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Guida ufficiosa al Girone F
13 giu 2016
La guida al girone hipster, quello di Portogallo, Austria, Ungheria e Islanda.
(articolo)
19 min
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Austria, Portogallo, Ungheria e Islanda: un girone un po’ di nicchia. Vi piace o vi aspettate un livello di gioco molto basso?

Fabio Barcellona

L’Islanda è una squadra organizzata e possiede anche buone individualità. Penso a Sigurdsson e al bomber Sightorsson. L’Austria mostra grande solidità e compattezza e il dominio assoluto in un girone che comunque comprendeva buone squadre quali Svezia e Russia certifica l’ottimo livello raggiunto dalla squadra. L’Ungheria è oggettivamente un gradino sotto sia come organizzazione di squadra sia come individualità. Secondo me le partite che coinvolgono Portogallo, Islanda e Austria saranno parecchio interessanti.

Marco D’Ottavi

Cosa intendiamo per livello di gioco molto basso? Certo se cerchiamo il realismo magico forse faremo meglio a vederci direttamente la Copa America e bypassare gli Europei. Ma il mio consiglio è quello di seguire le partite di squadre come Austria e Islanda al pomeriggio, per vedere cosa si intende per calcio organizzato, e poi la notte, che è il momento giusto per queste cose, lumare i talenti purissimi del Sud America. Quindi, in definitiva, non credo che in questo girone vedremo un livello basso: dopotutto su quattro l'unica squadra che non promette di mostrarci una vera idea di calcio è l'Ungheria, e mai porre limiti all'entusiasmo magiaro. E poi c'è CR7, che lo amiate o lo odiate, lui da solo toglie i gironi dalla nicchia.

Pietro Cabrio

Credo sia il mio girone preferito. Vedo in Austria, Portogallo e Islanda tre nazionali in grado di qualificarsi al primo posto, molto diverse nella composizione ma non troppo lontane di livello. L’Islanda è una squadra molto ben organizzata con tanti giocatori di medio livello che insieme diventano qualcosa in più. L’Austria mantiene l’organizzazione dell’Islanda ma in più ha un giocatore come David Alaba e l’estro di Junuzovic e di quel pazzo di Arnautovic. Il Portogallo è molto più lontano dall’Islanda, e non serve nominare tutti i grandi giocatori che ha in rosa per rendersi conto di quanta qualità possiede, però raramente domina le partite e spesso fa fatica contro squadre sulla carta più deboli. L’Ungheria invece è una delle squadre più deboli del torneo ma negli spezzoni di amichevole contro la Germania ho visto delle cose che mi hanno fatto alzare di qualche punto il valore complessivo della squadra. Fino a pochi anni fa vedere l’Ungheria giocare era una vera e propria agonia, non c’era praticamente niente di buono. Contro la Germania invece ho visto gli ungheresi sopravvivere al pressing tedesco superando la prima linea di avversari con una decina di passaggi rasoterra, senza affanno. Credo che al massimo pareggerà una partita, ma le figuracce sembrano più lontane.

Un onorevole 2 a 0.

Emanuele Atturo

Nelle prime partite di questi Europei abbiamo visto un gioco molto tattico. Quasi tutte le squadre hanno un’organizzazione di gioco che, per riprendere quello detto da Marco, fa sembrare quello della Copa América un calcio pre-moderno. Ci sono stati pochi gol, a dimostrazione di fasi senza palla sempre più complesse ed efficaci, specie nel pressing alto, e di attacchi meno brillanti, quasi sempre molto diretti e poco ragionati. Dove forse pesa un talento complessivo non eccezionale. Credo che questo girone non proporrà qualcosa di diverso, ma anzi potrebbe essere il più rappresentativo della tendenza generale. Mi aspetto tutte partite molto tattiche, fisiche, con fasi difensive dominanti.

Emiliano Battazzi

A me piace perché è un girone composto solo da outsider, quasi uno scherzo del sorteggio. Non mi aspetto un livello di gioco basso, ma magari qualche gol in più di queste prime giornate: abbiamo squadre con talento e organizzazione, con fisicità, con entusiasmo, insomma è un panorama molto ricco e meno desolante di quanto potrebbe sembrare.

