Su l’Ultimo Uomo, come sapete, non pubblichiamo notizie ma approfondimenti. Ci sono già troppe informazioni su internet e il loro rumore di fondo ci fa perdere la cognizione di cosa è importante e cosa no. Ci sono, però, alcune notizie che anche se “poco importanti” meritano comunque di emergere dalla massa informe di tutti i giorni, perché sono così assurde che riescono a restituirci un certo senso di imprevedibilità del reale. Per questo, abbiamo deciso di raccogliere le notizie più assurde dell’ultimo mese, mese e mezzo, provando a raccontarvele. Qui trovate il primo volume, se volete ripassare.
28 dicembre, George Weah diventa presidente della Liberia
«Olè, olè, olè, Weaaah, Weaaah», gridano le persone per le strade di Monrovia. Weah, una camicia leggera blu notte, in lacrime, saluta la folla dal balcone presidenziale, cioè il balcone della sua villa che è forse il massimo dello sfarzo possibile in Liberia. Accanto a lui c’è Jewel Howard-Taylor, che ha corso con lui in queste elezioni. Si tratta dell’ex moglie dell’ex presidente Charles Taylor, che sta scontando 50 anni di galera dopo una sentenza che lo ha condannato per crimini di guerra.
Quando è uscita la notizia mi sembrava di averla già sentita. Mi sembrano anni che gira questa storia di Weah presidente della Liberia e in effetti è così. Weah si era già candidato nel 2005 e nel 2011 ma ha perso entrambe le volte. Stavolta è riuscito a vincere nettamente al ballottaggio dopo non aver ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni di ottobre.
In Liberia 250.000 persone sono morte durante la guerra civile tra il 1989 e il 2003. Di recente il paese è stato colpito anche da una brutta epidemia di ebola. Come potete immaginare, stiamo parlando di un paese estremamente povero. Più dell’80% delle persone vive con circa 1 euro al giorno e sono tantissimi i bambini che non vanno a scuola.
George Weah è il secondo ex giocatore del Milan ad essere eletto presidente del proprio paese, dopo Kakha Kaladze, eletto sindaco di Tbilisi un paio di mesi fa. Segno che per le vecchie glorie rossonere la carriera da politico ultimamente è meglio di quella da allenatore.
29 novembre, Villas Boas lascia la panchina per andare a correre il rally di Dakar
C’è da dire che gran parte del pubblico ha smesso di credere nell’idea di André Villas-Boas come manager d’alto livello ormai da qualche anno, alcuni già da quando è andato in Russia, altri da quando ha scelto la Cina, quindi chi glielo faceva fare a resistere al richiamo del rally. Villas-Boas si è licenziato dallo Shangai SIPG per rincorrere la sua vera passione. Villas-Boas da ragazzo giocava a pallone, ma correva anche in un campionato di rally in Portogallo con la moto da cross. Suo zio aveva partecipato alla Parigi-Dakar nel 1982.
L’idea, a quanto pare, gli è venuta durante la cena del suo compleanno: «Mi piaceva l’idea di correre la 40° edizione della Dakar in moto, così chiamai il mio amico Alex Doringer, Manager del Team KTM. Mi disse che avrei avuto bisogno di un anno intero di preparazione per essere pronto al via e mi consiglio di correre in auto. Mi misi così in contatto con il team Overdrive e il progetto ha preso forma».
Villas-Boas partirà dal Perù il prossimo 6 gennaio, per arrivare in Argentina il 20 gennaio. Se vi sentite persi e se fino ad oggi stavate ancora considerando Villas-Boas “il nuovo Mourinho” - ricordiamo che qualcuno amava chiamarlo col terribile soprannome “The Special Two” - eccovi dei riferimenti spazio temporali, una cronistoria, della carriera di Villas-Boas:
2010: viene ingaggiato dal Porto.
2011: vince il campionato con cinque giornate d’anticipo.
2011: vince l’Europa League, è il più giovane allenatore della storia a vincere un trofeo continentale.
2011: Il Chelsea paga 15 milioni al Porto per liberarlo dal suo contratto.
