Benvenuti alla prima rubrica di calciomercato de l’Ultimo Uomo! Per l’occasione abbiamo pensato di chiedere ai nostri collaboratori di discutere di sogni e incubi estivi, quando nulla è ancora scritto e si può ancora vivere di speranza. Dopo aver parlato della Juventus nella prima puntata, della Fiorentina nella seconda e della Roma nella terza, oggi abbiamo chiuso in una piccola stanza senza finestre due tifosi biancocelesti come Tommaso Giagni e Monia Bracciali. Buona lettura!
PARTE I: I SOGNI
Cessioni e nuovi arrivi
Tommaso Giagni
Bisogna premettere che l'anno prossimo Pioli vorrà mantenere l'elasticità tattica di questa stagione, avere giocatori utili per soluzioni diverse. E che accedere o meno alla Champions League cambia relativamente le cose, per come conosco Lotito. La differenza grossa rispetto all'anno scorso è che una coppa europea, quale che sia, la giocheremo e servirà un organico più articolato.
Monia Bracciali (@moniar81)
È proprio questa la chiave del mercato: l’elasticità tattica dei nuovi arrivati per avere ricambi. Non solo, la linea operativa di mercato prevede il tesseramento di giocatori per i quali non è estremamente necessario disporre di un gran budget: giovani e giovanissimi sui quali ha un senso scommettere qualcosa e giocatori maturi, ma comunque Under-30 con la voglia di affermarsi e stanchi di essere riconosciuti solo a breve raggio di territorio e campionato. Ed è questo il percorso intrapreso finora dalla Lazio, lo si evince dagli arrivi di Morrison, Patric, Hoedt. Infine, è inutile girarci intorno, indipendentemente da quello che pensa Lotito: la panchina lunga serve eccome. Fa ancora male essere usciti ai sedicesimi col Ludogorets, stagione 2013-14, proprio perché Petkovic era costretto a far giocare sempre i soliti undici o i meno in forma, visto che fu un'annata piena di infortuni muscolari.
Tommaso
A parte Ledesma, Ciani, Novaretti e Mauri, che sono già andati via, dovrebbero seguirlo anche Onazi, Cana, Konko, Ederson e Pereirinha. O almeno sono queste le cessioni che do per fatte, prima di ragionare sui nuovi acquisti. Invece di quelli che hanno già firmato credo che non possiamo sbilanciarci su Patric (da valutare) né su Ravel Morrison («Prima la testa e poi i piedi» dice un mio amico); Hoedt invece delle partite le giocherà senz'altro, come lo scorso anno le hanno giocate Novaretti, Ciani e Cana, ma va capito se è una riserva o un potenziale titolare.
Monia
Certo, va sfoltita la rosa e quelli nominati da Tommaso sono rami secchi. Novaretti, Cavanda, Ciani e Ledesma hanno lasciato o stanno per lasciare la Lazio, a Sculli è scaduto il contratto il 30 giugno. Dovrebbero seguirli Konko, Alfaro, che andrà per l'ennesima stagione in prestito, e Cana. Non credo verrà ceduto Onazi: è l'unico centrocampista della rosa che sa “fare legna”. La Lazio non se ne priverà.
Io ho fiducia in Patric. Ha giocato solo nel Barcellona B, in prima squadra conta solo una presenza, in Champions tra l'altro. Tuttavia è un '93, ha ventidue anni e non possiamo considerarlo proprio un ragazzino, ma è tatticamente elastico: può fare l'esterno basso e alto, ha giocato da playmaker (il sito del Barcellona, lo qualifica anche così). Buoni piedi e visione di gioco. Pioli lo utilizzerà in campionato come vice di Basta. Dovrebbe non far rimpiangere il serbo e—cosa importante—rispetto ai suoi predecessori blaugrana B (Tounkara e Keita) ha già la testa da professionista.
Hoedt ha fisico e molto carattere, anche se non è al pari di de Vrij. Insieme però secondo me formeranno una coppia di centrali completa. Per l'ex Az Alkmaar prevedo però un inizio di stagione pari a quello del connazionale nella stagione 2014-15: ci metterà del tempo per capire la fase difensiva di Pioli e la Serie A. Spero avvenga tutto in tempi brevi.
Do fiducia a lungo termine a Morrison, per il quale prevedo due destini se così si possono chiamare. Il primo: se riesce a giocare sin da subito può essere Zarate. Il boom del primo anno e poi l'oblio dell'incostanza. Il secondo: Felipe Anderson. Metterci un anno intero per capire il campionato italiano. Ovviamente, nulla in comune col brasiliano—seppur i mezzi tecnici siano da far luccicare gli occhi—se non la fragilità e l'emotività.
