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Hype doesn't win fights
06 mar 2018
Marvin Vettori affronterà il 14 aprile Israel Adesanya, l'incontro più importante e forse il più difficile della sua carriera.
(articolo)
4 min
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Marvin Vettori ha lo stesso il doppio taglio con cui ha combattuto l’ultima volta, ma è ossigenato da poco e la parte superiore sembra un parrucchino giallo. Ha un occhio nero e il naso gonfio. Niente di strano, l’ultima volta che abbiamo parlato mi aveva detto di avere più di 40 punti in faccia. Dice che è stato “un incidente, non pugni”. Incidente? Con la moto? “No, una gomitata per errore, e poi ho preso una testata. Ho fatto parecchio sparring questa settimana”.

Marvin Vettori sembra genuinamente eccitato. È la prima intervista in cui fatico a interromperlo per dare un filo al nostro discorso. Il contesto è che sono passati pochi giorni da quando è diventato ufficiale il suo prossimo incontro in UFC: il 14 aprile, a Glendale (Arizona), combatterà contro Israel Adesanya, il nuovo prodigio emergente della categoria. Sembra che Marvin Vettori muoia dalla voglia di parlare di Israel Adesanya, ha cui ha già dedicato un tweet pochi giorni fa (tra l’altro confondendo la Nuova Zelanda, dove Adesanya è cresciuto, e l’Australia). Come sempre c’è molta differenza tra gli slogan che usano sui social e quello che gli atleti pensano veramente.

Imbattuto da pro di MMA (12-0), Adesanya è un fighter con uno stile spettacolare (Gianluca Faelutti ne ha scritto compiutamente una settimana fa) su cui la stessa UFC ha creato attesa già da prima dell’esordio scintillante in cui ha demolito Rob Wilkinson, con la schiena alla gabbia e nessuna difesa di fronte alle sue ginocchiate e ai pugni prima che la campana suonasse per la seconda volta. È uno striker puro, ha combattuto più di 30 incontri di kickboxing da professionista, qualcuno anche di boxe. Per Vettori, che viene da un pareggio controverso contro Omari Akhmedov (che avrebbe dovuto annientare ma non ha annientato, con cui forse avrebbe dovuto vincere ma ha quasi perso ai punti) e ha un record ambiguo in UFC di 2 vittorie, 1 sconfitta e 1 pareggio, sarà l'incontro più importante della carriera. “Sono sicuro che dopo questo match la UFC mi valorizzerà come merito veramente”.

Il tuo tweet a Adesanya è precedente o posteriore alla scelta di UFC?

In realtà già sapevo che volevano questo match, ne stavamo parlando, non l’ho fatto a caso.

Sembrava ti avessero accontentato, che te la fossi andata a cercare.

No. Però molti suoi avversari passati sembrava si sentissero battuti prima di cominciare il match, e con me non sarà così, affatto. Secondo me gli faccio fare una brutta figura.

Dopo aver mandato giù Wilkinson si è chinato su di lui e gli ha fatto i complimenti per aver accettato l’incontro con lui, dicendo che quattro fighter lo avevano rifiutato.

(Marvin scuote la testa ndr) Ma che cazzo c’entra? Se l’hanno rifiutato è perché era un debuttante pericoloso, che non portava grande visibilità. Magari avevano offerto i match a qualcuno che era già affermato. Adesso ha più senso, adesso che lo hanno hypato. Vedrai che diventerà un target per molti altri. Ci sono molti avversari durissimi, ma li continuano a sfidare perché sono dei nomi.

Il video del backstage.

Secondo te era scomodo per una questione di costi e benefici, non perché pericoloso?

Era scomodo per la posizione in cui si trovava prima dell’esordio. Un fighter che si possa ritenere tale non può aver paura di combattere con nessun un altro fighter.

L’ultima volta mi avevi detto che la tua non è arroganza, ma una sicurezza che viene dalla conoscenza dei tuoi mezzi e dallo studio dell’avversario, cosa…

….può darsi che in passato mi sia sbagliato, oppure che abbia fatto delle previsioni non troppo esatte.

