Qui trovate la prima parte della lista. Qui la terza.
L'anno della scienza
Se per i seguaci di Hollywood il 2014 verrà ricordato come l’anno mirabile della fantascienza – e dei franchise, eroi Marvel e DC in testa – chi sa vedere attraverso gli specchi curvi della natura ricomporrà in questo riflesso cinematografico una ben più nuda verità: a dominare gli astri quest'anno fu la Scienza.
Non per aver posato le mani su una cometa, per aver combattuto i tumori con batteri ancora più letali, o per aver scoperto il dolcissimo Olinguito, ma per aver raccontato tutto questo e molto altro, e in modi inediti. Il passato remoto e il futuro prossimo, divulgazione scientifica a tutto tondo o, come preferisce la Royal Society, The Public Understanding of Science.
Quella che segue è una proposta in sette titoli e senza rigore scientifico su come sia avvenuta questa penetrazione della scienza attraverso tutti i media senza distinzione. L’ingrediente corrosivo comune, sia detto, è un uso più o meno sapiente dell’emotività. Sette titoli perché, come dice Wikipedia, oltre a essere 7 un numero primo, di Mersenne, cubano ed euclideo, è anche felice e fortunato.
1. COSMOS
Cosmos: Odissea nello spazio (National Geographic Channel) è il seguito ideale del programma Cosmo, condotto alla fine degli anni Settanta da Carl Sagan — e trasmesso in Italia all’interno di Quark. Se Cosmo è ritenuto uno dei migliori esempi di divulgazione culturale in televisione, Cosmos ne eredita degnamente lo scettro. Apertamente anti-religioso e anti-creazionista, ha il merito di demistificare le più radicate credenze senza rinunciare di un millimetro alla spettacolarità: basti pensare alle animazioni mozzafiato sull’evoluzione dell’universo, al minaccioso mausoleo delle estinzioni o alle visioni allucinatorie di Giordano Bruno. Il programma ha avuto un tale successo che il suo conduttore, Neil DeGrasse Tyson, famoso per le cravatte incredibili e gli improbabili gilè, oltre che per le sue approfondite conoscenze di astrofisica e l’amicizia con Barack Obama, è diventato un meme. Infiniti meme. I suoi commenti a Interstellar sono stati impagabili.
2. IFLS
Nato come un raccoglitore di stravaganze della blogger Elise Andrew, la pagina Facebook I fucking love science conta oggi 20 milioni di follower e sta per approdare in televisione con un programma su Discovery. Copre ogni fenomeno scientifico degno di dibattito, dalle tartarughe che indossano centrini-dinosauro alle esperienze extra-corporee tracciate in fMRI. “Se la scienza ha uno sporco segreto,” dice il futuro conduttore Craig Ferguson, “è che tutto è connesso.” E forse questo è il motivo per cui, in IFLS, assurdo e fantastico vivono sotto lo stesso tetto del rigore logico.
3. HALT AND CATCH FIRE
Superando per nerdismo le startup di Silicon Valley, e riavvolgendo il tempo di trentuno anni — la data è importante — Halt and Catch Fire (AMC) è senza dubbio la serie più tecnologica di quest’anno. Comincia con la retroingegnerizzazione di un IBM e finisce con la nascita del primo Macintosh 128K, primo nella famiglia Apple dei personal computer. Sigla di Trentmøller e colonna sonora di pregio, la perfezione della scelta narrativa compensa eventuali imperfezioni di percorso e l’ironica promessa del titolo è mantenuta. Mackenzie Davis, da molti accostata a Daryl Hannah in Blade Runner, è identica all’atleta dell’iconico commercial seminale di Steve Jobs, 1984.
4. TOMS RIVER
Dan Fagin è un giornalista americano specializzato in questioni ambientali. Il suo libro Toms River: A Story of Science and Salvation (Bantam) è dell’anno scorso, ma è nel 2014 che gli viene conferito il Premio Pulitzer per la categoria non-fiction. A cavallo del nostro secolo a Toms River, non lontano dalla Jersey Shore, l’aria è così inquinata da sciogliere le calze di nylon delle donne, ma nessuno sembra dare la giusta importanza al problema finché non si registra una crescita esponenziale di tumori infantili. Invece di esasperare il dramma, Dan Fagin svolge un’indagine sull’inquinamento industriale, sulle basi molecolari del cancro, sui movimenti geografici dell’industria — ieri il New Jersey, oggi la Cina — arricchendo la storia di sottotrame fino a provare che, quando entra in scena l’Imperatore del Male — per citare un altro Premio Pulitzer — la scienza non sa più dare risposte esatte.
