Piazzamento lo scorso campionato: 15°
Chi in più: Murillo, Leris, De Luca, Depaoli, Djuricic, Leverbe
Chi in meno: Thorsby, Falcone, Sensi, Yoshida, Ekdal,
Una statistica interessante della scorsa stagione: Solo il Venezia ha effettuato meno tiri per 90’ della Sampdoria nello scorso campionato (10,21)
La Sampdoria è reduce da una delle stagioni più complicate della sua storia recente, con una salvezza raggiunta nelle ultime giornate più per demeriti altrui che per meriti propri. L’unico squillo è stata la vittoria nel derby di ritorno col Genoa, che ha reso più tranquille le ultime due giornate e inguaiato definitivamente i rivali cittadini, ma non può bastare come presupposto per affrontare una nuova stagione con fiducia. Anche il ritorno di Marco Giampaolo, arrivato per sostituire D’Aversa alla 23esima giornata, non ha portato alla Sampdoria l’entusiasmo sperato. Se nella sua prima esperienza a Genova Giampaolo aveva vissuto le stagioni migliori della propria carriera da allenatore, almeno come proposta di gioco, questo ritorno è stato fin qui poco incisivo, portando appena 16 punti in 16 partite, frutto di 5 vittorie, 10 sconfitte e un pareggio.
Aver evitato la retrocessione all’ultimo sarà stato certo un sospiro di sollievo per la società e i tifosi, ma non era certo quello che si aspettavano, anche considerando che la stagione precedente con Ranieri alla guida la squadra era arrivata 9°, dando l’idea di essersi assestata verso una posizione da classe media, da squadra che difficilmente può ambire all’Europa ma che allo stesso modo vive lontano dalla zona retrocessione. L'impronta difensiva di D'Aversa, però, era rimasta tale solo su carta e la Sampdoria si era presto incartata su se stessa, diventando una squadra asfittica in attacco e non così solida dietro.
A voler essere davvero ottimisti, dalla scorsa stagione la Sampdoria può portarsi dietro giusto l’arrivo a gennaio dall’Ascoli di Abdelhamid Sabiri, autore del gol vittoria nel derby e che da subito si è trovato a suo agio nel gioco di Giampaolo, prenendosi quasi da subito una maglia da titolare e mostrandosi incisivo sia come mezzala d'inserimento che partendo più largo a sinistra. Anche in queste prime amichevoli il tedesco è stato uno dei più positivi, segnando addirittura un gol da centrocampo contro il Besiktas. Per il resto, però, la Sampdoria della scorsa stagione è apparsa come una squadra molle, senza un’anima o delle idee, che per centrare la salvezza si è affidata alla qualità maggiore di alcuni singoli che non a una precisa proposta di gioco.
A incidere sulle difficoltà della stagione passata - e inevitabilmente anche su quella che sta per iniziare - sono stati anche i guai societari, culminati con le dimissioni del presidente Massimo Ferrero a inizio dicembre, in seguito dell’arresto subito per reati societari e bancarotta fraudolenta. Oggi il presidente è Marco Lanna, ex amato dai tifosi, ma la società è come in un limbo, in attesa di essere ceduta non appena si concretizzi un’offerta valida. Questa incertezza sta bloccando il mercato, che a oggi ha avuto operazioni significative quasi solo in uscita. La Sampdoria ha perso Thorsby, Yoshida, Ekdal, Falcone e Sensi tutti più o meno nelle rotazioni della squadra nella scorsa stagione, ma è ancora indietro per quanto riguarda il mercato in entrata se si esclude qualche ritorno dai prestiti per fare numero. Soprattutto la partenza del centrocampista norvegese, che era diventato uno dei leader della squadra, è stata particolarmente sanguinosa. A inizio ritiro Giampaolo ha salutato l’arrivo di Bereszynski con la battuta: «È arrivato un giocatore nuovo», una frase che è sembrata un po’ scherzosa sul suo rapporto con il terzino polacco, un generalissimo che quest'anno dovrebbe essere il capitano della squadra insieme a Quagliarella, ma anche un’amara constatazione dell’assenza di mercato.
