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Guida all'Inter 2024/25
17 ago 2024
La squadra di Inzaghi è attesa dalla sfida più dura: ripetersi.
(articolo)
7 min
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IMAGO / Buzzi
(copertina) IMAGO / Buzzi
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Piazzamento lo scorso campionato:

Chi in più: Josep Martinez, Mehdi Taremi, Piotr Zielinski, Alex Perez.

Chi in meno: Alexis Sanchez, Davy Klaassen, Juan Cuadrado.

Una statistica interessante dalla scorsa stagione: Secondo i dati di StatsBomb, l’Inter è stata la squadra di Serie A con i valori più bassi per quanto riguarda i dribbling, sia per quelli tentati (8.58 per 90 minuti) che per quelli riusciti (4.26 per 90 minuti).

Formazione tipo: (3-5-2) Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Çalhanoğlu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez.


Poco più di un anno fa, l’Inter aveva appena chiuso una stagione che sembrava difficile da ripetere: dopo un periodo di alti e bassi in campionato, la squadra di Inzaghi aveva conquistato la finale di Champions League esprimendo un calcio sempre più particolare e moderno. La cessione di giocatori protagonisti di quella cavalcata come Onana, Brozovic, Dzeko e Lukaku, lasciava ipotizzare una stagione altrettanto imprevedibile. Quella appena conclusa, invece, è stata di fatto un’annata non solo di conferma, ma persino di miglioramento per l’Inter. Ciò è avvenuto attraverso la responsabilizzazione di giocatori come Mkhitaryan, Lautaro e Çalhanoğlu, ma anche l’inserimento funzionale dei nuovi arrivati.

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L’Inter ha conquistato il suo ventesimo scudetto andando a una velocità diversa da tutte le concorrenti, trovando via via sempre più certezze attraverso quelli che potremmo chiamare “nuclei creativi” del suo gioco, come per esempio l’asse di sinistra Bastoni-Dimarco o la bella sorpresa dell’intesa tra Lautaro Martinez e Thuram. Questa è stata solo la punta dell’iceberg in realtà: si potrebbe parlare anche dell’affermazione definitiva di Çalhanoğlu come regista, che ha regalato a Inzaghi delle nuove possibilità offensive e difensive. Sulla zona destra del campo, l’inesauribile Darmian ha compensato egregiamente il lungo forfait di Cuadrado e le rotazioni con Pavard, ma anche la strana situazione di Dumfries, che a un certo punto si è ritrovato indietro nelle gerarchie probabilmente anche a causa della situazione contrattuale, che lo vede in scadenza nel 2025, e che tutt’oggi lo coinvolge in una lunga trattativa per il rinnovo.

Insomma, tutto ha funzionato benissimo per l’Inter nella stagione 23/24, e le operazioni di mercato sin qui chiuse in entrata e in uscita lasciano trasparire l’intenzione (o la necessità) di insistere convintamente nella stessa direzione, quantomeno dal punto di vista degli undici titolari. Gli ingressi in rosa, fino a questo momento, hanno riguardato profili che sembrano inserirsi più come titolari aggiunti, cioè ricambi sulla carta più affidabili rispetto a quelli della stagione precedente. L’Inter, insomma, ha allungato la rosa.

Gli esempi sono diversi. Poter contare su Zielinski in una stagione in cui Mkhitaryan avrà un altro anno sulle spalle, per dire, non è solo un’aggiunta dal punto di vista quantitativo, ma potrebbe anche essere un elemento di varietà rispetto alle dinamiche di palleggio della squadra di Inzaghi. L’ex centrocampista del Napoli, dopo una stagione opaca, potrebbe ritrovare in un contesto favorevole lo stato di forma raggiunto durante i fasti dell’anno dello Scudetto con Spalletti. Magari trovando altrettanta libertà di abbassarsi o accompagnare l’azione in avanti, e portando in dote anche qualche soluzione diversa come, per esempio, la conclusione dalla distanza. L’integrazione del polacco con Barella, Mkhitaryan e Frattesi sembra essere particolarmente promettente.

L’arrivo di Taremi, invece, garantisce una terza scelta di livello che può associarsi perfettamente sia con Lautaro che con Thuram. L’iraniano ex Porto è un centravanti pesante ma anche elegante, che sa lavorare di sponda, cucire il gioco con la palla a terra appoggiandosi in modo pulito ai compagni a rimorchio, farsi sentire in area di rigore sia di potenza che di fino. In una squadra che produce parecchie occasioni da gol passando dalle corsie esterne e puntando alla rifinitura attraverso cross e traversoni, Taremi è una punta che potrebbe tornare molto utile non solo nelle rotazioni fisiologiche durante la stagione ma anche a gara in corso.

