Dzeko vs Ibrahimovic
Ibrahimovic e Dzeko stanno avendo delle stagioni realizzative straordinarie. O meglio, Dzeko sta avendo una stagione realizzativa straordinaria: 29 gol in tutte le competizioni in 37 presenze complessive (considerando Roma e Bosnia): già il triplo di quelli dello scorso anno. Per Ibrahimovic i 23 gol in 40 presenze sono normale amministrazione, o peggio un bottino mezzo deludente per uno abituato a segnare più di 30 reti praticamente ogni stagione.
Entrambi hanno preso l’Europa League come il loro personale parco giochi. Troppo forti per i contesti in cui si trovano, si muovono tra le difese come uomini adulti che si mettono a giocare troppo seriamente fra bambini. Ibrahimovic ha segnato in Europa League 1 gol ogni 90 minuti; Dzeko addirittura 2 ogni 90 minuti. Regolatevi.
Essendo entrambi centravanti incredibilmente alti e incredibilmente tecnici, spesso vengono associati. O meglio: Dzeko viene associato a Ibrahimovic, che è il vero archetipo di questo tipo di centravanti (ed entrambi vengono associati a van Basten, con un grado di pigrizia ancora superiore), mentre a nessuno sano di mente verrebbe di associare Ibrahimovic a Dzeko. E così, anche ieri sera, in occasione del suo primo gol, Caressa ha definito il movimento di Dzeko “alla Ibrahimovic”; mentre dall’altra parte nessuno ha avuto il coraggio di definire il pigro gol di Ibrahimovic “alla Dzeko”.
Ho messo in classifica i 3 gol di ieri di Dzeko mettendoli su una “Scala Ibrahimovic”; poi ho preso i 3 gol di ieri di Ibrahimovic mettendoli su una “Scala Dzeko”. Tutto chiaro? Cominciamo!
Gol di Dzeko che somigliano di più a gol di Ibrahimovic
III gol - 6.3 Ibra index.
Nel gol meno bello dei tre di ieri la cosa più Ibra è forse la sponda verso Nainggolan. Il saltello che deve fare per dare la giusta forza all’apertura di piatto, che gli dà la forma di un pipistrello gigante, è un uso dell’elasticità molto Ibra. Il resto - il movimento in area che non è manco un vero movimento ma solo una camminata di inerzia, il controllo e il tiro a incrociare - è fatto con così poca forza che non somiglia manco a un Ibra di 12 anni.
II gol - 7.0 Ibra index
Sul lancio di Juan Jesus Dzeko prende posizione bene e toglie l’appoggio al centrale, che manca l’intervento. Questo dominio fisico sul diretto marcatore è molto Ibrahimovic. Con la palla che rimbalza docile vicina al proprio piede forte, Dzeko avrebbe l’occasione di fare la cosa più Ibrahimovic della sua vita: tirare una bomba di collo pieno che mandi in fiamme la rete. Ma siccome è Dzeko, e ha paura che un suo tiro di collo spedisca la palla vicina alla cintura d’orione (là dove riposa ancora il suo rigore calciato alla Dacia Arena), preferisce usare il più codardo piatto.
Il tiro di Dzeko è salomonico: si è preoccupato solo di prendere la porta, con la parte in cui la superficie del piede è più ampia, tirando con una forza media e un’angolatura media. Ha fatto il suo, stava poi al portiere provare a salvare con un miracolo quel tiro borghese. Il fatto che la palla entri lancia un messaggio chiaro: strafare non serve a niente, uno sforzo minimo basta a far felice la gente. Segnare con un tiro su 3, cercare angoli minimi e furbi, non mettere forze spropositate quando non serve, non attaccare ogni cross come se vada della vita o della morte: prima o poi la palla ti cadrà addosso. L’importante è evitare figuracce, fare il proprio, rimettere i portieri alle proprie responsabilità.
