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Guida ufficiosa agli Ottavi di Euro 2016
25 giu 2016
15 questioni per arrivare pronti alle prime partite che pesano.
(articolo)
33 min
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Che ne pensate di questa formula a 24 squadre e del tabellone assurdo che è venuto fuori alla fine dei gironi?

Emanuele Atturo

Credo che l’incredibile squilibrio tra la parte destra e sinistra del tabellone sia per lo più casuale. L’alternanza di rendimento delle varie squadre ha congiurato per creare questo che è oggettivamente il peggiore dei mondi possibili.

Volendo però fare una considerazione di respiro più generale si può dire che questo squilibrio di tabellone sia l’effetto di un equilibrio complessivo sul campo molto evidente. Quasi tutte le partite si sono decise con uno, massimo due, gol di scarto e nessuna squadra era del tutto spacciata dopo la seconda partita. È stato però un equilibrio livellato verso il basso: pochissime formazioni sono spiccate sulle altre e se questo ha tenuto viva la competizione fino alla fine ha generato uno spettacolo calcistico di bassa qualità.

Oggi quasi tutte le squadre sanno giocare una fase difensiva organizzata decentemente, in grado di disinnescare fasi offensive quasi sempre invece problematiche e inefficienti. L’allargamento a 24 squadre ha permesso la presenza di tante formazioni che, in mancanza di mezzi tecnici, si sono affidate a fasi difensive basse e ad attacchi estemporanei e remissivi.

Credo che se in futuro vorremo vedere buone partite, a causa dell’evoluzione del calcio per Nazionali, non potremo più permetterci Europei così allargati.

Daniele V. Morrone

Concordo con Emanuele nel dire che adesso abbiamo la controprova ai timori di chi vedeva in 24 squadre il rischio di un abbassamento drastico del livello complessivo della competizione. La fase a gironi è stata realmente deludente per qualità di gioco espresso e l’orgia che ci attende nella parte destra del tabellone, per quanto dura per noi italiani, è forse una benedizione in termini di sfide d’alto livello. Quello che fa paura è pensare alle prossime edizioni magari senza questo scherzo del tabellone. Praticamente l’Europeo inizierebbe seriamente solo dai quarti.

Francesco Lisanti

Cambio idea in continuazione, ma in questo momento credo il formato a 24 sia il migliore possibile. Il racconto si arricchisce notevolmente, perché aggiungere otto squadre vuol dire moltiplicare incroci, narrative, ricorsi storici. In tutto questo la Francia è invasa da molti più tifosi, con tutte le scene meravigliose che ne conseguono (risse escluse) e gli spettatori, a casa e negli stadi, possono godere di venti partite in più rispetto al precedente formato, che di questi tempi buttale via.

Il passaggio delle migliori terze dà un senso a partite che in partenza non lo avrebbero, e crea talmente tanti scenari possibili da farci perdere la testa sino all’ultimo secondo dei gironi (la crudeltà: si ripescano le terze ma neanche tutte). So già che questa sensazione mi mancherà ai Mondiali, e alla fine non credo la qualità del prodotto vada al ribasso: hanno deluso le grandi, certamente non le piccole.

Quanto al tabellone, no, è un caso. Del resto tutti i nostri bracket ci parevano sensatissimi e possibilissimi, gli eventuali squilibri sono saltati fuori solo dopo.

Fabrizio Gabrielli

Se pensate che in Europa ci sono 44 Nazioni, Città del Vaticano inclusa, a me non sembra per niente nonsense pensare a una competizione chiamata Campionato Europeo che non ne annoveri almeno la metà; democraticamente parlando, intendo dire, mi sembra una mossa sensata, che la formula itinerante concepita per la prossima edizione, quella del 2020, renderà ancora più Continentale. D’altronde anche dall’altra parte dell’Oceano a qualcuno è venuto in mente di allargare la Copa América, renderla più omnicomprensiva, non trovate poetico quest’afflato olistico, questa ecumenicità calcistica? Certo, tutta la magia potrebbe smontarsi se immaginiamo che il vero mostro fagocitante sia la nostra voglia eminentemente capitalista di più: più partite, più slot televisivi da occupare, più calciatori coinvolti, più gente negli stadi. Siamo abituati a ritmi forsennati di spettacolarizzazione, non possiamo più permetterci di aspettare due anni per avere tre partite al giorno anche d’estate.

In quanto al tabellone, è il rischio ponderabile dell’improgammabilità delle competizioni a breve raggio: sbagli una partita, o un’azione, e ti trovi l’Italia invece del Portogallo che a sua volta sarebbe potuta essere l’Ungheria. È una metafora poco edificante della vita: non è detto che a essere i migliori poi sia tutto in discesa, anzi.

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Si segnano pochi gol per merito dei buoni sistemi difensivi o per colpa della poca organizzazione offensiva?

Emanuele

Nel calcio attuale poche squadre hanno le idee chiare su come si fa gol. Stiamo assistendo alla nascita di sempre più sistemi che costruiscono la propria pericolosità offensiva per lo più senza palla, attraverso fasi di pressing sempre più alte e rapide. Spesso unico mezzo efficace per mettere fuori equilibrio difese avversarie invece sempre più forti e organizzate.

Questa tendenza, esistente con molte sfumature nel calcio per club, per le Nazionali è ancora più forte. Le fasi difensive sono più semplici da allenare e organizzare rispetto a quelle offensive, e credo che mai come in questo Europeo sia evidente.

