Piazzamento nello scorso campionato: 17°
Chi in più: Vanja Milinković-Savić (Torino), Johan Djourou (Antalyaspor), Lorenzo Dickmann (Novara), Mohamed Fares (Verona), Mattia Valoti (Verona), Simone Missiroli (Sassuolo), Lazar Nikolic (Partizan Belgrado), Gabriele Moncini (Cesena), Andrea Petagna (Atalanta).
Chi in meno: Alex Meret (Napoli), Federico Mattiello (Atalanta), Boukary Dramé (svincolato), Marco Borriello (svincolato), Alberto Grassi (Napoli), Eros Schiavon (Pro Vercelli) Federico Bonazzoli (Sampdoria).
Una statistica interessante: La SPAL è stata la prima squadra in Italia per accuratezza nei calci di punizione, insieme al Milan (12.3).
Un inno alla programmazione
Dall’arrivo di Semplici, nel 2014, la SPAL si è contraddistinta per la coerenza e la solidità della propria programmazione, dentro e fuori dal campo. Un progetto vincente: in due anni e mezzo – senza grossi stravolgimenti d’organico – la squadra ferrarese è riuscita a raggiungere la Serie A, che mancava da quasi mezzo secolo. Il veloce ritorno in massima serie è stato un risultato incredibile, ma pieno di insidie: alle modeste disponibilità economiche si aggiungevano i problemi di approccio alla nuova categoria, con la necessaria ristrutturazione del reparto tecnico.
La scorsa stagione i biancazzurri hanno cercato di irrobustire la squadra senza snaturarla, aggiungendo alcuni giocatori di esperienza al nucleo storico. Dopo un inizio promettente la squadra di Semplici è incappata in una lunga serie di risultati negativi, complice un calendario tutt’altro che semplice. Nonostante 7 sconfitte in 8 partite (tra la 3^ e la 10^) la società ha confermato il proprio tecnico, che nelle settimane successive ha guidato la squadra ad una lenta e meritevole risalita.
In una stagione difficile, complessa, e a tratti frustrante, la SPAL ha avuto il merito di mantenere sempre i suoi princìpi di gioco. Col tempo sono arrivati anche i risultati: nella seconda parte della stagione gli spallini hanno vinto due gare fondamentali, con Crotone e Bologna, allungando la serie positiva con sei pareggi consecutivi. “Tanti piccoli mattoncini” (per usare un’espressione di Semplici) che portano a un grande finale di stagione. La SPAL vince i due scontri diretti con Verona e Benevento, e nell’ultima giornata si assicura la salvezza battendo la Sampdoria.
Un mercato per consolidarsi
Dopo gli importanti interventi dello scorso gennaio (Cionek, Kurtic, Everton Luiz) la SPAL ha deciso di mantenere buona parte dell’organico. Questo è valso anche per i giocatori arrivati in prestito: nelle prime settimane di calciomercato la società ferrarese ha concluso il riscatto di Kurtic, Paloschi, Viviani, Salamon e Gomis, e ha provato a prolungare il prestito di Grassi (che però alla fine è andato al Parma). In difesa, dopo aver cercato a lungo Bonifazi (già a Ferrara nella stagione di B, ma di proprietà del Torino), la SPAL ha prolungato il prestito di Simic per un altro anno.
Alex Meret è stato sostituito da un altro portiere di prospettiva, Vanja Milinković-Savić, classe ’97, che si giocherà il posto con Gomis. Per completare il terzetto la società sembra aver intenzione di confermare Thiam, classe ’98 reduce da un’ottima esperienza in Serie C (in sei mesi, 18 partite e 9 cleen sheet al Fano).
Per completare la squadra i biancazzurri hanno cercato operazioni a basso costo. Sulle fasce sono arrivati Dickmann e Valoti, in prestito dopo le retrocessioni di Novara e Verona. Dagli scaligeri è arrivato anche Mohamed Fares, sempre in prestito. Per sostituire Grassi la SPAL ha ingaggiato Simone Missiroli, un giocatore simile per caratteristiche fisiche e tecniche, con qualche anno e molta esperienza in più.
