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Guida al Genoa 2024/25
21 ago 2024
Dopo la cessione di Gudmundsson, la squadra di Gilardino riparte dalla sua tenuta difensiva.
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IMAGO / ABACAPRESS
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Piazzamento lo scorso campionato: 11°

Una statistica interessante dalla scorsa stagione: Con 10.36 tiri per 90’ il Genoa è stata la squadra a farne di meno in Serie A, così come è stata quella a produrre meno xG in open play (19.74).

Chi in più: Alessandro Zanoli, Brooke Norton-Cuffy, Pierluigi Gollini, Andrea Pinamonti.

Chi in meno: Josep Martinez, Mateo Retegui, Albert Gudmundsson, Kevin Strootman, Djed Spence, Ridgeciano Haps.

Formazione tipo: (3-5-2) Gollini; Vazquez, Bani, De Winter; Zanoli, Malinovskyi, Badelj, Frendrup, Martin; Messias, Pinamonti.

Il Genoa viene da una stagione sorprendente, per quanto sia passato quasi inosservato. Ha chiuso il suo campionato con 49 punti, frutto di 12 vittorie, 13 pareggi e 13 sconfitte; ha segnato 45 gol e ne ha subiti 45 ed è arrivata 11esima. Anche solo leggendo questi numeri si capisce la perfetta medietà del suo campionato, che magari potrebbe essere scambiata per noiosa o deprimente, se non stessimo parlando di una neopromossa. Anzi, della “miglior neopromossa d’Europa” (il Genoa è stata la squadra a fare più punti tra le neopromosse nei maggiori campionati), un titolo un po’ ironico ma che fa capire il valore della sua stagione. Non solo era una neopromossa (anche se dopo appena un anno di B) ma in panchina presentava un allenatore esordiente in Serie A e che, più in generale, aveva poca esperienza.

Se cito queste informazioni non è perché una neopromossa o un allenatore esordiente non possano fare bene in Serie A, ma perché - di solito - un binomio simile produce una squadra che a un certo punto finirà per pagare la sua ingenuità e inesperienza in qualche modo. Il Genoa di Alberto Gilardino invece è sembrato fin dal principio una di quelle squadre della Serie A che non si battono mai da sole, che sono organizzate e granitiche nel loro 3-5-2, che non rubano l’occhio ma che possono vantare una fase difensiva coriacea (settima miglior difesa e addirittura quinta migliore per tiri in porta subiti) e una fase offensiva non brillante ma consapevole dei suoi limiti e punti di forza (come la cura dei calci piazzati, da dove sono arrivati 10 dei 45 gol totali, e già uno in questa stagione).

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Da questa solidità difensiva riparte il Genoa: senza palla vedremo ancora un 5-3-2 che si posiziona basso e compatto, dove però non c’è una totale rinuncia a essere aggressivi sul portatore avversario. Anzi, se le fasi di pressing sono rare, la difesa posizionale non è mai totalmente passiva: la scorsa stagione il Genoa è stata la seconda squadra (dopo l’Atalanta) per intercetti e per contrasti (dopo il Bologna). Questo soprattutto grazie alla stagione di giocatori come Vazquez, Badelj e Frendrup. Soprattutto il danese è stato il simbolo di questa solidità proattiva: con 133 contrasti tentati è stato quello che ne ha tentati di più in Serie A, CINQUANTA più del secondo (Ederson).

La loro riconferma, non scontata (soprattutto Frendrup aveva diverse ricche offerte dalla Premier), dimostra la volontà di preservare questa identità e se possibile migliorarla. Il blocco titolare di difesa e centrocampo è rimasto invariato e l’arrivo di Zanoli e Norton-Cuffy migliora il lato destro, soprattutto per quanto riguarda la fase di rifinitura (Sabelli, adattato l’anno scorso, aveva appena 0.07 xA per 90’, pochi per un esterno a tutta fascia).

È cambiato invece il portiere: Martinez è stato ceduto all’Inter e al suo posto è arrivato Gollini, un avvicendamento che potrebbe portare a un miglioramento nella difesa della porta (Gollini è stato autore di un paio di belle parate già contro l’Inter), ma che invece peggiora la fluidità della prima costruzione, dove il portiere spagnolo svolgeva un ruolo fondamentale da playmaker (è stato il quarto giocatore della squadra per passaggi tentati nella scorsa stagione).

Cosa può dare il portiere alla manovra, sembra però l’ultimo problema per Gilardino nella fase offensiva. Se il suo Genoa cura con attenzione la costruzione dal basso, con un 3+2 a gestire il pallone e una linea da 4 davanti a occupare gli spazi, la fase di possesso è spesso lenta e macchinosa, con difficoltà a creare occasioni se non con azioni estemporanee dei singoli. E per singoli intendo principalmente Gudmundsson: l’islandese si abbassava a centrocampo per ricevere e cucire il gioco, creava superiorità coi suoi dribbling, era l’unico a occupare la zona di rifinitura. Inoltre segnava: 14 gol in campionato, di cui 10 su azione (4 rigori) da un totale di appena 19 tiri in porta. Anche così si spiega come ha fatto il Genoa a overperformare così tanto in attacco, segnando 45 gol con appena 35.7 xG.