Alfredo

Tutto giusto Emanuele. Dovremmo però sottolineare l’altro risvolto: se non si riesce a creare superiorità numerica attraverso l’organizzazione offensiva, si dovrebbe provare attraverso la tecnica individuale. Le squadre che hanno giocatori in grado di andare via nell’uno contro uno sono pochissime: mi vengono in mente subito le due iberiche e la Croazia, ma faccio fatica a trovare una quarta.

Dario

Sono molto d’accordo con Alfredo riguardo alla questione della tecnica. In assenza di organizzazioni tattiche definite, che per forza di cose non possono essere riprodotte in nazionale, la differenza di solito la fa la somma delle individualità. E se persino un paese con poco più di 300mila abitanti come l’Islanda riesce a trovare undici persone in grado di mettere in difficoltà una squadra con campioni affermati come Cristiano Ronaldo, Nani, Pepe, Moutinho e André Gomes allora, forse, siamo arrivati ad un punto di competizione e programmazione tale che nessuno può dirsi al sicuro.

Uno zero a zero di alto livello (ma pur sempre uno zero a zero).

Francesco

Poca organizzazione offensiva a vantaggio di quella difensiva, unita ai ritmi bassi e alla mentalità tendenzialmente speculativa che impongono i tornei brevi. È necessario convincersi che sarà sempre più difficile divertirsi con le Nazionali. L’Italia è paradossalmente la squadra con la maggiore organizzazione offensiva, perché è evidente che Conte abbia individuato quest’inefficienza e ci abbia insistito tantissimo.

Fabrizio

Il gol sta diventando una specie di inutile orpello novecentesco: pur rimanendo sempre il cuore pulsante d’entusiasmo di questo gioco, siamo arrivati a una tale sofisticazione estetica che il nostro organismo ha imparato, darwinianamente, a farne a meno, a sopperirne l’assenza con l’apprezzamento di dinamiche altre. Ciò detto, la risposta alla domanda probabilmente sta nel mezzo, in quel fango malmostoso di pavidità, difficoltà tecniche e impossibilità di riprodurre in una Nazionale la sistemicità offensiva che un club studia e applica per nove mesi l’anno.

Federico Aquè

Io la domanda la interpreto così: sono rimasto più sorpreso dall’organizzazione difensiva di Polonia, Islanda, Galles, Irlanda del Nord, etc. o deluso dall’assenza di un piano offensivo coerente da parte di Francia, Inghilterra, Portogallo, etc.? Voglio dire, si sapeva che le squadre di fascia medio-bassa avrebbero giocato in quel modo, più sorprendente è l’improvvisazione offensiva mostrata dalle Nazionali più forti, salvo rare eccezioni. C’è più spreco di talento che massimizzazione delle (poche) risorse disponibili, secondo me.

Emiliano

L’idea che fosse possibile qualificarsi anche solo con 3 punti ha spinto molte formazioni a curare una sola fase di gioco. Ha ragione Alfredo nel dire che manca anche la qualità tecnica, ma guardando le partite si intuiva che non ci fossero mai spazi per i dribbling: giocatori raddoppiati sistematicamente, densità in zona centrale che non facevano passare neppure uno spillo, half-spaces otturati.

Più in generale, mi sembra ci sia un trend nei grandi tornei: i ritmi bassi, perché a fine stagione ci si arriva stracotti, e l'assenza di rischi: pochissimi vogliono fare qualcosa in più.

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Come è cambiato, se è cambiato, il vostro giudizio sull’Italia dopo le tre partite del girone?

Emanuele

Sapevamo prima dell’Europeo che l’Italia avrebbe avuto un’organizzazione molto definita. Forse non immaginavamo che sarebbe stata non solo una delle più definite, ma credo anche una delle più “radicali” di tutto il torneo. L’Italia in realtà è valutabile solo sulla base delle prime due partite. La prima, contro il Belgio, in cui ha espresso forse la migliore versione possibile di quello che Conte sognava per la Nazionale; la seconda, contro la Svezia, in cui ha mostrato la sua anima più cinica, esercitando un controllo sulla partita quasi del tutto indipendente dal controllo del pallone. In entrambe le partite ha mostrato pregi e difetti molto chiari e anche preventivabili, ma non ha ancora lasciato capire quali sono i suoi limiti competitivi. Credo che se dovessimo perdere sulla Spagna questa Nazionale di Conte rischierebbe di passare alla storia come una delle meno decifrabili.

Fabrizio

Sono d’accordo con Emanuele, e c’è di più: se invece pure dovessimo vincere contro la Spagna, e poi contro la Germania, e la Francia, o chi per loro, con chiavi di lettura delle gare sempre diverse e mai uguali a se stesse, anche in quel caso la Nazionale di Conte sarebbe difficile da imbrigliare in una definizione precisa. Che è un po’ il mio sogno recondito e demodé sulle Selezioni Nazionali, che dovrebbero saper conservare quello spirito lunatico, quel mood malleabile, una certa - passatemi il termine orribile - camaleonticità.