I gol - 8.5 Ibra index
In questo gol Dzeko fa due finte, ricoordinando i suoi 80 chili e 193 cm per due volte, prendendo in controtempo prima il difensore e poi il portiere. È un gol estremamente Ibra non solo per la surreale capacità di controllo di un corpo così grande, ma anche per il gusto elusivo di far crollare gli avversari su sé stessi. Una cosa che Ibra aveva elevato fino a una forma di perversione.
III gol - Dzeko index 1.0.
Il movimento di Ibra su questo calcio di rigore è pura convinzione. Ibra sa che la riflessione è nemica dei calci di rigore e tira più forte che può nell’angolo basso a incrociare. Ibra non ha pensato neanche un secondo alla possibilità che i rigori si possano sbagliare. Ok, ora guardate questo rigore di Dzeko. Tra i due rigori passa tutta la differenza tra gli eroi di Sofocle, che corrono verso il proprio destino senza il minimo tentennamento, e quelli di Euripide, anime in pena divorate dal dubbio.
I gol - Dzeko index 6.5
Al contrario, Ibra calcia questa punizione come se non avesse idea di cosa farne. Non tira forte, non la alza per superare la barriera, non cerca il palo del portiere: è un aborto su tutti i fronti. Eppure la palla incrocia un numero di deviazioni sufficienti per mandarla in porta. La punizione segue uno dei principi del credo di Dzeko 2016-17: inutile dare il 100% se poi la realtà è determinate da infinite variabili fuori dal controllo umano.
II gol - Dzeko index 9.0
Un concetto che ci porta dritti al secondo gol, quello in cui Ibra esegue una delle signature move di Dzeko: il movimento a nascondersi dietro al corpo dei difensori. Non tagliare con ferocia sul primo palo, non imporre il proprio fisico in un movimento sul secondo palo, rimanere fermi immobili in un punto imprecisato dell’area. Come sul bordo del fiume, aspettare che il cadavere passi sotto forma di pallone da spingere in porta. Asseconda il flusso del cosmo e ritornerai in armonia con lui anche nelle giornate più cupe.
Gol o non gol?
Benvenuti nella nuova rubrica che ha come scopo profondo indagare la realtà immanente del gol e del non gol, ovvero scoprire se un pallone è entrato in rete oppure no. Cominciamo!
Borussia Monchengladbach-Fiorentina.
Il Borussia Monchengladbach orchestra un triangolo nella zona centrale del campo, tagliando fuori la pressione del povero Badelj. Il vantaggio guadagnato costringe Sanchez ad uscire dalla sua posizione creando un corridoio perfettamente preso da Dahoud servendo l’esterno che crossa di prima per l’accorrente Herrmann che però, ostacolato, calcia così male da chiudere un triangolo con chi l’aveva servito.
Esito: Non gol
Athletic Bilbao-APOEL Nicosia.
Disimpegno errato di Yambere che serve Muniain che può attaccare centralmente e servire un facile assist ad Aduriz che di piatto sinistro trova l’angolino basso e batte il portiere dell’APOEL.
Esito: Gol
Cross teso dalla sinistra, Klaassen con un bel movimento in taglio anticipa il marcatore con l’esterno destro ed indirizza la sfera verso la porta difesa da Malarz, che blocca in tuffo.
Esito: Da queste immagini il pallone non sembra completamente entrato, però poi guardate questa foto che fa venire molti dubbi:
Quindi purtroppo, così come la UEFA, neanche noi siamo in grado di dimostrare scientificamente se si tratta di gol oppure di non gol. La prospettiva è un’invenzione del diavolo.
Ci dispiace molto, questa rubrica finisce qui.
Cose che somigliano al calcio di punizione di Bernardeschi
- Un lancio del frisbee con la tecnica in back a rilascio alto.
- L’onda gravitazionale di un pendolo.
- Gli anelli di saturno e il loro suono.
Tre azioni di Florentin Pogba che hanno fatto vergognare Paul Pogba
Paul Pogba, il calciatore più pagato al mondo, ha altri due fratelli che giocano a calcio tra i professionisti. Ma il gap tecnico rendeva molto complicato che si incontrassero su un campo. Per questo ieri c’è stato tanto clamore attorno all’incrocio tra Paul Pogba e Florentin Pogba in Manchester UTD - Saint Etienne. A vederli ad Old Trafford c’era la mamma vestita con una maglietta perfettamente imparziale.
