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Il bello del giovedì sera 2025 vol. 9
31 gen 2025
Tutto il meglio dall'ultima giornata del girone d'Europa League.
(articolo)
25 min
(copertina)
Foto di IMAGO / Ulmer/Teamfoto
(copertina) Foto di IMAGO / Ulmer/Teamfoto
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CONOSCI LA TUA SQUADRA DEL GIOVEDI SERA: FCSB

Ci sono alcune cose strane attorno all’FCSB. La prima ha a che fare col perché si chiama FCSB, visto che a volte viene chiamata nelle telecronache come “Steaua”, una squadra decisamente più nota, rispetto a questo FCSB di cui non avevamo mai sentito parlare.

Allora seguitemi, perché è una storia interessante.

Il primo nome del club è ASA București e viene fondato nel 1947 da alcuni ufficiali della casa reale di Romania. Uno dei suoi creatori, Mihail Lascăr, è stato un generale che ha combattuto al fianco dei nazisti nell’operazione Barbarossa, ovvero l'offensiva verso l’Unione Sovietica. La squadra viene affidata all’ex centrocampista Coloman Bogdan, leggenda del calcio rumeno e austro-ungarico, autore del libro Il calcio come scherzo che onestamente mi piacerebbe leggere in questo momento. Nel 1949 il club vince il primo trofeo, nel 1951 il primo campionato: diventa “la squadra d’oro” - come tutte le squadre d’area austro-ungarica in quegli anni, forse per l’influenza della Secessione viennese.

Il secondo nome è Steaua Bucarest, dove Steaua significa stella e stella - lo avrete capito - significa stella rossa, stella partigiana, stella del socialismo. Un nome che inizialmente non porta bene visto che il club fatica a vincere trofei, a parte qualche coppa.

Negli anni ’80 però la Steaua diventa, un po’ dal nulla, una potenza europea. Nel 1986 perde l’Intercontinentale contro il River Plate, in una partita che sembra un sogno e che ti fa credere, in certi momenti, che passarsi il pallone sia un istinto sopravvalutato. Le due squadre praticano un gioco che somiglia solo in modo remoto al calcio che tutti conosciamo. In certi momenti la cosa essenziale sembra più che altro colpire gli avversari. Sulla pista d’atletica dello stadio di Tokyo troneggia una di quelle macchine squadrate che somigliano a Cadillac ma in realtà non lo sono. La partita viene rubata alla Steaua, a cui viene annullato un gol regolare di Belodecici.

Un telecronista con un chiaro difetto di pronuncia sulla ‘R’; un muro di suono di sottofondo che sembra pensato da Hans Zimmer. Uno dei più grandi video di highlights che vi capiterà di vedere.

Nel 1987 vince la Supercoppa Europea grazie a un gol su punizione di Hagi contro la Dinamo Kiev. Hagi era giovane e appena arrivato, non aveva ancora l’aspetto di una persona che lavora troppo all’aperto. I suoi anni alla Steaua sono particolari perché non aveva ancora preso la sua forma tozza e un po’ immobile: è strano osservare la giovinezza di una persona che non si crede sia mai stata giovane. Arrivano altre due finali europee: una supercoppa vinta col Benfica, una Coppa dei Campioni persa contro il Milan.

Il terzo nome è FCSB. Nel 2017 il Ministro della difesa ha denunciato il club e, per vie legali, ha dimostrato che nome e logo della Steaua fosse di proprietà dell’esercito. Allora la federazione ha dovuto cambiare nome e ha dovuto sostituire il vecchio stemma comunista con questo stemma para-ortodosso. Il presidente Becali ha promesso di provare a recuperare il nome nel prossimo futuro - Becali, figura altamente controversa, oggi non è teoricamente così presente nelle quote del club ma la sua influenza prosegue in modo oscuro (la dirigenza è formata da suoi nipoti e parenti). Per capire di che persona stiamo parlando, forse vi basterà sapere che nel 2005 ha commissionato un dipinto ispirato all’ultima cena in cui lui è raffigurato come Gesù e i suoi discepoli sarebbero i giocatori della Steaua.

COME SONO ANDATI I SORTEGGI PER LE ITALIANE

Non vi sarà sfuggito che a sorteggiare c'era IL centravanti Europa League, uno dei primi riferimenti di questa rubrica. Il tempo passa.