Dario

Ho la brutta sensazione che l’impatto emotivo della prima partita contro il Belgio ci stia portando a sottovalutare tutto il brutto che abbiamo visto contro Svezia e Irlanda. Nelle due partite finali del girone mi ha sorpreso, infatti, la semplicità con cui avversari tecnicamente e tatticamente modesti (davvero modesti) hanno disinnescato alcuni dei punti forti di questa Nazionale come la costruzione bassa o i movimenti automatici tra le due punte. Temo anche che il fatto di non poter contare su nessuna invenzione individuale per risolvere le partite, che prima dell’inizio di questo Europeo era stato presentato come un punto di forza, possa diventare piano piano fonte di frustrazione, viste le squadre che dovremo affrontare in vista della finale (se la Spagna dovesse pareggiare all’ultimo secondo con un tiro da 40 metri di Nolito dopo una partita tatticamente perfetta reggeremmo l’impatto psicologico?). Spero di sbagliarmi, ovviamente, ma se prima dell’Europeo ero disposto a fidarmi ciecamente delle risorse dell’architettura di Conte, adesso lo sono un pochino meno.

Francesco

Mi sono convinto che qualunque timore sulla personalità e sull’autostima di questo gruppo fosse infondato. Provano davvero tutti a decidere la partita e a fare la differenza, anche preferendo la giocata a sorpresa rispetto alla giocata sicura. Il problema è che spesso non ce la fanno, che l’attaccante legge perfettamente il taglio dell’interno ma non riesce a servirlo, o che l’interno sbaglia il controllo. Nonostante l’Italia sembri spesso inoffensiva, a cadenza regolare si genera all’improvviso una situazione di gioco che attraverso un’esecuzione corale particolarmente brillante potrebbe portare al gol. Rimpiangeremo il sorteggio beffardo e la scarsa qualità.

Emiliano

Le grandi squadre si vedono nella fase a eliminazione diretta, nel girone l'Italia ci ha fatto vedere che può giocare ad altissimi livelli ma che può anche farci addormentare sul divano. Rimane comunque tutto all'interno del lavoro di Conte, l'Italia è stata finora come doveva essere.

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La Spagna è tornata ai livelli del 2012, almeno nei suoi momenti migliori (tipo il primo tempo con la Croazia)?

Francesco

Rispetto al 2012, Del Bosque ha praticamente sostituito Xabi Alonso e Xavi con Nolito e Morata, due che complicano notevolmente i movimenti delle difese. E con i continui backdoor di Jordi Alba e Iniesta e Silva a giostrare sulla trequarti (e Thiago della panchina!), il gol arriva. Avrei giurato di trovare una squadra meno solida, invece mi ha restituito la stessa impressione di controllo assoluto che dava nei tempi migliori.

Eppure è incredibile come la Spagna abbia perso quella partita, ed è la mia principale speranza in vista degli ottavi. Ci ha mostrato che i problemi in transizione sono sempre quelli, e che a Busquets è richiesto tantissimo e non è detto che debba essere perfetto per novanta minuti. La Spagna è sempre fortissima come lo era nel 2012, però capisco che senza due mostri sacri di quel livello adesso faccia meno paura, e che ad esempio la Croazia riesca a trovare il modo di segnare due gol e vincere.

Fabrizio

Il concetto di ritorno, applicato allo zenith, è illogico: la Spagna attuale non potrà mai eguagliare quella del ciclo dorato ma si sta sforzando di tenere fede al suo blasone con una propositività di piani B che forse da Del Bosque, da questo Del Bosque, inquadrato nel suo hic et nunc, non ci aspettavamo. Forse l’avevamo data per bollita troppo presto, almeno io l’avevo fatto. Sarei felice di non essermi sbagliato di troppo.

Emiliano

E se i mondiali del 2014 fossero stati un'eccezione e non un disastro da fine ciclo? Parlo di qualcosa tipo Francia di Zidane che nel 2006 va in finale e allora lì chiude veramente l'epoca dorata.

La Spagna si è complicata la vita da impazzire con quella sconfitta contro i croati, ma è la Nazionale che sta meglio per quello che ho visto: ha più talento, più idee, meno paura.

Emanuele

I dubbi riguardanti la Spagna erano soprattutto pre-Europeo, e avevano a che fare più che altro con l’attitudine mentale con cui il gruppo avrebbe assorbito le scelte di Del Bosque, le tensioni storiche e la presunta volontà di rivincita.

Le risposte delle prime tre partite, esclusa qualche sbavatura, sono state positive e ora è rimasta solo una qualità tecnica e di gioco superiore a qualunque altra squadra del torneo.

Flavio Fusi

Forse avremo la risposta solo alla fine di questo Europeo ma la Spagna non mi è parsa ancora a quei livelli. Contro la Croazia ha dominato nel primo tempo, ma se nel primo tempo il controllo spagnolo è stato anche pericoloso, nella seconda frazione, quando la Cacic è riuscito a riorganizzare la sua squadra, Iniesta e co. hanno avuto molti più problemi a giocare attraverso il blocco croato, con un possesso ben più orizzontale che non gli ha permesso di chiudere la gara. Anche con la Turchia, con cui ha stravinto, la Spagna non era stata così pericolosa nelle battute iniziali (diciamo la prima mezz’ora), anche se poi, con la Turchia a 0 punti in cerca del pareggio, nel secondo tempo avrebbe anche potuto dilagare.

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Quale scenario tattico vede l’Italia ai quarti?

