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Lo sapevate che Kaviedes farà un incontro di boxe?
15 ott 2024
15 ott 2024
Con lui si batterà l'ex centrocampista ecuadoriano Armando Paredes.
(articolo)
5 min
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IMAGO / Oliver Hardt
(copertina) IMAGO / Oliver Hardt
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Ivan Kaviedes lo ricordiamo in modo un po’ astratto, come uno delle migliaia di attaccanti sudamericani chiamati flaco, alto, magro e supertecnico. E lo ricordiamo come se avesse lasciato un segno più grosso di quello che in realtà ha fatto in Serie A, dove ha giocato appena 14 partite nei primi mesi del 1999. Con un nome da eroe omerico (e origini, in effetti, greche e italiane), giocava con un orecchino d’oro e i capelli sugli occhi, calzettoni bassi perché non aveva i polpacci e il numero 33 sulle spalle, con il soprannome “NINE” (diminuitivo di "bambino") scritto sopra. Kaviedes provava solo giocate difficili, rovesciate, pallonetti, cose del genere, si capiva che era un coatto, che il ruolo di semplice calciatore gli stava stretto, che era pieno di vita, troppa vita, come tutti i sudamericani.

Sono passati 25 anni e la notizia è che oggi sta per combattere nel suo primo incontro di boxe. Contro un suo ex compagno del Barcelona de Guayaquil, un altro bel coatto, Armando Paredes. L’incontro è organizzato da uno YouTuber ecuadoriano, Kike Jav, e si dovrebbe tenere il prossimo 30 novembre allo stadio Coliseo General Rumiñahui di Quito. Se passate da quelle parti…

I ganci di Kaviedes non sembrano granché, anche se in passato hanno già fatto una vittima (vedi più avanti).

Arrivato a gennaio 1999 nel Perugia di Gaucci dopo una stagione da 43 gol in Ecuador, ha segnato tre gol nelle sue prime cinque presenze. Di cui uno con la Sampdoria, con la neve a bordo campo, calciando al volo da trenta metri una palla che un difensore gli aveva calciato addosso provando a spazzare. Alla Juventus ha segnato con un pallonetto delicato rubando il tempo a Rampulla in uscita, dopo aver controllato in corsa un lancio morbido di Hide Nakata. Insomma, un fenomeno.

Poi litiga con Zé Maria, si parla di litigio “violento”, e il Perugia lo punisce, lui non ci sta e sparisce per due settimane. Non ci teneva molto alla sua carriera, evidentemente. Prima di andare via dall’Italia tre donne dissero di essere rimaste incinte di un suo figlio e venne ribattezzato, con grande raffinatezza, inseminator. Due anni dopo, con il Valladolid, ha segnato un gol in rovesciata pazzesco contro il Barcellona: controllo di coscia in area e poi, con la stessa gamba con cui se l’era alzata, rovescia in porta un pallonetto morbido (una rovesciata simile a quella più famosa e più difficile di Ronaldinho).

Kaviedes ha anche segnato il gol che ha portato l’Ecuador ai Mondiali per la prima volta nel 2002, e il 3-0 contro il Costa Rica nel 2006, nell’ultima partita dei gironi. Cose per cui, comunque, non verrà dimenticato, almeno in Ecuador.

Armando Paredes, centrocampista, anche lui ecuadoriano, ha un passato tanto burrascoso quanto quello di Kaviedes (oddio, forse meno di Kaviedes, considerando che Kaviedes un anno fa è stato portato a forza in un centro di riabilitazione da cui poi è evaso e c’è un video con la polizia che lo ammanetta e gli spruzza il peperoncino negli occhi). Soprattutto, ha litigato con più di un compagno di squadra e pare le abbia prese da Ivan Hurtado e dal portiere Marcelo Elizaga, alto un metro e novanta, che Paredes aveva criticato un po’ troppo duramente senza sapere che faceva arti marziali, e quello lo ha gonfiato.

Paredes ha sette anni in meno di Kaviedes e molta meno esperienza di vita, per così dire. Qualche anno fa, tra le altre vicende scabrose che lo hanno riguardato, Kaviedes è finito in un video in cui con i pugni alzati e vestito da calcio affrontava un tizio per strada, mandandolo KO con un gancio sinistro.

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A quanto sembra il tipo lo aveva colpito per primo, da dietro…

«Ad Armando voglio un sacco bene», ha detto Kaviedes presentando l’incontro, «ma adesso che ha accettato l’incontro è ora di regolare i conti in sospeso». Paredes ha risposto dicendo: «Come persona è ottimo. Come combattente non lo so… all’improvviso diventa molto aggressivo…». Anche Paredes nella sua carriera calcistica ha spesso preferito fare nottata ed è finito più volte sui giornali per questioni extra-campo. E infatti parlando dell’incontro con Kaviedes ha aggiunto: «Flaco, so che hai vissuto momenti difficili e ti posso capire, fratello. Mi dispiace molto ma sul ring non farò sconti».

In un certo senso l’immaginario ecuadoriano sembra semplicemente avanti al nostro di qualche anno. Quanto dovremo aspettare prima di vedere Cassano darsele di santa ragione con, che ne so, Viviano? Adani col Faina? Meglio quello o ascoltare i loro podcast e vedere i loro reel in cui dicono che Cristiano Ronaldo è scarso per altri dieci o venti anni?

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