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Come Kulusevski è diventato uno dei migliori giocatori della Premier League
28 nov 2024
Lo svedese in questa stagione è cresciuto moltissimo.
(articolo)
11 min
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IMAGO / Gonzales Photo
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Al 12’ lo stadio del Manchester City inizia a fischiare timoroso. La difesa del Tottenham gestisce il pallone, sono ormai una trentina di secondi che si susseguono ininterrotti passaggi corti. La squadra di Guardiola è sullo 0-0 ma viene da un periodo nero e il Tottenham è sceso in campo aggressivo e senza alcun timore reverenziale.

L’azione che sblocca la partita prende il via da un'intuizione di Dragusin che, mentre l'azione si sviluppa a sinistra, ha visto Kulusevski aprirsi a destra, dove ha spazio per ricevere. Il lancio del centrale romeno non è però sui piedi dello svedese, ma in profondità, dove dovrà battere la concorrenza di Gvardiol. Il croato è un difensore centrale di formazione, è alto e con le spalle larghe, uno abituato ai duelli individuali fisici. Corre più veloce e mette allora il corpo tra lui e il pallone per proteggere l’uscita in fallo laterale.

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Kulusevski però è più lesto e, lavorando col braccio per scansare Gvardiol e arpionando il pallone col piede, riesce a ribaltare la situazione. Dopo essersi lasciato l'avversario alle spalle, ed essersi ricavato un bello spazio di manovra, attende il momento giusto per scoccare il cross, che alla fine arriva precisissimo al centro dell’area piccola, proprio sul piede di James Maddison. L’inglese deve solo appoggiarlo di prima in rete.

È l’azione del gol del vantaggio del Tottenham ma anche un compendio della superiorità mostrata da Kulusevski per tutta la partita. L'ala svedese sembra avere più fiato, più scaltrezza, più precisione tecnica di chiunque in campo. E dall'altra parte, insomma, c'era il Manchester City, non una squadra qualsiasi. Il Tottenham vince 4-0 e, anche senza segnare, Kulusevski sotto la pioggia di Manchester è il giocatore che si mette più in mostra.

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Kulusevski è uno dei giocatori più in forma di questa prima parte di stagione. Andando a prendere le migliori prestazioni della stagione del Tottenham, Kulusevski è sempre tra i protagonisti. La vittoria per 4-0 contro l’Everton ad agosto parte col suo assist per il gol di Bissouma al 14’. Nella vittoria di fine settembre in trasferta per 3-0 contro il Manchester United, segna il gol del 2-0 e ed è inafferrabile per la difesa avversaria per tutta la partita. Nella vittoria per 4-1 contro il West Ham a metà ottobre è lui che segna il gol del pareggio al 36’ che lancia la rimonta. In quella per 4-1 contro l’Aston Villa fa l’assist per il gol di Solanke del 2-1 al 75’. Contro il Manchester City, ancora prima del 4-0 in Premier League, c'era stato il 2-1 con cui il Tottenham lo ha eliminato dalla Coppa di Lega. Anzi, a dire la verità il periodo nero della squadra di Guardiola nasce proprio da quella sconfitta, che ha interrotto la sua imbattibilità in stagione (pare per sempre). E in quella partita entrambi i gol del Tottenham arrivano con un assist di Kulusevski.

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Molto significativo soprattutto il primo per Werner, dopo essersi involato sulla fascia per crossare.

I 40 milioni complessivi dell’operazione voluta da Fabio Paratici appena arrivato a Londra (5 per il prestito, 35 per il riscatto), che allora sembravano troppi, in queste settimane si stanno rivelando un affare per il Tottenham. Kulusevski, che era stato ceduto dalla Juventus a 21 anni dopo aver dato la sensazione di non poter ambire a essere titolare in una grande squadra in Serie A, a 24 anni è diventato uno dei giocatori più forti della Premier League. Questo grazie alla sua crescita personale, ma anche dopo aver trovato il giusto habitat e un allenatore che ha capito come far fiorire il suo gioco.

Arrivato sul finire del mercato di gennaio del 2022, ha avuto subito un ottimo impatto al Tottenham. Alla Juventus - con Pirlo prima e Allegri poi - il suo status era invece sempre messo in dubbio e agiva sostanzialmente da riempitivo. La sua convivenza con Dybala sembrava difficile perché finivano a occupare le stesse zone e allora veniva dirottato in altri ruoli, da mezzala, esterno puro, addirittura punta e con Allegri proprio da riserva. «Il mio periodo alla Juventus è stato molto, molto duro», ha detto Kulusevski, «ne sono uscito più forte. Nella seconda stagione ho iniziato a dubitare di me stesso, pensando di non essere così bravo come credessi».

Con Conte in Premier League viene immediatamente impiegato come trequartista che agisce nel mezzo spazio di destra e l'esperimento funziona, almeno per le aspettative piuttosto basse che c'erano su di lui all'epoca. Comunque da un punto di vista realizzativo 5 gol e 8 assist in 18 partite in Premier League non sono di certo pochi.

