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I sogni del tifoso napoletano
16 lug 2015
Una chiacchierata sul mercato del Napoli tra due tifosi partenopei.
(articolo)
13 min
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Benvenuti alla prima rubrica di calciomercato de l’Ultimo Uomo! Per l’occasione abbiamo pensato di chiedere ai nostri collaboratori di discutere di sogni e incubi estivi, quando nulla è ancora scritto e si può ancora vivere di speranza. Dopo aver parlato di Juventus, Fiorentina, Roma, Lazio e Inter, oggi abbiamo chiuso in una piccola stanza senza finestre due tifosi partenopei come Antonio Moschella e Anna Trieste.

PARTE I: SOGNI

Difesa

Antonio Moschella (@ntomc)

Detto che il mio sogno sarebbe stato quello di avere in panchina non la tuta di Sarri bensì quella di Bielsa, parlando di giocatori è fuor di dubbio che il ritorno di Reina sia un’ottima notizia sia per la difesa che per la squadra in generale. La sua voce in area e nello spogliatoio si farà sentire e sono molto fiducioso sull’impatto che potrà avere sul rendimento di Albiol, Koulibaly o chi per loro. Assodato che Astori non è Krol, è anche vero che rappresenta un’opzione comunque migliore rispetto a Britos, che da buon uruguayano se la cavava con la parrilla, ma in campo poco aveva in comune con Godín e Lugano.

Come nuovo innesto Romagnoli sarebbe il massimo, ma difficilmente De Laurentiis farebbe un sacrificio economico così elevato per un giovanissimo per cui la Roma chiede molti soldi. È necessario dunque trovare un altro centrale, perché Henrique ha convinto anche meno di Britos in quel ruolo. Credo che gli unici che potrebbero dare una svolta al reparto siano Otamendi e Hummels. Il primo è ormai nel pieno della maturità atletica e tattica, mentre il secondo è da top club. Senza Champions è difficile però tentarli, allora punterei tutto sul miglioramento di Koulibaly.

Sulle fasce, mancato il colpaccio Darmian, credo che Vrsaljko sia un terzino che faccia al caso nostro e con Maggio a fargli da chioccia e a dargli il cambio può solo migliorare, mentre a sinistra se Strinic è continuo e Ghoulam migliora in fase difensiva siamo piuttosto coperti. Certo, magari arrivasse uno tra Filipe Luis e Gayà, ma al massimo ingaggeremo Hysaj per esplicita richiesta di Sarri. Ah, dimenticavo, uno Zúñiga arruolabile per me è titolare indiscutibile su entrambe le fasce, perché nessuno nel Napoli salta l’uomo come lui, Mertens a parte.

Anna Trieste (@annatrieste)

Premesso che quando si parla di rinforzare la difesa del Napoli il mio incubo, come ogni sessione estiva di calciomercato, è che la storia si ripeta non in senso marxista come farsa, bensì in senso napolista come figuremmerd, io non posso che salutare con favore e positivo entusiasmo il ritorno di Peppino Reina tra i pali del Napoli.

E questo non solo e non tanto perché tutti i numeri sono maggiori di zero e quindi rispetto alla stagione passata, quando la formula ingresso libero consumazione obbligatoria ci ha regalato 54 gol, avrei salutato con favore anche il ritorno tra i pali della sagoma in cartongesso di Bandieri, quanto perché Peppino Reina sa come ricondurre alla ragione a suon di paccheri e urla belluine Britos, Albiol, Koulibaly e più in generale chiunque si trovi a distanza di insicurezza dalla sua porta.

Mi auguro però che si ragioni anche per l'alternativa a Reina, visto che giochiamo tre competizioni e se per dare il cambio a Pepe la scelta è tra Rafael e Andújar io preferirei in ogni caso un citofono. Da questo punto di vista, quest'anno mi sarebbe piaciuto vedere finalmente Sepe con la maglia del Napoli. E però, siccome lo stimo assai, capisco che almeno per il momento è meglio fare il titolare alla Fiorentina che la panchina a Napoli.

Quanto al resto del reparto, no, io non sono affatto convinta che Astori, dato praticamente per certo in dirittura di arrivo, sia meglio di Britos. Non dico che non sia un valido centrale di difesa, dico solo che non ci fa fare il salto di qualità che ci serve e che anzi ci ripropone là dietro gli stessi problemi di natura identitaria: se a Britos ci dovevamo spiegare quali sono i giocatori che NON si devono marcare e cioè i propri compagni di squadra (vedi amplesso dantesco con Maggio a Bilbao), ad Astori comunque ci dobbiamo far capire qual è la porta in cui NON deve far gol (se Astori è detto Autogol-Astori un motivo ci sarà). Detto questo, uno che mi piace in quel ruolo e da cui mi aspetto una buona stagione già ce l'abbiamo: Koulibaly.