2012: A marzo della sua prima stagione viene licenziato. Di Matteo prenderà la guida della squadra e vincerà la Champions League.
2012: Viene ingaggiato dal Tottenham.
2013: Viene licenziato dal Tottenham dopo una sconfitta casalinga, 0 a 5, rimediata dal Liverpool.
2014: Viene ingaggiato dallo Zenit San Pietroburgo.
2015: Vince il campionato russo.
2016: Si dimette dalla panchina dello Zenit San Pietroburgo.
2016: Viene ingaggiato dallo Shangai SIPG, firmando un contratto da 13 milioni di euro a stagione.
2017: Si dimette dallo Shangai SIPG per andare a correre il rally.
Forse Villas-Boas sarà un allenatore meno vincente di Mourinho, ma siamo sicuri che la persona più felice tra i due sia veramente l'allenatore dello United? Guardate una foto recente e chiedetevi: voglio diventare come lui o mollo tutto per fare le sgommate con la macchina?
29 novembre, Cattelan ha fatto le sciarpe per diventare tifosi dei musei
L’estetica delle sciarpe da calcio va sempre più forte ed è un altro segnale di quanto lo stile “Casual” sia ancora influente sul nostro orizzonte culturale, contaminandosi nelle zone più diverse. I giubbotti Stone Island indossati da Drake ne sono la dimostrazione.
Le sciarpe da calcio sono direttamente entrate nell’alta moda e nella nuova collezione di Gosha Rubchinskiy, uno stilista russo, ricoprono il collo di modelli efebici. Maurizio Cattelan ha spostato il mischione post-moderno ancora più in là e ha deciso di dedicare delle sciarpe ai maggiori musei del mondo. Come se i musei fossero delle squadre da calcio con una fan base di tifosi così in fissa per i musei che indossano le loro sciarpe e ne sostengono i colori. L’effetto è quel posticcio virtuale simile alle squadre modificate di PES, ma la sciarpa del MoMA è effettivamente una bomba.
Nel 2018 siamo così abituati all’anti-conformismo che siamo arrivati ad accettare praticamente qualunque estetica senza farci troppi problemi. In poche parole, è difficile farsi menare perché si è vestiti “strani”. Queste sciarpe però sono una buona soluzione se stavate cercando un capo d’abbigliamento con cui farvi menare nel 2018.
1 dicembre, negli Emirati Arabi un maggiolino ha fatto invasione di campo
Dopo il rinvio del portiere la telecamera si sposta a centrocampo, sentiamo un clacson iniziare a suonare e poi un maggiolino bianco che sfreccia verso il centrocampo. Il maggiolino corre per il campo suonando, come se avesse fretta. È una bella scena perché, per quanto siamo abituati a tutto, un maggiolino bianco che scorrazza per un campo da calcio è comunque una scena originale; e poi perché c’è un clacson che suona all’impazzata, e i clacson fanno universalmente ridere.
L’invasione ha interrotto la tesissima sfida del campionato U-18 degli Emirati Arabi fra Al-Jazeera e Shabab Al-Ahly. Ovviamente non ne sappiamo molto di più, se non che l’utente Mukalla 9962 ha commentato con parole pesanti: «Siamo negli UAE, uno stato dove c’è ordine e legge. Questa persona deve essere perseguita così che non ricapiti più». Fattela una risata.
17 dicembre, Kokorin si è fatto fotografare a un matrimonio con la pistola
Alan Chochiyev è un attaccante di 26 anni che gioca nel Sovetov Samara. Chochiyev si è sposato di recente, e lo ha fatto nella sua città, che si chiama Vladikavkas, cioè la capitale dell’Ossezia del nord. L’Ossezia si distingue nel panorama culturale del mondo per alcune cose che elencherò brevemente qui sotto:
- Si parla osseto, cioè una lingua iranica che si distingue per la presenza della lettera æ: stupenda.
- Il testo fondativo della cultura si chiama Il libro degli eroi e naturalmente Dumezil vi ha dedicato uno studio.
- È divisa in Ossezia del nord, che appartiene alla Russia, e Ossezia del sud, che appartiene alla Georgia.