La seconda stagione, pur rimanendo titolare, è stata più dura (7 assist ma solo 2 gol in 30 presenze), e in questo Kulusevski deve aver pagato il difficile periodo di transizione del Tottenham, con Conte che lascia a fine marzo e la chiusura all’ottavo posto con due allenatori ad interim nel mezzo. La svolta è arrivata alla sua terza stagione a Londra, quella dell’arrivo di Postecoglou in panchina. È soprattutto grazie a lui che Kulusevski è diventato tra i punti di riferimento della sua squadra.

L'allenatore australiano l’ha schierato inizialmente come ala destra e poi al centro della trequarti al posto dell’infortunato Maddison. Gli 8 gol segnati in stagione (terzo miglior marcatore del Tottenham dopo Son e Richarlison) raccontano solo una parte del suo fondamentale apporto per una squadra privata dello storico capitano Harry Kane. Quella polivalenza che l’aveva visto sballottato un po’ ovunque alla Juventus, per Postecoglou si è trasformata in una risorsa. Di fatto Kulusevski poteva giocare ovunque sulla trequarti offensiva senza significativi cali di qualità. Per il Tottenham, inoltre, poterlo schierare in quelle zone di campo significa rimpiazzare il ruolo di rifinitura che svolgeva proprio Harry Kane.

L'idea di schierarlo qualche metro più indietro, da mezzala per capirci, a quanto pare è stato concordata con Postecoglou verso la fine della scorsa stagione. Senza l’Europeo da dover giocare, Kulusevski ha avuto l’estate libera per prepararsi. Lo svedese fuori dal campo è ossessivo nella cura del fisico, non solo per l'allenamento in palestra e la dieta ferrea, ma anche per quei dettagli che sono proprio di quei calciatori-gymbro come Cristiano Ronaldo o Lewandowski: una volta ha detto di analizzare il valore del pH dell'acqua prima di berla.

Kulusevski, più in generale, sembra essere molto concentrato sul suo lavoro. Dice di essere portato dal punto di vista genetico, che Dio gli ha dato un dono e che non vuole sprecarlo. Ma ama anche leggere libri e guardare documentari sulle leggende sportive, per carpirne la mentalità vincente, come quelli su Michael Jordan e Kobe Bryant. La NBA è un argomento che lo appassiona e quando descrive il suo stile di gioco usa il basket per fare delle similitudini. Tornando al calcio, ha detto di ispirarsi a Kevin de Bruyne: «Lo studio molto perché è un calciatore fenomenale e vorrei diventare come lui».

Effettivamente nel suo sviluppo in Premier League qualche similitudine con de Bruyne si può trovare, per esempio nel modo in cui ha fatto il salto di qualità definitivo liberandosi di costrizioni sulle zone dove ricevere palla. Per il belga è stata la via da seguire per sfruttare appieno le sue doti di conduzione della manovra, sia col passaggio che portando palla. E lo stesso sta succedendo con Kulusevski, almeno dal precampionato in Giappone e Corea del Sud. «Potrei iniziare una partita a centrocampo e poi passare a giocare come ala», ha dichiarato in quella occasione.

In questa stagione Postecoglou preferisce far giocare come ala destra titolare il gallese Brennan Johnson, di un anno più giovane di Kulusevski. Johnson ha caratteristiche da ala pura: è veloce, punta l’uomo, crossa tanto, e senza palla si inserisce in area con tagli profondi. Per il gioco di posizione che Postecoglou ha implementato nel Tottenham l’ala deve fissare l’ampiezza e, nei momenti in cui non è chiamato direttamente in causa, deve rimanere largo o tagliare in area. «Ci vuole disciplina nel mantenere la posizione, a volte non ricevere la palla fa parte di questo processo», ha detto apertamente Postecoglou a inizio stagione.

Per queste ragioni, secondo l'allenatore australiano, questo modo di giocare non è adatto alle caratteristiche di Kulusevski quando è schierato da ala. Può farlo, ma Postecoglou dice che è «più attivo» quando è «costantemente coinvolto», e da qui l’idea di liberarlo di vincoli più che di accentrarne la posizione. In questo modo, è Kulsevski che sceglie dove muoversi per ricevere: «Vedevo che era... non frustrato, voleva solo dare di più».

Per Kulusevski è stata un vera epifania. All'inizio di questa stagione si è detto entusiasta del nuovo ruolo all’interno della squadra: «Gioco meglio al centro, posso fare gol, trovare buoni passaggi e giocare con Maddison, che è incredibile con la palla. Sulla carta sembra offensivo, ma sta funzionando molto bene». Questo non significa che a volte Kulusevski non si allarghi per ricevere in fascia durante la partita, ma che per l'appunto è lui a deciderlo, anche se inizialmente è un suo compagno a occupare quella zona.

Questa libertà è evidente anche dalle heatmap delle ultime partite, realizzate da Sky Sports.

