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Le notizie più incredibili del mese, vol. 3
28 feb 2018
Notizie assurde che vi faranno apparire il mondo come un po' più imprevedibile.
(articolo)
11 min
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Su l’Ultimo Uomo, come sapete, non pubblichiamo notizie ma approfondimenti. Ci sono già troppe informazioni su internet e il loro rumore di fondo ci fa perdere la cognizione di cosa è importante e cosa no. Ci sono, però, alcune notizie che anche se “poco importanti” meritano comunque di emergere dalla massa informe di tutti i giorni, perché sono così assurde che riescono a restituirci un certo senso di imprevedibilità del reale. Per questo abbiamo deciso di raccogliere le notizie più assurde dell’ultimo mese, mese e mezzo, provando a raccontarvele. Qui trovate il primo volume, qui il secondo, se volete ripassare.

Podolski ha aperto un negozio di kebab a Colonia

Tre caratteristiche importanti di Podolski:

- ha un grande sinistro

- è molto simpatico

- ha un legame viscerale con la sua città, Colonia

L’ultimo dono che Podolski ha lasciato alla sua città, dopo il centro sportivo costruito nel suo vecchio quartiere e una serie di negozi di gelati, è una splendida catena di Doner Kebab. In questa foto vediamo Lukas Podolski - felpa grigia da GTA - felice, accingersi ad affettare un kebab con un coltello lungo un sogno; in quest’altra foto lo vediamo discutere con i mastri kebabbari della grandezza assurda dei kebab che hanno davanti. “Ma quanto è grosso? Questo fa la prima media”, pare dirgli. All’inaugurazione del locale c’erano più di mille persone, in fila per farsi servire direttamente il kebab dalle mani unte ma sante di Podolski. Nei suoi due anni di permanenza ad Istanbul Podolski ha sviluppato un grande amore per la cucina turca, che ora ha deciso di celebrare.

Dopo la splendida festa di inaugurazione Lukas Podolski è tornato in Giappone, dove continua a giocare a pallone.

In Islanda un calciatore è stato il quarto della propria famiglia (il bisnonno, il nonno e il padre prima di lui) a segnare con la maglia della Nazionale

Ibert Gudmunsson, nipote di Ingi e pronipote di Albert.

Il primo caso di revenge-porn nel calcio

Alle 17 Liverpool e Tottenham pareggiano 2-2, alle 23 un tifoso dei “Reds” con buone doti informatiche ha hackerato l’iCloud di Dele Alli. Dentro ha trovato un mini sex-tape di 7 minuti e ha diffuso il video sui social. In molti hanno messo in relazione l’accaduto con la simulazione di cui si era reso protagonista Alli nella partita, il che basterebbe a fare il primo caso di revenge-porn anche nel calcio.

Più che su Dele Alli, in ogni caso, il caso la dice lunga soprattutto sulla pazzia dei tifosi del Liverpool, una delle più potenti macchine del fango d’Inghilterra. Ad agosto del 2016, dopo che Andre Gray segnò al Liverpool con la maglia del Burnley, i tifosi avversari hanno ritirato fuori dei suoi tweet omofobi di 4 anni prima (uno dei quali recitava la frase “Sono io o ci sono gay ovunque?”). Stesso trattamento riservato lo scorso gennaio a Mason Holgate, autore del fallo che ha infortunato Firmino.

Nel 2015 invece i tifosi “Reds” fecero circolare su Internet la foto di un cinquantenne che indossava una maglietta che sporcava la memoria di Hillsbrough, provocandone l’arresto. I tifosi del Liverpool sono quindi i più astuti e perversi nell’uso delle strategie social per distruggere le persone.

Per i più curiosi di Dele Alli, il sextape non è più online e il giocatore è passato alle vie legali. Comunque è sempre meglio non mettersi contro i tifosi del Liverpool.

YouTube diventa lo sponsor del Los Angeles FC

Qualche tempo fa il Los Angeles FC, la nuova franchigia della MLS, ha debuttato in amichevole contro il Toronto. Tra le sue fila c’era Carlos Vela, che per tutte queste settimane di presentazione aveva arringato la comunità di latinos della città. Lo sponsor che campeggia sulla maglia di Los Angeles è YouTube, che sarà anche il broadcaster ufficiali delle partite della nuova franchigia. YouTube TV è arrivato negli Stati Uniti da pochi mesi, un abbonamento costa circa 35 dollari e offre un totale di 35 canali.

Ecco una serie di altri sponsor che sogniamo di vedere sulle maglie delle squadre:

- Apple

- Ikea

- Montebovi

- Facebook

- Warp records

- Osteria Francescana

- Rough Trade

Jurgen Damm va veloce… ma non solo in campo!

Negli ultimi giorni di mercato Jurgen Damm, terzino messicano che gioca in Messico a cui tempo avevamo dedicato anche un Preferiti, era stato accostato alla Fiorentina. La trattativa sembrava possibile fino agli ultimissimi giorni, poi non se ne è fatto niente. Jurgen Damm - che in campo gioca terzino e in generale è molto molto veloce - il 24 gennaio è stato arrestato per eccesso di velocità, rientrando in quella letteratura di giocatori su cui si possono fare titoli tipo “Jurgen Damm veloce… ma non solo in campo, patente ritirata!”.

