non serve a nulla. Sono abbastanza convinto del fatto che Conte riuscirà a imporsi già alla prima stagione e di pari passo con quello che farà vedere in campo, arriverà anche il riconoscimento mediatico.

Emanuele

Riguardo all’aspetto mediatico. In Italia Conte alimentava la propria identità mediatica nutrendosi soprattutto della narrazione juventina di squadra più odiata d’Italia. Un noi contro tutti mourinhano declinato però in modo passivo-aggressivo che Conte ha riproposto anche in Nazionale. In conferenza stampa Conte è sembrato il ragazzo invitato al primo pranzo della famiglia della fidanzata, attentissimo a mostrarsi tranquillo e preparato, ma dubito che terrà questa linea neutra fino alla fine, nonostante lo scoglio linguistico indicato da Dario. Lo stile mediatico che sceglierà sarà interessante quasi quanto le idee tattiche che esprimerà in campo, perché in Conte queste hanno sempre bisogno di un sostrato narrativo.

Daniele M.

Voglio solo esprimere tutto il mio entusiasmo all’idea di poter vedere Conte di nuovo lungo tutta una stagione, con giocatori di classe assoluta (dopo gli ultimi anni di ristrettezza tecnica). Dalle amichevoli sembra già aver recuperato Oscar, non solo per i gol, ma per l’impressione di totale controllo che ha (del corpo e della palla) in quel bagnasciuga profondo un paio di metri di campo che precede l’aerea di rigore. Ho rivisto il miglior 10 al mondo (come lo aveva definito Mourinho all’inizio), perfetto per gli scambi e i movimenti di Conte. Ma l’ho visto bene anche quando lo ha provato nei 2 mediani a centrocampo. Insomma se con Oscar si vede il grande lavoro e non è neanche cominciato il campionato cosa potrà fare con Hazard? O Batshuaiy?

Marco

Va bene i problemi di lingua, ma dove veramente Conte può colpire l’attenzione degli inglesi è in campo. Addirittura più di Klopp, Conte le partite le gioca proprio e sarà strano vederlo nel contesto degli stadi inglesi, molto diversi da quelli italiani dove aveva tutto lo spazio per giocare la sua partita. Poi credo che per fare le conferenze stampa alla Conte basti un basso livello di inglese. Per quanto riguarda il gioco credo che il Chelsea l’abbia scelto per quello che è riuscito a fare, a livello di rivoluzione totale di gioco e di mentalità, appena arrivato alla Juventus. I problemi però sono 2: in Premier non riesci ad avere la superiorità atletica che contraddistingueva la Juventus in serie A come ha detto Dario, ma soprattutto difficilmente riuscirà ad infilare una serie di acquisti così azzeccati come quella squadra, anzi al momento mi sembra un po’ indietro.

Qual è il più grande acquisto della stagione?

Daniele V.

Penso che il giocatore che risulterà più importante per le vittorie della propria squadra sarà Gündogan per il City. Arrivato praticamente a prezzo di saldo (£20mln) è l’unico centrocampista in grado di essere un regista per una squadra che vuole giocare un calcio di possesso a disposizione di Pep. Questa versione del City sarà necessariamente legata alla sua capacità di controllo e di gestione della sfera.

Alfredo

Sadio Mané è un tipo di giocatore che può spostare gli equilibri a favore del Liverpool. Ha esperienza di Premier League, l’ultima stagione è stata la sua migliore, non solo dal punto di vista realizzativo. Pare sia stato soffiato al Man United nella vacanza di potere creatasi nel passaggio da van Gaal a Mourinho, ed è stata una mossa molto astuta da parte di Klopp. Mané ha la qualità tecnica, unita all’energia e alla velocità, che è mancata sulla trequarti offensiva dei Reds nella scorsa stagione.

Daniele M.

Oltre a quelli nominati, oltre a Ibrahimovic (che forse è scontato, e poi è arrivato gratis, tecnicamente non è un “acquisto”) dico Paul Pogba. Penso che il suo livello gli permetterà già così di dominare sia fisicamente che tecnicamente, e che tra un anno non ci saranno dubbi che, seppur con compiti diversi, farà parte della stessa conversazione di Messi, Ronaldo, Bale eccetera. L’unico dubbio che ho, e a cui ho già accennato, riguarda l’integrazione nello United… Pogba è un giocatore di squadra, ha bisogno della squadra, anche se costa ed è vistoso come i più grandi solisti.

