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Le migliori retrocessioni di Bassong
19 mag 2016
Il nostro tributo a Sébastién Bassong, che quest'anno è retrocesso con la sua squadra per la sesta volta in carriera. Un record.
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Alcuni record infranti nella stagione 2015/2016:

  • Gonzalo Higuaín batte il record di gol di Nordahl in una stagione di Serie A (36 contro 35);

  • Luis Suárez è il primo giocatore a vincere la classifica cannonieri in Liga dopo sette anni di egemonia Messi-CR7, nonché il primo a fare 40 gol che non fosse uno dei due sopracitati;

  • il Leicester City ha vinto il primo titolo in Premier League in 132 anni di storia.

Accanto ai numeri, a rendere questa stagione speciale ci sono tante narrazioni positive. Il riscatto di Ranieri, il magnetismo di fine stagione di Totti, gli addii di Luca Toni, Gianpaolo Bellini e Antonio Di Natale. Eppure ci sono storie che la gente non vuole sentirsi raccontare, storie negative, deprimenti, piene di maledizioni. La principale di quest’anno è forse quella di Sébastien Bassong.

Grazie alla discesa dalla Premier con la maglia del Norwich City in questa stagione, il franco-camerunense ha stabilito un nuovo primato europeo: sei retrocessioni in carriera, una in più di Nathan Blake ed Hermann Hreidarsson. Tante per chi ha appena 29 anni. Al confronto Gianluca Curci, in Italia definito “Il retrocessore”, tre discese di categoria con Siena, Samp e Bologna, appare un novellino a questo gioco della sfiga. Bassong è retrocesso sei volte in dieci stagioni da professionista, il che significa che più della metà delle volte la squadra in cui milita rischia di scendere di categoria.

Ho fatto una top 5 delle retrocessioni di Bassong. Una graduatoria amara, compilata secondo i criteri dell’incisività e del coinvolgimento di Bassong nelle varie discese in seconda divisione tra Francia e Inghilterra.

5. Norwich City – 2013/14: 23 presenze, 0 gol

Nel 2013/2014 Bassong è il capitano della squadra, e nel 2014 ha vinto anche il premio di giocatore dell’anno per i tifosi. Il Norwich ha centrato una seconda salvezza e tutti se ne aspettano un’altra, anche grazie a un’ottima campagna acquisti. Invece è retrocessione con un pessimo finale di campionato (un punto in sette partite).

In realtà Bassong sta per lo più in tribuna in quel periodo, ma quando si trova in campo non fa mancare il suo essenziale apporto alla causa.

Corollario #1

La magia nera di Bassong funziona anche al contrario. Dopo l’annata della retrocessione il Watford lo prende preso in prestito nell’estate 2014 per rinforzare la difesa, sempre in Championship. Dopo appena undici presenze, Bassong torna al Norwich City, mentre il Watford naviga tra la sesta e l’ottava posizione. Quando Bassong lascia gli Hornets, il Watford scala la classifica della Championship fino a raggiungere la promozione con una giornata d’anticipo.

4. Wolverhampton Wanderers – 2011/12: 9 presenze, 0 gol

Bassong arriva al Wolverhampton nell’inverno 2012 in prestito dal Tottenham, con i Wanderers in zona pericolante. Anche qui, però, la scaramanzia entra in gioco: Bassong esordisce in una vittoria esterna per 2-1 sul campo del QPR. Nelle successive 14 gare, i Wolves non vinceranno più: quattro pareggi e dieci sconfitte. E Bassong accuserà i suoi compagni di “poca professionalità”.

Corollario #2

Bassong è nato in Francia, ma è stato naturalizzato camerunense grazie alla nazionalità dei genitori. Il difensore è stato convocato per il Mondiale del 2010, ma anche il Camerun ha pagato lo scotto della sua presenza.

Nel 2008, il Camerun perdeva la finale della Coppa d’Africa contro l’Egitto invincibile di fine anni 2000. Ok, però è arrivato secondo. Dalla prima presenza di Bassong in Nazionale, il Camerun si è qualificato solo a due delle ultime quattro competizioni continentali, arrivando al massimo ai quarti di finale. Per non parlare dei due Mondiali disputati: tra Sudafrica 2010 e Brasile 2014, il Camerun ha perso tutte e sei le partite giocate. Anzi, i Leoni Indomabili – per reti segnate e rendimento – sono stati la penultima squadra nel 2010 e la peggiore nel 2014.

Poco importa che segni gol così.

3. Metz – 2005/06 & 2007/08: 42 presenze complessive, 0 gol

Il Metz ha avuto una fase gloriosa della sua storia negli anni ’90, salvo retrocedere nel 2006, non appena Bassong è stato promosso in prima squadra dal settore giovanali.

Dopodiché Bassong diventa una delle spine dorsali della risalita immediata, ma nel 2008 il Metz scende di nuovo in Ligue 2. A modo suo, Bassong – nato nel vivaio dei Grenats – ci ha messo la firma. Basta sottolineare che la media-punti del Metz con Bassong nel 2007/08 è 0.53; senza il difensore, saliamo a 0.74.

2. Newcastle United – 2008/09: 30 presenze, 0 reti

A parziale scusante per il difensore, QUEL Newcastle aveva giocatori sulla carta più responsabilizzati di Bassong nell’evitare una retrocessione drammatica. In realtà, come già successo, anche stavolta alla retrocessione si accompagna il premio di “Giocatore dell’anno” dato dai tifosi del Newcastle al camerunense. Segno non solo del fatto che Bassong è forse così abituato ai momenti di difficoltà da non riuscire a perdersi d’animo, ma anche di come sia amato dalle tifoserie delle squadre in cui milita. Certo però che senza Bassong, il Newcastle fa 10 punti in otto partite. E nonostante una volta venduto, il club riconquisterà la Premier fino a sfiorare l’ingresso ai preliminari di Champions League nel 2012.

1. Norwich City – 2015/16: 32 presenze, 1 rete

A differenza della prima discesa dalla Premier, stavolta Bassong è uno dei colpevoli principali della retrocessione. Dopo una promozione raggiunta ai play-off, i Canaries vengono indicati come una delle pericolanti più a rischio.

Elemento della linea difensiva, Bassong è stato stavolta fondamentale nell’addio del Norwich alla Premier con una giornata d’anticipo. Soprattutto nella gara-chiave contro il Manchester United, vittorioso per 1-0 grazie a un suo buco su Rooney, che ha poi costruito il vantaggio firmato Mata.

Il bambino ha reso l’idea su come finirà (probabilmente) l’avventura di Bassong a Carrow Road.

E il futuro? Chi lo sa. Con questo résumé, per chiunque prenderlo sarà un enorme atto di coraggio. Per fortuna lui non si arrende. Sa che gli errori fanno parte della vita che il solo fatto di fare il calciatore rappresenta, nonostante tutto, una “grande fortuna”.

I woke up this morning after yesterday's defeat and I couldn't afford to beat myself up or feel sad because football is nothing compare to a human being life..we should all be greatful and realise how lucky we are to be still alive healthy and in good shape..may the almighty God provides you a peaceful rest up there my friend surrounded by all the angels..#rip🙏 #team237💚❤️💛 #onefamilyonelove

Una foto pubblicata da Sebastien Bassong Nguena (@bassongofficiel6) in data: 8 Mag 2016 alle ore 02:57 PDT

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