Non intendevo questo. Ma Adesanya viene dall’incontro con Wilkinson dominato: guardando il suo esordio cosa ti ha fatto pensare “Io questo lo posso battere”?

Nel suo ultimo match mi è sembrato molto forte. La verità, però, è che per ora ha incontrato avversari di livello medio, neanche medio-alto. Con tutto il rispetto per Wilkinson, ma si è fossilizzato sul takedown, ha speso tutte le energie cercando di portarlo giù in qualsiasi modo. Sembrava avesse paura a stare in piedi con lui, cosa che secondo me non ci deve essere. Si è concentrato sul takedown alla morte, ci è anche riuscito ma l’altro si è continuato a rialzare e lui ha finito le forze. E poi il secondo round ha preso un sacco di botte. Un fighter completo, tignoso, con la testa dura come il marmo, Adesanya deve ancora trovarlo.

Dall’esterno sembra il classico conflitto tra uno striker puro e un grappler. Sembra sensato che anche te proverai a portarlo a terra.

Io farò tutto, farò MMA. Non avrò alcun problema a stare in piedi con lui. Lo presserò fino alla morte, lo vedrete andare indietro di brutto e voglio vedere come combatte andando indietro. Ho visto molti suoi incontri di kickboxing, e anche lì non è che è proprio di primo livello. Un top vero lo fa a pezzi. È forte, eh. Ha combattuto 50 incontri, ha uno stile particolare ed è efficace, perché se vinci tutti quei match (26 di kickboxe, di cui 24 per KO) significa che sei efficace. Ma secondo me è sopravvalutato e molte persone si sono fatte condizionare dall’hype.

Dici che ci sono troppe aspettative su…

Ho sentito dire: “È il nuovo Jon Jones…”. Stocazzo. È il perfetto contrario: Jon Jones è un wrestler che ha imparato lo striking, e siccome è un freak, come dicono qui, è diventato un maestro anche nello striking. Lui è uno striker passato alle MMA. E non c’è un fighter che passando dalla kickboxing alle MMA sia arrivato ad altissimo livello - l’unico, che però ha un’impostazione totalmente diversa, è Stephen Thompson. Quando un kickboxer incontra un atleta completo, uno che sa stare in gabbia, ha la peggio.

Con un esordio così l'hype è comunque giustificato.

Che intendi quando dici “uno che sa stare in gabbia”?

Uno che non si sente sotto pressione in nessuna situazione, che pensa: posso trovarmi meglio in questa situazione invece che in quest’altra, ho un vantaggio qui invece che là, ma che se è un fighter completo, che si possa dire di alto livello, con i controcoglioni, non sente di non poter combattere in qualsiasi ambito con qualsiasi fighter. Non può pensare: no, a terra non posso andarci, oppure, no in piedi no. Perché sai che succede? Che arriva quello forte che ti ci porta comunque, e sei fottuto.

Ok, ma tu hai comunque un vantaggio a terra.

Io lo porterò giù, ma nel momento giusto. Quando saremo a terra avrò un vantaggio abissale, ma non avrò nessun problema a combatterci in piedi. Lui si stupirà. Magari pensa che io dica che sì, starò in piedi, ma che poi in realtà lo proverò a portare giù immediatamente, ma non è per niente così. Non è per niente così. E c’è da dire un’altra cosa: io devo preoccuparmi solo di una cosa: il suo striking. Con tutto quello che significa: l’imprevedibilità, i pugni, i calci, le gomitate…

Più che le gomitate, ha un ottimo jab…

Sì, ha un ottimo jab. Ma, a parte che mi sto preparando con Sean Strickland (peso Welter in UFC, 19-2) che ha un jab della madonna, ma facci caso: quand’è che ha un bel jab? Quando riesce a esprimere il suo striking? Quando riesce a pressare gli avversari. Quando comincia a fintare, fintare, e poi butta il jab. E dal jab costurisce l’azione. Ma prima fa andare gli avversari all’indietro, li mette schiena alla gabbia. Come combatte lui andando indietro? Io l’ho visto poche volte combattere indietreggiando. E poi cambia molto guardia, anche se secondo me di mancino non sa tirare, tira solo un paio di calci. È anche andato KO.

