Ospitare gli Europei è un grande vantaggio per avere il pubblico dalla propria parte ma nasconde anche delle insidie. Per esempio il fatto di non poter giocare partite importanti per i due anni che portano al torneo. Sta alla Federazione riuscire a trovare il buon bilanciamento nella scelte delle amichevoli per avere partite di cartello e partite meno difficili, così da poter provare qualcosa senza troppa pressione.
Per la Germania sembrava una cosa facile, ma così non è stato. La nazionale di Flick ha perso quattro delle cinque amichevoli giocate dopo il Mondiale del 2022 e la sconfitta per 4-1 di settembre 2023 contro il Giappone è costato l’esonero al nuovo allenatore del Barcellona.
La cura Nagelsmann
Per fortuna della federazione tedesca, al momento della ricerca del nuovo CT era libero Julian Nagelsmann, uno dei giovani allenatori tedeschi più preparati. Nagelsmann è diventato il secondo ex allenatore del Bayern consecutivo a passare subito alla Germania, segno anche di una chiara continuità di vedute tra la squadra tedesca più importante e la federazione su come dovrebbe giocare una squadra oggi.
Raccolta la Nazionale con un Europeo casalingo alle porte e il morale a terra, il lavoro di Nagelsmann ha cambiato le prospettive in breve tempo. Il nuovo CT ha potuto utilizzare solo otto partite per preparare il suo lavoro, raccogliendo risultati alterni, anche per via dei vari esperimenti. L'ex allenatore del Bayern ha provato moduli e girato uomini, trovando la "sua Germania" solo a marzo. Nelle due amichevoli di prestigio contro Francia e Olanda, giocate alla fine di marzo, ha messo in campo quella che probabilmente sarà la squadra che giocherà l’Europeo.
La Germania ha vinto entrambe le partite, ma soprattutto ha battuto la Francia a Parigi con la miglior prestazione da anni. È stato il momento che ha definitivamente alzato il morale di squadra, tifosi e media; la prestazione che ha mostrato tutto il potenziale del lavoro di Nagelsmann. Non a caso è stata anche la partita che riportato Toni Kroos in nazionale, il giocatore tedesco più forte della sua generazione, pronto a giocare in casa il suo ultimo torneo prima del ritiro dal calcio.
La centralità di Toni Kroos
Il ritorno di Kroos ha alzato immediatamente il livello della squadra e le ambizioni in vista dell’Europeo: per nomi in campo la Germania si presenta con uno dei migliori, se non il migliore centrocampo della competizione. Per poterli far entrare tutti - tra Kroos, Kimmich, Gündogan, Musiala e Wirtz - la scelta del CT è stata quella di dirottare Kimmich in fascia e mettere Thomas Müller in panchina. La leggenda del Bayern Monaco ha preso bene l’esclusione dall’undici titolare e lo si è visto nell’ultima amichevole con la Grecia seduto accanto a Nagelsmann a parlare degli aggiustamenti tattici da fare a partita in corso. Il CT tedesco ha detto che Müller sarà importante durante il torneo entrando dalla panchina nel secondo tempo.
Con Kroos che si abbassa a sinistra accanto ai centrali, Kimmich che sale in fascia a destra, Gündogan che si muove tra le linee a centrocampo, e Musiala e Wirtz che entrano dalle fasce nei mezzi spazi sulla trequarti, la Germania disegna in fase di possesso un 3-2-5 con in cui ogni zona del campo è occupata da un giocatore che sa gestire magistralmente il pallone.
Oltre ai grandi senatori - Kroos, Gündogan e Kimmich - a cui è affidata la costruzione dell'azione, c'è grande attesa per Wirtz e Musiala, i due grandi talenti offensivi della squadra, liberi di muoversi sulla trequarti. I due ragazzi prodigio di Bayer Leverkusen e Bayern danno una creatività unica alla Germania e si muovono continuamente scambiandosi di posizione per non dare punti di riferimento all’avversario. Musiala non viene dalla sua migliore stagione, ma è ancora giovanissimo e con la giocata decisiva sempre nelle corde. Wirtz invece è nel miglior momento della propria carriera, ha terminato da miglior giocatore della Bundesliga una stagione da 18 gol e 20 assist totali. Maestri degli spazi ristretti, sono quello che fa la differenza quando la Germania schiaccia l'avversario al limite della propria area.
Le posizioni in campo sono fluide come vuole Nagelsmann e la struttura stessa della squadra varia a seconda di dove si trova il pallone e come risponde l’avversario. Ma per far funzionare tutto al meglio il CT tedesco ha avuto la fortuna che il lavoro di Xabi Alonso al Bayer Leverkusen gli ha dato la miglior versione del centrocampista d’equilibrio per la squadra, ovvero Robert Andrich. Ventinovenne dal fisico possente e i polmoni d’acciaio, è già abituato nel Bayer ad una squadra che gestisce il pallone e che gli chiede di occuparsi delle transizioni difensive. Andrich non deve fare più di quanto serve a dare equilibrio, fare passaggi semplici e magari ogni tanto provare la bomba da fuori - un fondamentale di cui, come sa bene la Roma, non è certo sprovvisto.
