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Istanbul 2005-2015
25 mag 2015
Dieci anni dopo, cinque milanisti si ritrovano per rivivere il loro più grande trauma calcistico.
(articolo)
24 min
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Per un milanista la parola “Istanbul” non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Quando se ne fa riferimento, basta un lieve cenno del capo per capirsi. È una singola parola che riassume un concetto più grande: la più grande delusione sportiva della nostra vita. Non si può battere una cosa del genere: non esiste perdere una finale di Champions League quando sei sopra 3-0 all’intervallo e domini 114 minuti su 120 di partita. Ci sono tanti modi di perdere una finale, ma vi sfido a trovarne uno altrettanto doloroso nella sua prolungata crudeltà. E non è nemmeno il dolore di quel momento a rimanerti impresso: è il dolore del ricordo di quel momento. Di dove eri e cosa facevi. Di tutte le volte che ripensi a cosa sarebbe dovuto essere, e invece no.

Come molti altri milanisti, per dieci anni ho volontariamente scelto di non vedere neanche un fotogramma di quella partita. Né delle giocate migliori, né di quelle peggiori. Ho evitato l’assist del 3-0 di Kakà quanto Dudek che balla sulla linea. Ho tentato di accantonare, esorcizzare e dimenticare il più grande trauma della mia adolescenza. Eppure in qualche modo dovevo trovare il modo di scendere a compromessi con questa parte del mio milanismo. Dovevo sapere come era andata per davvero, ora che di anni ne ho 25 e non più 15.

È per questo che a settembre, quando ho chiesto a cinque compagni milanisti—Daniele Mazzanti, Francesco Casati, Luca Scremin, Paride Clarari e Rick Fois—di scrivere le “Cronache del Diavolo” (nelle quali commentiamo le partite del Milan in una chat su Facebook per poi pubblicare tutto sul mio blog), nella mia testa avevo già deciso che questa prima stagione si sarebbe dovuta concludere tornando a Istanbul per il decennale di quella finale. Lo abbiamo fatto una settimana fa, trovandoci a Milano per quella che potremmo definire una seduta di milanismo collettivo. Purtroppo Paride e Rick non sono potuti venire, ma ad accompagnarci, come Guest Star, abbiamo avuto il co-fondatore de l’Ultimo Uomo, Tim Small.

Perché se anche niente potrà mai cancellare quella partita, possiamo comunque cercare di espiarne il ricordo, come abbiamo cercato di fare qui.

CENA

Tim Small (@yestimsmall)

Per me è importante fare un round di presentazione, così che chi legge può capire chi eravamo al tempo di quella partita. Cioè, voi quanti anni? Dove eravate? E quanto eravate invasati di Milan ai tempi? Io ne avevo 23, ed ero molto più milanista che adesso.

Daniele Mazzanti (@Dan_Maze)

Fino a quel giorno avevo passato un’adolescenza fantastica: poi ho visto quella partita in piazza Duomo. Avevo 18 anni: mai più ho commesso—e commetterò in futuro—un errore del genere. Ero di fianco a sconosciuti che ignoravano anche le più elementari basi di scaramanzia applicata al pallone. Sono tornato a casa verso le 5 di notte: mi sono fermato su una panchina in Parco Sempione a riflettere sulla vita. In realtà ero in catalessi. Vuoto totale. Il giorno dopo picchiai un mio amico che si presentò a scuola con la maglia del Liverpool.

Luca Scremin (@skyliuker)

Io avevo 12 anni. Anche io il giorno dopo avevo scuola, ovviamente, quindi mi rigiravo nel letto terrorizzato al pensiero del culo che mi avrebbero fatto i miei compagni non milanisti. Mai fatto così fatica a dormire in vita mia. Mi ricordo che persino la prof. di religione, interista, mi prese in giro per tutta la durata della sua lezione, passata a raccontare la goduria della partita per come l'aveva seguita lei. Una tortura. Con Istanbul ero arrivato all’apice del mio milanismo, infatti l’anno dopo ho avuto un crollo: per tutto l'anno successivo ho guardato molte meno partite e in generale provavo una sorta di repulsione davanti al calcio. Temo fosse una specie di meccanismo di autoconservazione subconscio, per risparmiare ulteriori sofferenze.