Ma, nonostante le foto di rito insieme a fine partita, portare il tuo amico sfigato dai tuoi amici fichi non è mai un gesto senza conseguenze. Ecco i tre momenti in cui Florentin Pogba ieri ha messo in imbarazzo il fratello di successo.
Il momento in cui ha mandato lungo Ibrahimovic
Umiliare Ibrahimovic può dare soddisfazione sul momento ma alla lunga non può mai essere una buona mossa. Figuriamoci quando sai che tuo fratello è nel mezzo di una faida con Ibra per il titolo di monarca assoluto dello United.
Il momento in cui se la sentiva calda
L’unica cosa che si richiede implicitamente a un fratello sfigato è la discrezione. Fare meno rumore possibile, e invece qui fa un vero casino salendo sulla fascia sinistra e provando a metterla sotto l’incrocio dei pali per mettersi in mostra.
Il momento in cui si è fatto male
Quando Florentin si fa male, a un quarto d’ora dalla fine, Paul ha provato a fare il vago. È rimasto lontano, facendo finta che la cosa non fosse mai successa. Poi niente, il fratello è lì che si fa allungare i muscoli da Rashford, e deve per forza avvicinarsi. Non sappiamo con esattezza cosa si sono detti, ma possiamo immaginare una cosa del genere: «Te l’avevo detto di rimanere a casa, te l’avevo detto che il calcio non era cosa per te». Nell’inquadratura dopo vediamo persino la madre toccarsi la fronte imbarazzata, con una forte voglia di scomparire.
Un dato interessante
Zlatan Ibrahimovic ha segnato, da solo, in carriera, 17 gol al Saint Etienne. Un dato assolutamente mostruoso. Il fatto è che Ibra odia Saint-Etienne per tutta una serie di ragioni:
- perché è la città del design
- perché è gemellata con Des Moines, la città che Zlatan odia di più al mondo dopo Saint-Etienne.
- perché la squadra ha lanciato Platini, che Zlatan giudica semplicemente troppo poco virile per essere considerato un campione.
- perché è la città del ciclismo e - non ci dovrebbe neanche essere bisogno di specificare - Zlatan odia il ciclismo.
- perché Zlatan odia Paul Baysse davvero tanto. E anche se Paul Baysse non gioca più al Saint-Etienne il suo ricordo è insostenibile e Zlatan vede fuoco ogni volta che vede la maglia verde del Saint-Etienne.
Possibilità di passaggio del turno dopo l’andata dei sedicesimi
Alla fine, dai, seguiamo il calcio anche per farci i soldi con le scommesse. Per questo abbiamo deciso di venirvi incontro e dopo complicati calcoli statistici vi diamo le percentuali di passaggio del turno e su cosa scommettere in particolare di quelle partite su cui magari non ti vai veramente ad informare che è difficile anche trovare i gol su YouTube.
AZ 2% - Lione 98% (risultato andata 1 a 4)
È possibile, molto difficile badate bene, ma possibile, che qualche magnate cinese decida – perché magari si è trovato bene a Lione o per particolari motivi di business – di comprarsi in blocco tutta la rosa del Lione tra oggi e il ritorno della sfida di Europa League. Ecco a questo episodio sono legate tutte le speranze dell’AZ di passare il turno dopo la sconfitta in casa per 4 gol ad 1, e soprattutto la netta sensazione di superiorità dei francesi, in netta ripresa.
Cosa giocarvi: il turn over del Lione.
Cosa non giocarvi: AZ che passa il turno.
