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l'Ultimo Uomo Awards 2015
29 giu 2015
Benvenuti alla prima edizione dei premi di fine anno de l'Ultimo Uomo.
(articolo)
22 min
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La redazione de l’Ultimo Uomo si è riunita per votare e assegnare dei premi ai giocatori e allenatori che si sono distinti nel campionato di Serie A appena trascorso. Il processo di votazione ha seguito questo iter: per prima cosa, ogni redattore stabile de l’Ultimo Uomo ha votato i suoi top-3 per ogni categoria. Poi abbiamo assegnato un punteggio per ogni posizionamento, e infine abbiamo calcolato i totali.

I risultati sono discussi di seguito da Timothy Small, direttore editoriale, Daniele Manusia, direttore, ed Emanuele Atturo, caporedattore centrale.

Most Improved Player: Giocatore più cresciuto

1. Felipe Anderson 18 p.ti

2. Dybala 6 p.ti

3. Marchisio 6 p.ti

Timothy Small (@yestimsmall)

Su questa classifica quanto influisce il fatto che Felipe Anderson sia un giocatore flashy—ovvero rapido, dribblomane, in grado di creare giocate dal nulla—rispetto, per esempio, a Marchisio?

Daniele Manusia (@DManusia)

Secondo me il voto a Marchisio è determinato da quel periodo in cui ha giocato da playmaker, dove ha dimostrato di essere un giocatore più completo di quanto immaginavano (quindi non solo di corsa). Ma, se intendiamo il giocatore più migliorato, credo che il salto da un panchinaro mezzo depresso a una stella in grado di cambiare 10 partite di seguito vada premiato più di un semplice cambio di ruolo. Felipe Anderson è flashy, ma è anche tanta sostanza: è diventato un giocatore raro in una sola stagione. Non so se la differenza è chiara.

Emanuele Atturo (@Perelaa)

Difendo il mio voto per Marchisio. Non è solo una questione d’evoluzione tattica—al di là che anche quello è un aspetto importante, visto che apre prospettive interessanti nel futuro della Juve con un Pirlo in leggera fase discendente.

Tim

Leggera è dir poco.

Emanuele

Marchisio quest’anno secondo me si è elevato da quella zona grigia di giocatore vagamente incompiuto in cui era impantanato da diversi anni. Quest’anno è sembrato davvero un campione affermato: a livello di personalità, di incidenza nelle partite. È soprattutto questo cambio di dimensione, legato solo parzialmente al cambio di ruolo, che me lo ha fatto ritenere il giocatore maggiormente migliorato. Il salto di Marchisio è stato un passaggio per certi versi più difficile di quello di una prima stagione ad alti livelli, come quella di Felipe Anderson, che il prossimo anno dovrà confermarsi.

Tim

Però quello che dice Daniele è vero. Se mettessi tutti i giocatori in una scala dove zero è il più scarso e 100 è il più forte, quello che dall’anno scorso a questo ha fatto un salto in avanti più grande è Felipe Anderson, non Marchisio. È passato da panchinaro mezzo-flop a uno dei cinque giocatori più forti della Serie A.

Daniele

È come se il prossimo anno Keita facesse un salto qualitativo fino a diventare…

Emanuele

Cristiano Ronaldo.

Daniele

Esatto. Insomma, l’equivalente di Cristiano Ronaldo. Peraltro Keita l’anno scorso era più quotato di Felipe Anderson, lo dico a conferma del fatto che la nostra percezione su di lui è cambiata davvero nel giro di poco.

Emanuele

È vero, e sono anche d’accordo con te sul fatto che la sua crescita è stata sostanziale. Felipe Anderson ha vinto partite da solo: quella con la Samp, quella con il Torino, difficile, in trasferta. Quindi il premio in fondo è meritato, e anche i voti rispetto a Dybala, che ha giocato in un contesto meno competitivo rispetto a una Lazio che comunque è arrivata terza.

