• Guida alla Serie A 2021/22
Jacopo Azzolini

Guida al Cagliari 2021/22

Il mercato è stato povero, ma Semplici sembra avere grandi ambizioni.

 

 

Chi in più: Kevin Strootman, Dalbert.

 

Chi in meno: Radja Nainggolan, Ragnar Klavan, Alessandro Tripaldelli, Filip Bradaric, Alberto Cerri, Kwadwo Asamoah, Daniele Rugani, Alfred Duncan, Giovanni Simeone

 

Piazzamento lo scorso campionato: 16esimo

 

Una statistica interessante della scorsa stagione: Il Cagliari è stata la penultima squadra per possesso palla (45.8%). Solo il Benevento ha fatto peggio.

 

 

Una salvezza miracolosa

La stagione 2020-2021 del Cagliari è stata faticosissima e a tratti drammatica, ma si è conclusa in modo gioioso grazie alla salvezza ottenuta con una giornata d’anticipo. Questo risultato venne festeggiato a San Siro, dopo il sorprendente 0-0 contro il Milan, con grande felicità da parte di tutto il club. E questo perché c’è stato un momento nella stagione in cui è sembrato tutt’altro che scontato. Leonardo Semplici, arrivato alla giornata numero 24 al posto dell’esonerato Di Francesco, ha totalmente svoltato una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa. Dopo la sconfitta interna contro il Torino, il Cagliari era al terzultimo posto con appena 15 punti, oltre che reduce dalla miseria di un punto nelle precedenti 10 gare. Con Semplici in panchina, il Cagliari ha invece fatto 23 punti nelle ultime 15 partite, chiudendo il campionato a quota 38.

 

Nonostante il poco tempo a disposizione, l’allenatore ex Spal è riuscito ad incidere velocemente, sia dal punto di vista tattico che agonistico. Come ammesso dallo stesso Semplici, lo spartiacque è stato il crollo interno contro il Verona alla giornata 29: «Dopo la sconfitta col Verona tutti hanno capito che il modo di interpretare le gare non andava bene. I ragazzi hanno capito che dovevano cambiare marcia. Nello spogliatoio prima non avevamo voglia di dirci le cose in faccia, poi abbiamo smesso di dare la colpa sempre agli altri, cominciando a prenderci le nostre responsabilità». Successivamente, i sardi hanno iniziato ad accumulare risultati positivi, alcuni ottenuti con grandi rimonte (come per esempio il 4-3 contro il Parma o l’1-1 del San Paolo contro il Napoli all’ultimo secondo).

 

Dal punto di vista tattico, Semplici è passato in pianta stabile al 3-4-2-1. Di solito vedevamo Deiola e Marin in mezzo e Nandez e Lykogiannis larghi in fascia. In difesa agivano Ceppitelli, Godin e Carboni, mentre Joao Pedro e Nainggolan si muovevano alle spalle del centravanti (quasi sempre Pavoletti). Pur partendo da un modulo di riferimento, in quei pochi mesi Semplici è stato versatile nell’adottare diverse soluzioni ad hoc in base al tipo di partita. Contro il Napoli, per esempio, il Cagliari ha adottato un 4-2-3-1, forse per difendere meglio in fase di non possesso (facendo gli ripiegare gli esterni alti) e per risalire velocemente il campo sempre esternamente. Nel successo contro la Roma, invece, i rossoblu hanno alzato molto di più il pressing rispetto al solito, cercando la parità numerica contro la costruzione giallorossa. Scelta che ha pagato, visto che due gol sono arrivati proprio grazie a un recupero alto del pallone.

 

Il Cagliari non fa palleggiare la Roma, recupera palla e trova poi il gol con Marin.

 

L’impatto avuto da Semplici si può misurare anche dalla cattiveria con cui il Cagliari ha iniziato ad aggredire l’area di rigore, occupando bene gli spazi in fase offensiva. Un enorme salto di qualità rispetto alla sterilità vista con Di Francesco (appena un gol nelle ultime sue 6 partite). Quando i sardi riuscivano ad andare al cross, di solito liberando molto bene i quinti, l’area avversaria era sempre colma di giocatori pronti ad andare sul pallone, anche con l’aiuto dei mediani che spesso si inserivano in avanti dalla seconda linea.

