• Euro 2024
Marco D'Ottavi

Guida alla Georgia

La squadra di Kvaratskhelia è al primo grande torneo della sua storia.

L’accesso della Georgia al primo grande torneo della sua storia è stato praticamente un viaggio all’inferno. La squadra di Khvicha Kvaratskhelia (così ci togliamo subito il dente) è arrivata solo quarta nel suo girone, dietro a Spagna, Scozia e Norvegia, mettendo insieme appena 8 punti, di cui 6 battendo Cipro tra andata e ritorno, e subendo anche un umiliante 1-7 in casa contro gli spagnoli.

 

La qualificazione, allora, è arrivata grazie alla strana formula degli spareggi, che assicurava posti in base anche al piazzamento nella Nations League, dove i georgiani avevano conquistato il primo posto nel loro girone della Lega C. A fine marzo, nel giro di cinque giorni, la Georgia ha prima battuto 2-0 il Lussemburgo col minimo sforzo, poi è riuscita nell’impresa della vita, fermando la Grecia sullo 0-0 in casa per 120 minuti, prima di vincere ai rigori. 

 

 

Un rinascimento calcistico

Forse un po’ tutti avrebbero preferito un percorso più convincente verso Euro 2024, ma la portata simbolica di farcela a Tbilisi, nel proprio stadio, all’ultimo rigore, è stata enorme. La qualificazione è diventata una festa Nazionale con significati anche politici, in un momento in cui il futuro della Georgia balla tra la voglia di parte del popolo di avvicinarsi all’Europa e una sempre maggiore ingerenza della Russia. I calciatori sono diventati eroi, capaci di dare una rappresentazione positiva e vincente della Georgia nel mondo, non proprio il Paese più conosciuto o con la miglior tradizione calcistica. Dopotutto la Nazionale esiste da circa 30 anni e non aveva mai centrato l’accesso a un grande torneo prima ad ora.

 

Se l’approdo a Euro 2024 è stato anche fortunato, è indubbio che il calcio georgiano viva un buon momento. Il Paese sta attraversando un piccolo ma significativo rinascimento calcistico di cui Kvaratskhelia è sicuramente la punta di diamante, ma che ha radici più profonde. L’anno scorso, per dire, dopo non essersi mai qualificata alla fase finale, la Georgia U21 si è spinta fino ai quarti degli Europei di categoria e il suo movimento giovanile è seguito con interesse dagli scout di tutta Europa, anche grazie agli investimenti degli ultimi anni. In attesa di vedere cosa può uscire da questa nidiata di giovani, comunque, è significativa la presenza di altri due calciatori giovani ma già affermati ad alto livello, oltre a Kvara, nella rosa della Nazionale maggiore: il primo è il portiere del Valencia Giorgi Mamardashvili, che quest’anno è stato tra i migliori della Liga. In Georgia si è guadagnato la riconoscenza eterna dopo aver parato il rigore di Bakasetas, e a 23 anni sembra pronto per affermarsi in un grande club. L’altro è Georges Mikautadze, che la scorsa stagione ha segnato 24 gol col Metz in Ligue 2, venendo acquistato dall’Ajax. In Olanda non è andata bene, ma tornato a gennaio al Metz ha iniziato a segnare quasi un gol a partita anche in Ligue 1.  

 

Intorno a loro tre il CT Willy Sagnol ha costruito la squadra. Il suo approdo sulla panchina della Georgia è stato quanto meno bizzarro. Dopo essersi formato come allenatore nelle giovanili francesi, ha allenato il Bordeaux per due stagioni tra il 2014 e il 2016 e poi più niente. Per un po’ ha fatto parte dello staff del Bayern Monaco, lavorando anche con Ancelotti, prima di scomparire dai radar. All’improvviso nel 2021 è arrivata la chiamata della Georgia. Sagnol ha detto che non sapeva nulla del Paese e del suo calcio, ma di essere stato attirato dal «progetto insolito». Questo Europeo è allora il risultato di tre anni di lavoro del CT, non solo sul campo ma anche fuori: Sagnol ha un ruolo quasi da ambasciatore del calcio georgiano, è molto coinvolto nelle scelte della Federazione e funge da punto di riferimento per i calciatori. 

 

Palla a Kvara?

Dopo aver iniziato con il 4-3-3, oggi la sua Georgia è passata al 3-4-1-2. In porta, come detto, Mamardashvili è una certezza. Davanti a lui si gioca con tre difensori fisici ed esperti: Kashia, capitano con oltre 100 presenze in Nazionale, è il riferimento, con lui dovrebbero giocare Dvali e Kverkvelia. Altezza media? Oltre il metro e novanta. Davanti a loro una cerniera di 4 uomini, con due esterni a cui è richiesto di coprire tantissimo campo e due centrali, di cui uno che si abbassa per aiutare la manovra: nelle ultime partite in mezzo ci hanno giocato Kiteishvili, trequartista di formazione, e Kochorashvili del Levante, a cui Sagnol chiede di tappare ogni possibile buco.


In fase di possesso lo scopo è di far arrivare il pallone nel mezzo spazio di sinistra a Chakvetadze. Il numero 10 della Georgia è stato il primo nome di spicco prodotto dal calcio georgiano nella sua storia recente, e qualche anno fa era considerato uno dei talenti più tecnici del calcio Europeo. C
on una creatività nel dribbling davvero fresca e una promettente elettricità, a 18 anni era già il leader della Nazionale. 