Francesco Casati (@FranklinCasati)

I tifosi da bar della mia zona mi hanno sempre considerato “quello che segue il basket americano”. Quando li incrociavo allo stadio, mi chiedevano: «Che ci fai qui?». Assist perfetto per rispondere: «Vendo i Borghetti!». Ero pazzo di questo Milan e averlo vissuto a 21 anni è stata una benedizione: mi sentivo come un ragazzo innamorato della ragazza giusta, la più bella, quella con la testa sulle spalle. Ho visto la finale a casa con la mia famiglia, soliti posti sul divano e tutta la scaramanzia del caso. Dopo la batosta, il mio migliore amico e testimone di nozze mi ha portato a una festa hip hop al Forlanini, ricordo di aver parlato di calcio con uno che tifava il Toro. Della finale non fregava niente a nessuno, un sollievo enorme. Dal giorno successivo la mia voglia di Milan è aumentata, tanto che l’anno dopo mi sono abbonato, al secondo arancio, a due settori dalla curva, da solo. Sono andato a vedere Milan-Sampdoria—unico pareggio della stagione in 18 vittorie—con le stampelle. Ma anche adesso in realtà mi sento milanista, nonostante Galliani.

Dario Vismara (@Canigggia)

Io ne avevo 15. Ricordo che eravamo in troppi a vedere la finale. Forse una decina, in cantina a casa mia—lo stesso luogo dove avevo visto la finale di Manchester, ma allora ero da solo. Nel 2005 ero con amici, pochi dei quali interessati al calcio—anzi, all’intervallo sono scattati in piedi come a dire «vabbè tanto è finita» e si sono messi a giocare a Magic: The Gathering. Dopo i rigori ero appoggiato sulla spalla di un ragazzo juventino, appassionato di calcio quanto me, che capiva il mio dolore perché ci era passato due anni prima. Ovviamente piangevo. Lui deve avermi detto una cosa tipo «non ti preoccupare». Ora non siamo più amici—anzi, due anni dopo, insieme ad altri, mi ha tirato delle uova sulla casa. Diceva che ero comunista, mentre lui andava orgoglioso di essere fascista. Da allora non ci siamo più parlati.

Tim

Mio padre tifa Milan a livelli che fa passare la voglia di vedere la partita con lui. I giocatori del Milan non fanno mai fallo, ma proprio mai, neanche fallo laterale. E io ho visto Istanbul con lui. Immaginatevi che problemi psicologici. A proposito di problemi psicologici: tutti pronti per rivivere le due ore peggiori della nostra vita sportiva?

PRIMO TEMPO

Daniele

Io non ce la faccio. Ne siamo veramente sicuri?

Dario

Sì.

Tim

Dobbiamo. Prima però andiamo a fumare.

[fumano e poi rientrano mentre le squadre entrano in campo]

Tim

Guarda, c’è Seedorf col capello corto. Non rasato. Capello corto Seedorf. Il miglior Seedorf. E Cafu con la cicca in bocca!

Daniele

Fa già malissimo.

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Tim

Chi è il meno forte di questi?

Dario

Che domanda. Credo... Gattuso?

Daniele

Gattuso in quegli anni era assolutamente al top del suo ruolo.

Luca

In quel momento della sua carriera, io dico Jaap Stam.

Francesco

Concordo, perché era più forte da terzino che da centrale, e mai avrei diviso la coppia Nesta-Maldini. Stam al Milan ha spesso fatto male in mezzo, perdeva le marcature e le distanze non erano ottimali. Infatti poi il gol di Gerrard lo ha sulla coscienza. Però come terzino l'anno successivo ha giocato una stagione pazzesca.

Tim

Sì però, renditi conto che ti stai lamentando di Stam. Noi abbiamo perso due volte col Sassuolo quest’anno, io sto così male a guardare il Milan che sono 6 mesi che sto cercando di cambiare squadra, e tu ti stai lamentando che Jaap Stam, da centrale, non rendeva come da terzino. Comunque io dico Crespo.

Daniele

Anche io, perché in quel momento potevi trovare di meglio di Crespo in quel ruolo.

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Tim

Ma chi cazzo è Finnan? Finnan ha vinto la Champions. Finnan.

Dario

Ma poi Djimi Traoré a sinistra... Ma con che squadra abbiamo perso?

Luca

Pensa te che a Liverpool ci sarà gente che conosce questa squadra a memoria. Con sta gente qua.

