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Le migliori squadre senza licenza dei videogiochi
26 lug 2019
Squadre indimenticabili dai nomi storpiati.
(articolo)
9 min
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La scorsa notte ho fatto un sogno, dovuto alla mia più grande ossessione di questa prima metà abbondante del 2019: FUT, per esteso FIFA ULTIMATE TEAM. Questo sogno consisteva nel trovare, finalmente, uno dei giocatori più agognati di tutto il roster di carte disponibili: Cristiano Ronaldo.

Per chi non lo sapesse, il rito di apparizione delle carte in questo gioco — una sorta di fantacalcio che dipende dalle tue prestazioni nel videogame — è qualcosa di liturgico: controllare se la scritta EA Sports si illumina di grigio, apparizione della nazionalità, del ruolo, del club e infine comparsa del giocatore in tutte le sue caratteristiche.

In questo sogno, dunque, la scritta EA si illuminava, compariva la bandiera del Portogallo, la scritta “ATT”, che appunto indica l’attaccante e infine il logo della Juventus, il che significava solo una cosa: Cristiano Ronaldo. Pieno di gioia balzavo in piedi e il sogno finiva, prima che io potessi davvero verificare che quella carta fosse Cristiano Ronaldo.

Bene, dall’anno prossimo, anziché il logo “Juventus”, se questo dovesse mai accadere, il gioco mi piazzerebbe davanti al muso il logo “Piemonte FC”. Il motivo è molto semplice: la Juventus ha firmato un accordo di esclusiva totale con il principale competitor di FIFA, ovvero PES, prodotto dalla casa di sviluppo giapponese Konami.

La questione ha scatenato non poche polemiche: può il gioco più popolare al momento farsi sfuggire una delle dieci squadre più popolari al mondo, con al suo interno quello che forse è il giocatore più popolare del momento?

Meno scalpore ha fatto l’accordo inverso del Liverpool: la squadra inglese sarà esclusiva del gioco sviluppato in Canada e non comparirà su PES. Il monopolio di FIFA è accettato in pratica come un fatto naturale. Ovviamente il clamore intorno a queste notizie è dovuto anche al fatto che i videogiochi hanno raggiunto una popolarità mai vista prima. Tutti i simulatori di calcio si scontrano anno per anno nella continua ricerca della perfezione, che spesso coincide con la ricerca del più alto grado di realismo possibile. La totale assenza, dunque, di uno dei brand più importanti del calcio mondiale, potrà in qualche modo pregiudicare la performance sul mercato di FIFA?

Di certo non nei videogiocatori più datati, che nel corso della loro storia fatta di joypad scassati, madri che aspettano invano che scendiamo per cena e acquisti di talenti scoperti ancora prima dei veri talent scout, si sono imbattuti più volte in squadre senza licenze. Ho cercato di raccogliere le migliori, dove per migliori intendo le squadre che più mi ricordo e più ho usato, che non avevano la licenza. Insieme ho raccolto anche i migliori nomi inventati di giocatori realistici, e poi le squadre inventate che hanno cercato di allargare il nostro immaginario sulle possibilità del calcio.

Liguria (Chelsea) - Pes 2 (2002)

Questo è uno dei primi giochi di calcio veramente miei, che non ho ereditato da cugini, amici, parenti vari. Fu per me uno di quei classici regali sbagliati da non mi ricordo chi, come quella volta in cui chiesi il disco dei “Gorillaz” e mia zia capì in qualche modo scimmia e tornò con “Monkey Business” dei Black Eyed Peas.

Avevo sempre giocato a FIFA (sempre = da quando c’era Montella in copertina con Bulgarelli in telecronaca) e non avevo mai sentito parlare di PES. Poi, improvvisamente mi ritrovai davanti questo:

Ogni bambino che va tra i 6 e i 12/13 anni è a suo modo patriottico, specie se si parla di calcio o di sport in generale. Il 2002 era l’anno del Chelsea “italiano”: Cudicini in porta, Zola in attacco, Claudio Ranieri in panchina. Come se non bastasse, a infuocare questo sentimento di casa nel mio attaccamento al Chelsea, c’era il nome che per qualche ragione in Giappone scelsero di dare alla squadra di Londra, visto che appunto London era già preso dall’Arsenal: Liguria. Per un bambino di otto anni di Genova, dunque, non c’era altra squadra possibile che la Liguria, temibilissima squadra di Premier League, per sfondarsi gli occhi davanti a un monitor.

