Nella netta vittoria contro il Bayer Leverkusen, la Juventus ha sfoggiato una prestazione di grande livello, basata innanzitutto su un’interpretazione eccellente dei momenti della partita, come nella migliore tradizione del suo ciclo vincente. Il Bayer Leverkusen di Peter Bosz si è presentato a Torino forte della sua identità tattica, una squadra ambiziosa che prova a conquistare e mantenere la supremazia territoriale difendendo alto e portando tanti uomini sulla linea della palla, e enfatizzando molto le fasi di costruzione della manovra. Nell’arco dei novanta minuti la convinzione dei tedeschi si è progressivamente affievolita e sono venute fuori tutte la qualità e la consapevolezza dei bianconeri.
Sarri ha scelto di confermare il rombo, convincente contro Brescia e SPAL, con Cuadrado sulla linea dei difensori e Bernardeschi dietro Higuain e Ronaldo. Insomma, una versione solo leggermente modificata della formazione utilizzata per buona parte di questo avvio di stagione. Dall’altra parte, Bosz ha schierato invece un 4-3-3. Davanti a Hradecky, Weiser ha rimpiazzato il capitano Lars Bender come terzino destro; al centro Tah e Sven Bender, a sinistra Wendell. Il centrocampo era composto da Aranguiz, Baumgartlinger e Demirbay mentre il tridente offensivo da Havertz a destra, Alario al centro e Volland a sinistra.
Rischi e vantaggi del rombo della Juventus
Per tutto il primo quarto d’ora la squadra di Bosz è sembrata riuscire a prendere campo con facilità, mentre la Juventus dava l’impressione di rincorrere l’avversario. I bianconeri hanno avuto bisogno di un breve rodaggio nel pressing alto, arrivato a pieno regime solo dopo 10-15 minuti. A quel punto il Bayer Leverkusen è andato in difficoltà e non riusciva più a raggiungere la metà campo avversaria. La squadra tedesca non è riuscita a sorprendere i bianconeri neanche abbassando il proprio baricentro per attirare il pressing, e anzi da quel momento in poi la Juventus ha iniziato a mettere in imbarazzo la costruzione avversaria senza troppo sforzo.
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Tre esempi di pressing della Juventus nel primo tempo. Trequartista e punte avevano il compito di pareggiare i tre difensori del Bayer e non concedere passaggi al centro. I centrocampisti, invece, dovevano rimanere reattivi sulle palle verso l’esterno e controllare gli abbassamenti dei corrispettivi avversari.
In fase di costruzione, il Bayer ha mantenuto la soluzione adottata nelle ultime partite, ossia quella di alzare solo uno dei due terzini, in particolare quello destro, stringendo l’altro a fianco dei due centrali. Poteva essere complicato per la squadra di Sarri: una delle criticità della Juventus di settembre è stata appunto la pressione individuale contro squadre che costruivano utilizzando tre centrali, stringendo il campo in avvio di manovra per poi ricercare l’ampiezza dal centrocampo in su.
Questa situazione è però migliorata da quando Sarri ha iniziato a utilizzare il rombo. La vicinanza di un trequartista alle spalle delle punte consente di schermare in maniera più naturale il passaggio verso il centrocampista centrale avversario, rimanendo inoltre un’opzione credibile per aggredire anche direttamente il portatore sulla linea difensiva. Con questa disposizione, le due mezzali Matuidi e Khedira possono preoccuparsi meno di dover uscire sulla prima pressione e rimangono più reattivi per sporcare le palle laterali.
In questo caso, Khedira aveva il compito non semplice di aggredire Wendell, spesso anche con tempi al limite della riuscita, e con un solo uomo sulla fascia (Cuadrado), la Juventus avrebbe potuto soffrire parecchio la risalita. Invece, sia il tedesco che il colombiano sono stati bravi nei tempi e nelle modalità di pressione, con il numero 16 autore di una partita di spessore in fase difensiva.
Il nuovo Cuadrado
Complice anche il doppio infortunio di Danilo e De Sciglio, Cuadrado sta trovando continuità come terzino destro, dopo qualche presenza fatta di luci e ombre già sotto Allegri. Il suo approccio è ovviamente molto propositivo, anche in fase difensiva. Cuadrado ha sempre affrontato ogni duello individuale basandosi quasi interamente sulla sua forza esplosiva, forzando il contrasto o con scivolate anche molto rischiose. Chiaramente, sul lungo periodo questo tipo di difesa non può essere sufficiente a garantire una corretta interpretazione del ruolo, infatti lo stesso Sarri ha dichiarato che l’arrivo di Barzagli sarà prezioso per curare la fase difensiva individuale di giocatori come Cuadrado.