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Il Portogallo è stato inserito in un girone che lo costringerà a controllare il gioco in tutte e tre le partite. È però una squadra che si trova più a suo agio quando può difendere compatta e attaccare in transizione. Sarà un problema?

Fabio

Fernando Santos è un tecnico piuttosto pragmatico. La Grecia degli Europei 2012 e soprattutto dei Mondiali 2104 stanno lì a dimostrarlo. Sì, il Portogallo preferisce giocare un calcio reattivo ed avere spazi per giocare un calcio basato sulle qualità individuali dei suoi giocatori, senza troppe strutture complesse per creare spazi e linee di passaggio. Tuttavia, anche in previsione del proprio ruolo di favorita del girone, il realista Santos dovrebbe trovare meccanismi semplici per attaccare contro squadre chiuse. Non aspettiamoci soluzioni particolarmente complicate: da ingegnere Santos privilegerà l’efficacia alla bellezza della propria costruzione.

Daniele V. Morrone

Anche secondo me a Santos basterebbe trovare quei due tre meccanismi fatti di combinazioni nello stretto, da inserire nel piano partita in base all’avversario, per ritenersi soddisfatto. Anche perché ha in campo Cristiano e magari basta metterlo nella condizione giusta quattro volte in una partita per ricavarne un gol.

Emanuele

Il fatto che il Portogallo abbia abbandonato il suo calcio di possesso, storicamente lentissimo e indolente, è il più grosso segno dei tempi. In questo girone sarà probabilmente costretta ad attaccare un campo piccolo, visto che le altre squadre saranno soprattutto attente a non concedere la profondità a Cristiano, Nani, Quaresma (?!) eccetera. Ma è vero, come dite, che a Santos basterà mettere i suoi giocatori, in modo semplice, nelle condizioni di tirare in porta qualche volta. In questo senso credo sarà importante l’apporto di Joao Moutinho, un giocatore in grado di organizzare e pensare calcio anche nei contesti più caotici e negli spazi più risicati. Moutinho avrebbe bisogno di un acuto per dare un minimo di compiutezza a una carriera non all’altezza del suo talento. Qualche giorno fa ha persino dichiarato che il Portogallo può vincere gli Europei.

Emiliano

Forse Fernando Santos ha già trovato la chiave giusta: è ormai passato definitivamente al 4-2-2-2, con un quadrato magico a centrocampo che gli permette sia una salita corretta del pallone che la presenza di qualità tra le linee avversarie. Non penso che avrà problemi contro squadre che si chiudono, visto che nell’ultima amichevole ha tritato per 7-0 l’Estonia. In avanti non concedono punti di riferimento, con Cristiano Ronaldo e Quaresma a volte larghi sulle fasce, a volte stretti per combinare con le mezzepunte: secondo me sarà più un problema di tenuta difensiva (con due centrali strepitosi fisicamente - Pepe e Fonte - ma non a loro agio su spazi grandi) che di organizzazione offensiva.

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Quanto è legato alle prestazioni di Ronaldo il percorso del Portogallo?

Marco

Qualunque squadra sarebbe legata ad un giocatore come Cristiano Ronaldo. Anche se fosse che so, tedesco, la Germania sarebbe legata alle sue prestazioni. Perché quando hai un giocatore così non puoi fare altro che farlo perno del tuo sistema, dargli le chiavi, palla a CR7 e s'abbracciamo. Detto questo non è il miglior Portogallo dell'era Ronaldo, ma neanche il peggiore. Nei gironi di qualificazione il problema maggiore per la squadra di Santos è sembrato quello del gol, quindi ops... sono legati tantissimo alle prestazioni di Cristiano Ronaldo.

Emiliano

Persino il Real Madrid è legato mani e piedi ai gol di Ronaldo, figuriamoci il Portogallo. Però nelle amichevoli pre-Europei hanno segnato tutte le “punte”: Quaresma, Nani, Eder e appunto CR7. Nei gironi il Portogallo ce la può fare anche senza un Ronaldo strepitoso: poi nella fase a eliminazione diretta, con il livello più alto, diventerà fondamentale.

Fabio

Il più grosso problema del Portogallo è quello relativo alla sua capacità di rendersi effettivamente pericoloso e di finalizzare il proprio gioco. Quindi, tantissimo passa dai piedi di Ronaldo, che oltre a essere Ronaldo, è l’unico vero attaccante a disposizione di Santos.