Alfredo

L’Italia deve giocare una buona partita dal punto di vista tecnico: se regalerà possessi alla Spagna a causa degli errori di misura, come è successo contro l’Irlanda, finirà per subire un assedio lungo 65-70 minuti. E una squadra dotata e organizzata come la Spagna riuscirebbe a trovare la via del gol con un tempo così lungo a disposizione. Quindi, avremo bisogno di meno errori nell’impostazione e di giocatori capaci di ribaltare il fronte di gioco, anche con un gap di 70 metri dalla porta avversaria. Soprattutto sulle fasce, dove la Spagna ha sofferto le incursioni della Croazia nell’ultima partita: Candreva dovrà essere il nostro Ivan Perisic.

Francesco

Dovrà anche migliorare moltissimo nell’aggressione del possesso spagnolo, o quantomeno del disturbo. Durante il girone ho avuto spesso l’impressione che senza palla girassimo a vuoto, che arrivassimo sulla palla un attimo dopo i nostri avversari e che non ci fosse mai il momento in cui eravamo in grado di alzare improvvisamente il ritmo. La Spagna si batte anche minandone le certezze, perché il fortino è insostenibile per 90 minuti (vedi Repubblica Ceca, che comunque le occasioni per segnare le avrebbe avute). E come ha detto Alfredo, dovremo essere pronti quando l’occasione arriverà, perché arriverà.

Emiliano

L'aspetto principale è proprio quello di non farsi schiacciare. Il 5-3-2 in fase difensiva però ha la tendenza ad abbassarsi troppo, e a quel punto potrebbe essere troppo difficile sfruttare le transizioni offensive. Ci qualifichiamo solo ai nostri ritmi alti, non ai loro.

Flavio

Dobbiamo fare di tutto per non lasciare il centro alla Spagna, cercando di indirizzarli verso le fasce. La nostra miglior prestazione contro il Belgio si è basata su questo presupposto, anche se Wilmots ci ha messo del suo. Nonostante quattro anni di lavoro la sua Nazionale ha messo in mostra molti problemi strutturali: la Spagna non avrà problemi dello stesso tenore, ma come ho scritto, anche la selezione di Del Bosque non è stata perfetta fin qui. Certo, come scrive Emiliano, non possiamo permetterci di difendere tutta la gara con una linea da cinque, specie se vogliamo aggredirli una volta allargato il gioco. L’ideale sarebbe una difesa stile Juve di Allegri, con la linea che si trasforma, ora a quattro, ora a cinque in modo da portare sempre pressione sull’esterno lato palla.

Tra l’altro, anche Ramos e De Gea non si sono dimostrati così sicuri in fase di uscita e cercare, almeno a tratti, di complicare la manovra avversaria fin dal suo inizio potrebbe consentire agli Azzurri di spezzare le fasi di possesso prolungato che inevitabilmente concederomo ai nostri avversari.

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Quale squadra vi ha sorpreso di più positivamente?

Alfredo

L’Irlanda del Nord ha fatto una vera e propria impresa, quella di passare il taglio nel gruppo di Germania e Polonia. Lo ha fatto senza l’aiuto delle stelle più attese, Grigg e Lafferty.

Daniele V.

La partita tra la Germania e la Polonia è stata una delle poche d’alto livello dei gironi. Pur non proponendo nulla di diverso rispetto alle tante altre squadre reattive di questa competizione, la Polonia mi ha sorpreso per quanto bene ha interpretato la propria strategia. Più che la coppia Lewandowski-Milik direi che è il triangolo centrale deputato a bloccare il centro, formato dai difensori Pazdan e Glik e dal mediano Krychowiak che è secondo a pochi.

Emanuele

Alla lettura dell’undici iniziale della prima partita dell’Ungheria non conoscevo neanche un nome. La sicurezza con cui ha centrato una qualificazione di fatto mai in discussione, in un girone di basso livello ma comunque equilibrato, non potevo aspettarmela.

Federico

L’Islanda, perché non ha perso una partita, è arrivata davanti al Portogallo e perché sono convinto che ci può regalare una sorpresa contro l’Inghilterra. Quindi mi porto avanti.

Fabrizio

Io sull’Islanda qualificata come migliore terza ero convinto di potermi giocare qualche fiche. Ma l’Abbaglio dal Nitore Più Scintillante ai miei occhi è l’Ungheria, anche alla luce del penoso movimento che l’accompagna da un lustro. Se sapessi maneggiare le lingue del ceppo ugro-finnico mi complimenterei su twitter con ognuno dei magiari, entusiasta.

Crazy.

Flavio

A me è piaciuto particolarmente il Galles, che non mi aspettavo sarebbe riuscito a vincere il girone e che da quella parte di tabellone potrebbe fare anche diversa strada. Poi voglio fare i complimenti all’Albania di De Biasi, che se avesse avuto un pizzico di fortuna in più contro la Svizzera, a questo punto sarebbe agli ottavi. Ho visto poche Nazionali così organizzate, in cui si vede che l’attenzione al dettaglio è massima (basta vedere i loro calci piazzati).

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Quale campione è più in forma e può influire maggiormente sulle partite che restano?

Dario

Bale. Non solo perché per via del timing fortunato degli infortuni col Real si è presentato all’Europeo in forma smagliante, ma anche per quanto riesce ad incidere tecnicamente e tatticamente sulle sorti del Galles, che altrimenti sarebbe piatto e scialbo. Visto lo squilibrio nel tabellone, Bale potrebbe davvero portare da solo la squadra di Coleman molto lontano. Lo si è visto già durante i gironi: con una semplice punizione Bale può tirare fuori il sangue dalla rapa del gioco offensivo del Galles. E adesso che siamo entrati nella fase ad eliminazione diretta, il peso dei gol aumenta esponenzialmente.