Kulusevski esattamente come de Bruyne ha un fisico pesante che riesce a compensare con la velocità di esecuzione del gesto tecnico e la precisione in corsa. Quando ha il pallone tra i piedi si accende, abbassa la testa, incassa le spalle e lo trascina in avanti aumentando la frequenza di passo. Non è un giocatore particolarmente elegante, ma dalla grande forza, e come de Bruyne ha uno stile di gioco accentratore, cioè vuole toccare tanti palloni.

Dopo la partita col City, Kulusevski è arrivato a totalizzare 33 passaggi chiave, più di chiunque altro finora in Premier (è tallonato da Saka e Palmer con 32, curiosamente altri due mancini che giocano a destra e vogliono toccare tanti palloni). «Negli ultimi due anni ho giocato come ala, ma non sono mai stato un'ala e ora sono tornato al punto di partenza», ha detto Kulusevski a Sky Sports «Quando ero giovane, ho sempre giocato in questo ruolo, soprattutto all'Atalanta in Italia. Lì giocavo come uno dei tre centrocampisti». Insomma, Johnson interpreta il ruolo come vuole il sistema di Postecoglou, così da portare Kulusevski a non doversi “limitare” per farlo, rispettando la sua anima più da centrocampista di quanto forse pensavano nel Tottenham quando l’hanno acquistato.

Kulusevski dà il meglio quando i ritmi sono alti e in un contesto simile il suo modo di interpretare il ruolo, le sue letture gli danno un vantaggio sull'avversario diretto. Diventa devastante tanto più è coinvolto in fase di transizione, quando può allargarsi in fascia e ricevere in corsa lanciato a tutta velocità, o ancora quando è lui a far partire la corsa andando in conduzione. Ad inizio stagione ha ammesso che gli avversari non sanno come difenderlo, perché nemmeno lui sa dove si muoverà in campo, è tutto basato sull’istinto, sulle letture del momento. Ma nella nuova posizione in campo si sente più a suo agio non solo in termini offensivi: «Questa è la mia posizione. Sono cresciuto molto perché ora so difendere. Prima, forse, non difendevo molto e per questo non giocavo a centrocampo».

Kulusevski è anche un ingranaggio fondamentale nel sistema di pressing del Tottenham, dove alterna movimenti in pressione a duelli individuali a schermature sui centrocampisti difensivi della Premier. «Quando gioco in questa posizione, di solito mi trovo contro un avversario che gioca come numero 6, e per me diventa personale non fargli toccare la palla. Trovo questa sfida molto divertente». Nel Tottenham non è negoziabile la pressione alta e una riaggressione costante a tutto campo. I ritmi di gioco sono elevati con e senza palla, l’aspetto atletico è quindi chiave per il rendimento della squadra.

In questo grafico di Statsbomb si possono vedere i punti in cui è andato in pressione Kulusevski in questa stagione. Con 23.19 pressioni per 90 minuti è nel decimo percentile di quelli che ne fanno di più in stagione.

“L'instancabile corsa di Kulusevski è uno dei motivi per cui è così amato”, hanno fatto notare su The Athletic la scorsa stagione, con lo staff di Postecoglou che lo eleva ad esempio dell'intensità con cui vorrebbero che tutta la squadra giochi. «È in grado di affrontare 90 minuti e poi di inventarsi un'azione decisiva», ha detto Andreas Engelmark, il suo allenatore nelle giovanili del Brommapojkarna. «Ha un'incredibile capacità di correre, sia con la palla che senza», ha detto Postecoglou ad ottobre, utilizzando poi il più classico degli esempi in questo caso: «I suoi test atletici danno cifre incredibili».

Forse proprio lo stile di gioco senza compromessi e tanto dispendioso atleticamente sta portando il Tottenham ad avere una stagione altamente irregolare nei risultati. Esclusa la doppia vittoria contro Brentford e Manchester United, ad ogni convincente vittoria è seguita sempre una sonora sconfitta. La squadra di Postecoglou può battere chiunque e poi perdere nella partita successiva contro una piccola.

Quello della continuità è un tarlo anche nella testa di Kulusevski, sia in termini di squadra che personali: «Devo essere più pericoloso. Penso di esserci già in termini di passaggi chiave. I passaggi ci sono già stati negli ultimi anni. Mi manca solo l'ultimo passo». Lo svedese sembra sentirsi un giocatore abbastanza maturato nel gioco e mentalmente, ma con ancora margini di miglioramento, soprattutto in termini realizzativi: «Devo lavorare molto sui miei tiri, per cercare di essere il più pericoloso possibile. Se ci riesco, credo di poter raddoppiare o triplicare il mio numero di gol ogni anno. Dopodiché potremo davvero parlare del livello a cui posso aspirare».

Se non c’è dubbio che Salah sia oggi il miglior giocatore della Premier League, Kulusevski potrebbe ambire al secondo gradino, se iniziasse a segnare con continuità. Se non sarà nelle prossime settimane, comunque, sembra ormai questione di tempo. Kulusevski sta per entrare nel picco della carriera e promette di diventare uno dei giocatori di riferimento del campionato più competitivo al mondo.

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