5. @SamCristoforetti
I tweet di Samantha Cristoforetti hanno reso un servigio raro alla scienza italiana. Fenomeno pubblicitario o tecnologico, duraturo o modaiolo, che la nuova stella di Twitter compaia tra le proposte popolari per il nuovo presidente della Repubblica ha davvero un sapore di futuro: meraviglioso e terribile. Anche i più severi predicatori della Scienza possono ora valutare quanto poco sia necessario per far affiorare la loro parola preferita sulla bocca di tutti. Per questioni di cornice temporale, non riesco a non associare l’arrivo della Cristoforetti sulla Stazione Spaziale Internazionale con l’atterraggio di Philae sulla cometa durante la Missione Rosetta. Il relativo cortometraggio Ambition è un’ulteriore prova di come la comunicazione scientifica stia cercando nuove strade.
6. THE IMITATION GAME
La sceneggiatura è rimasta nei cassetti della Black List per tre anni. Di Caprio si era interessato, e così Ron Howard che forse pensava a un sequel di A Beautiful Mind. Come storia su un uomo-calcolatore è forse troppo calcolata, ma il biopic di Alan Turing porta al cinema tutti i temi legati al matematico inglese: le sue invenzioni, Enigma, l’emarginazione, l’omosessualità, il suicidio. Perfettamente studiato per fare strage di Oscar nonostante le origini indipendenti, porta come una maledizione la stigma dell’orientamento sessuale, che sembra inserito solo per emozionare il grande pubblico ed è invece forse l’unica chiave di lettura importante: al cinema i veri nemici non sono mai i nazisti. Oggi una mela avvelenata per uccidersi sa meno di Biancaneve che di Cupertino, e l’intento divulgativo è salvo, ma per un migliore omaggio allo scienziato è meglio leggere Alan Turing. Storia di un enigma di Andrew Hodges, da cui il film è tratto.
7. LIFE STORY
A inizio dicembre sono stato a vedere il concerto di Elton John, mi sono commosso quando ha concluso con la colonna sonora del Re Leone, e ho quindi capito che davvero alcuni dettagli del nostro universo sono ridicoli e inspiegabili. Il quasi novantenne Sir David Attenborough chiude il cerchio della vita con il primo programma girato in 4K della Natural History Unit. Dopo aver dato un volto e una voce ai documentari naturalistici della BBC per sessant’anni—la sua prima apparizione è per Zoo Quest nel 1954—vederlo sdraiato accanto a una buca nella savana circondato da cuccioli di mangusta è la più massiccia dose di cuteness che un essere vivente possa sopportare. Life Story incarna l’essenza del suo continuo impegno per raccontare in modo nuovo gli animali che da milioni di anni abitano il pianeta.
I colpi di approccio più belli/brutti del 2014 sul PGA
Le flappe di Tiger all'Hero World Challenge
Tutto mi aspettavo di vedere tranne Tiger Woods flappare come se non ci fosse un domani. È imbarazzante per me colpire la zolla prima della palla in allenamento figuriamoci in diretta mondiale e se ti chiami Tiger. Era anche il suo ritorno alle competizioni dopo un lungo stop per un guaio alla schiena.
Phil Mickelson tira la palla ANCORA sugli spalti
Phil Mickelson, golfista famoso per essere mancino, genio degli approcci e un pò matto, tira la palla per l'ennesima volta sulle tribune per il pubblico al Bridgestone. Al posto di droppare la palla senza penalità fuori dall'area degli spalti (non facente parte integrante del campo) decide di tirarla da lì.
Bubba Watson imbuca dal bunker
Il redneck di Bagdad, Florida, anche lui mancino (una rarità perché per essere mancini a golf bisogna esserlo di testa, non solo di mano) imbuca il colpo decisivo per l'eagle all'ultima buca dell'HSBC (poi vincerà il playoff).
La reazione è tipica di questo "simpaticone" che ha fatto anche un video hip hop con altri golfisti americani (pessimo).
Off topic: Bubba ha tirato il drive più lungo del tour quest’anno, con 424 yards. E con un driver rosa.
Dubuisson dalla steppa
Victor Dubuisson (Dubuisson in francese vuol dire uomo del cespuglio, nomen omen) fa due up and down pazzeschi dalla steppa desertica all'Accenture Match Play Championship. Notevole la faccia del suo avversario.
Stelle e complimenti falsi
di Denise Zani
I dieci presunti complimenti che non ho preso come tali
Hai la faccia molto piccola
Hai un look da XVII arrondissement
Scrivi delle cose carine su twitter
Hai dei modi molto garbati
Che bel taglio di capelli!