Tim

[sconsolato] Milan Baros.

Daniele

L’attaccante col cinque. Neanche romantico da avere il due, tipo Mimmo Kallon o un Gaizka Toquero.

Tim

Guarda Paolo con la fascia da capitano. Ora pensa a Mexès con quella stessa fascia al braccio.

Daniele

Peggio Mexès o Muntari?

Tim

Io dico peggio Mexès. Muntari almeno è simpatico.

Dario

[lungo sospiro] Ragazzi, questa è la parte facile. Il primo tempo è comodo, e noi stiamo già così. Primo minuto, Kaká punta Traoré, che lo deve stendere perché è già in crisi.

Tim

Subito! Non me lo ricordavo neanche che avevamo segnato dopo 48 secondi.

Daniele

Troppo presto. Ma quanto è presto? Io pensavo fosse il terzo minuto. Ma poi guarda come erano messi male loro, che posizionamento orrendo. Tutti in blocco basso con Maldini che entra e colpisce da solo.

Luca

Paolo Maldini è il mio giocatore preferito di tutti i tempi. Immaginatemi che vedo questo gol al massimo del mio invasamento calcistico. Prima di venire a questa serata mi sono guardato 20 video diversi di questo gol.

Dario

La prima cosa che ho pensato dopo aver esultato lì è stata «Pallone d’Oro». Subito.

Luca

Probabilmente lo ha pensato anche lui.

Tim

Stai dicendo che il fallo di Gattuso è costato un Pallone d’Oro a Maldini.

Dario

Beh dai, non iniziamo già così al secondo minuto altrimenti non ne usciamo vivi.

Daniele

Gattuso dice di aver pensato di smettere dopo questa partita. Voi ci credete?

Luca

Una delle poche cose interessanti scritte da Pirlo nella sua autobiografia è il fatto che loro, tuttora, non riescono a spiegarsi quella partita. E che non ne hanno più parlato dopo. L’hanno rimossa collettivamente tutti quanti. Per loro non è mai esistita.

Dario

C’è da dire una cosa: dal punto di vista del karma, noi avevamo avuto parecchia fortuna nella doppia sfida di semifinale con il PSV Eindhoven. Lì non meritavamo di passare, né all’andata né al ritorno.

Tim

Sì siamo arrivati a questa finale in modo veramente strano. Quella semifinale, il doppio derby con i petardi a Dida, i gol di Crespo con lo United… Mi ricordo che, dopo quella doppia sfida, a Ferguson chiesero chi fosse il giocatore più forte del Milan: lui senza pensarci disse «Cafu». Subito. E lì io ho detto: «Bravo Alex, tu sì che ne sai di calcio». Io penso di non aver mai insultato Marcos in tutta la mia vita. Per me è la personificazione della pace nel mondo.

Daniele

Ed era così anche nella vita reale: io scendevo di casa, andavo a giocare in Pinerolo a calcetto e lui girava in bicicletta che sorrideva a tutti, con la cicca come in campo.

Tim

A me faceva impazzire quando gli facevano le entratacce e lui si alzava, serafico, tirandosi su i calzettoni sorridendo al mondo. Quando mai tornerà uno così?

Daniele

Secondo voi non c’è una sorta di ingiustizia cosmica nel perdere una Champions League quando hai come terzini Maldini e Cafu e vincerne una con Jankulovski e Oddo?

Francesco

Io sono per chiamare la UEFA e chiedere di fare a cambio tra questa Champions e quella del 2007.

[Sì generale ed entusiastico di tutti i presenti]

Daniele

Dico solo che con questa Champions, Maldini diventa Pallone d’Oro.

Dario

Però sono anche convinto che non avremmo mai avuto la Champions del 2007 senza questa sconfitta qui.

Tim

Se questa finale fosse stata una serie sulle 7 partite, noi ne avremmo vinte sei e forse ne avremmo pareggiata una: questa. Il fatto che uno possa decidere una coppa del genere ai rigori per me rimane una delle cose più brutte del calcio.

Luca

Il rigore in sé è un po’ filosoficamente ingiusto, cioè che per una cosa così si debba decidere il risultato di una competizione per la quale hai lavorato un’intera stagione… è ingiusto.