Anderlecht 70% – Zenit 30% (risultato andata 2 a 0)
Grazie alla doppietta di Acheampong, molto bello il secondo gol, ma soprattutto grazie alle amnesie difensive di Ivanovic appena arrivato dal Chelsea per iniziare il declino della carriera, l’Anderlecht si è costruito un solido vantaggio casalingo. 2 a 0 contro una squadra sulla carta superiore e la possibilità – segnando un gol – di poter perdere con tre gol di scarto. Sembra tutto apparecchiato per il passaggio del turno, ma siete mai andati a San Pietroburgo il 23 Febbraio?
Cosa giocarvi: vittoria Zenit.
Cosa non giocarvi: Acheampong marcatore.
Astra Giurgiu 40%– Genk 60% (risultato andata 2 a 2)
L’Astra Giurgiu, che ha recentemente perso il suo miglior attaccante Alibec e che è solo 7° nel campionato rumeno, non dovrebbe avere molte possibilità di ottenere una vittoria in casa del Genk, ovvero quello che gli serve per passare il turno a meno che non pensiate al 3 a 3 come una possibilità. Però, e questo aumenta di almeno il 15% le sue possibilità di passaggio del turno, quanto ti fomenta il fatto di aver raggiunto il pareggio all’ultimo minuto utile grazie al gol di testa del tuo centrocampista giapponese Takayuki Seto?
Cosa giocarvi: niente dai.
Cosa non giocarvi: una percentuale di share dignitosa.
Una bella foto di Takayuki che ride.
FK Rostov 99% – Sparta Praga 1% (risultato andata 4 a 0)
La sfida tra squadra hipster moderna contro squadra hipster nostalgica va nettamente ad appannaggio, come ovvio, di quella moderna. Una partita a senso unico come rispecchiano i 24 tiri a 4 a favore del Rostov. I russi, che sono una squadra molto interessante, si assicurano il passaggio del turno grazie alle reti dei suoi migliori giocatori, tra cui Azmoun, il Messi Iraniano. Ho lasciato un 1% di possibilità perché, non lo so, come la vedete voi la situazione in Russia?
Cosa giocarvi: un gemellaggio malvagio tra i tifosi delle due squadre
Cosa non giocarvi: La presenza di Konaté, che si è fatto buttare fuori dopo mezz’ora.
Krasnodar 45% – Fenerbache 55% (risultato andata 1 a 0)
Se il campionato russo è fermo, le squadre russe continuano a muoversi. Lo ha fatto bene il Krasnodar che ha dimostrato di potersela giocare con una squadra individualmente molto più forte. Nel fortino di casa, stadio nuovo che si ispira al colosseo, i russi guadagnano il minimo vantaggio grazie al gol di testa di Claesson e una partita molto ordinata con i turchi che non hanno mai tirato nello specchio della porta. Non mi stupirei se tenessero lo stesso atteggiamento anche ad Istanbul, dove però non è facile uscirne vivi. Detto questo il Fenerbache è davvero superiore e dovrebbe poterlo dimostrare al ritorno.
Cosa giocarvi: Van Persie che la timbra
Cosa non giocarvi: over 2.5
Motivi per sperare nel passaggio del Krasnodar: organizzare subito una trasferta per andare a menare quello del video.
Olympiakos 50% - Osmanlispor 50%
Sembrava impossibile trovare motivi di interesse in questo doppio confronto, ma poi – giusto un paio d’ore fa – una nave militare turca ha sparato in acque greche. E allora dopo uno scialbo 0 a 0 con l’Osmanlispor che pure con l’uomo in più non aveva nessuna intenzione di scoprirsi e prendere gol da Oscar Cardozo, il ritorno acquisisce tutto un altro sapore, con i due rispettivi stati pronti a supportare le squadre per usare una vittoria come propaganda. Da questo punto di vista, se la trasformiamo in una sfida tra Tsipras e Erdogan, la vedo molto dura per l’Olympiacos. Che però conserva il fattore casa ed un vantaggio tecnico. Quindi direi 50% e 50%.
Cosa giocarsi: Erdogan che tramite facetime dichiara che l’Osmanlispor è la squadra di tutti i turchi
Cosa non giocarsi: Tsipras che dice che Erdogan ha proprio rotto il cazzo.