Daniele

Tantissimo nei gironi, tantissimissimo dagli ottavi in poi. Inutile illudersi, questa squadra senza Ronaldo non può arrivare lontano.

Emanuele

Amen.

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Ronaldo è ancora in una fase della carriera in cui può caricarsi una Nazionale sulle spalle? Questa è la sua ultima possibilità per spiccare con il Portogallo?

Marco

Ronaldo anche se non sembra, è un uomo di cuore. Ha concluso questa stagione sparando tutte le cartucce che aveva, senza risparmiarsi mai col Real Madrid. La finale di Champions l'ha finita zoppicando: si è fatto male? Lo ha fatto per giustificare la peggior partita dell'anno? Nessuno lo sa, fatto sta che è sembrato abbastanza bollito. Lui è fatto, scolpito proprio, per caricarsi le squadre sulle spalle, ma è anche una macchina costosa: se c'è qualche rumorino la lasci dal meccanico fino a che non si risolve perfettamente il problema. Come già nei mondiali in Brasile, CR7 non ha tempo per fermarsi e cambiare i pezzi che non vanno, per questo ho qualche difficoltà a credere che possa essere al massimo; ma se lo fosse, sì: è ancora in quella fase in cui può caricarsi la propria Nazionale sulle spalle, ma pure quella di un altro paese a mio avviso. Comunque vada non sarà l'ultima possibilità per Ronaldo, che andrà all in per i mondiali in Russia: se Mendes glielo permetterà dovrebbe concedersi un 2018 sottotono per poi esplodere ai mondiali, insieme ad i migliori giovani portoghesi che tra due anni dovrebbero garantire maggiori garanzie: André Gomes, Guerreiro e Renato Sanches che intanto Ancelotti avrà reso una bestia.

Emiliano

Nessuno può caricarsi una Nazionale sulle spalle, accettiamolo semplicemente e godiamoci il calcio di Cristiano Ronaldo, sperando che non ci deluda. Il vero problema, per me, è che CR7 viene da una stagione lunghissima e di solito chi arriva in fondo alla Champions poi è moderatamente bollito nei Mondiali-Europei.

Con il fisico che ha, e continuando a dormire nel ghiaccio tutte le notti, forse lo vedremo ancora fino al 2020, quindi c’è tempo, non vi preoccupate. La domanda che più mi sta a cuore in questo momento è: a che livello di abbronzatura sarà arrivato Cristiano Ronaldo? E farà pendant con la pelata di Quaresma?

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Si può dire che l’Islanda è la favorita per il secondo posto? Quanto peserà la sua grande organizzazione in una competizione per Nazionali?

Fabio

Probabilmente l’Austria parte un gradino avanti all’Islanda nel ranking del girone. Per risultati e individualità. L’Islanda già nel girone eliminatorio ha dimostrato di trovarsi maggiormente a proprio agio se non costretta a tutti i costi a fare la partita. I pareggi interni contro Kazakistan e Lettonia lo testimoniano. Dovrà sudare, per motivi diversi, le partite contro Portogallo e Ungheria. Proprio la partita con l’Austria è quella in cui sulla carta può esprimersi meglio e quella in cui potrebbe giocarsi, all’ultima giornata, il secondo posto nel girone.

Daniele

Beh no, l’Austria è una squadra superiore per uomini e non è da meno per organizzazione. L’Islanda può giocarsi la qualificazione senza problemi, non partendo però come favorita, ma come sfidante. Una situazione poi che toglie anche pressioni non dovute per una Nazionale al debutto in un Europeo.

Emanuele

In un contesto dove anche squadre che sembravano davvero caotiche e raffazzonate hanno mostrato un’organizzazione di gioco decente, l’Islanda rischia di spiccare meno e pagare soprattutto un livello di talento inferiore alle altre, Austria in primis. Secondo me giocare la prima partita contro il Portogallo rappresenterà un privilegio sul piano psicologico. Svuoterà di ulteriori pressioni una Nazionale che di per sé avrà il vantaggio di non averne.