Federico

Iniesta, che è all’opposto della figura da superuomo incarnata da Bale. Non predica nel deserto e non ha una squadra da caricarsi sulle spalle, ma è il giocatore più influente del sistema di una delle squadre favorite. La Spagna gira se gira Iniesta, si è visto nelle splendide partite giocate da Don Andrés contro Repubblica Ceca e Turchia e in quella persa con la Croazia, in cui Iniesta è tornato “normale”. In un torneo così breve e con un margine di errore così piccolo, i giocatori con una classe del genere, se sono in forma (e Iniesta ha dimostrato di esserlo), fanno la differenza, anche se in declino fisico.

Fabrizio

Io dico Payet, per motivi in qualche modo speculari a quelli arrogati per Bale. Ammantato di un hype sgargiante come il mantello che avvolgeva James Brown tra un pezzo e l’altro nei suoi live, ora dovrà dimostrare che le sue skills mitologiche non includono solo il tocco aureo à la Roi Mida, ma anche una propensione Erculea alla sopportazione di fatiche indicibili. Gli basterà uscire vittorioso da un terzo di quelle dell’Invitto, parte avvantaggiato.

Emanuele

Pogba. Ci sono diversi fattori per cui non ha ancora inciso in questi Europei, ma uno di questi è la sfortuna. Se gli fosse entrata quella specie di fast-ball, dritta per dritta, lanciata da 30 metri contro la traversa svizzera, a quest’ora già staremmo parlando di lui con toni meno netti. Quest’anno in Champions League ha già dimostrato di salire di livello insieme al contesto, e mi sorprenderei se non riuscisse a determinare almeno una partita del torneo.

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Se doveste segnalare un giovane o un giocatore meno conosciuto a una grande squadra?

Alfredo

Sono stato ben impressionato da Bartosz Kapustka, diciannovenne polacco del Cracovia che può giocare sia da ala che da mezzo interno sinistro. Ha tutto per sfondare a grandi livelli (corsa, tecnica, tiro) e sembrerebbe che su di lui abbiano messo gli occhi gli osservatori del Leicester City, che ultimamente hanno pescato benissimo dal mercato.

Daniele V.

Ho ancora negli occhi le cavalcate rabbiose con cui Pjaca ha messo in scacco la transizione difensiva spagnola. Oltre alla potenza nelle gambe e al dribbling ha lasciato intravedere una tecnica di passaggio niente male e grande determinazione senza palla.

Ah, in occasione del gol di Perisic al minuto 87, è Pjaca a servire la verticalizzazione di prima per Kalinic con cui la palla passa da davanti alla difesa diretta al centrocampo e con Perisic a correre puntando la porta, lui gli ha preso 20 metri e si è trovato alla sua altezza al momento del tiro in porta. Uno scatto di 70 metri a piena potenza nel minuto 87.

Emanuele

Tra i giovani mi è piaciuto Adam Nagy dell’Ungheria, che non conoscevo. 21 anni, una mezzala dal fisico un po’ emaciato, per ora compensato da un temperamento da pazzo. Gioca palle in verticale con grande precisione di tempi e di esecuzione. Lo vedrei bene in una squadra italiana che punta molto sulla superiorità posizionale, tipo il Napoli o l’Empoli.

Tra i giocatori con meno hype, vorrei sottolineare l’Europeo di Bjarnason. Un giocatore raro, con dieci polmoni e straordinari tempi di inserimento (quest’anno 10 gol col Basilea).

Flavio

Oltre al mio pupillo polacco Kapustka, a me è piaciuto molto anche Raphael Guerreiro del Portogallo, appena passato prima dal Lorient al Borussia Dortmund. Ormai sono anni che i terzini di livello sono diventati merce rara sul mercato internazionale e sono convinto che il Borussia abbia fatto un gran colpo, assicurandosi quest’esterno versatile, rapido e soprattutto molto tecnico, oltre che bravo anche nei calci piazzati.

Francesco

Ondrej Duda è un cliente abituale delle pagine di mercato dei quotidiani nostrani, e ha segnato nella gara di esordio dopo 52 secondi dal suo ingresso (un gol affatto banale per scelte e rapidità di esecuzione). Purtroppo nella Slovacchia è posizionato vagamente fuori ruolo, da prima punta in un tridente, quindi è difficile vederlo coinvolto regolarmente nella manovra, ma mi ha impressionato per sacrificio e attenzione - due legittimi punti di domanda per la sua crescita.

Ha accettato un ruolo che non era il suo, perché lì la Slovacchia era veramente scoperta, e si è adattato alla filosofia difensivista di Kozák. E quando può giocare a due tocchi con Hamsik e Weiss è comunque un piacere. Se le notizie che lo vogliono in Italia fossero vere (possibilmente a giocarsi un posto da titolare in una medio-piccola), sarei felice.

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La Germania ha avuto problemi di profondità in fase offensiva e difficoltà a recuperare il pallone in transizione. Secondo voi è comunque la squadra migliore?