- ROMA-PORTO 60%-40%
Beccare squadre portoghesi negli scontri diretti è sempre un incubo, soprattutto il Porto, un club con una tradizione eccellente in Europa e che negli ultimi anni ha fatto faticare anche avversari di alto livello (l’anno scorso in Champions ha perso solo ai rigori con l’Arsenal). Quest’anno però sembra una versione un po’ minore del Porto. Vítor Bruno, che doveva mandare avanti l’eredità di Conceicao (era il suo vice) è stato esonerato dopo 18 giornate, a causa dell’eliminazione dalle due coppe Nazionali, di un percorso claudicante in Europa League e dal distacco dallo Sporting Clube primo in campionato (il Porto ora è terzo a pari punti col Benfica e sei punti dietro lo Sporting).

Al suo posto è arrivato Martin Anselmi, che ha esordito proprio ieri in Europa League con la vittoria decisiva contro il Maccabi, giocando peggio degli israeliani, ma il risultato era la cosa importante. È stata una scelta curiosa del Porto: argentino, senza un passato da calciatore, Martin Anselmi allenava il Cruz Azul in Messico dopo aver risalito le gerarchie del calcio sudamericano partendo da assistente di Milito. Per strapparlo ai messicani il Porto ha pagato la clausola da 3 milioni. Si dice che sia un’ottimo allenatore, portato a un calcio di possesso palla e rotazioni continue, che predilige il calcio a pochi tocchi. È difficile quindi sbilanciarsi su come il Porto affronterà la Roma: certo non avrà tempo per cambiare la filosofia conservatrice della squadra. Intanto alla prima partita ha già cambiato modulo, passando al 3-4-3.

La Roma comunque dovrà stare attenta a prescindere da come i portoghesi affronteranno il doppio confronto: il Porto risponde a quello che è l’assunto di Corvino: puoi sbagliare moglie, ma non portiere e centravanti, che sono Diogo Costa e Samu Aghehowa, già 18 gol stagionali. Tuttavia sta perdendo l’esterno Galeno, uno dei suoi migliori giocatori vicino al campionato saudita (il sostituto Pepê è in casa), e João Mário, il terzino destro, vicino al Como. In difesa c’è Tiago Djaló, che forse vuole vendicarsi, visto che in estate è stato vicinissimo alla Roma che lo ha fatto aspettare ore in albergo prima di rinunciare a lui. Insomma, bisognerà aspettare la chiusura del mercato per capire meglio che Porto troverà la Roma. Non sarà la probabilmente la sua versione migliore, ma rimane uno degli avversari scomodi da incontrare soprattutto così presto nella competizione.

SQUADRE CHE DOBBIAMO SALUTARE

- BRAGA
Ci mancherà la famiglia Horta come ci mancherebbe la nostra famiglia se fossimo costretti a non vederla da oggi al prossimo settembre (per famiglia intendiamo quella che vi siete scelti, non necessariamente quella di sangue).

- ELFSBORG
C’è un Elfsborg che gioca in casa e un Elfsborg che gioca fuori casa. Noi preferiamo ricordare il primo, che è quello che quasi permetteva a questa squadra di qualificarsi agli spareggi. Non ce l’ha fatta per davvero poco. Grazie per averci ricordato l’elegante esistenza di Oscar Hiljemark.

- HOFFENHEIM
Ci aspettavamo decisamente di più da una squadra piena zeppa di giocatori cechi. Il 4-3 finale inferto all’Anderlecht per non permettere ai belgi di accedere direttamente alla fase successiva è puro sadismo.

- BESIKTAS
Onestamente non potevano esserci tre squadre di Istanbul al prossimo turno, una doveva saltare. Dispiace siano loro, perché sembra che stiano prendendo Insigne.

- MACCABI TEL AVIV
Ci sono molte ragioni per non amare il passaggio del Maccabi Tel Aviv in questa Europa League, tutte riassunte dalla serata di Amsterdam. C’è da dire che in campo il passaggio è stato pirotecnico, con partite piene di gol spesso perse a caso. Grazie per averci confermato che siamo stati noi a non capire Dor Peretz e non il contrario.

- DINAMO KIEV
A lungo la Dinamo Kiev è stata l’unica squadra a non aver fatto gol in Europa League. Poi la squadra si è sbloccata tutta assieme contro il Galatasaray, a cui ha rifilato 3 gol. Ha chiuso con una vittoria 1-0 col Riga. Non una versione memorabile della Dinamo Kiev.

- RIGA FS
La squadra che ha perso contro la Dinamo Kiev all’ultima giornata.