Tim

È che si può fare solo così, non c’è alternativa. Ma il pareggio fa schifo. Bisognerebbe andare avanti a oltranza fino a che uno non segna, come nel baseball. Ed è una figata.

Francesco

I quattro sfigati che sono rimasti fino al 18esimo inning se la godono come non mai.

Tim

Ma sì, poi arriva uno come Yasiel Puig che spara l’home run fuori dallo stadio dopo due ore che sei sul 0 a 0 da quattro ore, e tutti in piedi a gridare «SEEEEEE ANDIAMO A CASA!!! ERO ARRIVATO CHE C’ERA IL SOLE! HO FREDDO!». Vuoi mettere il godimento?

[11esimo minuto]

Daniele

Posso chiedervi una cosa? Come state voi fino ad adesso? Cioè, io non sono tranquillo. È come se fossi teso. Ovviamente non come quando la vedevo dal vivo, ma ho comunque la tensione della grande partita.

Dario

Credo che sia paura di quello che sta per succedere, come nei film horror. Però siamo messi bene in campo. Gli altri non riescono a fare niente.

Daniele

Abbiamo appena fatto due minuti di calcio pazzesco.

Tim

Questa comunque rimane una delle squadre più forti a non aver vinto la Champions.

Daniele

Secondo me è nettamente il Milan più forte dell’era ancelottiana. Dopo quello degli olandesi, il più forte della storia del Milan.

Tim

Io ora dirò una cosa impopolare: a me stava un po’ sul cazzo Kaká.

Dario

Ma no! Ma come!

Luca

Cioè a te è sempre stato sul cazzo? Quando hai visto la prima apparizione con l’Ancona non lo hai immediatamente amato?

Tim

Allora, quando è arrivato da semisconosciuto e ha iniziato a giocare dopo qualche mese, ha finito la stagione facendo delle cose scandalosamente belle, lo avrei voluto Pallone d’Oro a vita. Poi però ha iniziato a parlare, e io la sua narrativa del Figlio del Signore non la sopportavo. Berlusconi che lo presentava come il ragazzo ideale da far sposare alla propria figlia. Il papà Bosco. La tassa Digao. La fidanzata 16enne.

Daniele

Qui ti do ragione. Per me non c’è minimamente paragone tra Shevchenko e Kaká. Sheva era l’uomo bionico arrivato dall’Est per dominare il mondo. Uno che quando è stato scoperto a fumare, è stato rinchiuso dal colonnello Lobanovskyi in automobile fino a quando non avrebbe deciso di smettere. Un giocatore che è arrivato da noi da capocannoniere della Champions League, uno da tripletta al Camp Nou, però boh, c’era sempre quella diffidenza di fondo che si è dovuto conquistare poco a poco. E poi dall’altra parte del Naviglio c’era Ronaldo. Avere uno come Sheva per noi era tutto, per me 12enne ancora di più. Prendeva il pallone e puntava la porta cercando di spaccare tutto. Ha fatto degli anni irreali.

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Dario: Bisogna però sfatare un falso mito che mi portavo dietro da 10 anni: probabilmente era fuorigioco.

Dario

Mi ricordavo un primo tempo ancora più dominato. Cioè, forse avevo finito per idealizzarlo per via del 3-0. Pensavo che avessimo schiacciato il Liverpool senza mai fargli superare la metà campo tirando 70 volte in porta, ma in realtà hanno tenuto la palla di più loro. Ci sono spettacolari giocate individuali dei nostri che ovviamente non sono più abituato a vedere, e non abbiamo rischiato veramente nulla, ma non li abbiamo assediati.

Francesco

Era tipicamente ancelottiano: dopo il vantaggio, gestione della partita e dei ritmi sfruttando il blocco centrale Nesta-Maldini-Pirlo per poi lasciare metri di campo aperto a Kaká e Sheva, che diventavano imprendibili.