Nelle ultime due sessioni di mercato, la mediana è il reparto che si è più rinforzato. Al momento Semplici può contare su Viviani, Kurtic, Everton Luiz, Valoti e Schiattarella: con l’aggiunta di Missiroli la SPAL potrà garantirsi un ottimo mix di tecnica, forza fisica e creatività, capace di contribuire anche in zona gol. In questo momento si parla anche di una trattativa del Torino per Viviani, con Valdifiori come contropartita tecnica. Nello scambio la SPAL potrebbe perdere qualcosa, a livello tecnico (specie sui piazzati), ma Semplici avrebbe un regista forse più adatto alla sua idea di calcio.
In difesa l’unico nome nuovo è quello di Johan Djourou, arrivato dopo la rescissione con l’Antalyaspor. Dopo una stagione complicata (è stato fuori tre mesi per infortunio) l’ex Arsenal e Amburgo ha accettato un contratto annuale: per la SPAL è una scommessa, ma non così rischiosa.
Le tante operazioni a costo zero (compresa quella di Moncini, attaccante del ’96 dal Cesena) hanno permesso alla SPAL di fare un investimento importante per l’attacco, dove è arrivato Andrea Petagna. L’attaccante dell’Atalanta è arrivato in prestito oneroso (3 milioni) con obbligo di riscatto in caso di salvezza (12). Se completato, il suo acquisto sarà il più esoso della storia spallina.
Le sicurezze tattiche
L’investimento su Petagna si spiega con le difficoltà avute dalla SPAL nella scorsa stagione, specie nelle prime giornate di campionato. Come detto, Semplici ha affrontato l’approccio alla massima serie restando fedele ai principi del suo 3-5-2, basato sul controllo del possesso e del campo.
La costruzione dell’azione doveva partire dalla difesa, passando per Vicari o Viviani. Sulle due fasce Lazzari e Costa (o Mattiello) dovevano garantire l’occupazione del campo in ampiezza, permettendo alle due mezzali – o le due punte – di avere più spazio per la ricezione tra le linee.
Per attutire l‘impatto con la Serie A, la SPAL si era “assicurata” con l’arrivo di Marco Borriello, uno specialista della zona salvezza. Nelle intenzioni l’attaccante ex Cagliari avrebbe dovuto dare un’alternativa sicura al possesso corto degli spallini, aiutando a risalire il campo nelle situazioni più difficili.
Nonostante il gol alla prima da titolare, contro l’Udinese, l’attaccante è stato la grande delusione della stagione biancazzurra. Nella prima parte del campionato il suo impatto è stato impalpabile, e a dicembre è sparito dal campo a causa di un lungo (e contestato) infortunio.
La SPAL ha proseguito la stagione con Paloschi, Antenucci e Floccari, giocatori con caratteristiche diverse, che hanno “costretto” la squadra ad affidarsi di più alle due fasce. Nella scorsa stagione i biancazzurri sono stati i terzi per azioni giocate sugli esterni (per un totale del 74%), con grande sproporzione sulla destra (41%), dove giocava Lazzari. L’esterno classe ’93 è l’unico “reduce” della tripla promozione della SPAL, ed è stato uno dei protagonisti della salvezza dello scorso anno.
L’altra sorpresa è stato Mirco Antenucci: la scorsa estate l’attaccante era stato vicinissimo alla cessione, salvo poi riprendersi la maglia da titolare e guidare la squadra verso la salvezza. Dopo 11 gol e la fascia di capitano, l’attaccante sarà uno dei punti di riferimento della squadra.
Al suo fianco si contenderanno il posto Paloschi e Petagna, con il secondo favorito sul primo perché può garantire più coinvolgimento nella manovra per il gioco spalle alla porta. Il suo apporto potrà permettere agli spallini di giocare con più sicurezza al centro, alleggerendo il lavoro dei due esterni. Paloschi sarà invece l’uomo delle partite più “controllate”, dove potrà tornare utile il suo istinto in area di rigore.