- SLAVIA PRAGA
E niente, il mitico Slavia Praga di Trpišovský (il Klopp ceco) è finito. Purtroppo tutto finisce e anche questa doveva finire. Consoliamoci col fatto che è meglio aver amato e perso, che non aver mai amato.


- MALMÖ
Ci mancherà non tanto Erik Botheim in sé, lui non ci mancherà poi molto, quanto quella fascetta di plastica che si mette in testa. Non farà male? Non gli stringerà troppo? Gli arriverà il sangue al cervello? Tutte domande per la prossima edizione.

- LUDOGORETS
La serata di ieri conferma come il Ludogorets non perda mai (eppure qualcosa deve essere successo, altrimenti non si spiega questa eliminazione)

- QARABAĞ
Quando hai cercato di farti passare per l’Argentina: che bel momento. Ci mancherà molto il Qarabag, ma doveva pur pagare questa cosa di aver lasciato andar via Juninho.

- NIZZA
Ogni edizione dell’Europa League ha la sua squadra inutile, quella che proprio non c’entra niente con il resto. Quest’anno era il Nizza, che vada in pace.

IL DRAMMA DEL BRAGA
Non è stato un ultimo turno di Europa League particolarmente turbolento o patetico (aggettivo per pathos). Per quasi tutte le squadre, il girone si era aggiustato nei turni precedenti e ieri si trattava piuttosto di decidere in che punto dello scacchiere finire, in uno scenario in cui i vantaggi e gli svantaggi futuri erano ancora poco chiari. All’87’ il gol del pareggio del Midtjylland contro il Fenerbahce ha però creato un piccolo uragano a Braga. La squadra di Mourinho è infatti scesa al 24° posto, con gli stessi punti dei portoghesi (che vincevano 1-0 con la Lazio) e solo un gol in più per difendere l’ultimo posto dei playoff.

A quel punto il Braga ha iniziato ad attaccare come se non ci fosse un domani contro una Lazio che non aveva nulla da chiedere, essendo già prima. Con un gol sarebbero passati loro, e il gol è arrivato al 94’, proprio all’ultima possibilità, ma in fuorigioco. Non è stato però un fuorigioco normale, guardate infatti, col senno di poi, come un po’ di lucidità avrebbe cambiato tutto. 

braga

Gabri Martínez, giovanili del Barcellona (siamo sempre più vicini a quel momento in cui tutti i giocatori di tutte le squadre saranno prodotti de La Masia) si butta sul cross da sinistra come se non esistesse il fuorigioco. È vero, la concitazione, l’istinto, la stanchezza (anche se era entrato da meno di 20 minuti), ma è possibile che non abbia pensato al bene comune? Gabri Martínez è in fuorigioco di almeno 5 metri. Sarebbe bastato riflettere un attimo, oltretutto su un pallone difficile da prendere, e che infatti non prende. Possiamo anche discutere se sia giusto fischiare questo fuorigioco, punire l’intenzione se poi non è seguita da conseguenze. Il regolamento dice di sì, o almeno lascia libero di decidere l'arbitro e c’è poco da fare. Dopo il fischio Gabri Martínez sgrana gli occhi, fa no con il dito, si dispera ma in cuor suo sa. Per il Braga l’Europa finisce qui e qualcuno non avrà dormito stanotte pensando solo “potevo farmi i cazzi miei?

LA SERATA SOVRANNATURALE DI SERGIO VINCENZO ROBERTO PADT - E IL BIVIO DECISIVO DELLA SUA CARRIERA
In un universo differente da questo Sergio Padt oggi è il portiere dell’Ajax, anzi: una sua leggenda. A 34 anni, in questo universo, ha accumulato 350 presenze con la maglia del leggendario club di Amsterdam.

Nel nostro universo, invece, Sergio Padt gioca del Ludogorets, a Razgrad, in Bulgaria, e dopo una carriera tutto sommato modesta ieri sera ha giocato la partita della vita. Una partita che non contava nulla, in cui la propria squadra era già eliminata, e in cui senza alcuna sovrastruttura Padt ha fatto quello che sa fare meglio: chiudere la porta, negare agli avversari ogni possibilità di fare gol.

Se il Ludogorets è riuscito a pareggiare contro il Lione è anche grazie alle parate di questo portiere olandese di origini italiane. Il suo nome completo è notevole: Sergio Vincenzo Roberto Padt. Il figlio di due genitori molto indecisi. A quanto pare Vincenzo è il nome del nonno materno, italiano, mentre Robert è il nome del nonno paterno con un twist in più: «Pensavano che Roberto suonasse meglio».