Federico

Per organizzazione e qualità resta la squadra migliore, al netto dei limiti mostrati: nessuna ha finora mostrato la capacità di controllo sulla partita della Germania. Credo che i problemi in transizione, visto il gioco proposto dai tedeschi, siano praticamente impossibili da risolvere, a meno che Löw non riesca a trasformare la propria fase di possesso in un flusso continuo della durata di 90 minuti (ed è uno dei motivi che spiega la scelta di Götze come falso nove). Quanto alla mancanza di profondità, Löw ha provato a rimediare nella gara contro l’Irlanda del Nord, con buoni risultati: la Germania ha creato occasioni a ripetizione e solo l’imprecisione sotto porta le ha impedito di chiudere con 3 o 4 gol di scarto. Un vantaggio non da poco in un torneo così deludente dal punto di vista offensivo, anche se contro Spagna, Italia, Francia, o chi sarà, i tedeschi non potranno essere così “leggeri” nella finalizzazione.

Emiliano

Non sono sicuro sia davvero la squadra migliore, perché ha più difetti di quella del 2014. È vero che domina le partite come nessuna, ma non vorrei mai avere nella mia squadra le spaziatura enormi tra i centrali difensivi tedeschi viste contro la Polonia. Götze falso nove sembra un'idea ormai stantia, e vedere Müller sulla destra mi ha fatto male.

Emanuele

È vero che Löw è già corso ai ripari, sistemando soprattutto i problemi di profondità, Ma questa Germania non mi è mai sembrata in controllo delle partite, contro nessun avversario, nonostante il frequente dominio col pallone. Questa credo sia la maggiore differenza rispetto al 2014: è esposta a rischi contro chiunque e in quella parte di tabellone la vedo indietro rispetto alla Spagna.

Flavio<

Io vado un po’ contro corrente e dico che secondo me è ancora la favorita. Secondo me è stata una delle squadre più convincenti in possesso, anche se si sono visti problemi nell’ultimo terzo di campo, che Mario Gomez sembra aver risolto nella partita con l’Irlanda del Nord, più una gara di tiro a segno che una partita di calcio. Certo alcune volte abbiamo visto i tedeschi esposti in transizione, ma con due mostri come Hummels e Boateng dietro possono anche permetterselo.

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La Croazia ha già dimostrato di essere superiore a Belgio, Polonia e Galles (tutte dalla sua parte di tabellone) a vostro giudizio? Che tipo di partita vi aspettate con il Portogallo?

Alfredo

Forse sono uno dei pochi che ha apprezzato il Portogallo in questa burrascosa fase a gironi. La squadra di Fernando Santos ha elementi dalla tecnica sopraffina in ogni reparto e ha creato molte occasioni in ciascuna delle tre partite. Forse è proprio per la natura dei propri giocatori che il Portogallo ha bisogno di prendere molti rischi, per crearne a sua volta agli avversari: la forma stretta del diamante di centrocampo costringe i terzini a salire molto alti; Carvalho e Pepe sono costretti a salire per tenere unita la squadra; infine William Carvalho non riesce a coprire lo spazio davanti alla difesa. Contro la Croazia, per la prima volta in questo Europeo, il Portogallo potrà cedere un po’ del controllo del possesso agli avversari, per provare ad attaccare gli spazi attraverso combinazioni rapide e precise.

Dario

La Croazia e il Portogallo sono due squadre che, anche per la sola qualità tecnica dei propri centrocampisti, tendono a cercare il dominio del possesso. Il fatto è che la squadra di Cacic lo fa in maniera molto più simmetrica e ordinata di quella di Santos, che invece a centrocampo presenta una linea di quattro di giocatori praticamente identici tecnicamente. È una differenza che si riflette anche nell’equilibrio generale delle due squadre, con la Croazia che, al contrario del Portogallo, riesce ad attaccare senza perdere in equilibrio e a difendersi senza perdere in pericolosità offensiva. I lusitani devono sperare in un one man show di CR7.

Il più bel gol di Euro 2016 finora?

Fabrizio

Sulla Croazia avevamo tutti aspettative molto alte: le ha rispettate, e forse è l’unica del suo emisfero dei bracket ad averlo fatto, il che l’ha premiata regalandole un percorso dopotutto agevole. Qualitativamente ha individualità e un’identità che l’avrebbero messa nelle condizioni di competere con le cosiddette favorite, cioè quelle cinque-sei squadre che ora si trovano invischiate nella mattanza al di là del tabellone, figuriamoci con la Polonia - comunque fedele al ruolo che gli si poteva pronosticare cucito addosso - o il Belgio bipolare che abbiamo visto inginocchiarsi impotente con l’Italia e resuscitare (in termini di belgicità) contro l’Irlanda. L’impressione è che per avere la meglio sui croati il Portogallo dovrà sperare di avere un CR7 in Stato Di Grazia. Che è poi il più alto limite dei lusitani, questo dover dipendere ogni volta sul superomismo di Cristiano.

Emiliano

La Croazia si adatta bene a ogni partita e quindi è una squadra perfetta per un torneo del genere. Probabilmente cercherà una partita reattiva come contro la Turchia, anche viste alcune difficoltà del Portogallo di creare occasioni da possesso consolidato. Per me può arrivare in finale, ma CR7 e Nani sembrano fatti apposta per far impazzire Vida e Corluka, e la Croazia nei 90 minuti ha dei periodi di sbandamento inspiegabili.