 

Due gol del Cagliari in cui vediamo l’area piena di giocatori. Nel gol di Lykogiannis contro la Roma ci sono addirittura 5 calciatori pronti a raccogliere il cross di Nandez (con in più Marin leggermente arretrato). Nella rete di Pavoletti contro il Parma, possiamo notare una buona fluidità nelle rotazioni: il terzo di difesa, Carboni, si apre e va ad occupare l’ampiezza, con Nandez (il quinto) che si stringe a attacca l’area. Il 3-4-2-1 del Cagliari non era statico, ma anzi offriva smarcamenti interessanti.

 

Semplici ha anche dato grande fiducia a un Leonardo Pavoletti che con Di Francesco era quasi finito nel dimenticatoio. L’ex Napoli ha giocato da titolare 11 partite delle 14 in cui è stato disponibile, condizionando in positivo il rendimento della squadra. Semplici ha sfruttato molto bene la fisicità dell’attaccante, molto più bravo di Simeone a giocare spalle alla porta e nell’ingaggiare duelli aerei – d’altra parte è uno dei migliori del campionato in questo fondamentale (6.5 duelli aerei vinti ogni 90’, il secondo dato più alto della Serie A).

 

Oltre che nei cross dal fondo, il Cagliari si è molto appoggiato a Pavoletti anche nella risalita del campo, sia con palle alte che con passaggi a terra. Il centravanti ex Genoa è stato molto efficace nella protezione spalle alla porta, situazione che ha esaltato anche Joao Pedro e Nainggolan, che si inserivano verticalmente negli spazi che si venivano a creare alle sue spalle. Il Cagliari ha così innescato tra le linee i propri fantasisti grazie alle preziose sponde di Pavoletti, e in questo modo l’intera fase offensiva ne ha guadagnato. Il 3-4-2-1 di Semplici ricercava combinazioni centrali tra le proprie punte, che agivano piuttosto vicine tra di loro per dialogare sul breve. Tutti questi accorgimenti sono riusciti, oltre che a salvare il Cagliari, ad alzare sensibilmente il rendimento di molti calciatori.

 

Dare continuità al progetto

Con la conferma di Semplici, quindi, il Cagliari cerca di costruire un ciclo e a costruire su quanto fatto vedere la stagione scorsa, nella speranza di vivere annate più serene rispetto a quelle passate.

 

Nell’intervista rilasciata a “La Nuova Sardegna, Semplici ha dichiarato che si ripartirà dal 3-4-2-1, sottolineando però la volontà di impostare una squadra più propositiva, qualcosa che nel finale della passata stagione non era possibile: «Il fatto che l’anno scorso dovessimo fare il risultato a tutti i costi non ci ha permesso di sviluppare un certo tipo di calcio. Dovremo cambiare questo aspetto perché mi piace guidare una squadra propositiva, pronta a giocare al calcio impostando da dietro». In effetti, le statistiche dell’anno scorso disegnano una squadra piuttosto diretta e rinunciataria. Il Cagliari è stato penultimo per possesso palla e per passaggi corti a partita.

 

Nella vittoria per 3-1 contro il Pisa nel primo turno di Coppa Italia abbiamo avuto un primo assaggio delle intenzioni dell’allenatore. Il Cagliari, schierato con il 3-5-2, ha dominato nel primo tempo, costruendo da dietro e cercando sempre di bypassare il pressing avversario con il possesso basso. Certo, il livello dell’avversario ha aiutato ad osare un po’ di più ma i sardi occupavano efficacemente il campo, con rotazioni e una fluidità tutt’altro che comuni nelle medio-piccole della Serie A.

 

In particolare, erano interessanti i movimenti del giovane Andrea Carboni, braccetto di sinistra classe 2001 e tra i talenti più promettenti del vivaio. In maniera simile a Bastoni nell’Inter, il terzo di difesa si sganciava in avanti per partecipare attivamente alla rifinitura. A volte si buttava dentro, mentre in altre circostanze si apriva a sinistra scambiandosi di posizione con Dalbert (il quinto). In quei casi, Carboni ha dimostrato di poter sfruttare il suo ottimo calcio mancino per effettuare cross e cambi di campo. Proprio da un suo cross è arrivato il gol di Deiola.

 

  

Due esempi. La prima immagine è presa dall’azione che porta al gol di Deiola, con Carboni che prende l’ampiezza. Nella seconda, sfiora addirittura il gol attaccando l’area di rigore sul cross da destra di Walukiewicz. I suoi smarcamenti danno più imprevedibilità alla fase offensiva del Cagliari.