1 .

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Il ruolo del portiere è anche quello di negare la bellezza, o se vogliamo aggiungere e rilanciare un nuovo strato a una grande azione. La partita di Padt è iniziata negando a Cherki questo gol che sarebbe stato francamente ridicolo. Cos’è quel movimento, quella giravolta, che il giocatore del Lione fa in area? Quante volte ha toccato la palla con la suola in pochi secondi?

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La seconda parata è ancora più incredibile, veramente ai bordi dell’irrealtà. Una di quelle palle che rimbalzano vicine al portiere.

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padt 3

A confronto questa parata è ordinaria.

4.

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Solido anche nelle uscite.

Sergio Padt ha militato in tutte le nazionali giovanili olandesi e a 28 anni era un titolare del Groningen, capitano, e in aria di convocazione nella Nazionale maggiore. Nel 2018 però succede una cosa. È in viaggio in treno nei pressi di Groningen quando dei controllori gli chiedono il biglietto. Lui non ce l’ha, o comunque non ne ha uno valido; nasce un litigio al seguito del quale Padt viene arrestato. Passa una notte in carcere e quando esce è sempre lui: un talentuoso portiere olandese, ma qualcosa nella sua carriera si rompe. Cede la fascia di capitano del Groningen e non si parla più di una sua convocazione in Nazionale.

UN MOMENTO PER RICORDARE CHE SECONDO IVAN JURIC MATS HUMMELS NON AVEVA DATI FISICI ALL’ALTEZZA DELLA SERIE A

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Siamo tutti testimoni.

GOL PIÙ GIOVEDÌ SERA

Virilità: 100
Assurdità: 80
Anti-epicità: 33
Paura della morte: 78

el kaabi

Per issarsi nell’Olimpo (o Olympiacos) dei centravanti del giovedì sera, bisogna abbracciare il giovedì sera e il caos che lo compone. Non basta essere centravanti forti, segnare gol belli, gol difficili, gol di potenza o di fioretto. El Kaabi lo sa. C’è un altra spiegazione per cui questo onesto mestierante, dopo una vita passa ai bordi dell’Europa, a 30 anni è arrivato all’Olympiacos e ha iniziato a segnare ogni maledetto giovedì? Al momento siamo a 11 gol in 9 partite di Conference League e 10 in 14 di Europa League. Se volete metterci anche le qualificazioni, dovremmo aggiungere altri 2 gol. Sono numeri che fanno impallidire gli Aduritz, i Morelos, i Gameiro.

Questo gol segnato al Qarabag è la prova lampante. Un gol che altrove sarebbe definito sporco, magari fortunoso, ma che qui abbiamo imparato a rispettare per la sua composizione classica, classica per il giovedì sera. Si parte con una citazione colta: il colpo di schiena. Guardate come Costinha prolunga il calcio d’angolo, tuffandosi a corpo morto, usando la schiena come fosse una testa per allungare la traiettoria del pallone. Ovviamente la schiena non è una testa e quello che succede è un bel campanile in area di rigore, tutto quello che serve a El Kaabi. Ora è facile distrarsi guardando il pallone, ma dovreste guardare El Kaabi, come passa alle spalle dell’avversario per andare lì dove deve essere. Una spizzata gli fa arrivare il pallone e il resto è magia. El Kaabi non può calciare dritto in porta, deve farlo con una specie di girata al contrario di sinistro, e allora usa la matematica del giovedì sera, che è come la matemagica di Paperino. L’equazione è geniale: traversa interna+testa dell’avversario= gol più giovedì sera.


GOL ANNULLATO PIÙ GIOVEDÌ SERA

Magia: 100
Massoneria: 80
Fine della storia: 33
Paura del presente: 78

slavia3

Abbiamo già salutato lo Slavia Praga, ma non mi andava di lasciar correre così, in una stagione di giovedì sera in cui veramente non c’è stato niente da salvare a Praga. Non dico un Soucek, ma almeno un Masopust o un Olayinka, una vittoria di prestigio o con tanti gol. Nel grigiore generale però ieri si è innalzato questo gol annullato, un attimo catartico, un ricordo dei bei tempi che furono.