Insomma, se tutto andrà come previsto, bisogna aspettarsi un’Inter che continuerà a essere molto fluida con il pallone, coinvolgendo attivamente i braccetti non solo nella progressione del possesso in conduzione, ma anche occupando spazi interni avanzati sin dai primi passaggi. Sotto questo aspetto, anzi, la squadra di Simone Inzaghi potrebbe aggiungere anche un ulteriore livello di complessità alla sua fluidità in costruzione - così come è accaduto anche nelle stagioni precedenti - per esempio portando più frequentemente anche il difensore centrale alle spalle della pressione avversaria, magari contro avversari più aggressivi nel pressing uomo contro uomo.

D’altra parte, Inzaghi ha dimostrato di saper sperimentare e rinnovare dinamiche di gioco e formazioni titolari più volte anche all’interno di cicli di lavoro lunghi, come sta diventando questo all’Inter, come già aveva fatto nelle sue stagioni alla Lazio.

Da questo punto di vista, si tratta di una stagione particolarmente delicata per Inzaghi, che da una parte potrebbe farsi forte del detto “squadra che vince non si cambia”, ma dall’altra dovrà coniugare il mantenimento delle certezze acquisite con un necessario lavoro di rinnovamento, necessario per evitare fisiologici cali di tensione dopo una vittoria così importante come quello della seconda stella.

Forse a voler trovare il pelo nell’uovo del mercato si potrebbe dire che anche quest’anno, a meno di colpi di scena nelle ultime settimane, Inzaghi avrà una rosa particolarmente povera di dribblatori, soprattutto sulle fasce. Anche considerando un reintegro a pieno regime di Dumfries, questa rimane una debolezza forte dell’Inter, che tra l’altro ha perso Buchanan per infortunio col Canada. Chissà, magari Marotta ci sta già pensando e anche se non fosse così sarebbe difficile da rimproverarglielo, dopo che è riuscito a mantenere intatta l’ossatura di una squadra che la scorsa stagione ha dominato la Serie A in un contesto societario che rimane incerto.

Miglior scenario possibile

L’Inter riesce a ripetere la stagione in campionato, annichilendola concorrenza con un Zielinski a centrocampo finalmente esploso al livello che tutti si aspettavano che raggiungesse già a Udine. Anche Taremi si rivela un titolare aggiunto e Lautaro finalmente può tirare il fiato in campionato senza l’apprensione di dover perdere punti. Insomma, i ricambi funzionano e questo permette all’Inter di migliorarsi in Champions League, dove viene fermato in semifinale di nuovo dal Manchester City, ma togliendosi prima la soddisfazione di eliminare la Juventus ai quarti in un derby italiano come non si vedeva da tempo.

Peggior scenario possibile

La squadra di Inzaghi sembra avere la pancia piena già dalle prime giornate, dove comunque nonostante la pigrizia riesce ad inanellare tre vittorie di fila. Tornati dalla pausa per le Nazionali, però, i problemi iniziano a presentarsi in tutta la loro crudezza. Taremi non è all’altezza di un Lautaro costantemente infortunato, Zielinski non riesce più a ritrovare la condizione atletica, Barella viene ceduto a gennaio in una mossa che fa riemergere vecchie inquietudini sulla solidità societaria. In Champions League la squadra di Inzaghi esce di nuovo agli ottavi di finale, questa volta contro il Real Madrid, mentre in campionato è costretta a cedere lo scettro alla Juventus di Thiago Motta. A fine stagione Simone Inzaghi, sfibrato da un’altra stagione logorante, dichiara chiuso il suo ciclo in nerazzurro.

Giocatore chiave

La scorsa stagione Lautaro Martinez ha alzato il livello diventando il cannoniere che mancava all’Inter, quest’anno forse è atteso da una sfida ancora più grande: ripetersi. È la cosa più difficile per tutti gli atleti, ma ancora una volta sarà necessario, se l’Inter vorrà mantenersi sui livelli stellari che ha toccato la scorsa stagione.

Giocatori da prendere al fantacalcio

Trovare opportunità nella rosa dell’Inter è impossibile e quindi andate sul sicuro. A centrocampo spendete per Çalhanoğlu, che se fate il Mantra è listato come mediano. Il turco è proveniente da una stagione in doppia cifra raggiunta agilmente anche grazie alla trasformazione dei calci piazzati ed è un pilastro necessario se volete vincere la vostra lega. Allo stesso modo, l’assenza di grandi punte ai nastri di partenza del campionato rende Lautaro Martinez un acquisto potenzialmente ancor più decisivo rispetto alle ultime stagioni, banalmente perché potreste assicurarvi un attaccante senza eguali a livello di bonus. Certo, per le stesse ragioni, è probabile che per Lautaro possa essere necessario un investimento abbastanza elevato. Se volete avere sicurezze al Fantacalcio quest’anno dovrete rompere il salvadanaio dei fantamilioni.

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