L’agente di Gomez rompe la finestra dell’ufficio di Mirabelli

Gustavo Gomez è uno dei più grandi misteri del Milan degli ultimi anni.

A chi è venuta l’idea di comprarlo e per quale motivo? Come ha fatto, poi, a mettere comunque insieme 18 rispettabili presenze la scorsa stagione? E invece, che fine ha fatto quest’anno? Cos’è che lo ha reso improvvisamente così inadeguato?

Nel mercato di gennaio la sua partenza sembrava scontata. A lui si era interessato il Boca Juniors con un’offerta: prestito di 18 mesi e obbligo di riscatto a 5 milioni. Il Milan però - nella classica ricerca della botte piena con la moglie ubriaca - non ha né valorizzato Gomez né accettato di farci una minusvalenza, quindi non voleva offerte inferiori ai 7 milioni.

Nessun passo in avanti e trattative a oltranza. In uno degli ultimi incontri, nell’ufficio di Mirabelli, l’agente di Gomez Augusto Pareja è andato fuori di testa e, pensando forse di uscire così dall’impasse, ha tirato una sedia fuori dalla finestra. In seguito ha dichiarato che «Tutti ridono del Milan».

Gustavo Gomez alla fine è rimasto al Milan, Mirabelli è difficile da smuovere quando si tratta di negoziare.

Erdi Sehit, centrocampista turco, ha truffato un ambulante a Roma

Erdi Sehit, con quel naso adunco, ha un che di Alvaro Vitali. Fa ridere immaginarselo tutto bardato girare per Roma, coi capelli lunghi e unti, durante le vacanze di natale. Nessuno potrebbe immaginare che Erdi è un calciatore professionista, che un tempo era stato uno dei prospetti più interessanti del calcio turco, anzi. È un momento difficile per lui: è al quarto prestito dal Fenerbahce e tutti gli sono andati male. Quest’anno è al Genclerbirligi Ankara, che gioca nella seconda categoria turca, dove comunque non sta trovando spazio.

In questo periodo Erdi ha cercato di rilassarsi con una vacanza in Italia, a Roma e a Venezia, così romantica. Ci è venuto col suo procuratore e la sua famiglia, che gli sono stati vicini in questo periodo difficile. Erdi pubblica su Instagram foto di Trinità de Monti, e dei canali, abbracciato al padre, con indosso un cappotto blu con una pelliccia vistosa.

Alle 11 di mattina a Roma c’è un cielo scuro e pesante che al centro di Roma sembra sempre qualcosa in più di semplice maltempo. Erdi non ha un ombrello, gli hanno detto che nella Città Eterna c’era il sole tutto l’anno. Si avvicina così a un venditore ambulante, che si era messo a vendere ombrelli con prontezza. Erdi gira solo con grandi tagli di banconote e ne tira fuori una da 50 euro. La sfortuna però si accanisce su Erdi: ad assistere alla contrattazione gli agenti del GSSU, la polizia locale, che sequestra subito tutta la merce. Nel frattempo la tragedia finisce in farsa: l’ambulante senegalese controlla i soldi e si accorge che sono falsi: «A me sequestrate la merce e a lui che gira con i soldi falsi non dite niente?!» dice indicando Sehit. «Ma non è possibile! Cosa dite? Io sono stato anche in Nazionale U-16, non faccio certe cose» ha ribattuto lui, che comunque dovrà spiegare tutto al PM, insieme al suo procuratore.

Henrickh Mkhitaryan dovrà indossare due numeri di maglia

Oltre al 7, che ha ereditato da Alexis Sanchez con cui è stato scambiato, dovrà sceglierne un altro perché l’Europa League non permette a una squadra di far indossare lo stesso numero di maglia due volte durante la stessa competizione. Proprio così. Contro l'Ostersunds Mkhitaryan ha indossato la maglia numero 77.

Matthias Sammer ha confessato di aver fatto parte della Stasi

Se esistono rari grandi film dedicati al calcio è perché difficilmente il cinema riesce a tradurre nel proprio linguaggio la grandezza di una partita di calcio. E anche perché fuori dal terreno di gioco, invece, i suoi protagonisti offrono narrazioni troppo povere o troppo stereotipate per poter funzionare al cinema.

Pochi giorni fa però Matthias Sammer - ex pallone d’oro, forse il più controverso fra i palloni d’oro - ha confessato di aver fatto parte della Stasi in gioventù. La Stasi era, in sostanza, l’organo dei servizi segreti della DDR, la repubblica democratica tedesca. Quando militava nella Dinamo Dresda, la squadra della sua città, era una scelta obbligata: a capo della squadra c’era Erich Mielke, ministro della sicurezza nazionale e i giocatori erano affiliato a un reggimento al Ministero della Sicurezza Statale.