C’è come una forza oscura tra la ragione e lo Slavia Praga, qualcosa che spinge per trasformare quello che doveva essere un facile gol annullato in un piccolo capolavoro di surrealismo. È come se qualcuno dall’alto volesse al tempo stesso che questo gol venga segnato e non segnato: pali, calciatori che scivolano, lisci, palloni colpiti con la faccia, altri giocatori che scivolano. In tutto questo, se ci riuscite, concentratevi sulla danza ipnotica del pallone. Personalmente non credo che gli oggetti inanimati possano avere vita, o comunque una loro anima, eppure… il pallone dell’Europa League ha volte mi fa ricredere, qui sembra essere lui il grande burattinaio, il mastro di chiavi, l’occhio della provvidenza.

AH… COME CALCIA TAVERNIER
James Tavernier, dovreste ricordarvelo, è quel terzino dei Glasgow Rangers che segna come un attaccante e passava come un trequartista. Se non ci credete, ecco i freddi numeri: dal 2015 in Scozia, Tavernier ha segnato 128 gol e servito 139 assist in 494 presenze. Per anni è sembrato strano che nessuno lo portasse via da lì per provarlo a un livello più alto, ma quel tempo è passato. Tavernier ha fatto quello che fanno i terzini quando non riescono più a correre come matti: è diventato un difensore centrale. Ovviamente i suoi numeri offensivi si sono ridotti, ma - come ci insegnano tutti i grandi ex calciatori - passa il tempo ma il piede rimane. Ieri Tavernier ha messo questa palla per il primo gol dei Rangers.

tavernier

Tavernier calcia correndo all’indietro, col destro da sinistra a rientrare, con un pallone che sta anche rimbalzando. Prima di colpire fa una specie di saltino, una coordinazione interiore difficile da spiegare senza essere lui. Il pallone dal piede gli esce con una pulizia che è la stessa degli acuti dei grandi tenori, il pallone che passa sopra le teste di tutti e finisce su quella giusta come fosse telecomandata. Sono i giocatori come Tavernier, atipici, unici in senso positivo, che rendono il giovedì sera davvero interessante, oltre la facile ironia (che siamo noi a fare).

HA SEGNATO ADAMA TRAORÉ

Messa così sembra facile, ma in questo momento ci sono 10 Adama Traoré nel mondo del calcio, a livelli più o meno alti. Qui stiamo parlando dell’Adama Traoré più sottovalutato tra loro (sappiamo tutti chi è quello più sopravvalutato), quello del Ferencváros, che ricorderete per essere passato dallo Sheriff. Un gol semplicemente magnifico, quelli che un tempo si chiamavano thunder bastard, e che oggi in epoca woke possiamo chiamare thunder bastard.

COSA DEVO SAPERE DI ORRI OSKARSSON

Orri Oskarsson ha 20 anni, viene dall’Islanda e gioca in attacco. La Real Sociedad lo ha comprato in estate dal Copenaghen e ci ha speso 20 milioni di euro, facendone la cessione record del club danese. Come tutti gli altri giocatori islandesi, Oskarsson è figlio d’arte. Il calcio in Islanda è una faccenda dinastica. Suo padre allenava una squadra di nome Grotta con lo stemma di un uccello molto stilizzato; la squadra in cui Orri (Orri Steinn per gli amici) ha iniziato la sua carriera. Il Grotta è una squadra di Seltjarnarnes, una cittadina peninsulare vicino Reikjavik. Nelle ultime due stagioni al Copenaghen sembrava troppo grande per il campionato danese, ma da quando è arrivato in Spagna sta un tantino faticando. Dopo aver segnato il suo primo gol in Liga ha esultato polemicamente facendo il gesto del chiacchierare - quello del tipo “voi chiacchierate ma io segno” che non è stato proprio apprezzato da tifosi, visto che fino a quel momento Oskarsson non aveva praticamente mai segnato. È stato pur pagato venti milioni e sembrava poter ripercorrere le tracce dei grandi centravanti grossi della Real Sociedad (Isak e la versione utopica e irrealizzata di Sadiq).

Questo per dire che la serata di ieri è stata la prima grande serata di Orri Oskarsson con la maglia della Real Sociedad. È arrivata contro il PAOK, quindi traete le vostre conclusioni. In cima trovate un video di Oskarsson in cui non sembra tutto sto fenomeno, onestamente, anche se c'è tempo per farci capire chi è.

