C’è una perfezione circolare nell’ultimo anno di Jack Grealish che fa venire il sudore freddo a pensare sia accaduta nella realtà e non in un'opera di finzione. Un film sulle origini di un supereroe come Batman Begins, per esempio. Il piccolo Bruce Wayne che vede i propri genitori uccisi da un rapinatore. Che poi cresce con la sete di vendetta, che se ne vergogna, che, in cerca di una redenzione, inizia a vagare per il mondo senza una meta precisa. Alla fine incontra una figura misteriosa, il capo della Setta delle Ombre, che lo prende sotto la sua ala e lo addestra a ciò che diventerà in seguito, un giustiziere mascherato. Bruce Wayne che chiude questo percorso incontrando la sua paura più grande, i pipistrelli. In questo tipo di film di solito c’è sempre una scena che si ripete quasi identica, che serve a riportare il protagonista alle origini delle sue paure, a fargli pensare che tutto il suo percorso sia stato inutile. Nella saga di Batman di Cristhopher Nolan questa scena si presenta nel terzo film, quando Bane gli spezza la schiena e lo porta in una prigione circolare scavata nella terra. Una prigione che a tutti gli effetti è identica al pozzo in cui Bruce Wayne cadde da bambino, e dove fece il suo incontro con i pipistrelli la prima volta.
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