L’unica aggiunta di rilievo alla rosa della scorsa stagione, fin qui, è stata quello a parametro zero di Filip Djuricic, anche se pare ormai certo l'arrivo in prestito dalla Roma di Gonzalo Villar. Il serbo è già stato allenato da Giampaolo alla Sampdoria senza grandi fortune, ma dopo l’esperienza al Sassuolo è un calciatore diverso, molto bravo nel ricezioni orientate nei mezzi spazi e con una tecnica di alto livello. L'arrivo di due calciatori tecnici e portati a giocare un calcio associativo risponde effettivamente alle richieste tattiche dell’allenatore, che solo qualche giorno prima aveva identificato nel centrocampo il reparto che aveva bisogno di essere più rafforzato, chiedendo in maniera esplicita «un play per Ekdal, una mezzala per Thorsby, un’ala se Sabiri fa la mezzala. Se fa l’ala, ci vuole un altro in mezzo. [...] A metà campo oggi siamo non competitivi e se vogliamo alzare il tasso qualitativo bisogna farlo lì».
Alla luce di questa precarietà societaria, è difficile pronosticare per la Sampdoria un netto miglioramento della rosa rispetto alla passata stagione (anche se per il mercato c’è tempo fino al 2 settembre, e magari nel frattempo può cambiare qualcosa a livello di disponibilità economica). Dove sembra esserci margine per migliorare i 36 punti della scorsa stagione è però nelle prestazioni. Da questo punto di vista l’influenza del lavoro di Giampaolo può essere decisiva: arrivando in corsa, con una squadra in piena lotta per non retrocedere e che aveva perso molte certezze, l’allenatore ha dovuto prima di tutto impegnarsi in un lavoro di tamponamento, come spesso dichiarato, per portare a termine la stagione fuori dagli ultimi tre posti, finendo per adattare le sue idee ai bisogni immediati della squadra. Ora, con il tempo del ritiro e una stagione intera davanti, Giampaolo potrebbe aver trovato la tranquillità necessaria per lavorare sui suoi principi e preparare una squadra più incisiva e sicura di sé. Le ultime due esperienze - con Milan e Torino - sono andate molto male e le sue quotazioni come allenatore sono in ribasso, ma rimane un allenatore esperto, che in Serie A ha saputo lavorare bene in piazze che dovevano risollevarsi.
Storicamente Giampaolo ama schierare le sue squadre con un 4-3-1-2, dove il rombo di centrocampo è un elemento fondamentale nello sviluppo di un gioco ambizioso e intenso, ma in questo pre-campionato ha continuato con il modulo con cui aveva chiuso la scorsa stagione, ovvero un 4-1-4-1 che permette una miglior copertura dell’ampiezza in fase difensiva, senza però rinunciare a tutti i principi del rombo.
Si nota abbastanza bene il modulo della Sampdoria, rispetto al rombo occupa meglio l'ampiezza, ma perde un uomo in avanti.
Se in porta Audero ha definitivamente vinto il ballottaggio con Falcone, mandato a Lecce, la linea di difesa a quattro titolare dovrebbe essere Bereszynski, Ferrari, Colley, Augello. Le alternative ai due terzini sono Andrea Conti, che però al momento è di nuovo infortunato, e Depaoli, che però potrebbe tornare a Verona. Per il resto la Sampdoria rimane un cantiere aperto. Davanti alla difesa, fin qui, Giampaolo ha schierato principalmente Ronaldo Vieira, che ha chiuso la stagione scorsa da titolare. Nelle amichevoli, però, il centrocampista inglese non è sembrato sempre a suo agio nella fase di gestione del possesso, su cui la Sampdoria sta insistendo. Contro il Besiktas, ad esempio, ha perso due palle sanguinose davanti alla propria area di rigore in maniera preoccupante per il ruolo, di cui una è costata il gol del pareggio. È facile immaginare che Villar sarà il titolare in questa posizione non appena arriverà a Genova. Data la volontà di tenere il pallone e uscire dal basso resistendo alla pressione avversaria - che in queste amichevoli ha portato la Sampdoria a perdere molti palloni, ma è anche a questo che servono - lo spagnolo è sicuramente adatto, ma viene da una stagione in cui ha giocato poco al Getafe e non sempre la Sampdoria potrà avere il pallino del gioco in Serie A. In queste prime amichevoli Giampaolo ha provato anche Gerard Yepes, ex capitano della Primavera, per cui l’allenatore ha speso parole al miele. Lo spagnolo ha un baricentro basso e una bella capacità di resistere alla pressione per poi giocare indifferentemente sul lungo o sul corto. Difficilmente a 19 anni, e con zero stagioni tra i professionisti alle spalle, avrà molto spazio, ma è un giovane da seguire, su cui la Sampdoria può costruire (da questo punto di vista interessante anche l'acquisto del 2003 Telasco Segovia, giovane di cui si parla benissimo e che dovrebbe essere aggregato alla Primavera).