Difesa e centrocampo
Tommaso
A mio avviso serve un terzino che può giocare sia a destra che a sinistra, oppure sia un vice-Basta che un vice-Radu. Per la prima tipologia non so indicare un nome che non sia eccessivo, tipo Erik Durm o Darmian. Darmian sembra del Manchester United, anche Durm è un '92 titolare del Borussia Dortmund, quindi non riesco a immaginare perché dovrebbe voler venire a Roma ad aspettare che arrivi il suo turno in fila dietro Basta e Radu.
Monia
Concordo e aggiungo che l'asse sinistro con Radu è stato quello più debole della Lazio di quest'anno. Il vice Basta sarà Patric. L'ideale è Vrsaljko, ma è a un passo dal Napoli e allora opto per Mário Rui, perchè in fondo il terzino di Pioli deve avere ottima corsa, velocità, sapersi sovrapporre. Paradossalmente il compito difensivo è secondario.
Tommaso
Quindi tu saresti per prendere due giocatori. In quel caso allora, oltre a un terzino sinistro, a destra non riesco a fidarmi di Patric, e dato che c’è bisogno di un vice-Basta mi orienterei su Giulio Donati (classe '90, terzino destro del Bayer Leverkusen) e a sinistra Sead Kolasinac (classe '93, terzino sinistro, nazionale bosniaco, gioca nello Schalke 04). Entrambi affidabili e testati in Bundesliga, entrambi capaci di spingere, ma anche di coprire senza imbarazzi. Il terzino dev'essere capace di salire, per far funzionare le catene di Pioli sulla fascia, ma deve necessariamente saper difendere. Più Basta che Lulic, per intenderci. Nagatomo lo andrei a prendere all'aeroporto: gli manca un anno di contratto con l'Inter, sembra fuori dalle gerarchie di Mancini e corrisponde al profilo descritto.
Monia
Sì, capisco che fidarsi subito di Patric non sia semplice, soprattutto se paragonato all'esperienza di un altro '93 come Kolasinac, da te suggerito. Io avrei scelto i già rodati Widmer dell'Udinese o Hysaj dell'Empoli. Sempre a proposito di difesa, è necessario anche un altro centrale difensivo. Il sogno è Glik del Torino. Dovendosi accontentare, Vlaar dell'Aston Villa, altro olandese che con Hoedt e de Vrij si conosce a memoria. In ultima alternativa vedrei bene l'esperienza di Acerbi.
Tommaso
A centrocampo serve innanzitutto un giocatore dinamico, giovane, che insieme a Cataldi faccia rifiatare Parolo e Lulic. José Mauri sarebbe stato ottimo, ma ormai è al Milan. Un'altra scommessa che farei è Rene Krhin, che dopo il prestito al Cordoba dello scorso anno (arrivato a gennaio, è stato uno dei migliori in una stagione fallimentare) è tornato all'Inter, ma non ha molto spazio, e non è neanche giovanissimo ('90). Serve senz’altro un vice-Biglia, nel caso (come sembra) che l’argentino rimanga. Mi piacerebbe moltissimo Clasie. Sarei stato contento se fosse venuto Geis (appena passato allo Schalke) e butto là anche un'idea romantica: Borja Valero.
Monia
Non vedo nomi giovani di livello e alla portata per quel ruolo. A questo punto non sarebbe male, poi, un giocatore come Nocerino... E visto che farei spesa dal Sassuolo, Missiroli lo trovo ideale come vice Biglia. Ha fatto un signor campionato, ma è un nome che passa sotto traccia. Idem Allan, che invece è nome nuovo e molto appetito. Clasie è l'acquisto da sogno, Borja Valero ancor di più, è tra tutti il più versatile.
L'attacco
Tommaso
Avanzando di qualche metro, serve un trequartista centrale che sostituisca Mauri e, direi, anche un suo vice. Serve, cioè, un giocatore capace di incursioni e di sacrificio per il 4-2-3-1. Dato che i trequartisti/incursori sono rari, e quelli buoni costano molto, a me piace da qualche anno Naismith dell'Everton. Ha le caratteristiche giuste: sa inserirsi, vede la porta, è un faticatore, e poi viene da anni di Premier League. A voler azzardare anche un possibile sostituto, direi Bruno Fernandes dell'Udinese. A voler spendere avremmo potuto puntare Castillejo, che però nel frattempo è passato al Villarreal.
Però credo che l'addio di Mauri possa anche chiudere la porta al 4-2-3-1, a meno che Pioli non abbia in mente di portare più avanti Parolo e riportarlo nel ruolo che aveva a Parma.