Marco

Sono d’accordo con Daniele, sicuramente Pogba - anche ignorando l’etichetta di acquisto più costoso della storia - può essere l’acquisto più importante della Premier, sposta tantissimo in tutte le categorie: tecnica, tattica, atletica, ma anche di marketing. Gli altri nomi sicuramente validissimi per me arrivano tutti dietro.

Cosa aggiungono alla Premier i giocatori provenienti da altri campionati?

Emanuele

In un campionato frenetico come la Premier League esistono pochissimi giocatori in grado di ragionare la giocata quanto Gundogan. Il tedesco aggiungerà spessore cerebrale al campionato, e dal suo successo o fallimento dipenderà molto il progetto di Guardiola, che a sua volta sarà rivelativo di parte dell’identità della Premier League.

Alfredo

La campagna acquisti del Manchester United segna un cambio di passo anche per il panorama inglese. Woodward quest’estate si è travestito da Florentino Perez, lo United ha agito secondo logiche da media company: Ibra, Pogba, lo stesso Mourinho hanno riportato l’attenzione sul Manchester United a livello mondiale. Resta ora da capire se il progetto, sostenibile a livello di marketing, ha anche una concretezza tecnica e una competitività ai massimi livelli. Non che sia strettamente necessaria, viste certe stagioni del Madrid.

Daniele M.

Giocatori come Ibra e Pogba oltre a rappresentare una novità sul piano commerciale lo saranno anche su quello tecnico. Sono entrambi due atleti mostruosi che non basano però il proprio atletismo sull’intensità. In Inghilterra di giocatori del genere non ce ne sono (o non me ne vengono in mente ora... ah ecco, forse Yaya Touré) il loro arrivo colma il bisogno di controllo dei tempi che hanno le squadre di Premier League. Mi sembra una novità interessante, anche se non può creare un modello replicabile vista l’eccezionalità dei due giocatori.

Marco

Ogni anno che passa la Premier è più internazionale, più pluralista, più simile all’NBA. Una volta era un campionato molto chiuso, con giocatori tutti simili, squadre simili, ora invece hanno capito assolutamente la direzione da prendere per essere un prodotto di intrattenimento appetibile. Giocatori come Ibra e Pogba da soli quanto pubblico ti portano? La narrazione intorno al francese regge da sola più di tutta la Serie A e le sue pubblicità con Adidas ci raccontano che non è più solo calcio. Per non parlare della sfida che sta lanciando Guardiola e la qualità dei giocatori che sta comprando.

Diteci un giovane (dal ‘96 in su) sulla cui esplosione vi giochereste la casa dei vostri genitori.

Dario

Sono curioso di vedere l’evoluzione di Loftus-Cheek sotto Antonio Conte, sperando ovviamente che abbia un minutaggio adeguato. I due si sono scambiati parole al miele fino ad adesso e nella pre-season il giovane centrocampista inglese è stato impiegato a sorpresa da seconda punta, facendo vedere ottime cose. Forse non mi ci giocherei la casa dei miei genitori, perché è difficile che Loftus-Cheek possa rubare il posto a uno tra Diego Costa e Batshuay, ma forse già la macchina sì (Diego Costa manterrebbe il posto da titolare ripetendo una stagione simile a quella dell’anno scorso?).

Emanuele

Ho guardato Onomah nel campionato U19 e tecnicamente è un giocatore molto interessante. Anche calcolando il mercato molto risicato che sta facendo il Tottenham, immagino che Pochettino gli darà possibilità di esprimersi.

Daniele V.

Continuando a parlare di giovani inglesi sono certo questa sarà la stagione di Reece Oxford come legittimo giocatore della Premier League. La scorsa stagione è stato fatto esordire a sorpresa da Bilic come mediano titolare nelle prime due partite a 16 anni, prima che la tempesta mediatica attorno al giocatore cominciasse a montare e facesse considerare al tecnico di frenare immediatamente l’inserimento nascondendolo al trattamento dei tabloid riportandolo nella squadra riserve, per evitare di bruciarlo come tanti altri ragazzini inglesi prima di lui. Adesso che Oxford ha firmato anche un contratto professionistico sarà aggregato in pianta stabile alla prima squadra e partirà verosimilmente come centrale di riserva con tanti minuti nelle partite di coppa. Ogbonna trema!