ORGANIZZA LA TUA TRASFERTA: BODØ
Ho ricontrollato e non abbiamo dedicato una puntata di questa rubrica a Bodo. Come è possibile? Per il giovedì sera dovrebbe essere un pellegrinaggio, un viaggio da fare una volta nella vita, come quello a Roma per il Giubileo per i cristiani, alla Mecca per i mussulmani o a Predappio per i fan della serie M. Il figlio del Secolo. Per cui è arrivato il momento: dopotutto quale periodo migliore per andare al circolo polare artico che non febbraio?

Per arrivarci potete optare tra 42 ore di macchina (partendo da Roma) oppure tra le 6 e le 8 in aereo, dipende dallo scalo a Oslo quanto dura. Ma sai, tra che che devi uscire e andare in aeroporto, eccetera eccetera, quasi conviene la macchina e almeno poi lì sei autonomo.

- UN GORGO MARINO: SALTSTRAUMEN MAELSTROM

Il Saltstraumen Maelstrom è il vortice di marea più forte al mondo. Si verifica ogni sei ore, con il cambio delle maree, quando circa 400 milioni di metri cubi d'acqua si spostano nel canale tra il fiordo di Saltfjord e quello di Skjerstadfjord. Sembra un incubo, ed è un incubo, ma voi non dovete entrare in acqua - non vi conviene. Vi basterà mettervi seduti sulla riva e godervi l’acqua che scorre, il rumore del gorgo, aspettare il cadavere del vostro nemico o più semplicemente gioire per lo spettacolo della natura (il periodo migliore per vederlo in azione è durante la luna piena o nuova, quando le maree sono più forti).

- UN MUSEO: IL NORSK LUFTFARTSMUSEUM
Per la sua posizione Bodø, era un importante avamposto strategico durante la Guerra Fredda e la sua base aerea era particolarmente all’avanguardia. Oggi nei pressi c’è questo museo, il Museo Norvegese dell’Aviazione, che racconta la storia del volo commerciale e militare nel paese. 

In esposizione ci sono aerei iconici come il Supermarine Spitfire (caccia britannico della Seconda Guerra Mondiale), Lockheed U-2 (l’aereo spia statunitense), il Junkers Ju 88 (bombardiere tedesco) e l’F-104 Starfighter (uno dei jet più veloci usati dalla Norvegia durante la Guerra Fredda), ma ci sono anche aerei di linea o ad esempio di quelli usati per spegnere incendi. Se tutto questo non vi interessa, c’è anche un simulatore di volo, Il design dell’edificio stesso rappresenta una grande elica d’aereo vista dall’alto.

- UN PIATTO: BOKNAFISK MED GULROTSTUING

Prendete del Boknafisk, ovvero del merluzzo parzialmente essiccato. Occhio, non deve essere totalmente essiccato ma neanche per niente essiccato, deve esserlo parzialmente. Mettetelo dentro dell’acqua bollente per 10/15 minuti. Mentre il merluzzo essiccato diventa tenero, lessate le patate e preparate la gulrotstuing: carote dolci a dadini, cotte lentamente in una crema di burro e latte, fino a formare una vellutata avvolgente. Scolate il pesce e servitelo con il burro fuso, dorato e un pizzico di pepe. Il pasto caldo, semplice e autentico, racconta il sapore della Norvegia in ogni boccone. Se volete proprio volare, unite la pancetta ben rosolata.

I TIFOSI DEL FERENCVAROS SI SONO TRAVESTITI DA STEWART PER ANDARSI A PICCHIARE CON I TIFOSI DELL'AZ

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E questa, come si dice, è "mentalità"; però a occhio non sembra essere andata benissimo.

5 LAVORI PIU’ SEMPLICI PER PAULO FONSECA
Appena messo piede dentro al Parc Olympique Lyonnaise, lo stadio del Lione che oggi lo ha annunciato come nuovo tecnico, Paulo Fonseca si è ritrovato come Donald Glover con i cartoni della pizza in mano nel celebre meme preso da Community. L’ambiente era quasi letteralmente in fiamme, con i tifosi inferociti per l’esonero di Pierre Sage, e striscioni giganteschi che chiedevano la testa di John Textor (per un ripassino su quello che sta succedendo al Lione rimandiamo a questo pezzo di Benedetto Giardina). Paulo, sinceramente: ma chi te l’ha fatto fare? Dopo essere andato allo Shakhtar Donetsk mentre stava scivolando nell’incubo della guerra in Ucraina, alla Roma che usciva dall’incubo Monchi, essere stato convinto da Ibrahimovic che il Milan fosse una buona idea: davvero avevi bisogno anche di questo? Ti lasciamo qui cinque proposte per lavori più semplici e rilassanti di quelli che ti sei scelto negli ultimi anni, siamo sicuri che la tua salute non potrà che beneficiarne. Pensaci.