Daniele

Facciamo un attimo il punto su come siamo arrivati ad avere quella squadra? Dal 1999 al 2003 il Milan ha posto le basi per fare tre finali di Champions, una semifinale e un suicidio nei quarti nel giro di 5 anni. Come ci siamo riusciti? Con i soldi, che ovviamente ora non vengono dati, ma non con una “spesa da sceicchi” come può esser stata quella che pose le basi per il Milan degli olandesi. Cioè: Dida, un jolly; Cafu, una intuizione; Stam, usato sicuro; Nesta, crack economico altrui sfruttato alla grande; Maldini ce l’avevi già; Gattuso comprato quando aveva 21 anni; Pirlo, truffa all’Inter; Seedorf, regalo dell’Inter in cambio di Francesco Coco; Kaká preso da giovane; Crespo in prestito dal Chelsea; Sheva pagato tanto, ma quando ancora non era al top. Gli unici acquisti "folli" di quel periodo di valutazioni completamente senza senso furono Inzaghi e Rui Costa—e nessuno dei due era titolare a Istanbul, uno per infortunio e uno entrato dalla panchina. Sugli altri fu utilizzato un criterio di investimento (unito a fortuna, ovviamente) che poi è completamente mancato, soprattutto dal 2007 in poi. In realtà la "rovina" di Galliani fu il colpo Cafu: si convinse che i parametri zero datati potessero tutti giocare alla grandissima come il buon Marcos...

Luca

Ma pensa ai nomi che hai appena citato e al fatto che ora i nostri uomini-immagine sono De Sciglio ed El Shaarawy, che ok; ma poi ci sono Montolivo, Poli e Honda. Voglio dire, queste sono le nostre facce della squadra, i nostri uomini-franchigia.

Tim

E di quelli solo Honda è una persona vagamente famosa nel mondo. È l’unica stella di questa squadra. Montolivo che fa il duro, poi, non si può vedere. È probabilmente il calciatore meno duro d’Italia.

Daniele

Pensa te come siamo messi.

Francesco

Almeno l’anno scorso c’era Kaká, secondo questo ragionamento.

Tim

Aspetta: tu eri contento del ritorno di Kaká?

Francesco

Nì. Nel senso: piuttosto che il piattume, mi sarebbe andato bene anche lui, pur di poter riassaporare qualcosa di questa squadra che stiamo rivedendo ora.

Luca

Anche per me non aveva senso, però tirando le somme, quanti giocatori ci sono stati migliori di lui l’anno scorso?

Tim

Ma non aveva senso che tornasse. Ti rovina tutto quello che c’è stato prima. Anche se c’è da dire che non era tragico come il ritorno di Shevchenko.

Daniele

Ah, io lì sono al negazionismo. Per me non è mai successo. Il mio inconscio ha funzionato alla perfezione perché non ricordo nulla di quell’anno con il 76 sulle spalle. Mi tengo solo il giocatore bionico della mia adolescenza.

Dario

Prima del secondo gol, c’è un intervento molto al limite di Nesta, che in scivolata in area la prende di gomito. Poi sulla ripartenza Pirlo trova Kaká con la terza palla in verticale assolutamente senza senso e gli altri due davanti confezionano il secondo gol, ma è quell’asse Pirlo-to-Kaká a mandare in crisi tutto. Una delle combinazioni più immarcabili della storia del Milan.

Luca

Sono veramente un glitch nel sistema, come il tiro dal palleggio di Steph Curry. Nessuno può farlo continuativamente con quella qualità, e per la sola minaccia di poterlo fare sblocchi altre soluzioni. Quel Pirlo era un videogioco con i cheat inseriti, in pratica.

Dario

Kaká era quello che faceva fare il salto di qualità alla squadra, perché a Manchester due anni prima con Rui Costa non eravamo questi, ma quel 4-3-1-2 era costruito attorno a Pirlo. Aveva sette linee di passaggio in avanti a sua completa disposizione ogni volta che toccava il pallone: poteva allargare sulle due fasce, giocare corto sulle mezzali o lanciare lungo per le punte che allungavano in profondità. Soprattutto poi aveva quel passaggio killer in verticale con il quale rifornire Kaká, che era assolutamente immarcabile, mandava in crisi qualsiasi difesa.

Francesco

Una delle cose che mi piace di più di questo Milan è che aveva il coraggio di giocare con un trequartista e due punte. È stata forse l’ultima grande squadra europea a farlo perché era un gioco di letture, dovevi essere intelligente per giocare così. Poi tutti si sono adeguati al 4-3-3 o al 4-2-3-1, che poi è una evoluzione del 4-4-2, per avere il controllo del campo e soprattutto dell’ampiezza. Ma un trequartista unico come quel Kaká non si è più visto ad altissimo livello, forse solo Zidane prima di lui.