Mi auguro che Sarri lo valorizzi, dobbiamo solo insegnarli a fare la faccia cattiva (e qui Strinic può aiutarci) e a calibrare forza e potenza in modalità non mortale per sé e per gli altri. Uno che invece mi piacerebbe vedere in quel ruolo è Maksimovic, pure perché è duttile e nel caso si riproponesse il fenomeno paranormale del ginocchio di Zúñiga che piange lo potremmo schierare anche a destra, nel turnover con Maggio. Ma a quanto pare dopo Darmian pure per lui Cairo ci chiede di ipotecare il Maschio Angioino. A sinistra invece tra Strinic e Ghoulam mi pare che siamo messi benino. Ho detto benino, non bene, ma al momento mi pare che possiamo passare al centrocampo, dove pure la situazione è DRAMMATICA.

Centrocampo

Antonio

Drammatica? In realtà per me se c’è un reparto che Sarri farà giocare bene è proprio quello, grazie anche all’acquisto di Valdifiori, uno che non sarà un fenomeno, ma che è funzionale al suo gioco.

Il ritorno al centrocampo a tre mi fa tirare un sospiro di sollievo. Con tutto il rispetto per Benítez, che mi ha sedotto come nessuno in quanto a gioco proposto, una mediana a due con David López e uno tra Inler e Gargano, oltre a non entusiasmare, era un frangiflutti troppo fragile per fare filtro, inadeguato a sostenere le incursioni dei rivali e soprattutto insufficiente a reggere il peso specifico dei tre trequartisti e della punta centrale.

Dato per scontato l’arrivo di Allan, nonostante Valdifiori sia un cardine nel gioco di Sarri, il mio mediano metodista ideale è Gündogan, uno dei pochi a saper combinare un gioco propositivo a una copertura ottimale degli spazi. L’altro sogno si chiama Kranevitter—da molti visto come un nuovo Mascherano—che durante il mio anno in Argentina cacciava la testa fuori dal sacco nel River, e che potrebbe (spero) arrivare in un futuro prossimo. Detto questo, mi convince la disposizione con Valdifiori in regia e Allan e Hamsik come mezzali a garantire quantità, qualità, buone geometrie e inserimenti in attacco, con una disposizione a fisarmonica in grado di far oscillare in maniera fluida i movimenti della squadra.

La mia speranza è che Sarri rivaluti anche Jorginho, che magari non avrà gli attributi adatti per lottare, ma che in un centrocampo a tre potrebbe risalire la china e dare un contributo importante con il suo palleggio e le sue verticalizzazioni. David López e de Guzmán sono due riserve che possono dare il loro contributo alla lunga.

Il capitolo trequartista merita un’analisi a parte e dipenderà anche dallo schema adottato da Sarri. In caso di utilizzo della mezzapunta, lasciando da parte chimere come Özil, punterei più su un adattamento di Insigne o di Mertens rispetto all’acquisto di Saponara, uno che in una grande piazza (un Milan comunque decaduto) ha dimostrato di non reggere la pressione.

Anna

Definirei la situazione del centrocampo del Napoli drammatica come quella di una gioielleria il cui antifurto è costituito sostanzialmente da una cassaforte di marzapane. È questa, infatti, la condizione in cui abbiamo giocato più o meno tutta la scorsa stagione: squadra spezzata in due con esterni d'attacco che non "tornavano" (o non tornavano sempre) e centrocampisti impegnati in estenuanti tornei di scopone scientifico mentre gli attaccanti avversari con due, massimo tre passaggi arrivavano tranquillamente dalla propria trequarti al cospetto del nostro portiere.

Ecco, da questo punto di vista, io spero vivamente che l'affare Allan si concretizzi, perché se è certo che Sarri giocherà col centrocampo a tre e ciò a prescindere dal rombo e dal trequartista, a noi là in mezzo ci serve proprio qualcuno che ci metta un dannatissimo e cattivissimo piede quando partono gli assalti avversari alla diligenza. Poi, per il resto, Valdifiori lo considero un ottimo acquisto (a Napoli un regista vero mancava da un bel po') e con la mediana a tre alla sua sinistra tornerà a troneggiare, spero, nell'amato ruolo di mezzala protagonista, sua capitanità Marek Hamsik.