Da seduta non sembri così alta
Che bello questo maglione! Ti fa sparire
Ma va! Peserai sì e no xxx chili
Mi è piaciuto, era scritto proprio come se non ci avessi pensato
È che da te non si aspettano dell’ironia
I dodici imprescindibili oroscopi di Brezny (per me che sono cancro)
18.23 dicembre
Assumi molto azodicarbonammide per diventare flessibile e morbido come un materassino da yoga
6.12 novembre
Sii meticoloso come Beethoven che preparava il caffè con esattamente sessanta chicchi per ogni tazza
30 ottobre 5 novembre
Per Halloween travestiti da portale sacro, cancello divino o porta sorprendente
4 10 settembre
Fai come James Franco che ha affinato le sue doti di attore mentre lavorava in un fast food
21 27 agosto
Non cercare di essere la persona che eri e fare le cose che facevi
10 16 luglio
Segui la legge cinese che invita tutte le persone in salute tra gli undici e i sessant’anni a piantare fra i tre e i cinque alberi all’anno
19 25 giugno
Trova nella tua vita il corrispettivo delle 6.600 xilografie di artisti della scuola ukiyo-e custodite nel Museo di Belle Arti di Boston
8 14 maggio
Non è vero che non puoi avere la torta e anche mangiartela, sei l’eccezione al proverbio inglese che dice il contrario
10 16 aprile
Ti sentirai come la Rowling che nel 1990 scrisse l’ultimo capitolo di Harry Potter 7, uscito 17 anni dopo
13 19 marzo
In certe cose sei assolutamente all’avanguardia
20 26 febbraio
Guarda attentamente il punto più lontano dell’oceano visibile dalla spiaggia
23 29 gennaio
Sei alla fine della tua metaforica gestazione, sarai come un pulcino o come una farfalla monarca?
Le più belle interviste dell'anno
1.Camilla Cederna a Berlusconi (1977, riproposto da l'Espresso)
"In un ambiente di lusso, saloni uno via l’altro, prati di moquette, sculture che si muovono, pelle, mogano e palissandro, continua a parlare un uomo non tanto alto, con un faccino tondo da bambino coi baffi, nemmeno una ruga, e un nasetto da bambola. Completo da grande sarto, leggero profumo maschio al limone. Mentre il suo aspetto curato, i suoi modini gentili, la sua continua esplosione di idee piacerebbero a un organizzatore di festini e congressi, il suo nome sarebbe piaciuto molto a C.E. Gadda. Si chiama infatti Silvio Berlusconi".
2. Philip Roth a Daniel Sandstrom
"Mi chiedo: se avessi intitolato Lamento di PortnoyL'Orgasmo in un capitalismo rapace, forse avrebbe avuto il favore dell'Accademia di Svezia".
3. Malcom Pagani a Franca Leosini
“Non mi occupo di serial Killer veri o presunti, i miei interlocutori sono persone come me che a un certo punto della loro vita cadono nel vuoto di una maledetta storia”.
4. Antonio Gnoli a Sebastiano Vassalli
Chi era suo padre? "Un nullafacente. Dedito, durante la guerra, alla borsa nera e poi non so. Fascista. Fino in fondo. Sempre dalla parte sbagliata. Il Merda".
5. Salvatore Merlo a Luca Cordero di Montezemolo
Lo conosce Renzi? “Sì, un po’. Una volta è venuto a casa mia per discutere di Alitalia con i miei amici di Dubai. Appena è entrato a casa, mio figlio piccolo gli ha chiesto: ‘Ma hai per caso la varicella?’”. Per via dei nei. “Ma Renzi è stato molto simpatico, perché lo ha preso in braccio e si è fatto toccare la faccia”.
6. Diane Keaton a Emma Brockes
Mia Farrow? "L'ho vista tre volte in vita mia. È affascinante. No, non siamo amiche".
7. Silvia Truzzi a Pietro Citati
"A me il giornalismo ha dato tantissimo".
8. Barbara D'Urso a Matteo Renzi
"Se fosse rimasto altre due ore in studio, avrebbe presentato anche le previsioni meteo", Enrico Mentana.
9. Heribert Schwan a Helmut Kohl
Questa non è proprio un'intervista ma un estratto di un centinaio di interviste, poi non autorizzato, forse destinato alla posterità. Però dice che la Merkel è una burina che non sa stare a tavola, che Regan è "molto sottovalutato", che "meglio Eltsin ubriaco di tanti altri sobri". Insomma, mica male.