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Chi pensate riuscirà a ribaltare i pronostici tra Islanda (vs l’Inghilterra), Ungheria (vs Belgio), Irlanda (vs Francia), Slovacchia (vs Germania), Svizzera (vs Polonia), Irlanda del Nord (vs Galles)?

Alfredo

Non credo che la Slovacchia abbia una reale chance contro la Germania. Ma mi piace pensare che la recentissima sconfitta, nell’amichevole di preparazione all’Europeo che Hamsik e compagni hanno inflitto ai tedeschi, lavori come un baco nel software degli altrimenti perfetti robot teutonici.

Dario

Tra queste, penso che l’Islanda sia quella che abbia più chance di presentarsi come sorpresa assoluta ai quarti di finale. L’Inghilterra è una squadra con una lista infinita di problemi e, per adesso, gli islandesi si sono dimostrati capaci di sfruttare al massimo le poche occasioni che il loro calcio vintage gli offre.

Emanuele

Tutte le squadre teoricamente migliori hanno dimostrato di non avere un piano chiaro per battere quelle teoricamente peggiori. Tra tutte, il Belgio ha già dimostrato di poter raggiungere picchi di pochezza calcistica con pochi precedenti. Il gap tecnico con l’Ungheria è tra i più grossi degli ottavi ma i “magiari” nel girone sono stati pazzi e imprevedibili, e giocano bene in contropiede, cioè la fase di gioco che il Belgio ha dimostrato di subire maggiormente. Mi aspetto qualcosa.

Francesco

Svizzera-Polonia dovrebbe essere in partenza la più equilibrata del lotto, se non fosse che la Svizzera è sempre indecifrabile, l’unica certezza è che verrà puntualmente eliminata agli ottavi. Sono rimasto tanto stupito dalla condizione dei singoli, come Sommer e Schär che nei rispettivi ruoli inserirei tra i migliori del primo turno, quanto deluso dall’organizzazione tattica complessiva, sia nel recupero palla che nell’attacco organizzato. Anche Dzemaili e Behrami sono decisamente in forma, e Mehmedi può sempre spezzare la partita, ma rimane una squadra passiva, incapace di imporsi e sempre in balia dell’avversario. La Polonia invece gioca con il piglio della grande squadra (avere Lewandowski aiuta), ed è questa la differenza al netto dei valori in campo non troppo dissimili.

Fabrizio

Premesso che trovo magnifico il fatto che agli Ottavi ci sia una gara come quella tra Galles e Irlanda del Nord, e che se dobbiamo andarci a cercare la vera outsider che sbarcherà ai quarti è da qui che dobbiamo partire, e inoltre che Bale & Co. possano partire da favoriti in una sfida a eliminazione diretta degli Europei, credo che se i nordirlandesi riusciranno a imbrigliare il madridista non è mica poi così scontato che non possa esserci del verde ad attendere la vincente di Belgio-Ungheria.

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Da dove deve ripartire la Francia in caso di insuccesso?

Emanuele

Da un allenatore straniero. Non riesco neanche a ricordare qual è stato l’ultimo tecnico francese di livello internazionale e forse è il caso di mettere da parte lo sciovinismo e affidarsi a qualcuno in grado di non sprecare questa generazione di giocatori: sarebbe imperdonabile.

Francesco

Da Rudi Garcia. Al di là delle facili ironie, chissà se i tornei brevi siano la sua dimensione ideale, se la combinazione tra la minore preparazione tattica richiesta e la necessità di consolidare lo spogliatoio per far fronte alle pressioni esterne possa valorizzarne le qualità. Io posso capire il timore di affidarsi a un allenatore straniero, per le difficoltà linguistiche e per la minaccia allo “spirito identitario” che nonostante tutto può fungere da miccia emotiva nelle competizioni tra Nazionali. Però di Deschamps ha detto «ha fatto le scelte giuste» quindi è legittimo porsi dei dubbi.

Fabrizio

Credo che Garcia abbia detto che Deschamps ha fatto le “scelte giuste” semplicemente perché è nel pieno del suo Periodo Blu, quello dell’accondiscendenza benevola, la prima tappa del percorso di rehab che il suo psicanalista gli ha suggerito per uscire dalla parentesi delirante e onnipotentista di Roma.

Hating a parte, da qualcuno che sappia apportare carisma e autorevolezza-anche-di-riflesso; da qualcuno capace di unire tutte le anime della Nazione prima che della squadra, e di barcamenarsi tra personalità bizzose con lo spirito del bravo padre di famiglia; da qualcuno che sappia sorridere di un Pogba che si presenta a pranzo in ciabatte e vada avanti per la sua strada. Da qualcuno fortunato. Da qualcuno vincente. Da qualcuno che come DD ha un nome riassumibile in una sigla doppiamente consonantica.

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Il Belgio con l’Ungheria affronterà gli stessi problemi avuti nel girone, quando le difese di Italia, Irlanda e Svezia si sono chiuse, o pensate sarà una gara diversa?

Alfredo

L’Ungheria non può giocare in un altro modo e il Belgio ha mostrato enormi difficoltà nell’attaccare le difese chiuse. Anche l’Irlanda aveva disinnescato i “Diavoli Rossi”, poi paradossalmente ha subito in contropiede il gol - uno splendido triangolo tra Lukaku e De Bruyne chiuso in 60 metri di campo - che ha rotto l’equilibrio della partita in maniera irreversibile e che ha dalo il “La” alla goleada belga.