Quindi, a parte Allan, esclusa la possibilità di sequestrare una volta e per tutte Mascherano, io non credo che dovremmo intervenire oltremodo: abbiamo Jorginho, che se si riprende dalla paternità può darci belle soddisfazioni in fase propositiva; López, che se continua a crescere può darci belle soddisfazioni in fase contenitiva e Inler, che se se ne va da qualche altra parte può darci belle soddisfazioni: già soltanto non stando più in rosa contribuirebbe a velocizzare l'impostazione dell'azione offensiva. Quanto a Saponara, se vuoi la verità, per me non ci serve: se proprio dobbiamo giocare col trequartista può farlo anche Mertens. In questo modo prendiamo due piccioni con una fava: risolviamo il problema del sovraffollamento davanti in caso di ulteriori arrivi (vedi Perotti) e blindiamo il diavulillo belga, che per me NON SI DEVE MUOVERE DA NAPOLI.

Attacco

Antonio

Su Mertens con me sfondi una porta aperta. È uno dei pochi che ha dimostrato attaccamento alla maglia, si è integrato perfettamente alla piazza nonostante venisse da un ambiente ovattato come quello di Eindhoven e, come dicevo prima, salta l’uomo come nessuno in squadra. Poi con un eventuale attacco a tre potrebbe essere ancora più letale partendo da sinistra, dove la concorrenza con Insigne può essere fruttuosa per entrambi. Lorenzo quest’anno può definitivamente consacrarsi e trovare la continuità giusta che gli è mancata lo scorso anno per l’infortunio. In quest’ottica un acquisto di Perotti, nonostante quest’ultimo mi faccia impazzire, creerebbe solo overbooking in quella zona di campo, come giustamente dici tu.

In realtà in attacco io non cambierei niente, perché è un reparto potenzialmente tra i migliori d’Europa, ma tutto ovviamente ruota intorno all’astro Higuaín, dal movimento indipendente e schizofrenico. La sua dipartita o meno segnerà un eventuale movimento di rivoluzione dell’universo azzurro, che non potrà contare probabilmente neanche su Zapata come centravanti. È ovvio che il mio desiderio è che l’argentino resti, anche perché credo che la rabbia per le ultime prestazioni poco fortunate lo potrà motivare a riscattarsi, sempre e quando si senta completamente identificato con i nostri colori e si metta l’anima in pace per la questione Champions. Se sconfigge i suoi fantasmi interiori, Gonzalo può essere molto più decisivo dei vari Icardi e Co.

Per quanto riguarda l’esterno destro, mi sa che è arrivato il momento di Gabbiadini. Per me sarà lui il nostro uomo in più della stagione a venire, anche perché Callejón, con l’umore grigio che si ritrova, rischia di essere un’arma a doppio taglio se schierato troppo spesso come l’anno scorso. Per lo spagnolo il discorso emotivo è lo stesso di quello fatto per Higuaín: se intende rimanere e dimostra in campo la sua abnegazione, è più che ben accetto. E direi che in avanti staremmo a posto così.

Anna

Guarda, attualmente i miei sogni sono tre: diventare alta, convincere Dave Grohl della bontà delle mie profferte di congiungimento carnale e vedere il tridente del Napoli composto da Mertens, Higuaín e Gabbiadini. Ecco, mentre per i primi due sogni non si ravvisano ancora segnali incoraggianti, io credo che per il terzo siamo già sulla buona strada se è vero, come è vero, che Sarri potrebbe derogare al 4-3-1-2 di empolitana sperimentazione e fattura in favore del 4-3-3. In ogni caso, assieme a quelli a tiraggiro di Insigne, sono quelli i piedi e i nomi che non toccherei. Per il resto, che calciomercato sia.

Come vedi, Callejón già non l'ho messo, perché è vero che la stagione passata si è molto sacrificato in copertura e ha pagato questo suo immane sacrificio in termini di gol e finalizzazione, ma non è che per questo per forza ce lo dobbiamo tenere a Napoli. Poi è chiaro, se rimane sono contenta. Gabbiadini, che quest'inverno ha dimostrato di formare assieme a Higuaín una coppia letale quasi quanto i cicoli con la ricotta dentro alla pizza fritta, ogni tanto si deve pure riposare! Quanto a Higuaín, be', pure io sono convinta che i suoi problemi siano di natura psicologica più che di forma e tecnica: si deve sbloccare e, soprattutto, incazzare di meno con sé stesso e con gli altri quando sbaglia. Poi se vuole andare a sbagliare rigori altrove, nulla quaestio: siamo sopravvissuti alla partenza di Maradona, sopravviveremo anche a lui. Ma dubito che trovi qualcuno disposto a sborsare la cifra pazzesca della clausola rescissoria pur di fargli giocare una Champions che qui a Napoli non potrà giocare anche per colpa sua.