In questo grafico di Statsbomb si vedono le caratteristiche che rendono Andrich così importante per la squadra: recupero del pallone e pochissimi palloni persi.
Sembra che Nagelsmann, per costruire la sua squadra, abbia fatto riferimento principalmente alla stagione di Bundesliga. È forse questo il motivo che l'ha portato a lasciare fuori, non senza polemiche, due giocatori del Borussia Dortmund finalista di Champions League ma che in patria non è andato benissimo (cioè il rifinitore Julian Brandt e il centrale Mats Hummels), e a includere tutti i principali giocatori del Bayer Leverkusen campione e dello Stoccarda arrivato secondo in classifica. Sarà quindi il centrale del Bayer Jonathan Tah ad accompagnare Antonio Rüdiger (reduce da una stagione stellare), mentre il terzino sinistro titolare (lacuna storica della Germania) sarà Maximilian Mittelstädt dello Stoccarda. Due giocatori esperti e che vengono dalla migliore stagione in carriera.
Il caso Havertz
L’unico vero dubbio poteva riguardare la scelta della punta. Le opzioni erano due giocatori alti, bersagli per i cross: l’elegante Kai Havertz dell’Arsenal e il roccioso Niclas Füllkrug del Borussia Dortmund. Come detto, però, dalla partita con la Francia la formazione titolare è stata scelta e la punta titolare sarà con ogni probabilità Kai Havertz, un giocatore molto diverso da Füllkrug e che tecnicamente non è nemmeno una prima punta.
Havertz è uno dei punti fermi per Nagelsmann per tutto il lavoro che fa fuori dall’area in termini di sponde e duelli individuali, tanto che pur di averlo in campo a inizio del suo percorso l’ha provato pure come terzino sinistro (o come l’ha chiamato lui: da 10 a sinistra…). La sua lucidità sotto porta sarà il vero ago della bilancia dell’Europeo della Germania e la fortuna di Nagelsmann è che sembra stia tornando affilata dopo una prima parte di stagione difficile. Negli ultimi mesi con l’Arsenal sembra essere scattato qualcosa nella testa di Havertz, ed è uscito fuori un giocatore in grado di segnare gol pesanti con continuità: 9 gol nelle 15 partite di Premier League giocate da febbraio in poi, a cui vanno aggiunti 6 assist. Se continuerà ad avere questa fiducia in se stesso sarà il giocatore ideale per fare da finalizzatore di tutta la mole di gioco creata dalla Germania.
Füllkrug verrà più probabilmente utilizzato a partita in corso per sbloccarla nel caso serva un centravanti classico, oppure mettendolo anche accanto ad Havertz nei casi più disperati. La panchina, in generale, è ricca di talento e le sostituzioni saranno un'arma significativa per Nagelsmann. C'è Leroy Sanè, che non ha bisogno di presentazioni, ma anche l’attaccante Undav e l’ala sinistra Führich dello Stoccarda o la seconda punta Beier dell’Hoffenheim. Tutti giocatori poco famosi fuori dalla Germania, ma che vengono da un’ottima stagione e che hanno caratteristiche che possono tornare utili. La tipologia di giocatori con cui Nagelsmann ha dato il meglio a inizio carriera.
La Germania è probabilmente la squadra più ambiziosa del torneo da un punto di vista tattico, il che significa anche che dovrà rimanere concentrata al massimo durante i 90 minuti o ne pagherà le conseguenze. Quella di Nagelsmann è una squadra che tra lo schiacciare l’avversario, gli scambi di posizione in campo e la ricerca costante del gioco nello stretto tra le linee, alza sempre tanti uomini oltre la linea della palla, e questo alla fine della stagione con i giocatori stanchi può essere un rischio significativo. Un sistema in cui non è così inusuale perdere palla in posizione pericolosa e ritrovarsi a dover gestire il lancio avversario in situazioni di parità o anche di inferiorità numerica. Nelle ultime amichevoli sia Ucraina che Grecia hanno provato a sfruttare questa debolezza lasciando le ali larghe e alte sul campo per lanciare subito su di loro i palloni recuperati davanti alla propria area.
Se ci pensate è lo stesso punto debole che è costato tanto alla Germania negli ultimi tornei, una fragilità strutturale nelle transizioni difensive che può diventare letale in un torneo breve per Nazionali. Per quanto Nagelsmann possa aver trovato in Andrich il mediano ideale e nei centrali Rüdiger e Tah il miglior momento della loro carriera, sta anche ai due terzini saper chiudere in tempo le diagonali, ai centrocampisti riuscire a non perdere palloni pericolosi, e così via. Molto del successo della Germania passerà per la tenuta mentale e atletica dei giocatori, sulla loro capacità di concentrazione e di reazione dopo aver perso palla.
Di solito, comunque, quando la Germania gioca un torneo in casa arriva lontano: vittoria nel 1974, semifinale nel 1988 e semifinale nel 2006. Rispetto ai Mondiali del 2006, che per la Germania partirono in sordina per conquistare i tifosi con l’andare avanti del torneo, la Nazionale di Nagelsmann parte già con l’idea che può vincere l’Europeo di casa. Sulla carta ha tutto per arrivare in fondo, con una squadra che se la gioca con Francia e Inghilterra in quanto a favori del pronostico.