Quando veniva a noi la Liguria, si passava alla vera squadra del cuore, le Marche, meglio conosciuta come Inter.


Marche (Inter) - Pes 2 (2002)

Il primo derby giocato nella mia vita con un joystick in mano fu Marche-Lombardia al White Stadium. Nell’ordine, erano Inter, Milan e San Siro, che dopo essere stati l’International e il Milano diventarono due nomi di regioni, uno completamente casuale e l’altro di quella di appartenenza. Piccola curiosità: in PES 3 Lombardia divenne l’Inter.


Litolizano (Latina) - PES 2017

L’assenza della Juventus fa scalpore proprio perché PES negli anni ha fatto dell’assenza di licenze un paradossale marchio di fabbrica. Al punto che diventava indispensabile entrare nel mercato nero del traffico di patch che rimettessero tutto al loro posto. A cominciare dai nomi, ma passando anche alle telecronache, ai cori da stadio etc.

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Ora, immaginate di giocare contro ER White Red (Carpi), il Bagnaroni (Bari), la Spremonese (Spezia) e la Depranumese (Trapani) per aggiudicarvi il titolo di Serie B. Chi siete voi? Ovviamente il Litolizano, meglio noto come Latina. Una squadra che poteva vantare Pinsoglio tra i pali, Mariga a centrocampo e Roberto Insigne con 75 di dribbling in attacco. Un lusso per la cadetteria, sempre che l’MA Zebra (Ascoli) non decidesse di mettere i bastoni tra le ruote.


Napoli (Napoli) - FIFA 09

Questo è solo un esempio, nonché un monito per il futuro: se volete fondare una squadra chiamatela con il nome della vostra città/paesino/quartiere, così da permettere a una multinazionale X di sfruttare il vostro brand che casualmente coincide con quello della vostra città d’appartenenza. Come premio, questo brand, sostituirà il vostro logo con quello di un pallone volante all’interno di uno scudo con gli angoli smussati.

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Questo Napoli aveva il logo più brutto, la divisa più brutta, ma Hamsik, Lavezzi, Denis, Fabiano Santacroce, Russotto erano un mix tra giocatori dal potenziale distruttivo e un ottimo tesoretto da re-investire. Insomma, una delle squadre migliori con cui iniziare una carriera.


Val Naranja (Valencia) - Pes 2009

Ricordo la gioia, a un anno e mezzo dalla sconfitta dell’Inter al Mestalla, con velenosa rissa finale, di vedere il Valencia senza nome, senza brand, senza identità, al fianco di colossi come Barcellona e Real Madrid tutti pettinati.

Val Naranja comunque, va detto, è un nome bellissimo.


Brasile (Brasile) - FIFA 19

Su FIFA 19 il Brasile ha il crest ufficiale, compare Neymar come giocatore di copertina, ma la restante parte della rosa è costituita da giocatori inventati. In porta gioca Raphaelito Anjos, in attacco Louri Beretta. Forse una condizione posta dall’egocentrismo di Neymar stesso per mettersi al di sopra di tutti i suoi compagni.


Europort (Liverpool, Pes 2)

Il Liverpool ha forse avuto i due nomi migliori tra i fake nomi di PES. Europort evocava forse il dominio nelle coppe europee dei Reds, che qualche anno dopo divennero Merseyside Red - contrapposto all’Everton Merseyside Blue - così che ognuno di noi sapesse la contea di appartenenza della città.


Teste di Moro (Cagliari, Pes 5)

Questo è il nome più didascalico e più affascinante mai inventato, vorrei che anche il vero Cagliari si chiamasse così. Evocherebbe anche un revanscismo locale piuttosto di moda. L’attacco delle teste di moro: David Suazo, Rolando Bianchi, Cossu, Capone, Langella, Mauro Esposito.