Tim

Allegri gioca col 4-3-1-2.

Francesco

Ma Vidal è lontanissimo dall’idea di trequartista di Kaká.

Luca

C’è anche da dire che questa squadra ha giocato insieme per anni, cosa che adesso con il turnover non riesci a fare.

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Pirlo alza la testa, Kaká si fa trovare alle spalle del centrocampo, si gira e scatena il panico.

Daniele

Comunque sono contento perché vederla in compagnia mi aiuta ad affrontare meglio questa cosa.

Dario

Sì, ma qui siamo alla parte facile.

Dario

No ma si era anche liberato così a metà campo? Ma questo gol NON ESISTE.

Daniele

[alzandosi] Andate tutti a cagare. MA CHE PALLA GLI HA DATO? Ma non ha il minimo senso.

Tim

E Crespo? Pallonetto morbido di esterno destro in corsa senza cambiare il passo?

Luca

E non guarda nemmeno la porta.

Francesco

Questa cosa è poesia.

[Breve momento di silenziosa estasi collettiva]

Tim

Prepariamoci, sta per arrivare l’inferno.

SECONDO TEMPO

Daniele

Ma li vedi che non gigioneggiavano? Non sono scesi in campo scarichi, sono lì con la testa. È una roba inspiegabile.

Daniele

Ecco questo non mi piaceva: quando Sheva si impuntava per tirare le punizioni anche nella squadra di Pirlo, Seedorf e volendo Stam di potenza. Perché o finivano sulla barriera, oppure una tega sotto la traversa. L’unica volta che gli è uscita pulita, questa, è stata disinnescata da quella persona orrenda di Dudek.

Dario

Subito dopo quella punizione siamo scalati a quattro a centrocampo, con Kaká ad allargarsi sulla sinistra, per la prima volta in tutta la partita. Non so quanto sia voluto—Ancelotti lo fa sempre con le sue squadre, il 4-4-2 sacchiano gli è rimasto dentro—però Pirlo è in mezzo con Seedorf, ma non essendo più vertice basso non scala in mezzo ai centrali e subito prendiamo il gol di Gerrard.

Francesco

Guarda però Stam come non marca nessuno, rimane lì in mezzo ed è più vicino a Maldini che a Gerrard. Poi si guarda in giro cercando qualcuno a cui dare la colpa come un Poli qualsiasi. Lì un centrale come Stam deve uscire e svettare.

Daniele

Subito dopo il gol ci siamo fatti prendere dalla frenesia e dal dire «ok, 3-1, adesso ne facciamo un altro e la richiudiamo subito». Solo che abbiamo avuto l’effetto opposto. Non abbiamo più pressato nessuno, siamo rimasti passivi senza palla.

Francesco

Qui abbiamo difeso malissimo un’altra volta, ma ci ha salvato il fuorigioco.

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Tutta colpa del guardalinee.

Daniele

Beh? Perché non ci ha dato punizione? Ha dato il vantaggio?

Francesco

Già, e da quella palla nasce il gol del 2-3.

Dario

No, davvero abbiamo preso gol su questa punizione non data? Non me lo ricordavo assolutamente. A rivederlo così fa malissimo.

Francesco

Questo è uno dei momenti in cui ti accorgi che il destino sta andando contro di te e ti gira tutto male. E poi, chi è quello che sta fermo e si sistema gli scarpini invece di difendere sul giro palla che libera Smicer al tiro?

Dario

È Kaká.

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Smicer chiama già la palla che lo porterà a segnare il 2-3, mentre Kaká è fermo e il resto della squadra bassissimo.

[Silenzio generale]

Daniele e Tim

[in contemporanea] Madonna santa.

Francesco

Questo è uno dei momenti in cui vorresti un timeout nel calcio. Perché non li hanno ancora inventati?

Dario

Mio zio sono 10 anni che sostiene che se Ancelotti avesse fatto un cambio in questo momento, un cambio qualsiasi per far perdere tempo, non avremmo subito subito il terzo gol. Praticamente doveva procurarsi un finto timeout. Non avremo mai la riprova, però ci può stare come idea.

[Silenzio]

Luca

Poi la partita si è trasformata in una tonnara, non ci sono stati più schemi e si è andati avanti solo di nervi.

Tim

Sono tipo 5 minuti che stiamo giocando a palle alte, perdendo palla, cosa che non abbiamo mai fatto in 7 anni di Ancelotti.