Ti alleni anche con qualcuno che viene dalla kick?

Tra 10 giorni viene Gabriele Casella (campione del mondo WAKO negli 85kg, campione del mondo WMO) che vuole imparare le MMA, prende due piccioni con una fava. E poi qui vicino si allena Raymond Daniels, spero di potermi allenare anche con lui.

Pensi che l’UFC vorrebbe vincesse Adesanya?

Forse. Ma non me ne frega un cazzo. Ci sono tanti match in cui vorrebbero che vincesse un fighter ma se vince l’altro poi lo caricano. Chi vuole che vinca l’UFC non è importante, si decide nel match e l’UFC si adatta sempre ai risultati. Certamente partirò sfavorito. Perché tutti si fanno trasportare dall’hype ma, come si dice, hype doesn’t win fights.

Perché secondo te l’UFC ha pensato fosse un bel matchmaking?

Perché vuole dare un bel test a lui, e vuole anche capire meglio il mio valore. Per me è una buona possibilità, per lui è un test molto, molto, molto duro. Precoce, ed è difficile lo superi. Anche per me sarà dura ma io sono al quinto incontro in UFC, hanno visto già quattro miei match, sanno che sono solido, magari non sanno fino a che punto. Ogni incontro è un test. Di lui però devono ancora capire se è solido. Cosa che secondo me non è.

Contro Omari Akhmedov hai mostrato di essere un ottimo incassatore. Dici che vogliono creare i presupposti per una guerra?

Lui non è neanche mai andato ai punti, mai andato oltre il secondo round. Lo hanno spinto in una maniera pazzesca, che si è vista in pochi casi. Mi viene in mente solo O’Malley, persino Darren Till prima dei 3 match non se lo filava nessuno.

E quando vedi altri fighter spinti in questo modo che pensi?

Lì per lì mi fa girare il cazzo, poi penso che è giusto che ognuno abbia il suo percorso. Dico: anche io voglio essere lì, anche io voglio essere spinto. Non è invidia, è motivante. Questa è la mia occasione e non me la farò scappare.

Secondo te lui come si sta allenando per il vostro incontro?

Questo è un altro aspetto importante. Secondo me impronterà il suo camp alla lotta a terra, e io devo essere sempre un passo avanti.

Vuoi usare la psicologia inversa?

Io mi devo concentrare solo su me stesso, lui su tutte le sue lacune.

In effetti guardando i suoi incontri precedenti sembre si rifiuti di andare a terra contro fighter con un buon bjj.

Sì, ma ci sono livelli diversi di grind. Non è che se difendi i takedown contro un fighter e allora li sai difendere con tutti. Con tutto il rispetto per Wilkinson, io quando voglio tenere giù le persone le tengo giù, non ci sono cazzi. Puoi provare a rialzarti ma sono un treno. E lo dico perché mi alleno con gente molto forte. Infatti, un errore che ho fatto nell’ultimo match è stato quello di non credere abbastanza nelle mie capacità e di non averle mischiate abbastanza.

Ci siamo chiesti tutti perché non hai portato più spesso a terra Akhmedov.

Io li per li ho mi sono detto: Sono molto superiore in piedi, lui è un wrestler e magari sarà lui che proverà a portarmi a terra… ma non è stato un match in cui mi sono riuscito a esprimere, per mille motivi. Anche nello striking ho fatto degli errori, più strategici che tecnici, anche l’angolo può aver avuto una piccola mancanza di visione generale.

Cioè?

Se si vede il primo minuto e quaranta, io non prendo un colpo. E si vede che lui è frustrato. A un certo punto tira un montante-gancio e va a vuoto. Ma va a vuoto di 30 centimetri, sbraccia proprio. Poi metto a segno una gran ginocchiata in faccia, dritta, e lui a quel punto deve aver pensato: Se vado avanti così è una carneficina, meglio che vada a nuotare e quello che prendo prendo. Io da dentro l’ottagono non l’ho notato, non ci ho fatto caso e mi sono fatto trasportare dal chi ce l’ha più duro e sono restato lì a scambiare. Ho mangiato tutto quello che c’era da mangiare, ho rischiato, e ne è venuta fuori una bella guerra, ma avrei dovuto portare a casa la vittoria in modo più facile. Ho mostrato belle cose, ma non ho dimostrato il mio valore.