Discorso a parte meritano de Guzmán e Zapata. Per il primo, se ci fossero offerte io non mi straccerei le vesti; per il secondo invece non solo me le straccerei, ma mi incatenerei mani e piedi fuori alla sede della Filmauro. Io quest'anno non poche volte l'ho preferito a Higuaín, lo ammetto. La distanza tecnica è siderale, ma in fatto di grinta e cazzimma Zapata spesso l'ha doppiato. Indimenticabile il gol al Sassuolo, quando irretito in un nugolo di difensori fece come Napoleone: due volte cadde e due volte, con una formidabile spinta propulsiva del culo, si rialzò, mettendo in rete. Uno così non lo venderei mai: è da Napoli, deve solo crescere un po', magari in prestito da qualche parte. Ah, sì, poi c'è Vargas. Per me va venduto. Ok, ha fatto (e vinto) una grande Copa América, ma tanto è come i telefonini cinesi: saranno pure fantastici e ipertecnologici, ma qua in Italia non funzionano!

TOP XI SOGNO:

Antonio

Reina; Zúñiga, Hummels, Koulibaly, Gayà; Allan, Gündogan, Hamsik; Mertens, Higuaín, Gabbiadini.

Anna

Reina; Zúñiga, Maksimovic, Koulibaly, Strinic; Allan, Valdifiori, Hamsik; Gabbiadini, Higuaín, Mertens.

PARTE II: INCUBI

Antonio

La mia più grande preoccupazione è che l’ambiente non abbia pazienza con Sarri. È risaputo che le sue squadre non sempre partono in quarta e, dopo le cocenti delusioni della scorsa primavera, la piazza potrebbe esigere troppo a livello di risultati nell’immediato. L’ideale sarebbe di far ambientare Sarri, uno che è napoletano, ma solo all’anagrafe e che non ha mai gestito le pressioni di una squadra così importante e di un pubblico così caldo.

Il secondo incubo è quello di vedere Higuaín partire e non venire adeguatamente sostituito. Soldi a parte, che poi dovrebbero essere reinvestiti, di attaccanti forti come lui in giro non ce ne sono e per di più uno come Immobile, che a Napoli si sarebbe sentito motivatissimo, è appena passato al Siviglia.

La terza ossessione riguarda Vargas: spero che la vetrina della Copa América serva per permetterci di venderlo a un buon prezzo e recuperare così i milioni investiti (male) su di lui. Anche perché in attacco ce ne sono già sei a contendersi tre maglie.

Detto questo, penso che con un po’ di serenità nell’ambiente, a cominciare dal presidente, potremmo ripartire con calma e decisione verso una stagione che può essere di transizione, ma anche di soddisfazioni. Quindi, niente proclami di Scudetto ai quattro venti. Pensiamo a guadagnarci quanto meritiamo sul campo, come le formichine, passo dopo passo. Del resto Simeone quattro anni fa all’Atlético raccoglieva una squadra praticamente a pezzi e vedi oggi dove l’ha portata.

Anna

La mia più grande preoccupazione è che se Sarri non si mette a dieta tra poco avremo un altro chiattone su cui sfogare i nostri istinti ipocalorici. Celie a parte, mi auguro che De Laurentiis stavolta difenda fino in fondo la propria scelta (che condivido assolutamente, visti i nomi che circolavano per il post Benítez) e che non dia il mister in pasto alla piazza alla prima difficoltà, cosa che invece è avvenuta con Rafa, lasciato praticamente da solo ad affrontare grane non solo sportive, ma anche mediatiche, come il silenzio stampa e il ritiro punitivo quando ormai le cose giravano male e la piazza chiedeva un capro espiatorio.

Insomma, Sarri mi piace assai e spero che il fatto che nelle sue vene scorra un poco di acciaio liquido dell'Italsider di Bagnoli lo aiuti a resistere efficacemente alle pressioni che inevitabilmente ci saranno non dico alla prima sconfitta, ma già al primo pareggio (vedi Rafa).

L'altro mio incubo si chiama Balotelli, nell'ipotesi in cui Higuaín voglia davvero andarsene altrove. Ma ho sentito che Liverpool e Fiorentina si stanno mettendo d'accordo per uno scambio di Marii quindi da questo punto di vista mi sono un po' rasserenata. Insomma, ricominciamo da 5, e che D10S ce la mandi buona.

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