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Guida al Parma 2024/25
15 ago 2024
La squadra di Pecchia arriva in Serie A carica di talento.
(articolo)
10 min
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IMAGO / Buzzi
(copertina) IMAGO / Buzzi
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Piazzamento lo scorso campionato: neopromossa

Chi in più: Zion Suzuki (Sint-Truiden), Emanuele Valeri (libero), Pontus Almqvist (Lecce), Matteo Cancellieri (Lazio).

Chi in meno: Cristian Ansaldi (svincolato), Roberto Inglese (svincolato), Vasilios Zagaritis (Almere).

Una statistica interessante dalla scorsa stagione: le 66 reti segnate (secondo miglior attacco della Serie B) sono arrivate da 14 giocatori diversi ma solo Benedyczak e Man hanno chiuso in doppia cifra.

Formazione tipo: (4-2-3-1) Suzuki; Coulibaly, Osorio, Balogh, Valeri; Estevez, Bernabé; Man, Hernani, Mihaila; Bonny.

Il Parma torna in Serie A dopo tre stagioni d'assenza. In questi anni di purgatorio in Serie B ha avviato un progetto di ricostruzione della rosa puntando sui giovani e un allenatore in grado di farli crescere. L'allenatore è Fabio Pecchia, alla sua seconda stagione in Serie A, sei anni dopo quella a Verona conclusa con la retrocessione. In realtà, Pecchia sarebbe potuto tornare in Serie A molto prima, quando cioè la Cremonese gli offrì la panchina per la stagione 2022/23 dopo aver raggiunto la promozione. L'allenatore di Formia, però, decise di rimanere in Serie B scegliendo proprio il Parma: «Ero incuriosito dalla possibilità di allenare giovani giocatori così talentuosi, così come dalla storia di un club così straordinario».

La scorsa stagione il Parma è stato in vetta alla classifica dall’inizio del campionato e ha tenuto il primo posto ininterrottamente dalla 17esima giornata. Ha perso 4 partite di cui una in casa (0-2 contro il Catanzaro) e ha mostrato di essere una caratura differente rispetto alla concorrenza, più di quanto la classifica finale possa aver mostrato.

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La sua forza si è vista anche in Coppa Italia, dove è stata fermata solo agli ottavi di finale e solo ai rigori, da una squadra di alto livello come la Fiorentina (dopo essere stata in vantaggio fino al novantesimo). Sia la partita contro la Fiorentina, che quella precedente contro il Lecce (vinta 4-2 in trasferta), ha mostrato che il livello del Parma fosse a tutti gli effetti quello di una buona squadra di Serie A.

«Dobbiamo salvarci, non c'è altro da aggiungere. Siamo una squadra neopromossa piena di giovani giocatori, quindi evitare la retrocessione deve essere il nostro unico obiettivo», ha ammonito Pecchia, la cui notizia del rinnovo fino al 2026 è arrivata mentre la squadra era ancora in ritiro, come a dimostrare che la fiducia della dirigenza nel progetto è cieca. Qualche giorno dopo, però, è arrivata l'eliminazione dalla Coppa Italia e allora l'allenatore del Parma si è affrettato ad aggiungere che «la rosa va completata». Una doccia fredda proprio ad una settimana dall’esordio in campionato, che è servita per alzare l’attenzione in vista del pesante esordio in campionato: Fiorentina, Milan e Napoli nelle prime tre giornate.

La società ha risposto rimpolpando immediatamente l’attacco con gli arrivi di Almqvist e Cancellieri, due giocatori che non alzano moltissimo il livello tecnico della squadra, ma che danno profondità alla panchina con profili con una buona esperienza in Serie A.

D'altra parte, la squadra di Pecchia fa della versatilità la sua caratteristica tattica principale: sia in termini di altezze in campo e uomini scelti dall’allenatore di partita in partita, che di cambio di strategia a seconda dell’avversario e del risultato. All’interno della stessa partita, pur mantenendo sulla carta il 4-2-3-1 di partenza, può avere tratti da squadra che gestisce il pallone con pazienza, stringendo uomini in zona palla ad altri in cui va immediatamente in verticale verso i tre davanti. Quest'ultima, però, diventa la sua unica strategia se trova presto il vantaggio: abbassare il baricentro per far valere la sua supremazia nei duelli individuali e trovare le ali in verticale in isolamento una volta recuperata palla nella propria metà campo.