Emiliano

L’Islanda può arrivare terza se l’Ungheria si affloscia, ma ecco vorrei spegnere un po’ di entusiasmi anche a costo di sembrare antipatico: delle ultime 10 partite giocate, l’Islanda ne ha perse 7 e vinte solo 3 (contro Finlandia, Grecia e Liechtenstein). Non vorrei che poi qualcuno ci rimanesse male.

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L’Islanda è ancora hipster o è già mainstream? Qualcuno di voi la tiferà davvero?

Fabio

Io tiferò Islanda. E poco mi interessa che sia già mainstream. Rimane la storia di una nazione di 300000 abitanti che vive in condizioni climatiche estreme che ha 23 giocatori talmente buoni da giocare la fase finale degli Europei. Mi basta. Sono molto sensibile alle favole dei Davide contro i Golia. In più non giocano affatto male.

Marco

l'Islanda è ancora hipster come paese, ma non più come squadra. Non è neanche mainstream, ovvio, è tipo Calcutta: a mezza via. Colpa loro però: potevano sforzarsi di più nel disegnare una divisa da gioco super indie. Potevano metterci il profilo di una montagna, dell'energia geotermica o una pulcinella di mare, addirittura andavano bene pure i Sigur Ros. Invece niente: così sembrano la Corea del Nord.

La squadra in sé mantiene invece un certo livello di hype, con Sigurdsson che è forse il giocatore più hipster del torneo, pagano questa cosa che - per la mia vista limitata – sembrano tutti uguali: alti, chiari, con questa faccia inespressiva. Non parliamo poi dei nomi, tanto belli quantonsson. Magari voi siete più bravi di me, ma io quando li vedo giocare non riesco a distinguerli, mi sembrano tutti Bjarnason. Quindi no, non tiferò Islanda.

Emanuele

Conosco persone che stanno disperatamente cercando la maglia dell’Islanda, sebbene sia della Errea e il suo logo richiami quello di un circolo di calcio a 5 sulla Bufalotta. Questo per dire che in alcuni casi l’incuria estetica fa il giro e diventa un segno di coolness inequivocabile, del tipo: non ho bisogno delle sfumature sinfoniche della maglia turca per sembrare fico. Lo stesso ragionamento per cui esiste il normcore, all’incirca.

Questo per ribadire che l’Islanda è ancora , come paese e squadra, e bisognerebbe essere degli aridi per non tifarla per tutti i motivi cihipstertati da Fabio.

Una canzone scritta da Sigurjon Birgir Sigurdsson. Sicuramente parente del 10 dell’Islanda.

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Il girone dell’Italia si incrocerebbe eventualmente con questo, quale squadra preferireste prendere, nel caso?

Fabio

L’ideale sarebbe un suicidio di massa e beccare l’Ungheria. Tra Austria e Islanda immagino che per l’Italia sia preferibile affrontare quest’ultima: la squadra di Lagerback ha linee di gioco piuttosto definite e identificabili e il calcio italiano e Antonio Conte sono maestri nel decodificare e attaccare nella singola partita i meccanismi di gioco avversari.

Marco

Per l'Italia mi piacerebbe l'Ungheria, perché voglio vedere la redazione de L'Ultimo Uomo alle prese con la pronuncia dei nomi dei giocatori ungheresi, molto più infidi di quelli degli islandesi, durante le telecronache che faranno a Roma (al Monk, zona portonaccio). Però questo è molto difficile che accada. Per questo mi accodo al pensiero di Fabio e dico Islanda, per i motivi spiegati da lui e perché Buffon mi sembra fatto apposta per parare i rigori di una nazione che sommata, ad occhio e croce, ha giocato meno partite di lui.

Daniele

Ovviamente l’Ungheria, ma non vedo come possano qualificarsi essendo tra le peggiori tre squadre a questo Europeo.

Emiliano

Meglio non pescare il Portogallo, ma in ogni caso l’Italia può vincere contro tutte le squadre di questo girone: intensità media più alta, attenzione difensiva molto più alta, io sono fiducioso.

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Quale decadenza fin de siècle preferite tra Austria e Ungheria? Chi ha più possibilità di andare avanti?

