Cara redazione dell'Ultimo Uomo,
avevo una domanda da farvi rispetto al ruolo del centravanti: se in campionato avere un buon centravanti significa forse più di prima avere la capacità di vincere le partite (penso a Higuain, a Dzeko, a Suarez, a Lewandowski) in Champions il contributo della prima punta di peso sembra sparito dalla scena. Nelle otto squadre dei quarti i giocatori-copertina non erano, eccezion fatta per Aubameyang, le prime punte pure, e questa tendenza è esasperata nelle semifinali, dove si parla di Ronaldo, di Mbappé, di Dybala e di Griezmann e non di Benzema, Falcao, Higuain e Torres. Secondo voi esiste questa duplice tendenza, questa divergenza tra alti livelli dove i bomber non sono decisivi e quotidianità dove servono come il pane? Se sì, perché?
Massimiliano
Risponde Fabio Barcellona
Caro Massimiliano,
le semifinali hanno visto la tripletta di Cristiano Ronaldo e la doppietta di Gonzalo Higuain. Se la natura di centravanti purissimo di Higuain è fuori discussione, è innegabile che Cristiano Ronaldo si stia sempre più trasformando in una prima punta. Anche se formalmente il centravanti del Real Madrid è Benzema, il francese gioca per aprire spazi proprio a Cristiano Ronaldo, dialogare coi compagni e, in definitiva, sgombrare il centro dell’attacco per le incredibili doti realizzative del portoghese.
Che il fuoriclasse del Real fosse un fenomeno anche dentro l’area era già fuori discussione, ma adesso il suo apporto in campo è ancora più focalizzato, forse anche per via dell’età e del fisico che comincia a porgli qualche limite, alle fase di finalizzazione. I numeri testimoniano questa mutazione: contro l’Atletico Madrid Ronaldo è stato il giocatore di movimento dei "Blancos" che ha toccato meno palloni e giocato meno passaggi. Ha toccato 3 palloni dentro l’area e ha segnato 3 gol, il massimo dell’essenzialità.
Continuando a parlare di centravanti, Lewandowski ha realizzato 3 gol nelle 3 partite ad eliminazione diretta giocate in questa Champions League, Radamel Falcao, 3 gol in 4 partite. Mi sembra che anche in Europa il centravanti non sia morto e che goda anzi di discreta salute.
Chiaramente il calcio di alto livello che si gioca oggi non può più permettersi un giocatore statico al centro dell’attacco dedito solo alla finalizzazione. Le strategie di gioco sono ormai troppo raffinate e complesse e richiedono a tutti i componenti della squadra compiti diversi e variegati.
La questione quindi non è più tanto avere un centravanti che con i suoi gol “ti fa vincere le partite”, ma avere un giocatore in grado di assolvere i compiti che gli sono stati assegnati. Limitandosi alle quattro semifinaliste di Champions League si possono effettivamente osservare le diverse richieste degli allenatori alle loro prime punte.
Higuain alla Juve svolge molteplici compiti, coordinandosi coi movimenti di Dybala. Se il suo compagno viene a giocare in verticale, cercando la ricezione centrale alle spalle del centrocampo avversario, Higuain deve abbassare la linea difensiva per creare spazi utili per la “Joya", dilatando le distanze tra la linea mediana e quella arretrata avversaria. Se invece Dybala si apre sull’esterno provando a creare zone di superiorità numerica e posizionale sulle fasce, a Higuain spetta il lavoro di raccordo col centrocampo, abbassandosi a ricevere il pallone.
Del Real abbiamo già parlato mentre il Monaco è una delle poche squadre di alto livello che gioca con due punte pure, schierate in partenza sulla stessa linea. Con la zona alle spalle del centrocampo avversario occupata dagli tagli interni di Lemar e Bernardo Silva, il lavoro di Falcao e Mbappé è focalizzato ad abbassare la difesa avversaria, muovendosi secondo tracce profonde o aprendosi per ricevere al fianco esterno del centrale, con il terzino avversario magari chiamato fuori posizione dai movimenti degli esterni. A differenza di altri sistemi che prevedono due punte pure (come, ad esempio, l’Italia di Antonio Conte), non sono prevjste combinazioni predeterminate tra i due attaccanti; tra i due Mbappé è quello che più spesso si apre sull’esterno, mentre Falcao occupa l'area per concretizzare i tanti cross provenienti dall’esterno coi suoi raffinati movimenti da centravanti d'area classico.
Infine, nell'Atletico Madrid, Kevin Gameiro mette la sua forza e la sua velocità al servizio delle ripartenze veloci della squadra e oppone le sue tracce verticali ai movimenti di raccordo di Griezmann.
Forse il centravanti monodimensionale dei tempi andati non esiste più, ma anche dando per buona una vecchia affermazione di Guardiola secondo cui il miglior centravanti del mondo è lo spazio, la presenza di una prima punta è ancora necessaria per creare, con movimenti diversi, lo spazio immaginato da Pep.