Martedì mattina Cristiano Giuntoli aveva confermato che a gennaio la Juventus sarebbe tornata sul mercato per prendere un difensore che potesse sostituire Bremer, vittima di un infortunio al legamento crociato nella partita contro il Lipsia, ammettendo implicitamente che la Juventus in questo momento è corta in difesa (in estate sono partiti Huijsen, Alex Sandro, Rugani e De Sciglio, mentre sono arrivati Cabal e Kalulu). Martedì pomeriggio è arrivata la notizia dell’infortunio al legamento crociato di Cabal durante un allenamento con la Colombia, che ha reso la Juventus ancora più corta in difesa, soprattutto per le idee di Thiago Motta.
Se infatti la perdita di due difensori sarebbe un problema per tutti gli allenatori, per quello della Juventus è qualcosa di più vicino al dramma. Nessuno più di lui ha diluito il concetto di turn-over, oramai caro a ogni allenatore, nell’idea che esistono 16 o 17 titolari, anche di più se è possibile. Le sue formazioni cambiano in maniera anche cervellotica (almeno viste da fuori) e non esiste un “undici tipo”. Tutti possono giocare dal primo minuto, o rimanere in panchina in una partita importante dopo aver giocato quelle precedenti. Un esempio: l’Inter, una squadra che gioca le stesse competizioni della Juventus, e con un allenatore che fa molti cambi, in questo momento ha 13 giocatori con più di 700 minuti giocati. La Juventus 9.
Quali sono allora le alternative per Thiago Motta da qui a gennaio, in un periodo del calendario pieno zeppo di partite, partite che decideranno per la sua squadra il passaggio del turno in Champions League e la possibilità di rimanere attaccati alla corsa scudetto?
CHI RESTA
Ipotizzando che la Juventus non andrà sul mercato degli svincolati (sarebbe assurdo farlo ora), al momento, i difensori arruolabili dalla Juventus sono: Andrea Cambiaso, Pierre Kalulu, Federico Gatti, Nicolò Savona e Danilo. Giocando la Juventus a 4, vuol dire che, a turno, solo uno di questi può restare fuori.
Se, come detto, la Juventus non ha una formazione tipo, possiamo considerare il quartetto titolare quello composto da Kalulu e Gatti come centrali, con Savona terzino destro e Cambiaso terzino sinistro, mentre Danilo è la riserva. Messa così è difficile pensare a molte combinazioni possibili: Danilo può sostituire Gatti, ma già pensarlo al posto di Kalulu rappresenta un problema, visto che tutti e due preferiscono giocare sul centro destra per via del piede (al contrario di Kalulu). Probabilmente il brasiliano può sacrificarsi, dovesse mancare Kalulu o se Motta volesse schierare il francese come terzino destro al posto di Savona.
Che il jolly sia Danilo, poi, a oggi sembra un limite per la Juventus. Il brasiliano era fuori dai piani dell’allenatore (e probabilmente, se non fosse stato il capitano, avrebbe fatto la fine degli altri epurati), ed è rientrato in campo solo dopo l’infortunio di Bremer. Motta l’ha schierato da difensore centrale e le sue prestazioni non sono state buone. Danilo ha ricevuto molte critiche, ma bisogna ricordare che in carriera non aveva praticamente mai giocato da centrale di una difesa a 4 (a volte nella stagione con Pirlo, ma in un sistema difensivo particolare). Motta potrebbe farlo tornare al ruolo originario di terzino dopo l’infortunio di Cabal? Quasi impossibile, a inizio stagione lo aveva vagamente previsto, ma non lo ha neanche provato per un minuto in quel ruolo, preferendo promuovere Savona.
Motta riuscirà quindi ad accettare questa rigidità, a schierare sempre gli stessi giocatori? Ci sono due problemi: il primo è quello che dal 23 novembre al 14 gennaio la Juventus dovrà giocare 12 o 13 partite (dipende dall'eventuale vittoria in semifinale di Supercoppa Italiana); si tratta praticamente di una partita ogni 4 giorni. Pensare che tutti possano disputarle tutte e sempre è irrealistico. Il secondo problema è quello per cui Motta vede la formazione come un incastro di caratteristiche. Spesso ha lasciato intendere che se gioca Conceicao alto a destra, preferisce mettere terzino a destra Cambiaso (come contro Inter e Parma) che entra dentro al campo a occupare gli spazi liberati dal portoghese in ampiezza; se invece alto a destra c’è Weah o Nico Gonzalez (che dovrebbe tornare a breve) meglio schierare Cambiaso a sinistra perché può arrivare al cross e servire i loro movimenti da seconda punta.