Dall’amichevole di precampionato contro il Galatasaray ecco un gol col Parma già in vantaggio, dell’ala Dennis Man su verticalizzazione del terzino Woyo Coulibaly appena vede un varco dalla propria metà campo.

La rosa del Parma è lunga e Pecchia nell’arco dello scorso campionato ne ha attinto a piene mani facendone un vantaggio. Nel centrocampo a tre a ruotare sono almeno 5 giocatori: l’argentino Nahuel Estevez, il catalano Adrian Bernabé, il brasiliano Hernani, il francese Cyprien e lo svizzero Sohm. Nel fronte offensivo anche ci sono le due ali romene Mihaila e Man, l’italiano Partipilo, l’attaccante polacco Benedyczak e le due punte francesi Bonny e Charpentier. La sensazione è che con anche i nuovi arrivati le gerarchie possano variare all’interno della stagione a seconda dei momenti di forma.

Persino il portiere argentino Chichizola per questa stagione secondo Pecchia non ha il posto fisso: il Parma ha preso il giovane giapponese Zion Suzuki, pagandolo una decina di milioni bonus compresi (più il 10% sulla futura rivendita) e non è una spesa di poco conto per un portiere di riserva di una neopromossa: «Suzuki si è inserito molto bene, studia l'italiano e ciò agevolerà il suo inserimento. Per la porta sceglierò chi è più pronto. Lo vedremo di partita in partita», ha detto Pecchia.

Suzuki a 21 anni è considerato uno dei portieri giapponesi più promettenti, titolare della nazionale alla Coppa d’Asia 2023, ha poche partite tra i professionisti alle spalle e questo si vede soprattutto nelle lacune nella lettura delle situazioni in area e nelle parate in cui non bastano i puri riflessi. Nel suo periodo in Belgio ha mostrato grande sicurezza nella gestione del pallone e chissà forse questo potrebbe aiutarlo a scavalcare Chichizola nelle gerarchie.

Zion Suzuki che si è preparato un discorso in italiano per la sua presentazione.

In generale il Parma è una squadra giovane, con tanti componenti dei 14-15 titolari sotto i 25 anni e gli altri che sono nella fase di maturazione ideale della carriera (cioè tra i 25 e i 30 anni). I giocatori di riferimento si trovano sia nella fascia dei giovani, come Bernabé e Sohm, che in quella dei veterani come Man e Hernani: non c’è quindi una suddivisione netta in due blocchi, tra giocatori da sviluppare e giocatori che trainano la squadra.

Pecchia, comunque, ha mostrato di saper lavorare con i giocatori più giovani: «Preferisco l'esuberanza e l'atteggiamento diabolico della giovinezza, piuttosto che il pensiero eccessivo che spesso deriva dall'esperienza». Proprio la loro continuità di utilizzo e gli eventuali balzi in avanti che faranno una volta retto l’impatto con la Serie A, fanno pensare che la squadra possa avere margini di miglioramento anche all’interno della stessa stagione.

Sono principalmente quattro i giocatori da tenere d’occhio in tal senso: i due centrocampisti Sohm e Bernabé e i due attaccanti Benedyczak e Bonny. Sohm in Serie A ha giocato già la prima stagione da giovanissimo e andrà visto, come Man e Mihaila, come questi anni di Serie B lo hanno fatto crescere. Se non dovesse soffrire troppo l'impatto con la Serie A, il suo gioco potrebbe fare scintille associandosi con Bernabé.

Davanti Benedyczak, che dovrebbe rientrare dall’infortunio verso ottobre, ci metterà forse qualche tempo per tornare al 100%, ma questo significa anche che le squadre di Serie A non saranno così familiari col suo gioco: alto e dinoccolato è un attaccante tecnico e creativo, che ama giocare fuori dall’area e che si associa benissimo con Bonny, che è una punta più convenzionale ma che sembra avere grossi margini di miglioramento, soprattutto nella potenza del tiro e in alcuni controlli in area di rigore.

Nell’azione precedente e in quella del primo gol contro la Feralpisalò della scorsa stagione si vede il talento di Bonny sia nel crearsi occasioni da gol che nell’associarsi con i compagni d’attacco.

