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I peggiori errori sotto porta del 2017
04 gen 2018
Abbiamo raccolto tutte le volte di quest'anno in cui avete gridato: "Ma come ha fatto?!".
(articolo)
16 min
(copertina)
Foto di Oscar del Pozo / Getty Images
(copertina) Foto di Oscar del Pozo / Getty Images
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Gli errori sotto porta - quelli gravi per davvero, quelli che se capitano ai giocatori della tua squadra poi ti svegli la notte e pensi «ma come ha fatto?» - sono uno dei miei guilty pleasures. Potersi sentire per un attimo più pronto, più deciso, più forte di un giocatore professionista è sempre consolatorio, serve a rimettere per un momento le cose al loro posto, convincersi che dopotutto commettere errori è normale: succede a loro, perché non dovrebbe succedere a noi?

Per fortuna, ancora nel 2017, gli attaccanti hanno continuato a sbagliare gol già fatti, i centrocampisti si sono inseriti alla perfezione per steccare sul più bello e i difensori, ah i difensori, quante soddisfazioni ci hanno regalato con la loro inadeguatezza. Gli errori sotto porta raccontano la nostra imperfezione, che per quanto ci sforziamo neanche un gol già fatto è già fatto, ma bisogna farlo. Per questo è bello festeggiare l’arrivo di un nuovo anno ricordando gli sbagli di quello precedente: è un inno alla vita, alla ricerca continua della perfezione che mai arriverà.

Per un senso di giustizia universale ho tenuto fuori tutti quegli incredibili errori che accadono nel calcio amatoriale, semi-professionistico o di Karim Benzema che si trovano troppo spesso nelle colonne di destra dei giornali che, da questo punto di vista, offrono ancora un ottimo servizio al cittadino.

15. Alessandro Diamanti "ma che cazzo fai?"

Livello gravità: il Palermo era già spacciato.

Voi l’avreste sbagliato? Se giocate a calcetto una volta a settimana statisticamente dovreste sbagliare un tiro in questo modo almeno una volta al mese.

Ve la ricordate la decadente corsa verso la Serie B del Palermo 2016/17? E ve lo ricordate che in una squadra piena di sconosciuti giovani dell’est, Zamparini (o chi per lui) aveva pensato che fosse cosa buona e giusta firmare un Alessandro Diamanti a fine carriera? Le apparizioni di Alino con la maglia del Palermo sono già culto: spesso in panchina nonostante una concorrenza non proprio spietata, Diamanti si muoveva spaesato per il campo dimostrando di avere una tecnica superiore a tutti i suoi compagni, ma anche una voglia di giocare a calcio seconda solo al miglior Cerci. Qui in una brutta partita contro il Bologna, Lo Faso attrae a sé tutta la difesa avversaria prima di servire a Diamanti il più facile degli assist: con il portiere e la difesa fuori posizione deve solo colpire bene il pallone per infilarlo nella porta sguarnita.

La pigrizia con cui Diamanti calcia di sinistro è un manifesto del sua carriera: è forte oppure no Diamanti? È un genio oppure uno scemo? Pur calciando con il suo piede preferito, l’unica cosa che gli ha permesso di trascinarsi fino in Nazionale, struscia appena il pallone che finisce la sua corsa a diversi metri dalla porta, rotolando placidamente tra i piedi del terzino che stava recuperando dall'altro lato. Insomma Diamanti, ovunque tu sia oggi a cavallo tra il 2017 e il 2018 (Wikipedia non dà notizie, dice solo che da quest'estate non gioca più nel Palermo), io non lo so se sei stato forte oppure no, e un po' mi dispiace non sapere come ricordarti.

14. Stuart Armstrong a porta vuota, ma proprio vuota

Livello gravità: è comunque calcio scozzese.

Voi l’avreste sbagliato? No.

Vi capita mai di chiedervi quanta differenza ci sia davvero tra i campionati minori e quelli principali? Tipo, un giocatore del Celtic preso a caso, è forte oppure no? Beh, Stuart Armstrong ha una risposta per voi.

13. Juan Manuel Iturbe vede portiere immaginari

Livello gravità: non vorreste far parte della famiglia di Iturbe.

Voi l’avreste sbagliato? No, se non avete problemi psicologici.

