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Guida al Galles
08 giu 2021
Guida alla squadra di Robert Page.
(articolo)
9 min
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Nella scorsa edizione degli Europei, al suo esordio nella fase finale della competizione continentale, il Galles guidato da Aaron Ramsey e Gareth Bale giunse addirittura alla semifinale contro il Portogallo, persa per 2-0 anche per l’assenza per squalifica del giocatore della Juventus e dell’ottimo difensore Ben Davies del Tottenham. Fallita la qualificazione ai Mondiali di Russia, la federazione ha sostituito il dimissionario Chris Coleman, l’allenatore degli Europei del 2016, con Ryan Giggs, che ha portato la nazionale britannica alla fase finale degli Europei mettendosi dietro Slovacchia e Ungheria nel girone E vinto dalla Croazia. Decisiva per la qualificazione gallese la vittoria per 2-0 a Cardiff all’ultima giornata ottenuta grazie alla doppietta di Aaron Ramsey. L’ottimo momento della nazionale gallese è quindi proseguito in Nations League, dove Giggs ha ottenuto 10 punti in 4 partite prima di essere sospeso dall’incarico per le accuse di violenza domestica mossegli dalla sua fidanzata. Il suo sostituto è stato individuato nell’assistente Robert Page che ha concluso il lavoro del’ex stella del Manchester United portando il Galles alla promozione alla lega A della Nations League. Nell’aprile del 2021 Ryan Giggs è stato sollevato definitivamente dalla panchina della nazionale gallese, assegnata a pieno titolo a Page.

Come gioca?

Sin dalla sua prima partita ufficiale Robert Page non si è limitato a proseguire sulla strada tracciata da Ryan Giggs, ma ha cambiato in maniera netta il modulo di gioco, virando definitivamente verso la difesa a 3 e abbandonando il 4-2-3-1 del precedente tecnico per un più prudente 5-2-3.

Il calcio proposto dalla nazionale di Page è piuttosto semplice e basato su pochi principi chiari. Per caratteristiche tecniche il Galles è una squadra che preferisce concedere il pallone agli avversari e concentrarsi sulla fase difensiva. I Dragoni si dispongono in fase di non possesso con un peculiare schieramento 5-2-3 in cui i 3 giocatori offensivi svolgono un ruolo fondamentale per mantenere compatta la struttura difensiva della squadra e proteggere i due centrocampisti che potrebbero soffrire l’inferiorità numerica contro reparti avversari più folti. I tre attaccanti, in genere Bale a destra, Harry Wilson in mezzo e Daniel James del Manchester United a sinistra, hanno il compito di proteggere l’accesso avversario al centro del campo e per questo rimangono stretti e vicini ai due interni per schermare il proprio reparto di centrocampo. L’obiettivo piuttosto evidente di Page è quello di costringere la manovra avversaria a prendere vie esterne o quello di forzare un lancio lungo verso gli attaccanti. Lo scopo è rendere quindi complessa la circolazione palla grazie a un infaticabile lavoro di scivolamenti orizzontali e con l’aiuto della linea laterale. Sui lanci lunghi avversari Page si fida invece dalle capacità aeree e della compattezza della propria linea difensiva che ha perso per un infortunio il centrale di sinistra James Lawrence, giocatore del St. Pauli che sembrava dover completare il trio dei centrali assieme ai ventitreenni Joe Rodon – 8 presenze da titolare in Premier League con il Tottenham in questa stagione – e Chris Mepham del Bournemouth. A completare il reparto saranno quindi Ben Davies, sulla cui condizione atletica pesano però parecchi dubbi, o Chris Gunter, che con 101 presenze è il calciatore gallese che ha giocato più partite con la sua nazionale.

Il 5-2-3 difensivo del Galles.

Sugli esterni le scelte di Page sembrano piuttosto nette e prevedono a destra Connor Roberts dello Swansea e a sinistra il rapido ventenne Neco Williams, visto più volte in stagione come terzino destro nel Liverpool di Jurgen Klopp. A completare la squadra ci sono i due interni di grossa sostanza: Joe Morrell del Luton Town ed Ethan Ampadu, ventenne di proprietà del Chelsea che ha giocato la stagione in prestito alla Sheffield United impiegato prevalentemente come difensore centrale. La prima alternativa in mezzo al campo è Joe Allen, ex Liverpool adesso allo Stoke City.

La più pericolosa arma d’attacco del Galles è la transizione offensiva che utilizza il posizionamento centrale delle tre punte in fase di non possesso per innescarle con celerità dopo il recupero del pallone e la tecnica e velocità degli attaccanti per giocare ripartenza rapide e ficcanti.

In fase di possesso palla consolidato gli sviluppi del gioco sono quelli classici del 3-4-3 e prevedono una circolazione palla piuttosto semplice tra i tre centrali e i due interni di centrocampo e l’innesco della fase di rifinitura tramite il coinvolgimento negli half-spaces delle due punte esterne o quello degli esterni di centrocampo. Gli esterni possono ricevere sul lato debole o sviluppare combinazioni con la punta esterna del proprio lato per mezzo di sovrapposizioni o tagli dell’attaccante alle spalle dei terzini avversari.

Chi va tenuto d'occhio?

La compattezza del Galles garantisce a Page buone certezze circa la solidità della sua squadra, ma a cambiare i destini dei Dragoni potrebbe essere il rendimento del suo attacco, il reparto maggiormente qualitativo della sua squadra. Gareth Bale non è più il giocatore devastante acquistato per più di 100 milioni di euro dal Real Madrid, ma resta un fondamentale punto di riferimento su cui appoggiare la risalita della squadra e possiede qualità in abbondanza per brillare sia in rifinitura che in finalizzazione. Non meno fondamentale è l’apporto di Harry Wilson e Daniel James.