- La gente è mezza pazza e ama le armi (non tutti ovviamente, ma diciamo che se non amate le armi e avete un carattere mite in Ossezia rischiate di passare il sabato sera da soli).
Aleksandr Kokorin, l’attaccante dello Zenit San Pietroburgo, che ha un curriculum da persona “non mite”, qualche settimana fa era in Ossezia a festeggiare il matrimonio di un suo amico. E ovviamente ai tavoli c’erano tantissime pistole, e Kokorin si è fatto parecchie foto con queste pistole: Kokorin con due pistole puntate al cielo che ringrazia l’Ossezia per l’ospitalità; Kokorin che in un video spara direttamente in aria; Kokorin che a tavola si punta la pistola alla bocca con aria un po’ emo e commenta “Un normale matrimonio in Ossezia”.
È assurdo ma qualcuno ha avuto da ridire e Kokorin è stato costretto a togliere le foto dai social. Igonin, ex capitano dello Zenit, ha commentato che Kokorin ha la testa vuota. Ma Igonin non è mai stato a un matrimonio in Ossezia.
15 dicembre, Mousa Dembele ha comprato un albergo e ci ha trovato dentro un tesoro.
Ve la metto giù nel modo più semplice possibile. Di recente Mousa Dembele, centrocampista belga del Tottenham, con un carisma pari solo alla propria forza nelle gambe, ha deciso di aprire un albergo nella sua città natale, Anversa. Stiamo parlando di uno dei più antichi e gloriosi porti d’Europa e, quindi, di una città zeppa di cultura che si è stratificata lungo i decenni. Dembele ha acquistato un vecchio edificio del '700 nel centro storico e ha chiamato gli archeologi a dare un’occhiata, prima di ficcarci dentro una SPA.
Al suo interno hanno trovato un set di porcellane del diciottesimo secolo. Secondo gli studiosi il complesso doveva essere stato un hotel, oppure una taverna di lusso. Dembele esporrà gli oggetti in delle teche quando aprirà il suo hotel. La notizia merita anche solo per averci dato la possibilità di questo stupendo fotomontaggio di un Dembele soddisfatto davanti a un baule stipato di dobloni d’oro. È esattamente così che ci piace immaginarlo.
18 dicembre, Henry è stato incoronato re della Nigeria
È così la vita se sei Thierry Henry. Ti invitano a un evento promozionale della Guinness, in Nigeria, ti vestono con gli abiti tradizionali, ti preparano un trono sul palco e poi ti incoronano davanti a tutti. Normale.
17 dicembre, due tartarughe ninja hanno fatto invasione di campo in PSG - Rennes per salutare Mbappé
Le tartarughe ninja esistono e tifano PSG. In occasione della partita contro il Rennes erano allo stadio e dopo un gol di Cavani non si sono più riuscite a trattenere e hanno fatto invasione di campo. Le tartarughe ninja, nello specifico le tartarughe mutanti Leonardo e Raffaello, hanno salutato rispettosamente Dani Alves, per poi andare a congratularsi con Mbappé, lui stesso una tartaruga ninja. Se guardate questa foto potete fare caso al fatto che Mbappé riconosce i suoi amici ninja e li saluta come se li conoscesse da sempre.
Dopo la partita Mbappé, attraverso un comunicato dai suoi profili social, ha confessato di essere una tartaruga ninja e si è detto anzi stupito che la cosa fosse venuta fuori solo adesso. Come quelle cose a cui non avevi mai fatto caso ma, una volta notate, non si può far a meno di osservare. La testa tonda e liscia, i denti perfettamente dritti e regolari, il naso schiacciato, la velocità sovrumana, l’agilità da ninja. Era tutto chiaro dal principio. Ora resta da capire se una tartaruga ninja può regolarmente disputare delle partite di un campionato professionistico di calcio.
Una parte di questa notizia, per come ve l’abbiamo riportata, non è vera. Almeno per ora.