Alla prima ufficiale col Tijuana, che già è imbarazzante da sé come frase, Iturbe si ritrova tra i piedi un pallone al limite della propria area. Messa così non sembra una grande occasione, ma bisogna considerare che il portiere avversario è alle sue spalle, così come gran parte degli avversari. Iturbe decide allora di fare l’unica cosa che ancora gli riesce bene: correre. Non la passa ai compagni, non si libera del fardello, porta il pallone fin oltre la metà campo, poi oltre la trequarti. Nessuno lo contrasta, nessuno - forse - ci crede davvero ad Iturbe, e come dargli torto. Arrivato a venti metri dalla porta, in posizione centrale, decide che è arrivato il momento di calciare, che da venti metri si può anche calciare. Il suo piatto sinistro è bello angolato, purtroppo un po’ troppo angolato. Il portiere non ci arriva, soprattutto perché il portiere in porta non c’è. Ma questo probabilmente Iturbe non lo sa.

12. Kingsley Coman vuole strafare

Livello gravità: mettere il like su Facebook per sbaglio ad una vecchissima foto di una che vi piace.

Voi l’avreste sbagliato? Avreste preso il difensore.

Kingsley Coman spedisce questo pallone sulla parte interna della traversa tirando fortissimo e 12 giorni dopo Carlo Ancelotti viene esonerato. Solo un caso?

11. Aleksandr Kokorin pronto per Russia 2018

Livello gravità: battuta random su Putin.

Voi l’avreste sbagliato? No, neanche bendati.

Una delle cose che mi piace di più in caso di errori gravi, gravi come questo di Kokorin, è la reazione della squadra avversaria. Tutti che provano a fare la faccia del non è successo nulla, ma negli occhi è evidente che stanno pensando a quanto sono fortunati.

10. Jesé Rodriguez non è profeta in patria

Livello gravità: comunque meno grave del taglio di capelli di Jesé.

Voi l’avreste sbagliato? Solo se siete mancini.

Jesé Rodriguez viene comprato dal PSG per 25 milioni nell’estate del 2016. Il suo trasferimento fa un po’ di rumore: è pur sempre un giocatore di prospettiva del Real Madrid che senza aver dimostrato molto se ne va in un’altra grande squadra. A Parigi però lo spagnolo non ingrana, gioca poco, non incide. Nel mercato di gennaio decidono di piazzarlo in prestito, si fanno avanti diverse società importanti, tra cui la Roma che sembra vicinissima, ma poi il giocatore decide che vuole andare a giocare solo a casa, e casa è il Las Palmas.

Alla prima partita con la nuova maglia, come normale, Jesé parte dalla panchina, ma la sua squadra sta perdendo e l’allenatore lo fa entrare al minuto 67. Al suo ingresso in campo lo stadio di casa esplode, dopotutto Jesé e il loro figlio più talentuoso. Il primo pallone giocato da Jesé è un passaggio a cambiare lato sulla trequarti, il secondo avviene a metà di questa azione che si compone di una decina di rapidi passaggi che finiscono con un cross teso di Boateng che trova proprio Jesé liberissimo sul secondo palo a pochi centimetri dalla linea di porta.

Jesé dovrebbe usare il suo terzo tocco con la maglia del Las Palmas per prendersi il destino, quel tipo di gloria forse effimera ma bellissima di chi arriva da lontano a risolvere situazioni apparentemente intricate in un attimo. Il destino di Jesé è però solo nei piedi di Jesé, che non sono pronti: lo spagnolo riesce a colpire il pallone col malleolo della caviglia sinistra e mandarlo incredibilmente tra le braccia del portiere, steso a terra addirittura più indietro rispetto al punto in cui viene colpito da Jesé. Il Las Palmas perderà quella partita e oggi nessuno di noi sa dove gioca Jesé (allo Stoke).

9. Pato momentaneamente cieco

Livello gravità: è comunque calcio cinese.

Voi l’avreste sbagliato? Dipende, se avete parlato male del partito comunista cinese no, altrimenti sì.

Se questa è la cosa peggiore successa a Pato nel 2017, può considerarlo nonostante tutto un buon anno.

8. Antonio Valencia e Jesse Lingard, uno peggio dell’altro

Livello Gravità: clicca qui se vuoi scoprirlo.

Voi l’avreste sbagliato? Il primo no, il secondo forse sì (dipende quanto avevate bevuto a Capodanno).