Monia
Molto probabile. Nonostante l'importanza che ha rivestito in quasi dieci anni di gioco della Lazio, reputo difficile che Tare si metta a cercare un sostituto naturale di Mauri, una tipologia di giocatore difficile da rimpiazzare. Non ci sono elementi in grado di prenderne il posto che non costino una cifra molto importante. Dovessi scegliere un trequartista, punterei a occhi chiusi su Kevin-Prince Boateng. Sono sicura che con Pioli tornerebbe quello del primo anno del Milan. Veloce e potente, implacabile nell'uno contro uno.
Secondo me, oltre al trequartista, serve anche un’ala sinistra, ruolo in cui vedrei benissimo Perotti del Genoa: visione di gioco, corsa e dribbling.
Tommaso
Sì, ma serve soprattutto un centravanti. Uno che ruoti con Klose e Djordjevic. Il centravanti deve disporsi ad aiutare la fase difensiva, fare da sponda per gli esterni, e deve essere freddo sotto porta. Non un giocatore statico né un killer da area di rigore, ma un giocatore fisico e dinamico al tempo stesso, intelligente nella lettura delle fasi, abbastanza freddo da segnare quando gli capita l'occasione. Dev'essere un nome affidabile, il mio ideale è Llorente. Ma anche Pazzini o, per fare una scommessa, Mitrovic dell'Anderlecht. Fermo restando che, a meno che non arrivi un nome veramente grande, Klose giocherà le partite importanti e Djordjevic le altre, cioè la maggior parte. Certo, basterebbe un piccolo infortunio a Klose e saremmo in difficoltà nel competere su tre fronti.
Monia
Sono anni che—eccetto i gol pesanti di Klose—la Lazio non ha una punta che chiuda il campionato in doppia cifra. Nel gioco di Pioli vedrei bene Pazzini. E se non fosse per la nostalgia di casa, Denis dell'Atalanta, che ha deciso di restare a Bergamo. In piedi anche Yilmaz: la società non ha mai costruito una trattativa vera col Galatasaray—ma l'agente del turco sì, pretendendo commissioni da capogiro—ha le caratteristiche da classico centravanti italiano e in A farebbe più che bene.
TOP XI SOGNO
Tommaso
Marchetti - Basta, de Vrij, Gentiletti, Nagatomo - Biglia, Clasie, Parolo - Candreva, Felipe Anderson, Llorente.
Monia
Marchetti – Vrsaljko, Hoedt, de Vrij, Mário Rui – Biglia, Parolo - Candreva, Boateng, Felipe Anderson - Pazzini.
PARTE II: GLI INCUBI
Tommaso
Il grosso della mia preoccupazione, a immaginare un mercato da incubo, ruota intorno a Lucas Biglia. Perché la prima Lazio di Pioli è stata tutta incentrata su di lui, sulla sua incredibile capacità di dare equilibrio a una squadra altrimenti sbilanciata. Ha caratteristiche talmente peculiari che non credo sia sostituibile. Le voci che lo vorrebbero in partenza mi terrorizzano.
Monia
Non solo la cessione di Biglia—che al momento appare remota—sarebbe un incubo. Metto dentro anche quella di Candreva. Gioca ormai ad alto livello da quattro anni, è nella sua piena maturità e a meno che non si tratti di sostituirlo con esterni che valgono decine e decine di milioni, è imprescindibile. Keita? No, non è pronto. Il rischio che corre è quello di eterna promessa. Per l'ex blaugrana questo sarà un anno importante, perché avrà modo di giocare di più. O spacca o resta un giocatore da Primavera.
Tommaso
L'altro problema è Lotito. In questa finestra di mercato deve muoversi come non si è mosso negli anni passati. Deve fare indirettamente un'ammissione di colpa, e non sono sicuro ne sia capace. Potrebbe non comprare una terza punta all'altezza. Ma ancora peggio, potrebbe non lavorare sui rincalzi. Sono d'accordo che un obiettivo chiave è migliorare il livello medio della rosa, ragionare sulle alternative agli undici titolari. Ecco, per quello che abbiamo visto nel corso delle stagioni, Lotito potrebbe accontentarsi di quello che c'è. Il terzino di riserva, adattabile a destra e sinistra, potrebbe non arrivare. E via così, verso l'abisso.
Monia
Presenti all'appello nell'abisso anche tutti quegli elementi degli ultimi anni con problemi fisici semi permanenti (Ederson o Konko), gli ex giocatori (Postiga e Kakuta) e le pedine di ambigua collocazione tattica, vale a dire l'opposto dell'elasticità richiesta da Pioli.