Alfredo

I 207 minuti di Bartosz Kapustka all’Europeo mi hanno stregato, quella degli osservatori del Leicester è stata una grande chiamata. Sono convinto che nella seconda parte di stagione lo vedremo titolare al posto di Albrighton, bruciando le speranze di titolarità di Demarai Gray. Mi giocherei la casa, scusa Pà.

Daniele M.

Ci tengo a rifare il nome di Lys Musset.

Pronostico secco sui gol di Ibra.Dario Almeno 9, in modo da superare i gol segnati da Cantona alla prima stagione allo United e pubblicare un video su Facebook in cui dice: “Eric, te l’avevo detto”. Daniele V. 20, con almeno uno contro il Liverpool, uno contro l’Arsenal e una rovesciata. Emanuele 30 Flavio Credo che si fermerà intorno ai 15 gol. Alfredo Flavio, avresti dovuto rilanciare a 40. Marco Direi una ventina, di cui almeno la metà da stropicciarsi gli occhi. Dario Un grande centrale difensivo per il Chelsea, visto che per adesso si è mosso ancora poco (per gli standard di Abramovich). Koulibaly? Daniele V. La punta per l’Arsenal. Non ci credo che non arrivi con tutti i soldi a disposizione e i tifosi che friggono. La lista dei candidati ormai cambia ogni settimana e se il sogno Griezmann è verosimilmente irraggiungibili, Lukaku all’ultimo giorno utile non è da scartare come opzione. Emanuele Immagino diversi colpi di squadre di media fascia. Un giocatore forte per reparto per l’Everton; un centrocampista centrale e una punta per il Leicester, per esempio. Spero che il West Ham di Bilic porti fino in fondo la sua Master League prendendo un regista esteticamente appagante tra i tanti che ci sono in giro (Paredes? Betancur? Diawara?). Poi vabbè, la punta dell’Arsenal, che mi auguro non sia davvero Lukaku (e non credo lo sarà), né Benteke (che potrebbe esserlo). Flavio Il Chelsea deve svecchiare la difesa e idealmente servirebbero un terzino e un centrale, più varie ed eventuali a seconda di chi verrà tagliato da Conte. All’Arsenal serve un giocatore offensivo (occhio, non necessariamente una punta) giovane e talentuoso. Il Leicester deve ringiovanire il pacchetto di difensori centrali, mentre quel che farà il Liverpool dipenderà anche dalla situazione Benteke, ma io un bel difensore centrale proverei a prenderlo. Sui nomi non mi sbilancio, perché so già che finisce come tutti gli anni, con l’ultimo giorno di mercato che sarà la solita fiera del “panic buying”. Marco Il Chelsea deve comprare. Koulibaly molto probabile, ma anche un esterno che possa fare tutta la fascia di altissimo livello secondo me, altrimenti ci vuole un attimo prima di vedere Conte alla terza giornata andare davanti alle telecamere dicendo che non ci si può sedere ad un tavolo da 1000 sterline con 100 sterline, cosa che non so come prenderebbe Abramovich. L’Arsenal necessita di un uomo che possa fare gol almeno con il 30% delle occasioni, ma più si arriva alla fine del mercato più è difficile trovare questo tipo di giocatori quindi si sbrigassero a prendere Lukaku. Per il resto mi sembra che il City abbia bisogno di un portiere, ma non riesco ad individuare un profilo possibile. Dario Chelsea, Liverpool, Tottenham, City. Daniele V. City, Liverpool, Chelsea, Arsenal. Emanuele Arsenal, Chelsea, United, Liverpool. Flavio United, City, Chelsea, Liverpool Daniele M. Liverpool, Chelsea, Leicester, United Alfredo Tottenham, Chelsea, City, Liverpool Marco Chelsea, United, City, Tottenham.

Con ancora due settimane di mercato, quali grandi colpi vi aspettate?

Ok adesso diteci le prime 4 a fine stagione.

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