10. Alberto Dandolo a Lory Del Santo
"Quando mi ha detto che aveva 23 anni volevo desistere. Già troppo maturo. Stiamo insieme da un anno. Io per lui sono un po’ come un’agenzia interinale. Lo sto immettendo nel mondo del lavoro. Ora mi sta aiutando in alcuni progetti cinematografici. Ma è in stage. Non lo pago. Deve farsi prima le ossa". Jobs Act per Toy Boys.
I miei 10 calciatori preferiti del 2014
de Il Cugino Quattordicenne di Daniele Manusia
1. Cristiano Ronaldo mi è piaciuto molto quest'anno, ha fatto un bel campionato, una bella Champions. È stato il migliore secondo me, anche se Messi si sta riprendendo adesso, ma non è stato un granché quest'anno. Non ho visto il tuffo di pochi giorni fa, ho sentito, ma non fa niente, tanto simulano tutti...
2. Arjen Robben. Lo sono andato a vedere pure allo stadio, è impressionante. Non ce l'ho con il 7-1 alla Roma, non fa niente, una partita un po' storta. Ha un dribbling e un controllo veramente pazzeschi e poi il tiro giro a sinistro... forse un po' il destro non è un granché, ma il sinistro, c'ha un piede fantastico.
3. Yaya Touré, che penso che sia veramente devastante, fa un lavoro incredibile, poi vabbè non è proprio un difensore ed è un po' lento, ma l'altr'anno ha segnato 20 gol mi pare, che per un centrocampista sono tanti... No no, preferisco lui, Messi non mi è piaciuto tanto quest'anno.
4. Luis Suarez. Ha fatto un campionato strepitoso. Il morso a Chiellini, vabbè di testa non è un granché, ma quella è un'altra storia. Non è tra i più simpatici, ecco, ma è tra i più forti che ci sia secondo me. Mi piace come si muove, poi i gol che fa, ci prova da lontano, ha un dribbling secco.
5. Aaron Ramsey dell'Arsenal. Si muove tanto in campo, corre, aiuta, pure se quando segna c'è la maledizione che muore un personaggio famoso. È un giocatore eccezionale, l'unica cosa è che, sì, c'ha l'infortunio semplice. Nel senso che si infortuna facilmente.
6. Eden Hazard perché vedo che spacca le difese, spacca la partita. Quando parte è difficile fermarlo. Non l'ho visto sempre sempre ma quando l'ho visto è bello vederlo, poi ha una certa classe. Nel dribbling è potente più che altro, nell'accelerazione, è un giocatore che ti serve per spaccare le difese degli altri, che ti entra in area di rigore. Tipo Robben, forse lui ha un po' più di classe di Robben. Però quest'anno Robben mi ha stupito di più.
7. Angel Di Maria. Sia per l'Argentina che per il Real Madrid è stato fondamentale per vincere le cose. Cioè l'Argentina l'ha aiutata quasi a vincere, ma con il Real ha fatto l'azione del secondo gol in finale di Champions. Al Manchester, ho visto un po' all'inizio, a molti non piace ma l'hanno messo pure centrocampista, non è proprio il suo ruolo, secondo me è meglio esterno, gli serve spazio e profondità. Il Manchester United comunque è un'incognita, con Van Gaal e tutto.
8. Marco Reus, solo che lo hanno rotto di nuovo. È uno che dribbla, poi c'ha un tiro a giro molto bello, è uno dei più devastanti. Mi dispiace che è mancato lui per il Mondiale, la Germania sarebbe stata ancora più forte.
9. Diego Costa. Un giocatore eccezionale, la media gol con il Chelsea è impressionante, poi l'altr'anno... cioè è difficile spostarlo, in area di rigore è infermabile. Sarebbe l'ideale per la Roma, però non ce lo danno eh eh.
10. Non ne ho detto neanche uno del campionato italiano, lo so, ma il campionato italiano è poca roba in questo momento. Quindi, dico Mezut Ozil. A me è sempre piaciuto. È vero che quest'anno non è andato bene, ma ha un tocco di palla che mi piace, ha classe, poi pure lui ha vinto il Mondiale...
Bonus: i 3 giocatori più antipatici del 2014
1.Pirlo, non so perché mi sta antipatico.
2. Mi sta antipatico tanto Balotelli. È antipatico perché è forte, si sa che è forte solo che non si impegna, è un giocatore che ti fa arrabbiare.
3.Mandzukic. È forte sì, ma quando lo vedo giocare non mi piace. Segna, vabbè, è un bel giocatore, alla Roma servirebbe pure, però mi sta antipatico.