Il 2 Gennaio a Londra faceva più freddo del solito e forse Antonio Valencia stava pensando alla moglie a casa con la febbre quando un perfetto assist di Mkhitaryan lo trova smarcato all’interno dell’area piccola. È una di quelle azioni confuse, dove il pallone rimpalla da una parte all’altra tagliando fuori il portiere, che infatti è fermo coi piedi piantati sulla linea di porta vicino al palo destro. Il terzino del Manchester deve solo spingere dolcemente il pallone nella porta, ma sta davvero pensando alla moglie o a chissà cos’altro, e finisce per indirizzare distrattamente il proprio tiro al centro della porta. Poi sì, il portiere è sufficientemente reattivo da respingerlo, però più o meno il suo talento è quello di esistere, occupare un posto, farsi colpire.

Ma non è finita qui: Lingard - che intanto si trovava da quelle parti - si ritrova la respinta tra i piedi, ancora più vicino alla linea della porta, col portiere ancora meno presente (è steso a terra soddisfatto) e probabilmente gli basterebbe farsi rimbalzare il pallone addosso per fare gol. Lingard invece è furbo, vispo, pensa bene di metterci il piatto, evitare di ripetere la figura meschina del compagno. Inspiegabilmente il suo tap-in esce senza peso dal suo piede e finisce per appogiarsi alla parte interna del palo per poi spegnersi tra le braccia del portiere.

Il 2 Gennaio a Londra faceva più freddo del solito, ma ancora più freddi erano i piedi di Valencia e Lingard.

7. Edin Dzeko, un canone classico

Livello gravità: meno di quello di Schick.

Voi l’avreste sbagliato? Dipende da quanto siete depressi.

I tifosi romanisti hanno ormai imparato a conoscere Dzeko, 193 centimetri di gioie e dolori. Il 2017 dell’attaccante è stato incredibile: 33 gol con la maglia della Roma e il titolo di capocannoniere della Serie A. Eppure, nonostante i tantissimi gol, Dzeko ha continuato a sbagliare gol facili. Non arrivando ai livelli del 2016, anno talmente nefasto per lui che un suo errore contro il Palermo è diventato una specie di manifesto dei gol sbagliati a porta vuota; ma comunque mettendoci dentro la sua bella dose di gol sbagliati.

Tra tutti premio questo errore, che non è forse il più netto tra i suoi gol sbagliati, ma descrive bene l’attitudine dell’attaccante a - non saprei spiegarlo meglio - perdere ogni tipo di equilibrio in alcuni momenti, una bella seccatura se di mestiere fai il centravanti. Eppure Dzeko aveva iniziato molto bene questa azione partendo da centrocampo con la caparbietà di un uomo in missione. Dopo aver saltato due avversari e il portiere, però, torna il Dzeko labirintico, che invece di calciare nella porta sguarnita, finisce per sbucciare il pallone con il destro ed esploderci sopra come se fosse una mina antiuomo.

Dzeko è così: nella stessa partita ha sbagliato altri due gol similarmente facili, ma finito per segnarne comunque uno ed essere sempre pericoloso. È questo sufficiente? Al 2018 l’ardua sentenza.

6. Mathieu Valbuena pecca sotto porta

Livello gravità: ricattare un vostro collega con un suo video hard.

Voi l’avreste Sbagliato? Dipende da quanto siete alti.

Nella pagina Wikipedia di Valbuena c’è scritto che «è un grande assistman, sempre pronto a lanciare in porta i compagni, ma pecca sottoporta».

5. Adam Lallana non coglie l’attimo

Livello gravità: come quando ti scordi le sigarette a casa e i tabaccai sono tutti chiusi.

Voi l’avreste fatto: e quando cazzo vi fa giocare Klopp a voi.

C’è stato un momento del 2017 in cui era effettivamente possibile battere il Manchester City, un momento che Adam Lallana non ha colto. In una partita finita 1 a 1, ma che senza errori degli attaccanti probabilmente sarebbe finita 5-5 o 6-6, come un totem si erige il liscio di Adam Lallana, che a pochi minuti dal termine avrebbe potuto regalare la vittoria alla sua squadra, ma ha preferito invece fare la figura del fesso ciccando un pallone su cui c’era scritto solo spingi.

Liverpool e Manchester City si sono incontrate nuovamente a settembre ed è finita 5 a 0 per la squadra di Guardiola, Lallana non c’era causa infortunio. Il giocatore dopo quell’errore ha saltato per infortunio 30 partite. In quelle in cui è stato convocato ha accumulato solo pochi minuti. Capito che disastro ha combinato Lallana?