Wilson, ventiquattro anni, è un ex promessa del calcio britannico che non ha ancora pienamente soddisfatto le attese dei suoi esordi. Formatosi nell’academy del Liverpool, che ne detiene ancora la proprietà, e paragonato proprio a Ryan Giggs, nel 2014 aveva tolto a Bale il record di giocatore più giovane ad avere mai indossato la maglia della nazionale gallese. Brevilineo e leggero, Wilson è un mancino che ama giocare a destra, dotato di ottimo dribbling, rapidità e particolare sensibilità nel piede sinistro. Page ama farlo partire da centravanti e Wilson si è ben disimpegnato in una posizione per lui diversa da quella abituale, mostrando capacità di alternare tracce profonde a movimenti verso il pallone più comodi per le sue caratteristiche tecniche ed atletiche.

James è un esterno d’attacco capace di giocare indifferentemente a destra o a sinistra. Anch’egli brevilineo e leggero come Wilson, aggiunge alla rapidità e alla buona tecnica una mobilità e una vivacità notevoli che lo rendono sempre particolarmente attivo sul campo. Schierando Bale, Wilson e James, Page ha di fatto rinunciato, almeno in partenza, a schierare un centravanti di ruolo, puntando tutto sulle combinazioni centrate sulla tecnica, sugli scambi di posizione e sulla velocità dei suoi tre attaccanti. Questo spiega la costante esclusione dall’undici titolare del centravanti del 4-2-3-1 di Ryan Giggs, Kieffer Moore, punta di 195 cm del Cardiff City e la mancata convocazione di Robson-Kanu, un giocatore fondamentale negli Europei del 2016.

Ha punti deboli?

Per caratteristiche tecniche ed atletiche il Galles disegnato da Robert Page è una squadra che deve difendere bassa per sfruttare al meglio la fisicità della propria linea difensiva e attaccare in transizione offensiva utilizzando la velocità e la tecnica dei propri tre attaccanti in un campo ampio.

Il gol del momentaneo vantaggio del Galles nella sconfitta per 3-1 contro il Belgio nelle qualificazioni ai Mondiali 2022 è un ottimo esempio delle capacità dei Dragoni di attaccare in un campo grande. L’azione nasce da Wilson che ha scambiato la posizione con Bale. Wilson entra dentro il campo con il suo sinistro e serve Bale in posizione di centravanti. Bale di prima serve la sovrapposizione esterna di Connor Roberts, che ancora di prima torna il pallone a Bale, che a sua volta rifinisce a un tocco per Wilson, che arriva da dietro e mette alle spalle di Courtois.

La nazionale britannica, particolarmente solida con un baricentro basso, mostra invece maggiori difficoltà a difendere con molto campo alle spalle e ad attaccare difese schierate e squadre che le negano le ripartenze in spazi ampi. Forse per ovviare queste difficoltà o, comunque, per essere pronto a cambiare in corsa strategia di gioco se necessario, Robert Page sta provando a trovare un posto in squadra ad Aaron Ramsey, che il tecnico non ha mai avuto a disposizione durante la stagione per i frequenti infortuni dello juventino. A distanza di cinque anni Aaron Ramsey non è più il fenomenale centrocampista box to box visto agli Europei di Francia e per questo, nelle ultime due amichevoli di preparazione, il tecnico gallese ha variato il suo modulo di gioco per trovare una collocazione all’ex Arsenal. Contro la Francia il Galles si è disposto con il 4-3-3, ma la precoce espulsione di Neco Willams, schierato sorprendentemente come mezzala sinistra, ha impedito nella ripresa di conoscere le vere intenzioni di Page, che ha schierato Ramsey al suo ingresso in campo come esterno sinistro nel 4-4-1 adottato in inferiorità numerica. Contro l’Albania invece lo juventino è stato impiegato da falso nove nel più abituale 3-4-3 di Page stravolgendo così le caratteristiche del trio d’attacco dei britannici. Ramsey si è distinto per un grosso lavoro di raccordo tra il reparto di centrocampo e quello d’attacco, ma il Galles non è di fatto riuscito a rendersi troppo pericoloso finendo per tirare solo 5 volte in 90 minuti di gioco e pareggiando infine 0-0 contro la nazionale di Edy Reja. Una dimostrazione delle difficoltà dei gallesi quando gravati dell’onere di gestire in prevalenza il pallone contro squadre reattive e di come l’inserimento di Ramsey nei meccanismi tattici di Page, che paiono piuttosto collaudati senza il giocatore della Juventus, sia ancora distante.

Dove può arrivare?

La semifinale raggiunta cinque anni fa appare davvero un sogno irrealizzabile. Già allora il Galles era andato ben oltre i propri limiti e i suoi due migliori giocatori, Gareth Bale e Aaron Ramsey, nonostante siano ancora relativamente giovani, mostrano tutti i segni di una carriera lunga, faticosa e piena di infortuni.

Sarà anche complicato qualificarsi alla fase a eliminazione diretta in un girone che, oltre all’Italia, vede due squadre parecchio solide quali Svizzera e Turchia. Il calendario vede il Galles affrontare prima la Svizzera di Petkovic e poi la Turchia di Şenol Güneş. La prima partita potrebbe essere quella fondamentale per Page, che di certo proverà a giocare secondo il canovaccio tattico da lui preferito, lasciando il pallone agli svizzeri e provando a rendersi pericoloso in ripartenza. Considerata anche la possibilità di qualificazione per le migliori terze, un risultato positivo nel primo match consentirebbe al Galles di affrontare anche la seconda partita in condizioni tattiche favorevoli, aprendo alla possibilità di giungere agli ottavi di finale. Da lì in poi qualsiasi risultato potrà essere considerato un successo.

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