Daniele

Siamo scomparsi dal campo. Tutti gli stomaci dei nostri si sono chiusi.

Francesco

Anche Cafu non ride più.

Tim

Hanno rotto Cafu!

Luca

Quello è proprio il segnale definitivo che il clima è cambiato. E infatti poi arriva Gattuso con la genialata alla Mesbah.

Tim: Ma come fai a fare una cosa come quella di Gattuso? Ma non farlo. Non allargare la mano. Sei in area di rigore. Cosa lo fai a fare? Sul 3 a 2? Quanto l’ho odiato.

Francesco

Prima ancora del fallo, vedere Sandro Nesta che si fa tenere così basso da Milan Baros—unica occasione in una partita stradominata nello scontro diretto—è un altro segno del destino.

Daniele

Come fa Xabi Alonso ad arrivare primo su quel pallone? Se Dida riesce a respingere fuori la partita è finita, psicologicamente sbagliare il rigore del 3-3 li avrebbe ammazzati.

Dario

Anche lì è il destino che ti dice che sta palla deve entrare a ogni costo. Perché non ha un senso. C’è anche Nesta che si è già lanciato in una delle scivolate che lo hanno reso il miglior centrale italiano degli ultimi 20 anni. E quello la mette dentro anche di sinistro sotto la traversa.

Daniele

Io non pensavo che facesse ancora così male dopo 10 anni. E invece no. Io ora li odio di nuovo. Tutti quanti.

Tim

Pensa che prima di questa partita il Liverpool era la mia squadra inglese preferita. Cioè, mi stava sul cazzo il Manchester United, e poi "You’ll never walk alone", la mistica… Poi li ho odiati. Adesso però mi è passata, anche perché abbiamo avuto la redenzione di due anni dopo. Che poi se ci pensi è una cosa assurda, che le due squadre che probabilmente non erano nemmeno le più forti in assoluto, si sono incontrate due volte in finale in un triennio. E la seconda volta forse i più forti erano loro, anche se alla fine abbiamo vinto noi.

Daniele

Eravamo più vecchi, avevamo dei rimpiazzi peggiori tipo Jankulovski e Oddo, mentre loro avevano aggiunto Mascherano e Kuyt.

Luca

Però avevamo Kaká, anche se forse non è stato il miglior Kaká in assoluto in finale. In compenso aveva giocato delle partite irreali nei turni precedenti.

Daniele

Io però ero riuscito a fare un’opera di rimozione completa di questa partita negli ultimi 10 anni. Ora mi sta tornando su tutto.

Tim

Io non ce la faccio più. Non possiamo fermarci qui? Dobbiamo arrivare fino al Liverpool che alza la coppa, a Carletto con quella faccia distrutta che li guarda esultare, a Maldini che scuote la testa? Sul serio?

[Lunghi attimi di silenzio, Tim e Daniele vanno fuori a fumare]

Tim

[rientrando] Sì, ma basta, dai. Stiamo parlando con la TV di 10 anni fa. Stiamo fisicamente male. Daniele è pallido. La trascrizione di questa serata è tutta un ‘Che vita di merda’, ‘Non voglio più vivere’, cose così. Non dobbiamo farlo.

Daniele

Questo è uno dei modi più stronzi di passare un lunedì sera che io potessi mai immaginare. E sai che fino a che ero fuori a chiacchierare stavo bene? Mi è bastato rivedere un fotogramma per avere di nuovo le palpitazioni. Però entra lo Scorpione Bianco Tomasson. Quanto amore per quell’uomo.

Dario

Alla sua ultima partita al Milan tra l’altro, perché in estate viene ceduto allo Stoccarda per far spazio a Gilardino e Vieri. Ma quale milanista al mondo non ama Jon Dahl?

Tutti assieme: Nooooo!

Daniele

Questa non me la ricordavo. Mi è caduto un mito. Per me Tomasson non aveva mai sbagliato un gol in carriera. Non era nemmeno così difficile. Questa serata mi ha anche ucciso il ricordo di Jon Dahl. Odio tutti.

Dario

E Djimi Traoré, mannaggiallui, se lo era perso un’altra volta.