Da notare come sulla sinistra Firmino esulti nonostante l’errore, perché un uomo ha il diritto di esultare quando e come vuole.

4. Lukaku alla prima col Manchester United

Livello gravità: quanto ci tenete alla Supercoppa Europea?

Voi l’avreste fatto: quanto ci tenete alla Supercoppa Europea?

I trofei di mezza estate non hanno un grandissimo valore. Nessuno si è mai bruciato una stagione per aver perso una partita l’otto agosto. Però sono partite che servono ai giocatori costati 85 milioni di euro per iniziare a mettersi in mostra.

In una partita che il Manchester United non sta giocando bene e che perde 2 a 0, Romelu Lukaku ha l’occasione di riaprirla sfruttando una brutta respinta di Keylor Navas. La sciaguratezza con cui spedisce alto un pallone che gli rimbalza perfettamente davanti è un indizio in più nella continua ricerca di cosa non vada nel calcio di Lukaku.

No, scherzo, è solo troppo grosso per fare questi gol facili.

3. Le quattro volte di Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo è senza dubbio il personaggio più vincente del 2017 (calcistico, ma pure tout court) come già lo era stato del 2016. Eppure questo non lo ha reso esente da errori, anzi. Per vincere così tanto, bisogna sbagliare più degli altri dopotutto. Il portoghese è probabilmente il giocatore con più tiri in porta nella storia di questo sport e questo ti rende - statisticamente - più vulnerabile agli sbagli.

Livello gravità: parlando di Cristiano Ronaldo, davvero grave, tipo aver ucciso il principe Francesco Ferdinando a Sarajevo nel giugno del 1914.

Voi l’avreste sbagliato? A voi Koulibaly avrebbe mangiato il cuore.

Forse non ce lo ricordiamo, ma sopratutto all’inizio dell’anno le cose per il portoghese non andavano esattamente alla grande. Ronaldo aveva segnato “solo” due gol in otto partite di Champions League, un numero esiguo per un giocatore come lui, e già si iniziava a parlare di un suo declino. Nella sfida di ritorno con il Napoli, con i partenopei in vantaggio di un gol e la sfida riaperta, Benzema gli serve uno splendido filtrante tra Koulibaly e Ghoulam. Cristiano lascia scorrere il pallone e con una finta elude sia l’uscita di Reina che il tentativo di recupero del difensore francese. È un’ottima giocata, tanto che i due giocatori del Napoli finiscono per scontrarsi tra loro lasciando ancora più spazio al portoghese, che però a porta vuota - solo leggermente defilato sulla destra - calcia sul palo. È un errore grave, l’angolo di tiro era più che sufficiente per centrare lo specchio, e se ancora ce lo ricordiamo noi, lui se lo porterà nella tomba come un gol in meno in carriera.

In quella partita Ronaldo non segnerà, ma nelle successive cinque andrà a segno dieci volte. Vedi tu a sbagliare i gol facili che può succedere?

Livello gravità: sempre che, parlando di Cristiano Ronaldo, è grave come aver partecipato all’Accordo di Monaco del 1938.

Voi l’avreste sbagliato? Se stavate già pensando all'esultanza da fare, tra le molte a vostra disposizione, sì.

Mi sono rivisto questa azione prima col commento in spagnolo e poi in italiano. In entrambi i casi i commentatori erano convinti avesse fatto gol, poi non vedendo esultanze che avesse fatto gol, ma fosse stato annullato. Siamo così abituati ad immaginare Cristiano Ronaldo come colui che fa gol che il nostro cervello non è in grado di codificare una realtà in cui semplicemente fallisce un gol semplice.

Per quanto paradossale possa sembrare, riferito ad uno come lui, in questa circostanza Ronaldo colpisce male. Mette il piatto sinistro troppo sotto il pallone, finendo per colpire con la caviglia e non riuscendo quindi ad indirizzare il pallone in porta da meno di un metro con il portiere in affannoso ma inutile recupero. Dico paradossale perché è il tipo di situazione in cui puoi sbagliare solo se ci vai leggero, senza cattiveria, e CR7 in zona gol non è mai gentile.

Questo errore arriva al minuto 72 di una partita bloccata sull’1 a 1, ovviamente che ve lo dico a fare 12 minuti dopo Cristiano Ronaldo segnerà il definitivo 2 a 1.