I migliori giocatori inventati

Coliuto (Ravanelli, ISS Pro)

Una cosa che adoravo dei primissimi Pes, e addirittura degli ISS Pro (anche quelli che si giocavano nelle sale da giochi) era la capacità di inventarsi da zero dei finti cognomi. Coliuto da Ravanelli è un esempio di estro non male.

Roberto Larcos (Roberto Carlos, Pes)

Ho la speranza che qualcuno degli sviluppatori mi legga e si accorga della grande occasione mancata di non aver chiamato un terzino “Lacross” anziché “Larcos”.

Oliver Kalm (Oliver Khan, Pes 6)

Pensato con un certo sarcasmo.

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Ruud von Mistelroum (Ruud Van Nisterloy, Pes 6)

Un po’ “stanza del mistero”, se l’avesse scritta un dislessico.

Micheal Kruger (Michael Ballack, Pes 6)

Immagino il commentatore che lo annuncia come “l’incubo delle difese avversarie”.

Facu (Cafu, Pes)

Non capisco perché allora non farlo al riocontra, attirandosi l’attenzione di tutta l’area lombarda nonché dei trapper del domani.

Juan Sebastian Revon (Juan Sebastian Veron)

Veron era già elegantissimo dai miei ricordi, così sembra uno stilista d’alta moda francese.

Samule Dalla Boner (Samuele Dalla Bona)

Mi commuove che qualcuno abbia pensato non solo di creare il personaggio di Samuele Dalla Bona su un videogame, ma che poi abbia dovuto modificare sia il nome che il cognome.

Jan Killer (Jan Koller)

Ho rivisto la faccia digitalizzata di Koller e si sono spiegate molte cose.


Bonus squadre totalmente inventate

Squadra di partenza di ISS Pro, dedicata all’Alfa Romeo (2000/2001)

Questa squadra, sfortunatamente, non ho mai avuto il piacere di usarla, perché ignoravo a quell’epoca l’esistenza di ISS Pro, che poi appunto divenne PES. Ma nelle mie ricerche nei meandri di internet ho trovato quest’articolo fantastico, dai toni assurdamente complottistici, che parla dell’oscura squadra inventata con i riferimenti all’Alfa Romeo. In quella che divenne la Master League, prima dei vari Castolo e Ximenes, infatti, ISS Pro dava la possibilità di partire con una squadra puramente inventata: Merosi (POR), Colombo (POR), Jano, Otto, Ragnotti, D’Agostino, Chierichi, Hruska, de Silva, Pavia, Kittie, Lawson, Munari, Gobbato, Satta, Ricart, Alviano, Farina, Alen, Stella, Anser, Carlson.

Giuseppe Merosi, per esempio, oltre che il portiere di questa fantomatica squadra, fu il primo ingegnere dell’ALFA Romeo, tra il 1910 e il 1926. Così poteva capitare spesso di segnare con il fondatore dell’Alfa Romeo (Ugo Stella, che nel 1909 fondò l’Anonima Lombardo Fabbrica Automobili) o con un pilota di rally degli anni ‘60 come Carlson.

Purtroppo non tutti i componenti di questa squadra sono legati all’ALFA, ma sembra una storia affascinante.

Struzzi vs Pinguini - Pes 6

Pes 6 è il primo gioco che invece ho comprato coi miei soldi: in edicola, affascinato dalla copertina che ritraeva Adriano, l’Imperatore. Oltre tutta la radura di assenza di licenze che abbiamo analizzato finora, una delle grandi novità di Pes 6 era la possibilità di giocare con dei costumi: un costume da struzzo, uno da pinguino o da dinosauro.

Potrei raccontarvi quanto fosse emozionante lanciare una castagna da fuori area con il 99 di tiro di Adriano a cavallo di uno struzzo, ma forse è meglio che vi guardiate i 27 minuti di gameplay dettagliato qui sopra.


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