Marco

Io ho deciso che tiferò fortemente Austria. Mozart, il valzer e la psicanalisi sono tutte cose interessanti come pacchetto nazione, peccato solo per Klimt. In più uno dei camerieri del mio bar di riferimento è austriaco e mi sta molto simpatico. Lui non tiferà Austria, ma Italia, quindi io mi sento in dovere di compensare questa cosa come a voler ripristinare un ordine all'universo. Ha anche detto che secondo lui i calciatori per giocare nell'Austria dovrebbero essere austriaci da almeno otto generazioni, ma questo ho fatto finta di non sentirlo. L'Ungheria non ha nulla di davvero interessante se non – probabilmente – le ungheresi e Kiraly. Però sono troppi anni che facciamo il tifo per lui, anche basta.

L'Austria ha molte più possibilità di andare avanti, semplicemente perché è più forte, molto più forte; ma molte meno di non essere annessa dalla Germania agli ottavi.

Emanuele

Sono da sempre un grande appassionato delle contraddizioni austriache, ben rappresentate dall’emotività rigorosa e controllata del valzer, dalla scissione morbosa tra sensualità e costrizione tipica di artisti come Schiele o Haneke. L’Ungheria è però un pacchetto-nazione altrettanto affascinante, che offre molto di più delle tute pigiamate di Kiraly. La Szecessszio ungherese non ha niente a che invidiare a quella austriaca, per pazzia e vitalismo. Il decorativismo ungherese delle architetture di Lechner o Sandòr ha anche inevitabili influenze orientali che le rendono decisamente più colorate ed esoteriche di quelle austriache. Nel derby dello Jugendstil, per stavola Forza Ungheria.

Fabio

Lajos Detari, l’ultimo giocatore ungherese vagamente di livello mondiale, era veramente un talento che esibiva una bellezza decadente che ben rappresentava una nobiltà passata e ormai lontana. Se l’Ungheria provasse anche senza successo e in maniera magari goffa a giocare un calcio nobile e bello, potrei parteggiare per i magiari. Ma non solo Puskas, ma persino Detari è troppo distante da una squadra che gioca un calcio basato sulla forza fisica e l’aggressività. Allora prendo Alaba e Arnautovic, i nuovi austriaci a dispetto del cameriere del bar frequentato da Marco, con il vantaggio di avere molte più probabilità di vittoria: l’Austria è più forte dell’Ungheria.

Pietro

Sarebbe una sorpresa se l'Austria non dovesse vincere contro l'Ungheria. Credo che gli ungheresi siano agli Europei soprattutto per guadagnare esperienza nei tornei importanti e continuare la crescita tattica iniziata circa un anno fa con Pal Dardai e proseguita poi con Bernd Storck. Ora l'Ungheria é in grado di giocare discretamente anche contro grandi squadre, questo peró non esclude completamente una goleada contro il Portogallo e una netta sconfitta contro l'Austria. Però sarà comunque piacevole godersi il derby austro-ungarico, una delle partite più giocate nella storia delle nazionali di calcio.

Austria vs Ungheria, 1913.

Emiliano

Esatto, è la seconda partita tra Nazionali più giocata nella storia del calcio (dietro Argentina-Uruguay) e vorrei riflettere proprio su questo: il calcio danubiano è stata una parte fondamentale del calcio europeo, e direi addirittura decisivo nello sviluppo tattico, eppure da decenni è ridotto ai minimi termini (e giustamente adesso ne festeggiamo una sorta di ritorno). Nel calcio ci vuole pochissimo per perdere un vantaggio competitivo: che peccato aver perso per così tanto tempo il contributo calcistico di due paesi del genere.

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L’Austria è decima nel ranking FIFA e ha totalizzato 28 punti su 30 nelle qualificazioni. Qual è la sua reale dimensione?

Fabio

L’Austria ha un formidabile calciatore, come David Alaba, impiegato a centrocampo nella propria Nazionale e un gruppo di giocatori di buon livello europeo: Arnautovic, Junuzovic, Dragovic alcuni di questi. E’ gestita come un club dal tecnico Koller e il valore complessivo della squadra sembra maggiore della somma delle qualità individuali. E’ la prima vetrina importante per questa generazione di giocatori austriaci: il passaggio del turno è ampiamente alla portata, da lì in poi l’Austria definirà il suo vero valore.