Akhmedov ti ha colto di sorpresa?

Assolutamente sì. Non mi aspettavo neanche che riuscisse ad andare a segno con quelle sbracciate.

E che ti avrebbero dovuto dire dall’angolo?

Boh. Di fare il torero, di non stare lì a scambiare, che quella era l’unica cosa che lui poteva fare, perché tanto se tirava sulla media-lunga distanza non andava mai a segno.

Non ho capito però se tornando indietro lo porteresti più a terra oppure no?

Sarei più intelligente, nel momento in cui comincia a sbracciare lo farei andare a vuoto, riporterei l’azione dall’inizio. E poi sì, spingerei anche di più sul takedown.

Te lo aspettavi così resistente?

No assolutamente. Nel match non ci ho pensato, ho detto: Picchio finché picchio. Ma riguardandolo mi sono detto che lui in precedenza era andato KO per molto meno. L’ho rotto mentalmente ma non fisicamente, il mento ha tenuto.

Anche tu hai preso più di un colpo duro.

(Annuisce ndr). Non sono mai andato KO nella mia vita anche perché ci sto molto attento. Non è che faccio la guerra tutti i giorni e prendo botte finché vado giù. Non vado KO anche perché lo preservo il più possibile. Ne ho prese, eh, e sapevo che avrebbe retto perché non sono mai neanche andato con il culo per terra.

Perché il mento si deteriora.

Più ne prendi più si indebolisce. Certo.

Nel terzo round però, a differenza del passato, avevi ancora molta benzina. Cosa è cambiato?

Ho lavorato tanto sulla preparazione fisica, ma influisce anche il fatto che ora sono più a mio agio anche quando mi calano le energie. Anche se sono stanco l’avversario sa che non può scherzare, che potrebbe pagarne le conseguenze. Mi piace vincere i match portando l’avversario allo sfinimento, romperlo, portarlo ad arrendersi. Perché so di essere più duro di tutti. Perché quando mi alleno a volte non sto in forma ma entro dentro e spingo finché gli avversari cadono.

In passato ti aveva mai colto di sorpresa un avversario?

Nei primi match non sei molto consapevole e non fai un match così strategico. Ad esempio con Cara de Sapato mi ha sorpreso il fatto che lui riuscisse a tenermi alla gabbia e ad essere scaltro.

Stai allenando la tua capacità di reagire durante un incontro mentalmente? Si può allenare una cosa del genere?

Assolutamente. Questa è un’altra skill molto importante: riuscire ad essere freddi e calcolati, lucidi. Che se vedi che una cosa non va cambi subito. Ma viene anche con l’esperienza.

Quanto conterà con Israel l’aspetto mentale?

Conterà tanto e giocherà a suo sfavore. Lui fino adesso è andato via liscio liscio, si stupirà parecchio.

Ti sembra un fighter emotivo? Nel backstage dopo l’incontro con Wilkinson ha anche pianto.

No emotivo no. Mi sembra che quando entra nell’ottagono è bello deciso. Ma una cosa è partire decisi, un’altra finire l’incontro decisi. Lì dipende da quanto sei duro.

È l’avversario più difficile che hai mai incontrato?

No. Non va sottovalutato, ma non lo farò.

È il più importante?

Probabilmente, ma come ha detto Cormier ogni incontro è il più importante.

Mettiamo che l’incontro vada bene, chi vorresti dopo?

Borracinha combatte una settimana dopo di noi. Se vincessimo tutti e due mi piacerebbe combatterci dopo.

Anche Borracinha è sulla cresta dell’onda. Vuoi diventare un distruttore di Hype?

Voglio diventare un distruttore, punto.

Aggiornamento: Marvin Vettori ha perso per decisione non unanime al termine di tre riprese combattute. Resta il primo ad aver portato Adesanya fino alla fine dell'incontro.

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