Nell’intervista post-partita a Sky, Cuadrado ha dichiarato che nei primissimi incontri con Barzagli è stato sottoposto a delle sedute di video analisi per correggere il proprio posizionamento e le scelte di intervento. Probabilmente è ancora troppo presto per vedere i risultati concreti di questa “formazione”, ma nel frattempo Cuadrado ha disputato una partita difensiva egregia (contro un avversario complicato come Volland), con 5 palle recuperate, 3 anticipi e 2 tackle, più 5 falli subiti. Come fatto notare anche da Sarri, rimangono ampi margini di miglioramento per la sua tendenza ad andare a terra troppo facilmente, ma intanto Cuadrado riesce già a interpretare in maniera adeguata il ruolo di terzino bloccato quando la palla è sulla fascia sinistra, e a dosare meglio i tempi e i modi di incursione.
Gli eventi statistici di Cuadrado. Freccia blu passaggio riuscito, rossa sbagliato, azzurra key pass; stella dribbling, croce palla recuperata, rombo anticipo, X contrasto, triangolo fallo subito, cerchio disimpegno.
La reazione alle difficoltà
La Juventus ha avuto modo di sviluppare un buon numero di azioni manovrate solo nel secondo tempo, quando il Bayer ha perso fiducia e mordente consentendo ai padroni di casa di prendere campo e gestire il controllo del pallone. In ogni caso, il tema principale delle azioni offensive della Juventus è stata la verticalizzazione, rapida e anche lunga, in profondità. Poco prima del gol, Pjanic ha pescato Cuadrado nello spazio con una grande intuizione. Proprio quest’ultimo sarà poi l’autore del lancio verso Higuain smorzato male da Tah in occasione della rete del vantaggio. Ma in questo discorso è significativo che anche Bonucci abbia tentato 7 lanci diretti verso la trequarti.
La sensazione è che la Juventus avesse due armi per sorprendere la difesa del Bayer: la posizione di Bernardeschi tra le linee, per sfruttarne i break e la capacità di andare in profondità palla al piede e puntare la linea, e appunto i lanci diretti, sia per sfruttare lo spazio alle spalle della difesa, sia per attaccare le seconde palle.
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Quattro verticalizzazioni della Juventus, con gli attaccanti sempre pronti a scattare in profondità.
La strada più battuta è stata la seconda, e non è un caso che il primo gol sia arrivato proprio grazie a una giocata del genere. Da lì in poi, tutte le convinzioni del Bayer sono sembrate incrinarsi e la qualità delle esecuzioni sono calate. La Juventus, invece, non si è fatta intimidire da qualche difficoltà iniziale e ha finito per rimettere la partita nel contesto più congeniale, accettando una prima fase in cui è stata sostanzialmente chiamata a non far giocare il Bayer, pur con un atteggiamento molto propositivo (basti pensare allo scaglionamento sulla costruzione), e una seconda in cui ha potuto controllare il gioco e produrre il suo calcio "ideale".
Il Bayer non è riuscito a produrre alcun pericolo concreto alla porta della Juventus, fatta eccezione per un’uscita sbagliata di Szczesny nel secondo tempo. La Juventus, invece, oltre ad aver reso inoffensivo l’avversario, è riuscita a produrre un discreto numero di occasioni da gol, sia da ripartenza che da azione costruita, e nonostante una giornata arida di Cristiano Ronaldo il punteggio finale è stato comunque abbondante.
Nella sua prima conferenza stampa da allenatore della Juventus, Maurizio Sarri disse che gli sarebbe piaciuto ereditare e mantenere la capacità di lettura e adattamento ai momenti della partita. Una capacità tradizionale dei bianconeri. Contro il Bayer la sua Juventus è stata una squadra capace di giocare sostanzialmente due partite differenti, seppur accomunate dal canovaccio generale sulle modalità di attacco e difesa. È stata capace di assorbire senza patemi le iniziative del Bayer nel primo tempo, e poi ha sfoggiato un buon repertorio di giocate offensive nel secondo.
È comunque abbastanza per giudicare positiva questa seconda uscita di Coppa. Questi miglioramenti potrebbero rivelarsi decisivi già domenica prossima, contro un avversario che sembra viaggiare su altri ritmi come l’Inter di Conte.