«Se volevi giocare dovevi accettare di farne parte, anche perché era un modo per sfuggire al servizio militare attivo. Se avessi rifiutato, sarei stato costretto ad entrare nell’esercito, cosa che avrebbe significato lasciare la Dinamo e questo avrebbe segnato la fine della mia carriera calcistica» ha raccontato Sammer in un’intervista alla Bild.

È impossibile sapere cosa comportasse concretamente il lavoro da spia di Sammer, che da parte sua ha precisato di non aver mai dovuto spiare nessuno. Ci sono comunque i margini per tessere dei bei ricami di sceneggiatura e darla in mano a Paul Thomas Anderson. Bryan Cranston nei panni di un tormentato Matthias Sammer; Paul Dano a interpretare di Ulf Kirsten, fedele compagno di squadra di Matthias; Steve Buscemi nel ruolo del viscido ministro Erich Mielke, Luca Argentero nei panni di un Del Piero deluso dal quarto posto al Pallone d'Oro.

Sorrentino, il portiere del Chievo, bloccato da una tempesta di neve, riprende tutto

Stefano Sorrentino, occhi della tigre, è rimasto bloccato in Hotel da una tempesta di neve mentre si trovava in vacanza al Sestriere. Se non vi basta questa notizia, Sorrentino ha anche filmato il tutto. Un filmato di trenta secondi molto bello in cui rassicura i suoi tifosi che “stiamo bene, va tutto bene”, con la camera del telefono tremula che riprende i mezzi spazzaneve.

Ruben Semedo spara, la Spagna ha paura

Il 12 febbraio il difensore portoghese del Villareal, si è svegliato e, insieme a un po’ di amici, armato come si deve, è andato a sequestrare una persona. Il gruppo ha portato l’uomo a casa di Semedo, vicino Valencia, e lo ha torturato finché non ha lasciato le chiavi di casa, poi svaligiata. Al momento della denuncia l’uomo aveva diversi lividi e ferite, ha dichiarato che Semedo e i suoi amici hanno sparato diverse volte in area per intimidirlo. La polizia di Valencia ha finalmente arrestato Ruben Semedo, che da mesi stava provando a farsi arrestare seminando il panico per la Spagna.

Appena due mesi fa, a dicembre, Semedo (1 metro e 90 per 85 chili) aveva puntato la pistola in faccia a un buttafuori di una nota discoteca di Valencia. A novembre ha litigato con una persona in discoteca, ci ha fatto pace, è andato a prendergli una maglia del Villareal in macchina, gliel'ha firmata e regalata, e poi gli ha dato una bottigliata in testa. La vittima ha dichiarato che mentre provava ad allontanarsi Semedo aveva preso una pietra da terra per provare a lanciargliela. Se siete dei fanatici dei giocatori pazzi, Semedo va molto oltre la normale categoria di giocatore-pazzo sfociando in quella di vero e proprio delinquente.

In estate il Villareal lo aveva comprato dallo Sporting Lisbona per 14 milioni di euro, considerandolo un calciatore.

Quattro giocatori del West Bromwich hanno rubato un taxi

La squadra era in ritiro a Barcellona e verrebbe da chiedersi cosa volevano ottenere dal ritiro di una squadra inglese a Barcellona. Barry, Evans, Livermore e Myhill alle 5 e mezza del mattino si trovavano fuori da un McDonald’s dopo un’intera nottata di lezioni di filosofia analitica, hanno trovato un taxi aperto e abbandonato. Erano stanchi morti e hanno pensato di salire a bordo e tornare a casa. Durante quei giorni era stato anche rubato portafoglio e cellulare ad Alan Pardew, tecnico del club.

Il West Bromwich è ultimo in Premier League con appena 20 punti in 27 partite. Il ritiro punitivo era arrivato dopo i recenti risultati negativi, che avevano portato anche al licenziamento del presidente del club (!). I giocatori sono stati scagionati per mancanza di prove, ma hanno dovuto chiedere scusa ai tifosi e al club.

Le Bermuda in Bermuda alle Olimpiadi Invernali

Tutto normale.

Il trasferimento di Cabezas dall’Atalanta all’Independiente è saltato per un errore di traduzione

Le notizie improbabili legate al calciomercato sono un universo a parte, con una propria epica. C’è stato un grande momento quando un dirigente del Crotone, alle strette finali dell’operazione Moussa Diaby ha dichiarato: «Abbiamo firmato il contratto ma non sappiamo il francese, quindi non è chiaro cosa abbiamo firmato».

La mia preferita di questo mercato riguarda però l’Atalanta. Era tutto fatto per la cessione di Bryan Cabezas all’Independiente. L’ala ecuadoregna è uno dei pochi buchi nell’acqua del mercato della squadra nerazzurra, l’unico talento a cui Gasperini non ha trovato un senso qualsiasi. Il trasferimento in Argentina sembrava fatto, ma poi chi doveva compilare il contratto ha pensato che “Cabezas” non fosse il vero nome di Cabezas ma un attributo, e quindi lo ha tradotto scrivendo “Heads” nel contratto.

Il trasferimento è saltato, oggi Cabezas gioca all’Avellino.

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