UNA TEORIA COMBINATORIA PER I TERZINI
Parliamo quindi dei terzini: c’è un modo originale per uscire dalla dicotomia Savona a destra e Cambiaso a sinistra? Già il fatto che Savona, che fino a tre mesi fa giocava in Serie C, sia un titolare della Juventus e non un giovane da buttare in campo all'occorrenza è un’invenzione di Motta e non qualcosa di pianificato. Lo stesso aveva provato con Rouhi a sinistra: una partita da titolare contro il Genoa e poi non si è più visto (se non nello sventurato cambio nel finale della partita con lo Stoccarda). Anzi, nell’ultimo mese era tornato in Next Gen, per dare una mano e mettere minuti nelle gambe. Sicuramente lo svedese avrà un po’ di spazio, ma vedendo l’importanza di Cambiaso per la Juventus, sarà davvero il minimo indispensabile.
Anche Savona, considerando Kalulu come fisso al centro, non ha sostituti. Qui però parliamo di un giocatore fisicamente valido, ma con chiari limiti con il pallone. Spesso Motta lo toglieva quando c’era bisogno di spingere, ma ora è difficile che possa accadere. Una soluzione, che però si è vista solo in un’occasione, è quella di arretrare McKennie tra i difensori. Motta lo aveva fatto nella partita col Lipsia, dopo l’espulsione di Di Gregorio, togliendo Savona per Douglas Luiz e abbassando a terzino destro l’americano. Era stato un successo, ma quella partita va presa con le molle.
In realtà non è la prima volta che si parla di un possibile arretramento in difesa di McKennie. Con Allegri ha fatto il quinto di centrocampo, mostrando una certa attitudine a giocare largo, ma soprattutto nella capacità di relazionarsi con la mezzala per quanto riguarda i movimenti. Certo, con il ritorno di Koopmainers la Juventus ha abbondanza in mezzo al campo e quindi non sarebbe un sacrificio, ma davvero può funzionare? McKennie per natura è un giocatore molto diretto, che gioca molto senza palla, che si inserisce e cerca gli spazi. Nella Juventus i terzini partecipano molto alla manovra: Savona gioca quasi 70 passaggi ogni 90’, McKennie si ferma praticamente alla metà, 37,4.
Volendo continuare questo gioco dei wannabe terzini, non c’è molto altro in rosa. Weah lo ha fatto ai tempi del Lille (8 presenze da terzino sinistro, 8 da terzino destro), ma Motta aveva detto: «Non ho l’idea di farlo giocare da terzino». Chissà, magari ci ripensa. Lo stesso giocatore, dopo le ultime prestazioni, ha lasciato intendere che lui si sente un attaccante e che non vuole giocare dietro. Anche lui, poi, non è un giocatore di quantità, cioè a suo agio nel toccare molti palloni. Chi altro? Nico Gonzalez l’ha fatto con l’Argentina, ma probabilmente giocherebbe anche in porta per la Nazionale. Inoltre a lui già tocca il ruolo di vice-Vlahovic e sarebbe praticamente ridicolo immaginarlo sia centravanti che terzino all'occorrenza.
Insomma, sulle fasce ci sono due titolari, uno a destra e uno a sinistra, e poi molta fantasia. Sarà interessante vedere quanto potranno giocare Savona e Cambiaso e quanto sarà disposto Thiago Motta ad adattare qualcuno dei suoi calciatori per dargli riposo o cambiare le caratteristiche della sua rosa.
UNA DIFESA A 3?