Livello gravità: come la scelta di David Cameron di concedere un referendum sull’uscita dall’Europa della Gran Bretagna.

Voi l’avreste sbagliato? No, perché comunque non avete una calamita per il pallone come CR7.

Prima il difensore prova a farsi autogol di testa, poi il portiere con un miracolo riesce a deviare il pallone sulla traversa, infine il tutto arriva sul sinistro di Cristiano Ronaldo a porta vuota. L’abbiamo visto già altre mille volte: in area CR7 sembra avere una calamita, ogni volta il pallone dal nulla arriva nella sua zona di competenza, ogni volta lui la butta dentro. Ma non in questo caso, non in questo caso.

Livello gravità: Chernobyl?

Voi l’avreste sbagliato? E no, cazzo!

Ho lasciato per ultimo questo errore perché è davvero inspiegabile. Ancora contro il Celta Vigo, ancora a due metri dalla porta, forse quel giorno in campo c’era la statua di Cristiano Ronaldo.

2. Schick all’ultimo respiro

Livello gravità: 2 punti in meno rispetto ad una avversaria per lo scudetto.

Voi l’avreste fatto? Nel vostro cuore conoscete la risposta. Se ce lo avete, un cuore.

Nonostante Szczesny abbia i suoi meriti, l’occasione capitata tra i piedi di Schick è troppo importante e il suo errore troppo fragoroso per non rientrare in questa lista.

Schick si presenta da solo davanti al portiere della Juventus e con il sinistro sceglie di calciare di piatto verso l’angolo sinistro della porta. Al portiere bianconero, già a terra, basta allungare il piede per respingere e salvare la vittoria. È un errore grave sia per quello che rappresenta (per la Roma sarebbe stato importantissimo uscire dallo Stadium con un punto), ma anche proprio per la forma. Schick aveva almeno tre modi migliori di concludere l’azione: poteva fintare la conclusione e poi continuare la sua corsa verso destra, saltando Szczesny ormai a terra; poteva scavalcarlo con un pallonetto; poteva calciare prima di entrare in area, prendendo in controtempo Szczesny che gli va incontro lasciando il primo palo scoperto.

Tutta la narrazione che ruota intorno all’occasione fallita da Schick (il suo passaggio alla Juventus sfumato, il successivo arrivo a Roma, la rivalità tra le due squadre, il minuto in cui arriva l’occasione) lo rende l’errore più grave del 2017, almeno in potenza. Bisognerà infatti aspettare il 2018 per renderci conto di quanto davvero sia stato sciagurato questo errore di Schick.

1. Barcellona femminile, perché 3 è meglio che 1

Livello gravità: sbagliare l’abbinamento scarpe e borsa.

Voi l’avreste sbagliato? Abbiamo fatto una simulazione probabilistica elaborando i dati di 115k partite di calcetto e rigiocando questa situazione 1.8 milioni di volte voi - sì, proprio voi - sbagliate questo gol esattamente in questo modo nel 84% dei casi. Fatevene una ragione.

Sì ok, il Barcellona sta già vincendo 3 a 0 questa partita, e solo vedendo la facilità con cui un lancio da metà campo taglia fuori la difesa avversaria non sembra una partita molto aperta (finirà poi 6 a 0). Ma quanto è grave il fatto che in tre, con il portiere andato a farfalle, non riescano a fare gol? La foga con cui le tre giocatrici si avventano sul pallone descrive molto bene un istinto primordiale, quello che tutti abbiamo, per i gol facili. Non mi sento infatti di criticarle troppo: voi in una partita di Champions League con un pallone vicino a voi ed una porta vuota, che avreste fatto? Tutti avremo provato ad arrivare primi e buttarla dentro, loro sono state solo molto sfortunate ed impacciate.

Quello che è veramente interessante in questo errore è che solo il numero 10, all’ultimo, capisce che sta per succedere una cosa brutta e riesce a soffocare il suo istinto di buttarsi anche lei sul pallone (voglio dire, probabilmente c’è un motivo perché alcuni indossano la maglia numero 10 e altri no). Le altre due non ci riescono e finiscono per ostacolarsi a vicenda e mancare il più facile dei gol.

Una bella metafora contro l’avidità da sfruttare per vivere meglio, più in armonia, il prossimo anno.

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