La cosa che salta subito all’occhio guardando una partita del Parma è la struttura fisica della maggior parte dei giocatori in campo: tolto Bernabé sono tutti sopra il metro e ottanta. Sono tutti giocatori con uno spiccato dinamismo e grande abilità nei duelli individuali, riuscendo quindi ad imporsi sia in transizione offensiva che difensiva. Caratteristiche che in Serie A torneranno utili, soprattutto contro quelle marcature uomo su uomo così comuni in Italia. Pecchia volendo può schierare un triangolo di centrocampo con lo svizzero Sohm e il brasiliano Hernani alla base e il catalano Bernabé sulla trequarti che non ha nulla da invidiare a gran parte dei reparti delle squadre di metà classifica della Serie A. Sohm e Hernani sono possenti e abili in conduzione, in grado di gestire il pallone nel traffico come di lanciarsi in avanti se c’è spazio, ma è Bernabé a rubare l'occhio. Con la sua tecnica nel controllo del pallone e la sua visione di gioco, il trequartista catalano è il giocatore deputato ad attivare il fronte offensivo con i suoi filtranti e i cambi di gioco. Questo non esclude che all’interno della partita poi le altezze del triangolo possano variare, portando magari Hernani a fare il vertice alto e Bernabé alla base, nel caso in cui servisse più pulizia nell’uscita palla e gioco verticale con i suoi lanci già dalla mediana.

Nella vittoria contro la Ternana si è visto come Bernabé dia il suo meglio quando può toccare molti palloni nei pressi dell’area di rigore, dove la sua qualità tecnica eccelsa esce fuori in modo evidente.

Miglior scenario possibile

Il Parma regge botta da un inizio non facile e quando in autunno ha tutti i giocatori più importanti a pieno regime inizia a macinare risultati. Man e Bernabé vengono considerati tra le sorprese del campionato, mentre Suzuki supera qualche incertezza iniziale e dona una dimensione di gestione del pallone fondamentale. La squadra di Pecchia crea problemi alle grandi e quando Bonny esce dal bozzolo e inizia a segnare con continuità diventa quasi indifendibile per le squadre della media e bassa Serie A. Il Parma si assesta nella parte sinistra della classifica senza però mai avvicinarsi alle zone che farebbero sognare addirittura una qualificazione in Europa. La squadra tocca i 50 punti per chiudere il campionato tra i sorrisi e le offerte delle grandi per Bernabé, Sohm e Bonny.

Peggior scenario possibile

Il calendario del Parma non aiuta e nelle prime cinque partita arriva solo un punto. Bernabé non riesce ad entrare in forma dopo le fatiche alle Olimpiadi, Bonny non vede la porta e il portiere è un problema: sia Chichizola che Suzuki commettono troppi errori. Pecchia è costretto ad abbassare il livello di ambizione, con un centrocampo più bloccato e delle verticalizzazioni immediate, e così il Parma diventa una squadra che fa la sua partita contro le grandi, ma non raccoglie abbastanza punti per uscire dalla zona retrocessione. Nonostante i risultati magri, la società conferma la fiducia a Pecchia respingendone anche le dimissioni primaverili. Dopo un aprile da incubo contro Inter, Fiorentina, Juventus e Lazio, tutte le speranze salvezza vengono riposte nel doppio scontro diretto contro Como e Empoli a inizio maggio, dove però il Parma non va oltre i 2 punti. Alla fine, con la sconfitta in trasferta contro l’Atalanta nell’ultima giornata, retrocede. Pecchia si dimette il giorno dopo e i giovani che si sono messi in mostra fanno subito capire di voler cambiare aria.

Giocatore da prendere al fantacalcio

Bonny compirà 21 anni ad ottobre, ed è ancora presto per aspettarsi un exploit completo per un ruolo in cui c'è sempre bisogno di un po' di esperienza. Sulla carta dà quindi meno certezze di Hernani o Bernabé a centrocampo o di Man o Mihaila in attacco, ma forse più soddisfazioni sì. Viene da una stagione da 5 gol e 7 assist e se c’è una scommessa da fare in questo Parma è che possa ora arrivare in doppia cifra come centravanti titolare una volta prese le misure con la nuova categoria.

Giocatore di cui avere la maglia

Dopo aver deliziato i palati fini di chi segue la Serie B, Bernabé è pronto per farlo anche in Serie A. Non perdete tempo: non c’è niente di meglio che l’accoppiata giocatore tecnico / bella maglia da trasferta che ha rispolverato lo stile del grande Parma di fine ‘90 inizio 2000. Chi vestiva con orgoglio al calcetto la maglia gialloblu di Veron, Micoud o Nakata ora può rinverdire il proprio guardaroba.

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