14 dicembre, Ronaldinho, proprio Ronaldinho, sta per scendere in politica
Ronaldinho, il giocatore di calcio più simile a un cartone animato, quello che rideva sempre, con i denti da castoro e che per esultare agitava pollice e mignolo. Ronaldinho che va in giro sempre con le cuffie in testa, che saluta tutti, che alle orecchie ha brillocchi grandi come il corno d’Africa. Ronaldinho, insomma, sta per scendere in politica col partito brasiliano conservatore: il Patriota Party. Dovrebbe correre come senatore alle prossime politiche brasiliane nello stato di Minas Gerais. Ronaldinho entrerà però nella lista di Jair Bolsonaro solo se questo riuscirà a vincere le primarie del partito, a marzo. Chi lo avrebbe detto che Ronaldinho era dalla parte del Capitale.
25 ottobre, un giocatore di rugby si è infortunato perché è stato morso da un leone
È successo a Scott Baldwin a settembre, mentre era in tour Sudafrica con gli Ospreys, una squadra gallese di rugby. Durante un safari Baldwin ha deciso di ficcare una mano dentro la gabbia del leone, che lo ha morso, perché quello è un leone e Baldwin, a dirla tutta, ha un aspetto anche appetitoso.
Comunque Scott Baldwin è stato universalmente riconosciuto come un coglione. I compagni di squadra hanno detto: «Se metti la mano in una gabbia, e in quella gabbia c’è un leone, cosa ti aspetti». Il suo allenatore, Steve Tandy, l’ha definita: «La cosa più stupida che mi è capitata di vedere nella mia carriera». Quando c’era da spiegare cos’era successo, che l’assenza di Baldwin non era dovuta a un infortunio legato al rugby, era piuttosto imbarazzato: «C’è stato un incidente, con un leone, ma quest’incidente non ha niente a che vedere col leone ad essere onesti, ma insomma, ha morso Scott».
Baldwin se l’è vista brutta e a un certo punto ha avuto paura di perdere la mano per un’infezione. Se volete vedere com’è, da vicino, l’effetto di un morso di leone sulla carne umana aprite questo elegante pezzo del Mirror, ma ve lo sconsiglio. Baldwin l’ha descritta come un’esperienza che gli ha cambiato la vita: «Se guardate il video sembra un attimo, ma vi assicuro che mi è sembrato passasse una vita. Era come guardare fin dentro l’anima del leone».
Eccovi insomma l’infortunio più stupido del 2017, anche se non all’altezza di quando Canizares si ruppe il tendine d’achille facendosi cadere il dopobarba sul piede, saltando così i Mondiali del 2002.
8 dicembre, Guido Pizarro ha giocato contro Cristiano Ronaldo indossando i suoi parastinchi
Cristiano Ronaldo è un calciatore molto più divisivo di quanto i suoi successi lascerebbero pensare. Questo fa sì che a fronte di persone che non lo amano, ce ne siano altre che lo venerano, letteralmente. E d’altronde Cristiano Ronaldo si comporta esattamente come qualcuno a cui bisognerebbe naturalmente tributare adorazione.
Il culto di Cristiano Ronaldo è capillare e va avanti da così tanti anni che ultimamente stanno uscendo allo scoperto giocatori professionisti che sono cresciuti con i suoi poster in cameretta. È uno dei tanti paradossi generati dall’assurdità di Messi e Ronaldo, che giocano ad altissimi livelli da così tanto tempo - superando così tante volte i limiti di chi li ha preceduti - che sembrano ormai essere postumi a sé stessi. Cristiano Ronaldo in carne ed ossa e Cristiano Ronaldo la leggenda, con una sua consistenza immaginaria, coesistono sullo stesso piano di realtà.
Così Guido Pizarro non ha visto nessuna contraddizione nello scendere in campo, in Siviglia - Real Madrid, con i parastinchi di Cristiano Ronaldo, contro Cristiano Ronaldo. È stato un momento paradossale su molti piani diversi, che però è rientrato più o meno alla normalità quando Pizarro ha chiarito la vicenda. A quanto pare questo è il vero paio di parastinchi di Pizarro, quelli di Ronaldo erano un paio di riserva - disegnato dallo sponsor - rimediati all’ultimo momento dopo che si erano rotti gli originali. Una spiegazione che poteva risparmiarsi, e che suona come una mancanza di rispetto per CR7.