Se ti mancano i difensori, una possibilità è toglierne uno dal campo. Anche qui siamo nel campo della fantasia, perché Motta è molto legato alla difesa a 4 e a quello che gli offre, ma non sarebbe davvero un cambio così grande (ai tempi dello Spezia ha giocato con la difesa a 3). Già adesso, in fase di costruzione, capita di vedere la squadra schierata in maniera abbastanza evidente con tre difensori. Con questo passaggio, lo schieramento più naturale sarebbe quello di arretrare Savona e alzare Cambiaso. Da un certo punto di vista sarebbe anche più naturale: lo stesso Spalletti, che ha chiamato Savona in Nazionale, ha ipotizzato per lui uno sviluppo da difensore centrale. La difesa a 3 sarebbe un passaggio ibrido a cui Savona sembra pronto (e dopotutto è difficile immaginare Savona come terzino in una grande squadra in futuro).
La difesa a 3 poi porterebbe altri vantaggi. Il primo sarebbe aiutare Danilo, che ritroverebbe un sistema che lo costringe a meno duelli individuali con gli attaccanti in zone pericolose. Se il brasiliano è considerato fuori dai piani di Motta, come abbiamo visto, è lui l’unico vero cambio dietro: tanto vale venirgli incontro.
A fare i conti, all’apparenza non cambia nulla: così ci sarebbero comunque 4 centrali (Savona, Gatti, Kalulu e Danilo) per 3 posti e sarebbe solo un modo per riformulare matematicamente l’emergenza. Vale la pena cambiare un sistema tattico che sta funzionando sempre meglio per far sentire più a loro agio Danilo (che potrebbe partire a gennaio) e Savona (che è l’ultimo arrivato)?
C’è però un altro calciatore della Juventus che ha giocato difensore centrale: Koopmeiners. Lo ha detto lui stesso in un’intervista pochi giorni fa, forse non pensando che l’emergenza difensiva sarebbe peggiorata ancora: «Tre giorni fa ho detto alla mia fidanzata: “Forse dovrei dire a Motta che ho giocato per alcuni anni come difensore di sinistra”. Se la Juve fosse in difficoltà lo farei, certo. Io voglio giocare a centrocampo, ma se scattasse l’emergenza, perché no?».
In realtà l’olandese ha giocato sì in difesa, ma sul centro-sinistra in uno schieramento a 4. Lo ha fatto nelle giovanili e poi all’AZ Alkmaar, principalmente nella stagione 2018/19, ma più per bisogno che per convinzione, visto che già si stava imponendo come mediano (e poi sarebbe avanzato ulteriormente). Se Koopmeiners ha ottime qualità fisiche, sia per caratteristiche che per conformazione è veramente difficile immaginarlo a difendere sui centravanti della Serie A. Per questo come difensore sinistro in una difesa a tre avrebbe più compiti di impostazione che non puramente difensivi e, chissà, Motta potrebbe scoprire un’ulteriore vocazione a un calciatore che è già totale. Dopotutto si è già inventato Calafiori difensore centrale con grande profitto.
Tra tutte le possibilità, quest’ultima sembra la più remota. Anche semplicemente perché l’apporto di Koopmeiners a tutto campo sta diventando ogni partita più decisivo e i problemi per Motta sono più offensivi che difensivi. Dovendo raccattare un centrale tanto per, si potrebbe fare il nome di Locatelli: alto, concentrato, piedi buoni, ha già mostrato di avere qualità difensive eccezionali.
Niente di tutto questo accadrà: Thiago Motta incrocerà le dita, nella speranza di poter avere i suoi difensori sempre sani, almeno fino a gennaio. Soprattutto Kalulu verrà chiamato a giocare ogni partita, lui che non era tanto sicuro di venire alla Juventus perché pensava di non giocare. Il francese sta avendo una stagione eccellente, così come i compagni di reparto. Se Savona era davvero impossibile aspettarselo titolare, anche le prestazioni di Gatti e Cambiaso, due calciatori arrivati prima di Motta e più per il loro costo contenuto che non per essere perni della Juventus, sono state fin qui di livello altissimo.
Questo perché il sistema difensivo creato da Motta è ottimo, lo è rimasto anche dopo la perdita di Bremer, che è indubbiamente il difensore più forte della Juventus, ed è difficile credere che non lo resterà dopo l'infortunio di Cabal, che comunque aveva un ruolo minore rispetto ad altri giocatori della rosa, per quanto importante. Se poi servisse, Motta saprà chi e come adattare: se c'è una cosa che non gli manca, sono proprio le idee.