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I 7 momenti più pazzi di van Gaal allo United
06 giu 2016
Louis van Gaal è solo strano o è un vero squilibrato?
(articolo)
5 min
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Se dovessi dare un nome ad un asteroide non prenderei il lavoro alla leggera. Non che io creda nel destino o roba del genere, ma non si sa mai quando si tratta di sassi giganti. Di solito i corpi celesti si intitolano a scienziati o a grandi artisti del passato, gente che non farebbe male a una mosca, proprio per propiziare tranquillità, nella speranza che a un certo punto l'asteroide di turno non scarti di lato e venga a spaccarsi dritto sulla Terra. Per questo si scelgono uomini di pace. Il 10 ottobre 1998, l'osservatorio spaziale Anderson Mesa (Arizona) ha scoperto un asteroide e l'ha chiamato: 14616 VAN GAAL. Ma dico, siete scemi?

L'ultima immagine che ci rimarrà di Van Gaal come allenatore del Manchester United, che sarà anche l'ultima immagine di Van Gaal allenatore in generale, è la sua camminata superba e sprezzante in conferenza stampa, con l'FA Cup nella mano destra, trascinata come la testa mozzata di un Re buono che tutti amavano, con quel tipo di sadica soddisfazione senza sorriso, sbattuta sul tavolo e poi sistemata davanti a sè in segno di palese affronto, dopo tre anni fallimentari, di guerra mediatica, di veleno, di insulti, di strategia del terrore. Godetevi la qualità degli sguardi di Van Gaal in quei 10 secondi, probabilmente l'allenatore più odiato di tutti i tempi.

Non ho messo la Gif perché dovete sentire il suono della coppa sbattuta sul tavolo.

La differenza tra Mourinho e Van Gaal è che il primo usa la strategia del cattivo, il secondo è cattivo. Per farvi capire di chi stiamo parlando, vi mostrerò i 10 momenti più hardcore di Van Gaal al Manchester United.

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Chi è il più cattivo? Fatemelo sentire!

1.

Queste sono le prime parole di Louis Van Gaal alla stampa inglese come allenatore virtuale del Manchester United. Dieci giorni prima di firmare il triennale con i Red Devils viene raggiunto dai media nel ritiro della Nazionale olandese, di cui era allenatore per il Mondiale in Brasile. La domanda del giornalista, che io immagino al primissimo giorno da inviato per rendere il tutto più drammatico, è: "What do you know about Manchester United?", riferendosi evidentemente ai rumors sulla trattativa in corso per diventare coach e non effettivamente a cosa sapesse Van Gaal del Manchester United, alla sua storia e cose simili. Van Gaal non si lascia scappare l'occasione e umilia il malcapitato con un secco e insistito: "This is a stupid question".

2.

Come dicevo prima in modo altisonante: Van Gaal non usa la strategia del cattivo, egli è cattivo. Dico questo perché spesso si ha la sensazione che della sua posa dittatoriale non ne giovi nessuno. Non protegge la squadra, non la responsabilizza, non crea un nemico contro cui dare tutto, semplicemente pretende di imporsi su tutto e tutti. Quella che precedentemente era intransigenza tattica o cura meticolosa del dettaglio, al Manchester United è diventata un atteggiamento provocatorio e a tratti masochistico. Ah dimenticavo, di pratiche sessuali masochiste e di violenza, Van Gaal ne ha parlato dopo il pareggio contro il Leicester con un giornalista, che alla fine lo ringrazia per non avergli tirato i capelli. Il modo in cui Van Gaal pronuncia "sex masochism" mi fa gelare il sangue.

3.

È ormai noto come Van Gaal, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, si sia guadagnato l'antipatia e l'odio di tutto lo spogliatoio. Fa impressione quanto diabolico impegno ci abbia messo per non farsi sopportare, costruendo un clima teso e depresso. Come scritto in un agghiacciante articolo uscito sul Guardian, una delle sue abitudini dopo le partite era quella di "crocifiggere i giocatori di fronte a tutti". esprimendo le sue critiche a singoli interpreti con estrema durezza. Questo atteggiamento ha portato Wayne Rooney e Michael Carrick, gli anziani, a fare un passo avanti e a confrontarsi faccia a faccia con l'allenatore, chiedendo un comportamento che non incidesse così violentemente sul morale della squadra (credo che abbiano usato proprio queste parole conoscendoli). Da quel momento Van Gaal ha capito e ha cambiato. Dopo ogni partita ha cominciato a mandare una mail ad ogni singolo giocatore con la descrizioni di tutto ciò che aveva sbagliato, allegando filmati e highlights degli errori. I giocatori, esausti da tale perseveranza e ormai in rotta con il sistema totalitario dell'allenatore, semplicemente non leggevano le mail o le cancellavano. A quel punto Van Gaal si è procurato un programma che gli permetteva di vedere se il calciatore avesse effettivamente aperto il messaggio, a che ora e per quanto tempo, avendo la riprova che li avessero realmente letti per intero (non è uno scherzo).

4.

Devono essere stati 3 anni lunghissimi per Ryan Giggs. È come essere il vice di Darth Vader, ma senza la liberazione di morire soffocati e con l'obbligo di instaurare un rapporto umano. A dire il vero questo è il rapporto più bello che ha avuto Van Gaal allo United. A giudicare da fuori il tecnico olandese ha davvero considerato Giggs come un suo pari, cercando di condividere con lui gioie, rabbia e persino divertimento, proprio come se fosse una persona vera. Certo, sempre con il suo stile vivace. Ecco il mio podio del rapporto Giggs/Van Gaal in 3 gif:

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5.

Come un grande pittore Van Gaal riesce sempre a dare una sua tonalità alle conferenze, una sua sfumatura. Le immagini che crea, le parole che sceglie, ormai, per forza di cose, fanno parte del suo personaggio pubblico. La sua bizzarra creatività riesce a costruire sempre un'atmosfera ambigua e scomoda. Ne sa qualcosa Juan Mata, del quale potete godervi l'espressione imbarazzata quando l'allenatore dice che per battere i danesi del Midtjylland ha chiesto alla squadra di essere "horny", cioè eccitata sessualmente.

6.

Wayne Rooney, The Wonder Boy, Capitano del Manchester United, 14 anni di militanza in Premier, 262 gol, 51 con la nazionale, 1 Champions League, 5 Campionati inglesi. Van Gaal gli spiega come si tira in porta davanti alla squadra.

7.

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Eccolo, il meme dell'anno è del nostro Louis. Non esattamente d'accordo con un fallo fischiato ad Alexis Sanchez, Van Gaal illustra al quarto uomo il concetto di simulazione e si butta per terra, davanti agli occhi vitrei e impassibili di Arsène Wenger. Su internet la trovate rivisitata un paio di volte (eufemismo) con dei fotomontaggi. Ecco il mio preferito:

P.S.

L'asteroide, ovviamente, non è intitolata a Louis Van Gaal, ma a Hendrik Van Gaal, un prete belga che fondò l'osservatorio pubblico di Antwerp. Ciò non toglie che quel quadrante spaziale lo terrei d'occhio.

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