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- AVVOCATO DI FABRIZIO CORONA
L’avvocato saggio che mantiene la calma è il segreto delle persone che si sono fatte troppi nemici, o almeno questo è quello che ci hanno insegnato i film americani. In Italia nessuno ha più nemici di Fabrizio Corona, e nessun avvocato italiano ha più pazienza di te, Paulo, che sei riuscito a non andare in burnout a Roma e a Milano, dove di amici te ne sei fatti pochi.

- ALBERGATORE A ROCCARASO
Gestire centinaia di prenotazioni di napoletani inferociti per come sono trattati delle istituzioni? Un gioco da ragazzi con il tuo savoir faire.

- PORTAVOCE DI DONALD TRUMP
Il tuo inglese è meno imperfetto del tuo italiano, ma comunque meglio che non si capisca troppo di quello che dici quando devi giustificare la persona che cambia idea più volte al mondo.

- PESCATORE A TAIWAN
Non ti preoccupare delle tensioni geopolitiche intorno alle acque di questa bellissima isola. Ignora le navi da guerra cinesi e aspetta il momento migliore per tirare l’amo.

- ADDETTO SICUREZZA AL MAHA KUMBH MELA
Sei un estimatore di Guardiola, capire come ottimizzare lo spazio e il tempo è, in un senso molto profondo, il tuo lavoro da anni. A questo raduno religioso induista si presenteranno circa 400 milioni di persone quest’anno: è l’occasione perfetta per applicare le tue idee.

COME CAZZO HA FATTO IL MANCHESTER UNITED A NON PERDERE NEMMENO UNA PARTITA

Forse vi siete persi questa curiosità. Delle 72 squadre che hanno partecipato alla fase campionato di Champions League ed Europa League solo una non ha mai perso una partita: il Manchester United, tra l’altro la stessa squadra che sembrava le avesse perse tutte. È uno scherzo? L’ennesima prova che Dio non esiste? Questo club che continua ad arrivare in fondo a una competizione che vive come una scocciatura, che ricorda con nessuna nostalgia la coppa alzata nel 2017, e che tutte le altre squadre percepiscono come un’intrusa. Com’è stato possibile in una delle sue stagioni peggiori di sempre? Abbiamo provato a capirlo riguardando le tre partite in cui ha raccolto punti nella maniera più ingiusta.

-UNITED-PORTO 3-3
Tra i tanti miracoli riusciti allo United in questa stagione c’è stato anche quello di finire sotto di un gol e di un uomo contro il peggior Porto degli ultimi anni, dopo essere andato sullo 0-2 in appena venti minuti. La squadra allora allenata da ten Hag come al solito non meritava niente, segnando su due interventi di Diogo Costa mosci come la crema al gorgonzola, e alla fine è riuscita a sopravvivere alla serata dell’affermazione di Samu Omorodion, autore di una doppietta spaventosa (nel frattempo arrivato a 18 gol in 25 partite stagionali). Come? Con un calcio d’angolo trasformato di testa da Harry Maguire. Un’ingiustizia grande almeno come il cranio del difensore inglese.

-VIKTORIA PLZEN-UNITED 1-2
Rasmus Hojlund finora in stagione ha segnato 7 gol, e due di questi sono arrivati col Viktoria Plzen, una squadra che forse lo United potrebbe comprare per farla allenare con la propria Academy. Sul primo Hojlund inciampa quasi letteralmente sulla respinta del portiere, sul secondo Bruno Fernandes lo serve dentro l’area da palla inattiva (!) mentre il diretto marcatore si fa tenere dietro come un pollo. “Rasmus Hojlund to the rescue!”, si legge nel video di highlights ufficiali del Manchester United. Ma fatela finita.

-UNITED-RANGERS 2-1
In qualsiasi altro universo questa partita sarebbe finita 18-0 e invece il Manchester United è riuscita a vincerla con un gol al 92esimo di Bruno Fernandes dopo aver subito il pareggio di Dessers pochi minuti prima. L’ex attaccante della Cremonese aveva segnato il gol più bello della sua vita e non è servito a niente, e solo questo qualificherebbe da sola questa partita che lo United meritava di perdere, ma c’è persino qualcosa di peggio. Parlo del gol dell’1-0: Jack Butland, noto tifoso dei “Red Devils”, che su un calcio d’angolo va a respingere un pallone di pugno ma lo colpisce dalla parte sbagliata e se lo manda in porta da solo. Non è per questo che abbiamo creato l’Europa League.