Daniele

Io da qua in poi ho vaghi ricordi di me stesso di 10 anni fa che già non guardava più la partita, perché sapeva già di averla persa. È stato solo un lungo prolungare l’agonia di noi che attacchiamo e non riusciamo a segnare.

Tim

Infatti. Skippiamo.

[La compagnia, data l’ora tarda e il dolore fisico che sta provando, decide di andare avanti veloce nei supplementari]

Luca

… tra l’altro, non volevo dirvelo, ma io sto passando la prima ora del mio compleanno a guardare questa cosa qua.

Tutti

Cazzo. Auguri Luca.

Dario

Adesso arriva la doppia parata più assurda della storia del calcio per farti odiare ancora di più questa serata. Eccola.

«That is beyond belief».

Tim

Pazzesco.

Daniele

Non ci credo. Non ci credo. Non ci credo. Va contro la fisica. Mangiato eh, perché se la prendeva sporca era gol. Lo sai anche tu Andriy. Però non ci credo comunque.

Dario

Non ci crede neanche Dudek, che non ha idea di come l’ha presa. Glielo si legge in faccia.

Francesco

Tra l’altro 4-3 al 120esimo minuto sarebbe stato il finale più bello di tutti.

RIGORI

Daniele

Arrivati a questo punto sapevamo tutti che sarebbe finita male. In primis lo sapevano i giocatori. Troppo lunga la rincorsa Sergio…

Dario

L’aneddoto su Serginho era che lui in Brasile si allenava mettendo delle pezze di tela attaccate alla traversa, in modo che cadessero in vari punti della porta. Quella più difficile la piazzava là, sotto la traversa alla destra del portiere. Stavolta non gli è riuscita.

Daniele

Bastardo.

Tim

C’era quasi arrivato.

Dario

Eh questo era il Dida che ancora parava i rigori.

Tim

Ora batte Pirlo. Certo che con la barba è 100 volte meglio.

Luca

Sì, non c’è paragone. Ma perché nessun altro ha poi imitato Dudek che balla come un coglione sulla linea di porta?

Dario

Certo, Dudek fa tre passi in avanti...

Daniele

Non potevamo vincerla. Ha tirato senza nemmeno pensare. Ed è una cosa che in carriera Pirlo non ha mai e poi mai fatto. Basta pensare al suo rigore l'anno dopo a Berlino.

[Tocca a Cissé]

Daniele

Sir Djibril Cissé.

Tim

Lui lo sbaglia vero? C’è una giustizia al mondo?

[Invece non sbaglia. E nemmeno Tomasson. Riise invece...]

Francesco

Che paratona.

Dario

Lo ha letto con sei mesi d’anticipo, però quel pallone era negli ultimi 30 centimetri di porta. Ci devi anche arrivare.

[Segna Kaká. Poi anche Smicer. Quindi...]

Daniele

Sheva ha sempre tirato i rigori in basso a destra guardando la porta. Sempre. Stavolta non c'era di testa e ha tirato un rigore stanco, loffio, centrale. Lo sapevano anche loro, non avremmo mai vinto.

Tim

Non c’erano più con la testa, con le palle.

Dario

Che fossimo emotivamente svuotati direi che si vedeva benissimo dalle loro facce. Il gol sbagliato da Sheva alla fine ci ha uccisi e ci ha fatto capire che c’era qualcosa di più grande contro di noi. Perché poi appena finisce la partita e scende un attimo l’adrenalina inizi a pensare. E a ripensare a cosa hai buttato via.

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Francesco

Basta. Mi sento male ancora.

Tim

Bene ragazzi. Grazie per la serata. È stata orrenda.

Luca

Dan è morto.

Daniele

Io non credo che dormirò stanotte. Non pensavo che potesse farmi così male di nuovo. Sto estremizzando eh, però le palpitazioni le ho avute.

Dario

Andava fatto, perché ora ne abbiamo esorcizzato il ricordo. Possiamo morire in pace senza avere il dubbio di come è andata veramente questa partita, perché adesso lo sappiamo.

Francesco

Però che bello rivederli giocare così.

Luca

A me il primo tempo ha gasato.

Tim

Anche a me. E mi manca Cafu.

Daniele

Io però li odio di nuovo tutti.

[Messaggio privato da Daniele alla chat delle CDD, 01.41 AM]

Sto fissando il soffitto interrogandomi sul perché della vita. E sul perché l'abbiamo fatto.

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