Gudmundsson però «è il passato» come ha detto Gilardino, e se la cessione di Retegui può essere ammortizzata da Vitinha e il nuovo arrivato Pinamonti, l’allenatore deve trovare un modo alternativo per ridistribuire le responsabilità che aveva il suo miglior giocatore. Da come e quanto ci riuscirà, passerà molta della nuova stagione. Contro Reggiana e Inter il suo posto è stato preso da Junior Messias. Il brasiliano ha segnato due gol, ma la sua presenza nella partita non è sembrata sufficiente, anche perché il livello di sufficienza era stato fissato molto in alto la scorsa stagione da Gudmundsson. Servirà allora che altri giocatori alzino il livello del loro contributo offensivo, come chiesto anche dall’allenatore. Il primo è sicuramente Malinovskyi, la scorsa stagione limitato dagli infortuni, ma capace di incidere sia direttamente calciando in porta - il suo sinistro rimane uno dei più violenti della Serie A - che nell’ultimo passaggio, come nell’assist geniale per Messias nella vittoria in Coppa Italia sulla Reggiana.

Un’altra possibilità è quella di vedere Vitinha e Pinamonti insieme davanti, rinunciando a una seconda punta/trequartista che provi a galleggiare tra le linee per avere un gioco più diretto verso le punte o passando per le fasce per i cross (che spiegherebbe anche la rinuncia a Martinez), cosa che si è vista anche la scorsa stagione con Thorsby, usato da Gilardino come riferimento per i lanci lunghi viste le sue abilità nel gioco aereo.

Quella del doppio centravanti o comunque di un calcio più diretto e con più lanci lunghi è un’opzione che si è vista nelle amichevoli estive (con Retegui al posto di Pinamonti) e che Gilardino non si è sentito di escludere. Il portoghese è un centravanti che si muove molto e che ha la capacità fisica e atletica per giocare anche accanto a un punto di riferimento più fisso. In ogni caso il Genoa sta cercando di aumentare la qualità tecnica della rosa ed è per questo che sta insistendo molto per il prestito di Miretti. Il centrocampista della Juventus ha dimostrato di saper ricevere tra le linee, orientare il controllo, far avanzare la manovra. Deve trovare un po’ di lucidità nelle scelte negli ultimi 16 metri, ma sicuramente può essere un buon elemento da inserire nelle rotazioni della squadra, anche considerando che Messias e Malinovskyi sono soggetti a infortuni.

Per il Genoa, comunque, tutto passa dalla capacità di mantenere l'identità e lo spirito della scorsa stagione. Se Gilardino ci riuscirà è facile credere i tifosi possano aspettarsi una stagione tranquilla, magari senza troppe possibilità di puntare oltre la metà classifica ma neanche con la paura di trovarsi risucchiati verso la parte bassa del campionato.

Miglior scenario possibile

Galvanizzato dal 2 a 2 in rimonta con l’Inter, il Genoa vince contro Monza e Verona e poche settimane dopo il derby di Coppa Italia con la Sampdoria per 3 a 0. È la miccia che accende il Ferraris, che diventa un fortino inespugnabile. Gollini è quello dei giorni migliori e la squadra è costantemente tra le prime tre migliori difese del campionato. In attacco non sempre è spumeggiante, ma Pinamonti e Vitinha cantano e portano la croce, esaltando la versione più diretta voluta da Gilardino con gol sporchi che risolvono partite bloccate. Quando non ci pensano loro, arrivano i gol da fuori di Malinovskyi. A gennaio il Genoa è un paio di punti sotto l’Europa e per rafforzare la squadra arriva Memphis Depay ancora svincolato. Il girone di ritorno parte bene grazie ai gol dell’olandese e la squadra si spinge anche in semifinale di Coppa Italia, ma gli infortuni di Frendrup e Bani causano un calo nella tenuta difensiva. La volata finale contro Milan, Napoli, Atalanta e Bologna lascia la squadra a pochi punti da un posto in Conference League. Poco male: i tifosi sono catturati dall’identità della squadra e Gilardino è il nuovo grande allenatore all’italiana.

Peggior scenario possibile

Il mercato si chiude senza ulteriori innesti, a un inizio tutto sommato tranquillo segue una sconfitta nel derby di Coppa Italia con la Sampdoria che apre un vortice: da quel momento la tenuta difensiva cala vertiginosamente, davanti la squadra non ingrana, i tifosi mormorano. Messias è impalpabile, Pinamonti vede poco la porta, Vitinha ancora meno. A gennaio con la squadra pericolosamente vicina alla zona salvezza, viene ceduto Frendrup per 35 milioni al Manchester United che non viene adeguatamente sostituito, l'unico innesto è Perin per un Gollini che non dà certezze. A marzo dopo una sconfitta col Lecce il Genoa si ritrova appena due punti sopra la zona salvezza; Gilardino rassegna le dimissioni, ma i tifosi accorsi in massa al centro sportivo convincono la società a respingerle. Da quel momento la squadra si riprende a sufficienza per arrivare a maggio con un cuscinetto di punti per affrontare il trittico Milan, Napoli e Atalanta senza affogare e anzi una vittoria contro la Dea, con la testa in finale di Champions League, certifica la salvezza a due giornate dalla fine.

Giocatore di cui avere la maglia

Il Genoa ha appena lanciato la sua maglia da trasferta ed è una bomba. Cosa di meglio che metterci dietro il nome di Frendrup? Frendrup è il centrocampista preferito del tuo centrocampista preferito, uno dei pochi nomi ancora nascosti al grande pubblico. Prima che la Premier League (o l'Atalanta) arrivino su di lui, potete farvi una signora maglia.

Giocatore da prendere al Fantacalcio

Come avrete intuito, il Genoa non è squadra da Fantacalcio. Potete però lasciarvi tentare da Ruslan Malinovskyi: l'anno scorso 4 gol da appena 1.1 xG. L'ucraino rimane uno dei migliori calcianti della Serie A e con buone qualità in rifinitura. Se rimane sano e Gilardino riesce ad avvicinarlo alla porta in qualche modo, può regalarvi soddisfazioni. Altrimenti, se volete un portiere low cost, Gollini può fare il caso vostro.


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