Se Petagna aumenta il peso della squadra in zona offensiva, un beneficio simile dovrebbe arrivare dall’inserimento di Djourou in difesa. Il centrale svizzero non ha problemi nel gioco palla a terra, né in conduzione, e sembra aver le caratteristiche fisiche adatte per completare una retroguardia altrimenti troppo compassata. Nella scorsa stagione Salamon, Vicari e Felipe si sono rivelati un terzetto affidabile, ma poco adatto nella copertura dello spazio alle spalle. Nella seconda parte della stagione l’inserimento di Cionek ha attutito il problema, senza però risolverlo.
Anche per questo motivo, la SPAL ha difeso spesso con un baricentro basso, limitando gli spazi e affidandosi alla velocità dei due esterni per i recuperi. Se Djourou conferma un buono stato fisico, potrebbe permettere alla squadra di semplice di difendere più alta e aggressiva, facilitando il lavoro del resto della squadra.
In definitiva, la SPAL che si affaccia a questo campionato sembra una squadra più completa e competitiva. Giocatori come Vicari, Lazzari, Kurtic, Viviani e Antenucci sono ormai certezze, per i biancazzurri, che possono fare affidamento anche sull’anno di rodaggio in Serie A, notoriamente complicato per una neopromossa.
Dopo una salvezza così sofferta, gli spallini possono cercare di mettere le basi per un campionato più tranquillo, cercando di approfittare della maggiore continuità rispetto a molte tra le avversarie dirette. Un obiettivo non semplice, ma che oggi sembra più semplice di un anno fa.
Giocatore chiave
Dopo le conferme dello scorso anno (Vicari, Lazzari, Antenucci) la SPAL ha puntato molto per rafforzarsi su Andrea Petagna. A 23 anni il centravanti si è dimostrato un giocatore già maturo, con le spalle abbastanza larghe per aiutare la squadra: ora dovrà dimostrare di poter essere anche decisivo. Il suo arrivo a Ferrara (dove è passato anche il nonno, come allenatore) è un’occasione importante sia per lui che per la SPAL.
Giocatore di cui avere la maglietta
Mirco Antenucci. Dopo un lungo girovagare l’attaccante molisano ha messo le radici alla SPAL, trovando una seconda giovinezza. Con 31 gol e 13 assist in due stagioni, e una barba sempre più evidente, Antenucci si è meritato i gradi per colmare il vuoto tecnico, iconico ed emotivo creatosi con la partenza di Luca Mora, capitano e filosofo passato allo Spezia lo scorso gennaio. La maglia di Antenucci è il simbolo di una squadra capace di essere elegante e operaia allo stesso tempo.
Giocatore da comprare al Fantacalcio
Manuel Lazzari in tre stagioni è passato dalla Lega Pro alla Serie A, senza mai smettere di sgommare a fianco dei suoi avversari sulla fascia destra. Dopo l’ottimo esordio dello scorso anno – due assist, due gol, e una serie clamorosa di 6.5 – Lazzari si conferma una scelta solida e di buon gusto, per evitare d’affidarsi ai soliti mediani del Chievo. Sempre che non vada alla Lazio.
Miglior scenario possibile
La SPAL inizia il campionato vincendo con Bologna e Parma, due risultati che danno slancio per le partite successive. Alla fine del girone di andata la squadra di Semplici ha già fatto 24 punti, spinta dai gol di Antenucci e un Petagna mai così brillante. Nella seconda parte dell’anno la squadra ferrarese gioca senza ansie di classifica, chiudendo la stagione con un bel 15esimo posto.
Peggior scenario possibile
Nelle prime giornate la SPAL non riesce a trovare i meccanismi giusti, perdendo per strada qualche punto di troppo. Tra ottobre e novembre i ferraresi perdono con Inter, Roma, Lazio e Juventus, scivolando al penultimo posto. Due vittorie consecutive a gennaio sembrano rilanciare il discorso salvezza, ma poi la squadra incaglia in una lunga serie di pareggi non risolutivi. All’ultima giornata il pareggio con la Fiorentina condanna i biancazzurri al terzultimo posto, un punto sotto al Chievo.