Il rendimento di Pietro Iemmello nello scorso mese ha coinciso con il periodo in cui il Catanzaro ha raggiunto la salvezza virtuale e si è affermato definitivamente come seria candidata per i playoff. I giallorossi hanno vissuto un momento difficile tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno, culminato in una brutta sconfitta per 0-3 in casa della Feralpisalò. Poi, però, a febbraio è arrivata la svolta.
Il Catanzaro stava affrontando l’Ascoli e aveva chiuso il primo tempo sotto per 1-2. Il capitano era partito dalla panchina a causa di un acciacco ed è entrato ad inizio secondo tempo. Nei minuti finali della gara i giallorossi hanno finalmente pareggiato e Iemmello ha completato la rimonta con il gol del 3-2. In totale, per lui, a febbraio sono arrivate cinque reti in cinque partite: una in casa dello Spezia, quella già citata con l’Ascoli, una doppietta contro il Cittadella e infine un gol al Bari.
La prima rete segnata al Cittadella è una gemma meritevole di menzione, eletta come gol più bello della ventiseiesima giornata. Come suo solito, il numero nove giallorosso si era sfilato per prendere palla fuori dall’area, aveva saltato secco l’avversario che gli si faceva incontro con una sterzata e poi, col sinistro, il piede debole, aveva indirizzato la palla sotto la traversa sul secondo palo con una conclusione a giro.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Lega B (@legab)
Le reti, però, sono solo una piccola parte del gioco di Iemmello, regista avanzato e rifinitore della squadra di Vivarini. La punta del Catanzaro è un attaccante di manovra, e non è un caso che sia esploso ormai quasi dieci anni fa nel Foggia di De Zerbi. Iemmello si abbassa fino a centrocampo per aiutare i compagni in palleggio e ordinare gli attacchi della squadra. Dopodiché, partendo da dietro, riesce più facilmente a sorprendere le difese.
Quando Iemmello è tornato a Catanzaro, la sua carriera stava attraversando un momento di stallo. Nel 2021/22 era finito fuori rosa nel Frosinone e, per sua bocca, aveva quasi pensato al ritiro dopo una serie di stagioni deludenti: nel 2020/21 non era riuscito ad ambientarsi in Spagna, al Las Palmas, dove aveva deciso di trasferirsi dopo le retrocessioni con Perugia e Foggia, i cui tifosi lo ritenevano direttamente responsabile degli insuccessi delle loro squadre.
Catanzaro, però, per lui che è nato e cresciuto nella frazione marittima della città, è casa. Aver ritrovato un ambiente familiare lo ha aiutato a risalire la china e a trascinare i giallorossi in Serie B a diciassette anni di distanza dall’ultima volta, quando il centravanti delle aquile era Re Giorgio Corona, di cui Iemmello conserva il poster in camera.
Con radici del genere, è facile intuire quanto il numero nove sia anche il leader emotivo della squadra e di tutto l’ambiente. Prima di entrare nelle giovanili della Fiorentina a quattordici anni, Iemmello ha frequentato il Ceravolo sugli spalti: come piace dire ai tifosi del Catanzaro, l’arma in più dei giallorossi è avere un ultras in campo.