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QUALE DEI REGEN DEL TOTTENHAM DI IERI ESISTE VERAMENTE?

-DANE SCARLETT
Dane Scarlett ha esordito col Tottenham quattro anni fa; o almeno così c’è scritto su internet. Un’informazione a cui purtroppo non possiamo credere. Sarebbe il più giovane esordiente della storia del Tottenham in Premier League, se solo avesse esordito veramente. Dane Scarlett sarebbe una prima punta, e infatti ieri avrebbe segnato un gol da prima punta: svettando di testa in tuffo su un cross teso. Poi ha esultato scivolando non mostrando nemmeno una traccia di felicità (di umanità). A inizio stagione non abbiamo sentito parlare di lui perché avrebbe giocato nell’Oxford United (! Come no).

Quindi è reale?
No, non è reale ma è un progetto della federazione inglese di provare a creare un nuovo Daniel Sturridge a cui la carriera possa andar bene.

-DAMOLA AJAY
Ajayi è un’aletta col baricentro basso che ha segnato uno di quei gol di matrice catalana che ormai sono entrati nei codici di realtà di tutte le squadre inglesi. Controllo con l’esterno verso il centro, scambio con la punta che gli restituisce il pallone, tiro secco sul primo palo. Classico gol da regen, con un nome da regen, visto che è lo stesso di Semi Ajayi, difensore nigeriano che gioca in Inghilterra. Quello di ieri era il suo debutto.

Quindi è reale?
Ajayi sembrava essere autenticamente felice dopo il gol. Ai robot è stata insegnata la felicità? È possibile ma per ora facciamo che è un essere umano in carne e ossa. Sì, è reale.

-MIKEY MOORE
Nessuna persona reale ha, o dovrebbe avere, un nome che suona così simile a quello di Mickey Mouse. Moore ha un nome indefinito, una faccia indefinita, uno stile di gioco - pure quello - piuttosto indefinito. Ha segnato con una bella conduzione centrale e un tiro lento, rasoterra, a incrociare: un gol indefinito.

Quindi è reale?
Ci piacerebbe ma no: Mikey Moore non è reale, come non sono reali i personaggi secondari di Harry Potter.

UN MOMENTO DI MEDITAZIONE PER IL GOL DI ELDOR SHOMURODOV

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Da ieri circolano meme sul fatto che appena prima di essere venduto Shomurodov diventerebbe Ronaldo il Fenomeno. Questo perché nelle ultime due partite ha fornito un assist e segnato questo gol stranamente fenomenale. Fenomenale nella sua stortezza. Il controllo di testa è eccezionale e ci fa pensare che forse in uno sport in cui la palla si può controllare solo con la testa e non con i piedi Eldor Shomurodov primeggerebbe. Dopodiché quando arriva davanti al portiere l'uzbeko va in arresto 404, sembra provare un tocco di suola verso il portiere, bo. Per sua fortuna arriva un difensore dell'Eintracht Francoforte e allora lui ha il riflesso - mezzo geniale - di toccare appena la palla col piatto, sorprendendo tutti. Mi sembra una bella lezione su qualcosa, pensateci. Ranieri comunque ha detto che Shomurodov resta alla Roma perché sennò non saprebbe con chi arrabbiarsi in allenamento.

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Possiamo dirlo: è stato uno dei peggiori giovedì di sempre, un giovedì che sinistramente è sembrato un venerdì quando tutto è compiuto e non resta che berci sopra. Colpa del nuovo formato? Certo, ma noi vi avevamo avvertito: l’idea che il progresso sia sempre positivo è tipica del capitalismo che vuole darsi un tono. Fatta questa inutile sfuriata anticapitalista, beccatevi la rubrica.

- L’EUROPA LEAGUE MA TI SEI SCORDATO CHE SEI IL PORTIERE

- L’EUROPA LEAGUE MA PIÙ SIMILE ALLA CONFERENCE LEAGUE

dzeko

- L’EUROPA LEAGUE, PROPRIO ESATTAMENTE L’EUROPA LEAGUE, MA COSÌ A LUNGO CHE ABBIAMO DOVUTO ACCELERARE X3 PER FARCELA STARE TUTTA

x3


さようなら.

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