Daniele

L’Austria ha la fortuna di avere una generazione intera nel picco della propria carriera e due giocatori poco più giovani come Alaba e Dragovic comunque ormai affermati (il primo addirittura tra i migliori al mondo). È vero che è quasi un esordio per questa generazione, ma sono tutti giocatori con esperienza internazionale e, soprattutto, sono tutti all’interno di un sistema organizzato che tende ad esaltare i pregi dei singoli ed è costruito per mascherarne i difetti. Ad esempio ai centrali che non sanno impostare non viene chiesto di farlo, ma si studia il modo migliore per andare a recuperare la seconda palla che il lancio sbagliato del centrale può provocare. Koller ha messo in piedi una squadra con tutti i giocatori in campo che parlano la stessa lingua calcistica e questo, unito all’organizzazione di gioco, è un’ottima ricetta per avere successo nei tornei per nazionali.

David Alaba.

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Quali giocatori poco conosciuti dobbiamo tenere d’occhio?

Fabio

Se per poco conosciuti possiamo considerare giocatori visti ancora per poco tempo, di certo dobbiamo osservare con attenzione Renato Sanches. Ha esordito in prima squadra in autunno e già a maggio è stato preso per un botto di soldi dal Bayern. Abbiamo visto ancora poche partite di Renato Sanches e per quello che si è visto il paragone con Edgar Davids non è basato solo sulla comune acconciatura rasta.

Scegliendo un giocatore per squadra, nell’Islanda suggerisco di tenere d’occhio Sightorsson. Prometteva molto ai tempi dell’Ajax e sembrava essersi un po’ perso. In Nazionale però segna sempre: 19 gol in 37 partite. È un centravanti forte fisicamente, sufficientemente veloce per la stazza e con ottime doti realizzative.

Adam Nagy è il miglior giovane ungherese della sua generazione. Ventenne, gioca in patria nel Ferencváros, è un centrocampista di possesso impiegabile sia in coppia con un altro interno, che come vertice basso in un centrocampo a tre. È un equilibratore della propria squadra, dinamico e di buona intelligenza tattica.

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Marco

Sì Renato Sanches avrà addosso già parecchi occhi per via del suo trasferimento e metteteci pure i vostri. Rimanendo al Portogallo direi Guerreiro, cercato dal Borussia Dortumund che è sempre un buon attestato di qualità, che potrebbe anche partire titolare (in teoria il posto sarebbe del più esperto Eliseu). Poi segnalerei Marcel Sabitzer, classe 1994, attaccante talentuoso anche se un po' chiuso nella rosa dell'Austria.

Daniele

João Mário del Portogallo è una mezzala intelligente, tecnica e dinamica di 23 anni. Ha dominato l’Europeo U21 dello scorso anno e in caso di un grande torneo potrebbe costare a chi vorrà prenderlo dallo Sporting CP quanto il Pil della regione di Lisbona.

Emiliano

André Gomes è una sorpresa? Per me no, ma magari con la pessima stagione del Valencia sono in pochi a conoscerlo davvero: al di là della capacità tecnica immensa, dal vivo mi impressionò anche per le potenzialità fisiche e per una certa indolenza, tipo: “stasera ho mangiato troppo, sento una fitta, forse è meglio se non rientro in difesa”.

Sempre nel Portogallo, c’è un nome che va fatto perché potrebbe essere addirittura la sorpresa dell’intero torneo: QUARESMA. Sì lo so, non è attendibile, ma nelle ultime amichevoli si è visto un giocatore in preda a un’estasi mistica, in un mix di trivela, rabona e colpi sotto che farebbero paura anche a un freestyler, ma per la prima volta con un senso di efficacia nel gioco. Per lui è davvero l’ultima occasione per lasciare il segno.

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11. Sbilanciatevi in una previsione su dove arriveranno le quattro squadre di questo girone secondo voi.

Marco

L’Austria si sgonfia agli ottavi, CR7 arriva addirittura ai quarti, l’Islanda cede agli ottavi ai rigori e l’Ungheria torna subito a casetta.

Emanuele

Portogallo e Austria fuori agli ottavi. Islanda eliminata al girone. L’Ungheria esce con un punto.

Daniele

Austria (poi semifinalista), Portogallo (fuori agli ottavi), Islanda e Ungheria (con 0 punti).

Emiliano

Portogallo (Quarti di finale), Austria (Ottavi), Islanda (Ottavi) e Ungheria (tutti allo Sziget dopo l’eliminazione).

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