Davanti al primo mediano c’è una linea a quattro dove le due mezzali hanno il compito di cercare lo spazio dove ricevere dalla prima costruzione bassa per far salire il gioco centralmente. Sul centrosinistra dovrebbe essersi imposto Sabiri, che ha un’interpretazione del ruolo ambiziosa e associativa, tanto che spesso finisce per occupare la posizione di trequartista. Anche in fase di non possesso, in alcuni momenti, il tedesco sale accanto a Caputo, per pressare la costruzione dei due centrali. A destra, invece, il più usato è stato Rincon, che tende a rimanere più bloccato, finendo anche per invertire il triangolo di centrocampo schierandosi all’altezza del play. Nelle varie amichevoli Giampaolo ha provato anche Leris e Verre, che però sulla carta sono giocatori offensivi più utili come esterni, probabilmente sarà Ronaldo Vieira a contendere il posto al venezuelano anche se, con l’arrivo di Djuricic, l’allenatore potrebbe addirittura pensare di schierare lui come mezzala (anche se sia lui che Sabiri si trovano meglio nella zona sinistra del campo) vista la scarsità di alternative, per avere più qualità in mezzo al campo. Certo, avere due centrocampisti abituati a giocare sulla trequarti potrebbe squilibrare la squadra in caso di transazioni negative. Nell’amichevole contro il Brescia, ad esempio, la Sampdoria si è trovata ad avere distanze preoccupanti tra la difesa e il resto della squadra una volta persa palla o se il pressing non rallenta la costruzione avversaria.
Basta una lettura sbagliata nel pressing per creare un buco enorme a centrocampo. Il Besiktas poteva attaccare in superiorità numerica e, anche se non ha sfruttato l’occasione, è riuscita a costruire un tiro pericoloso.
Anche perché nelle idee di Giampaolo i due esterni rimangono sempre molto alti sul campo, per dare ampiezza e garantire sempre una linea di passaggio dal centro. A destra il titolare dovrebbe essere Candreva, che è stato uno dei migliori della scorsa stagione, uno dei pochi a fornire un contributo concreto in termine di gol ed assist, ma il suo futuro è incerto a causa di un forte corteggiamento da parte del Monza. Giampaolo, che in assenza di figure di riferimento all’interno della società funge quasi da portavoce, ha sottolineato la sua importanza, ma anche che «Quando deciderà cosa fare io lo asseconderò», lasciando intendere che potrebbe anche partire. Cederlo a una rivale diretta per la salvezza non sarebbe un bel segno per le ambizioni della squadra però. A sinistra dovrebbe essere schierato Djuricic. Quel posto doveva essere di Damsgaard, dopo una stagione quasi totalmente saltata per un infortunio di cui si è capito poco, ma il danese sarà ceduto al Brentford per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. La cessione di un calciatore giovane, che solo un anno fa aveva impressionato all’Europeo, per una cifra tutto sommato normale, è un po’ il segno del momento della Sampdoria, tanto che è stata commentata dal Secolo XIX con le parole “Damsgaard va, bilancio salvo”. Una boccata d’ossigeno, certo, ma anche la consapevolezza di non aver potuto valorizzare al massimo un giovane interessante che con Giampaolo poteva fare bene e aumentare di valore.
Il ruolo di centravanti è forse l’unico dove la Sampdoria è coperta: oltre a Caputo - che viene da una stagione sotto le aspettative e anche in queste prime amichevoli non è sembrato in perfetta sintonia con le richieste di Giampaolo in un modulo che lo vede piuttosto isolato - ci sono Gabbiadini, fermo per la rottura del legamento crociato del ginocchio ma che dovrebbe rientrare a breve e che la scorsa stagione è stato importante nel girone di ritorno, Quagliarella, che comunque sembra avere ancora qualcosa da dare a quasi 23 anni di distanza dal suo esordio in A, e Manuel De Luca, che doveva essere di passaggio a Genova prima di ripartire per la B, ma che ha convinto Giampaolo e potrebbe rimanere (è difficile capire quanto “convinto”, stia per “non ci sono alternative”).
Una bella palla di Quagliarella e la freddezza di De Luca, forse un modulo con due punte potrebbe dare più pericolosità all’attacco di Giampaolo.