Fabrizio

È vero che il primo tempo contro l’Irlanda è stato problematico per il Belgio, ma ho ragione di credere che lo sia stato anche in virtù del contraccolpo psicologico della sfida, snervante per Wilmots e la sua visione del gioco, contro l’Italia. Perché quando De Bruyne e Hazard si sono accesi, e Lukaku ha iniziato a puntare la difesa irlandese frontalmente anziché impantanarsi in un gioco spalle alla porta, gli esiti sono stati disarmanti. Ecco, credo che la gara contro l’Ungheria potrebbe somigliare molto a quella prova dei belgi.

Dario

L’Ungheria è una delle poche squadre di questo europeo che sa veramente chiudersi e ripartire, in maniera anche solo vagamente organizzata. Contro il Portogallo, che è un’altra squadra che fa fatica ad attaccare difese schierate e che si sbilancia per dare ampiezza coi terzini, ha rischiato di segnare quattro gol. È vero anche, però, che ha rischiato di prenderne altrettanti da una squadra che aveva dimostrato di fare una fatica incredibile a segnare. Penso quindi che alla fine il dislivello tecnico abissale tra il reparto difensivo dell’Ungheria e quello offensivo del Belgio farà la differenza.

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Invece qual è stata per ora la vostra delusione più grande?

Daniele V.

L’Austria mi ha deluso talmente tanto che non credo potrò mai più fidarmi del percorso di qualificazione delle squadre in futuro.

Fabrizio

Se può consolarti Daniele in un incontro al Forum di Cultura Austriaco il giorno prima dell’esordio di Alaba e compagnia danzante, parlando con alcuni scrittori di calcio di là, ho scoperto che eravamo gli unici a credere in un passaggio del turno agevole, addirittura da favoriti.

Alfredo

Avevo enormi aspettative circa l’Inghilterra: ha forse la coppia di terzini più forte dell’Europeo; due dei migliori giovani centrocampisti del continente (Dier e Alli); due punte da 25 gol a stagione. Invece Hodgson non è riuscito a dare a questa squadra un’organizzazione che possa essere definita tale.

Dario

La Turchia. Non tanto per l’eliminazione in sé, perché con queste Spagna e Croazia ci può stare. Quanto per aver disatteso tutto ciò che aveva promesso durante le qualificazioni: controllo capillare dello spazio, intensità fisica, recupero immediato del pallone, transizioni veloci. Non si è visto nulla di tutto questo.

Francesco

Sul piano affettivo direi la Repubblica Ceca, di cui ho ripercorso tutto il girone di qualificazione ed è stata insufficiente soprattutto sul piano dell’atteggiamento, troppo speculativo nelle prime due apparizioni e senza idee dopo l’infortunio di Rosicky. Principalmente però mi hanno deluso Ucraina e Austria, speravo che almeno mi facessero divertire.

Fabrizio

La Svezia. I germogli di speranza per il futuro che immaginavamo spuntassero dopo la semina dell’Europeo U21 dell’anno scorso, vinto brillantemente, abbiamo scoperto che esistevano solo nella nostra testa: bisogna scendere a patti che questa Nazione, calcisticamente parlando, esiste solo perché c’è, e fin quando c’è stato, Ibra. Alla delusione del momento si aggiunge la costernazione per un futuro buio come il cielo di Stoccolma in inverno.

Emanuele

Tra le grandi Nazionali in questo Europeo tifavo Inghilterra. Perché è piena di giocatori con una narrativa fresca, un talento luminoso, una certa coolness. E invece ha fatto tre partite grigie che mi fanno rimpiangere Heskey.

Flavio

Premetto che non avevo alcuna aspettativa sull’Ucraina, ma per terminare il girone dietro all’Irlanda del Nord con 0 punti, 0 gol fatti e 5 subiti bisogna impegnarsi. Peggior squadra del torneo per distacco.

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La previsione che avete sbagliato più clamorosamente?

Daniele V.

Austria in semifinale.

Alfredo

Ho pronosticato l’uscita dell’Italia ai quarti… wait and see.

Dario

La Turchia terza alla fine del torneo. Adesso che la vedo scritta provo un po’ di imbarazzo.

Federico

Dai, chi mai l’avrebbe detto che l’Ungheria sarebbe passata come prima nel suo girone?

Francesco Lisanti

Dai pronostici mi tengo saggiamente alla larga, ma alla presentazione della Guida a Milano ho suggerito ad un ragazzo di dare un occhio a Dockal per il Fantaeuropeo. Ha giocato in tutto sessanta minuti. Se ci sta leggendo mi dispiace.

Fabrizio

Anche solo aver pensato che questa Russia potesse raccogliere qualcosa in più del misero e triste punto che ha racimolato mi sembra oggi un pensiero che trascende in maniera abissale l’idea di sopravvalutazione.

Emiliano

Il Portogallo primo nel girone. Per gli expected goals è stata una delle migliori squadre finora, ma io me l'aspettavo fresca, brillante e piena di gol, non l'ennesimo remake del “vorrei ma non segno” delle prime due partite. Però si è svegliato CR7…

Emanuele

Ho sbagliato tutto lo sbagliabile nei pronostici sul girone F. Avevo pronosticato anche più ottimismo sull'Inghilterra e più scetticismo sulla Spagna.

Flavio

Io avevo sottovalutato il Galles, dunque mi cospargo il capo di cenere e mi inchino di fronte a Bale.

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