 

Da segnalare anche l’ottima prestazione di Marin, schierato mezzala sinistra. In avvio di azione, rimaneva più bloccato vicino a Strootman per aiutare la manovra (l’altra mezzala, Deiola, si smarcava in avanti a ridosso delle punte). Quando però il Cagliari consolidava il possesso, Marin svariava molto sul fronte offensivo, buttandosi dentro l’area di rigore. Il Cagliari oscillava così dal 3-4-2-1 al 3-5-2. Proprio Marin ha realizzato il gol dell’1-0, al termine di un bel fraseggio palla a terra con Joao Pedro (sempre determinante nell’innescare i compagni): il brasiliano viene incontro sul centro-sinistra, liberando lo spazio per Marin e lanciandolo poi verso il portiere.

 

L’azione del gol. Anche qui vediamo belle rotazioni: Dalbert è dentro al campo, con Carboni (il terzo di difesa) largo a dare ampiezza.

 

C’è da dire, però, che le intenzioni di Semplici di adottare un gioco più propositivo si sono scontrate quest’estate con un mercato piuttosto fermo e privo di grandi sussulti. Gli unici innesti sono stati Strootman e Dalbert, mentre i sardi non riusciti a trovare l’accordo per far tornare a casa Nainggolan (Gaston Pereiro è chiamato al difficile compito di sostituirlo), e Nandez è con le valigie in mano da almeno un mese. Non sono poi stati rinnovati i prestiti di Rugani e Sottil.

 

Oltre al minor tasso tecnico dell’undici titolare, c’è anche una preoccupante carenza di rincalzi in quasi tutti i reparti, con gli uomini contati. Soprattutto in mezzo al campo, alla luce dei gravi problemi fisici di Rog, c’è il solo Deiola in grado di fare rifiatare Strootman e Marin. Per consentire a Semplici di lavorare al meglio e di vivere un’annata più serena rispetto a quella passata, è necessario aumentare il tasso tecnico generale (trovando il sostituto di Nainggolan) e acquistare rincalzi affidabili. Vedremo negli ultimi giorni di mercato, dove sarà fondamentale che si sblocchi l’uscita di Nandez, necessaria a sbloccare definitivamente i movimenti del Cagliari.

 

Giocatore chiave

Con la partenza di Nainggolan, Joao Pedro – alla sua ottava stagione a Cagliari – sarà ancora più accentratore nella fase offensiva. Reduce da 34 gol in due anni, il brasiliano è l’unico vero calciatore di estro tra le linee, colui in grado di accendere la zona di rifinitura. Il Cagliari si aggrapperà molto alla qualità e alla leadership del proprio numero 10.

 

Giocatore da prendere al fantacalcio

Marin sarà con tutta probabilità vitale nel centrocampo del Cagliari. Semplici sta valorizzando l’insospettabile verve offensiva del centrocampista romeno, chiedendogli spesso di buttarsi in avanti e attaccare gli spazi. Non a caso, ha fatto gol pesanti nel finale della scorsa stagione. Batte inoltre molto bene i piazzati, un aspetto che l’anno passato gli ha permesso di totalizzare un buon numero di assist (6). A un prezzo non alto, Marin assicura tanti minuti e, potenzialmente, un’ottima quota di bonus.

 

Miglior scenario possibile

Il Cagliari inizia col piglio giusto il campionato, accumulando risultati positivi e buone prestazioni. La squadra ha l’evoluzione voluta dall’allenatore, è propositiva e con un’ottima uscita dal basso. La stagione è molto più tranquilla rispetto a quelle tribolate degli anni precedenti. Pavoletti fa il suo record di gol in Serie A, Strootman torna il mediano visto a Roma e Dalbert è imprendibile a sinistra. Il Cagliari finisce così nella parte sinistra della classifica e sceglie di rinnovare il contratto a Semplici.

 

Peggior scenario possibile

Semplici non riesce a fare rendere bene un Cagliari nettamente indebolito dal calciomercato. Senza più Nainggolan e Nandez, i sardi perdono sia qualità che intensità. I ripetuti problemi fisici di Strootman rendono la squadra molto fragile difensivamente, con la retroguardia facilmente attaccabile e poco protetta. Il Cagliari non riesce mai ad allontanarsi dalla zona retrocessione, lottando fino all’ultima giornata per centrare la salvezza.

 

 

Tags :

Jacopo Azzolini è un giornalista classe 1994, è di Grugliasco come Gasperini.