Insomma la Sampdoria si appresta a iniziare una nuova stagione portandosi dietro molte delle incertezze della vecchia. Il problema maggiore, ad oggi, appare la profondità della rosa, con una scelta molto limitata in alcuni ruoli, e la qualità generale della stessa. Ad esempio per alcuni giorni si era parlato di un ritorno di Torreira, un giocatore che sarebbe il perfetto play per il calcio di Giampaolo, ma per cui la Sampdoria non ha le risorse (Torreira è vicino al trasferimento al Galatasaray). Villar non è una cattiva scelta, ma certo non offre le garanzie che avrebbe portato in dote l'uruguaiano. La sensazione, comunque, è che si aspetterà la fase del mercato in cui è più facile trovare giocatori in prestito, cercando occasioni piuttosto che i profili più adatti per alzare il livello della squadra. Giampaolo ha detto che senza soldi, bisognerà «essere creativi».
Se al momento il 4-1-4-1 sembra il modulo con cui inizierà la stagione della Sampdoria, dovesse partire anche Candreva Giampaolo potrebbe pensare a un ritorno al suo 4-3-1-2, schierando Caputo con Quagliarella e Gabbiadini, migliorando la pericolosità della squadra in area di rigore ma forse rompendo un equilibrio che già non è perfetto. In ogni caso, nelle poche amichevoli disputate fin qui, la Sampdoria è apparsa una squadra più attenta a cercare un calcio di possesso che fosse anche propositivo, una volontà che può far ben sperare ma che richiede anche una grande applicazione e, appunto, giocatori di qualità. Il trio Villar-Sabiri-Djuricic è promettente dal punto di vista del divertimento, ma è vero che una stagione di A è lunga e senza troppe garanzie basta un piccolo problema per far crollare tutto.
Con una società assente per ovvi motivi, è l’attaccamento dei tifosi a tenere su il morale. Al momento gli abbonamenti sottoscritti sono stati oltre 14 mila, nonostante la stagione tremebonda appena passata, e la passione intorno alla squadra è ancora forte. Se basterà per avere una stagione, se non eccezionale, almeno gratificante lo scopriremo a partire da domani, quando la Sampdoria esordirà ufficialmente in Coppa Italia contro la Reggina.
Miglior scenario possibile
Il 4-1-4-1 della Sampdoria copre bene il campo e in avanti Sabiri, Djuricic e Candreva portano la qualità invocata da Giampaolo, mentre Caputo trova un feeling speciale con la rete. Il tifo spinge la squadra, che dopo il girone d’andata è in zona Conference League anche grazie ad alcune vittorie brillanti in casa contro le prime della classe. Il girone di ritorno è meno trascinante, ma la squadra di Giampaolo riesce comunque a centrare un posto appena sotto l’Europa, con Sabiri sugli scudi ambito da molte squadre in Europa.
Peggior scenario possibile
Dal mercato non arriva niente di utile e la squadra si trova pericolosamente scoperta in molti ruoli, anche a causa della cessione di Candreva negli ultimi giorni di mercato. Bastano un paio di assenze per costringere Giampaolo a riporre una squadra reattiva e sonnolenta che finisce per galleggiare appena sopra la zona retrocessione, con un attacco che segna pochissimo. Dopo un grande spavento a cavallo tra gennaio e febbraio, con la squadra che non vince più, arriva una salvezza stentata molto simile a quella della stagione precedente, senza neanche il gusto di aver fatto lo sgambetto al Genoa (che nel frattempo con Blessin risale in Serie A come prima in classifica).
Giocatore chiave
Se resta, l’influenza di Antonio Candreva sulla fase offensiva della squadra è ancora fondamentale (nella scorsa stagione 7 gol e 10 assist). Largo a destra la sua capacità di arrivare in area di rigore con cross dalla trequarti o dal fondo (come in occasione dell’assist per Sabiri contro il Brescia) è ancora la miglior soluzione per la creazione di occasioni da gol. Se dovesse partire, la connessione tra Sabiri e Djuricic, comunque deciderà di schierarli Giampaolo, rimane la migliore possibilità di vivere una stagione tranquilla.
Giocatore da prendere al fantacalcio
Il precampionato di Sabiri, con il suo gol da centrocampo che è rimbalzato ovunque, renderà il suo acquisto più dispendioso di quello che pensavate. Dovesse partire Candreva, dovrebbe comunque essere lui l’unico incaricato a battere punizioni dirette (dove è molto forte), indirette e i calci d’angolo e, chissà magari più avanti nel corso della stagione, anche i rigori. Un’alternativa potrebbe essere Gabbiadini come attaccante a basso costo: dovrebbe rientrare per la fine d’agosto da un infortunio al crociato, ma prima di farsi male aveva segnato per sei partite consecutive.