 

 

Poi la rottura del crociato e altri problemi al ginocchio ne hanno compromesso lo sviluppo, facendogli perdere quella brillantezza che lo rendeva speciale. Oggi gioca nel Watford in Championship, dove spesso parte dalla panchina. In Nazionale gli è passato davanti Kvaratskhelia come creatore nella trequarti avversaria e lui ha arretrato il suo raggio d’azione. A 24 anni sta già facendo quello che fanno i trequartisti dopo i 30, quando perdono quel pizzico di rapidità. Eppure è divertente osservarlo in una nuova versione: Chakvetadze ha abbracciato questo ruolo da Robin saggio, che si abbassa a prendere palla e cerca di mettere in condizione Batman-Kvara di incidere (come in questo gol).

 

Parliamo allora di Kvaratskhelia. In Nazionale il CT gli ha ritagliato, almeno formalmente, un ruolo più da seconda punta/trequartista rispetto a quello in cui siamo abituati a vederlo a Napoli. Tuttavia a Kvara viene concessa una grande libertà di scegliersi la zona di campo in cui ricevere, al centro o allargandosi, per provare a fare male alle difese avversarie (della Georgia è quello che tira di più, dribbla di più, perde più palloni). Niente di sorprendente, ma è una scelta tattica curiosa per una delle migliori ali d’Europa. Non è il primo grande calciatore che in Nazionale gioca in un altra posizione per avere un ruolo più centrale nella manovra, ma è particolarmente interessante, sia perché ci dice della varietà del suo talento, sia perché con l’arrivo di Conte in panchina la sua posizione sarà un tema anche in Italia. 

 


Al suo fianco c’è Mikautadze, il centravanti, che è un centravanti a tutti gli effetti, ma non del tipo che ci si immagina dovendo tirare a indovinare. Mikautadze appartiene un po’ alla categoria dei centravanti alla Aguero:
baricentro basso, rapidissimo, calcia bene di destro e sinistro. Arriva all’Europeo in uno straordinario momento di forma (11 gol nelle ultime 13 partite, anche se non sono bastati a evitare al Metz la retrocessione).

 

Una squadra con molti limiti

Sono Kvara e Mikautadze a rendere imprevedibile una squadra che non ha il talento per giocare un calcio posizionale e associativo. Con quasi 20 dribbling tentati a partita, la Georgia è stata la Nazionale ad averne provati di più nelle qualificazioni, anche più di paesi come Portogallo, Belgio e Inghilterra. Quasi la metà è opera di Kvaratskhelia (5.64) e di Mikautadze (3.23): non l’arma più efficiente, ma la migliore che la Georgia ha per attaccare.

 

Proprio per sfruttare la qualità dei suoi giocatori offensivi, la proposta di gioco della Georgia non è totalmente conservativa. «Non si può difendere e basta sperando in un errore dell’avversario. Quell’errore bisogna essere bravi a provocarlo essendo ambiziosi nel gioco. Non avrai mai delle possibilità se non corri rischi» ha detto Sagnol parlando della sua idea di calcio. Avrebbe senso, visto come è sbilanciato verso l’attacco il talento dei giocatori a disposizione, ma nei gironi non si è vista molta ambizione, almeno senza palla. Tra le squadre qualificate, la Georgia è quella che ha concesso più tiri per ’90, più chiare occasioni, quella con il PPDA più alto.

 

È vero che non ha avuto un girone di qualificazione facile, ma il sistema difensivo sembra troppo carente per reggere contro le migliori squadre, quelle che incontrerà in Germania. Non è ancora chiaro quali saranno le scelte di Sagnol per la difesa, ma forse sarebbe lecito aspettarsi l’inserimento tra i titolari di Lochoshvili e Sazonov (centrali di Cremonese e Torino), più giovani e freschi dei compagni di reparto, che in partite come quella contro la Spagna sono sembrati semplicemente inadeguati. Il CT deve trovare una soluzione, soprattutto per affrontare Portogallo e Turchia, due squadre con attacchi ricchi di talento che possono veramente far male alla Georgia. 

 


Anche la Repubblica Ceca sembra avere un collettivo e un’organizzazione migliore della Georgia, ma non ha calciatori del talento di Kvaratskhelia e Mikautadze. Basteranno per provare a fare una corsa almeno al terzo posto e a un possibile ripescaggio? Con questa formula niente è impossibile e la Georgia ha già dimostrato di non essere una squadra che si butta giù facilmente. 

 


In ogni caso già essere presente ha un significato politico ben preciso, che gli stessi calciatori non ignorano. Proprio Kvaratskhelia pochi mesi fa ha condiviso su Facebook la foto delle bandiere georgiana ed europea, scrivendo: “La via europea ci unisce, avanti in Europa e pace alla Georgia!”. Nelle ultime settimane nuove manifestazioni stanno invadendo le strade di Tbilisi in protesta contro 
la “Legge sulla trasparenza dell’influenza straniera”, detta anche “legge russa”. La norma obbliga le organizzazioni della società civile che ricevono dall’estero oltre il 20 per cento dei finanziamenti a registrarsi come “soggetti che portano avanti gli interessi di una potenza straniera” ed è stata approvata nei giorni scorsi, avvicinando ancora di più il Paese agli interessi russi e allontanandolo dall’Europa.

 

È raro che dei calciatori si esprimano su temi politici, ma in questo momento i calciatori della Nazionale in patria sono degli eroi. Secondo Kezerashvili, che è stato ministro della Difesa georgiano ai tempi dell’invasione russa del 2008, il loro appoggio può essere decisivo. In Germania avranno una vetrina globale dove mettersi in mostra e far sentire le istanze del popolo georgiano. 

 

 

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Marco D'Ottavi è nato a Roma, fondato Bookskywalker e lavorato qui e là.