Tim

Non a caso Felipe Anderson è comparso nelle votazioni di tutti, raccogliendo un consenso più unanime rispetto ad altri giocatori che sono stati votati una volta sola, come Romagnoli, Gabbiadini, Biglia, Bertolacci.

Emanuele

Credo che questo sia legato anche a un senso di sorpresa rispetto allo scorso anno, in cui sembrava un giocatore davvero inutile e malinconico, ma in fondo era al primo anno in Europa e forse lo abbiamo giudicato troppo severamente. In questo salto di qualità secondo voi c’è solo una questione emotiva, del brasiliano che si ambienta in Europa e si sblocca, o c’è anche un merito tattico di Pioli che lo ha saputo valorizzare?

Tim

In generale penso sia una buona regola che più del 50% di giocatori sudamericani non fa bene al primo anno in Europa. È molto sottovalutato quanto si stia parlando di una persona che si trasferisce in una città nuova, che non conosce, dove non ha amici, e non parla la lingua. Se mi spostassero per lavoro a Shanghai penso che starei male pure io, il primo anno.

Rookie dell’anno

1. Valdifiori 16 p.ti

2. Iago Falque 8 p.ti

3. Perotti 6 p.ti

Emanuele

Perché stiamo tutti così in fissa per Iago Falque?

Tim

C’è un anti-juventinismo di fondo di gente che gode che uno scarto della Juve sta spaccando.

Emanuele

Lui ha questa storia bellissima che lo iscriverà sempre nel Pantheon della sfiga. Quando ha esordito con la Juve non c’era la maglia per lui e gli hanno dato quella di Tiago cancellando la ‘T’ dalle spalle.

Daniele

Va detto che abbiamo votato prima che venisse associato alla Roma, questo per evitare eventuali accuse di romanocentrismo. Direi che nel caso di Iago Falque il vero tema sia quello della difficoltà di fare la differenza ad alto livello. Tutti sapevamo più o meno che giocatore fosse, ma in poche settimane ha conquistato una redazione composta di gente che guarda molto calcio, e che probabilmente lo ha premiato proprio perché secondo me ci rendiamo conto di quanto sia difficile fare la differenza a questo livello.

Emanuele

Per me non c’è una grandissima giustizia nel fatto che Iago Falque sia arrivato sopra Perotti, perché quest’ultimo è stato molto più determinante nel Genoa di Gasperini, per la qualità che è riuscito a dare alla manovra sulla trequarti dall’inizio dell’anno. Anche se Iago Falque ha segnato 13 gol e chi segna ha sempre una verità in più, forse.

Tim

Comunque ha vinto Valdifiori, e secondo me è un premio meritato. Daniele tu hai qualcosa da dire sull’argomento di calciatori che passano la loro vita nelle leghe minori ma a cui, in realtà, è mancato solo uno scout bravo?

Daniele

Sì, è una teoria che ho sentito e che condivido. Che si potrebbero pescare molti più giocatori dalle categorie inferiori invece che importare da campionati stranieri. Anche per i giovani sarebbe più formativa una Lega Pro che una Primavera. Però con Valdifiori credo che la cosa interessante è che di solito per “rookie” si intende un giovane, mentre qui stiamo parlando di un giocatore che è arrivato in Serie A in età avanzata, e questo rafforza secondo me il valore del premio a Valdifiori.

Emanuele

Mi colpisce che siano finiti fuori dal podio sia De Vrij che Salah.

Daniele

Dare un premio a uno di loro, o a Morata, (Vázquez e Dybala tecnicamente avevano già giocato in A e quindi non erano dei rookie) magari sarebbe stato più affascinante. Salah, come talento puro, è meglio dei tre sul podio, ma ha avuto pochi mesi a disposizione e qui stiamo premiando la stagione intera. De Vrij è molto forte, ma ha ancora parecchi difetti e ci sono altri difensori forti più o meno quanto lui in Serie A. Mentre Valdifiori lo posiziono appena dopo Pirlo e Verratti, di quella scuola italiana di centrocampisti. Non è che ce ne siano molti altri meglio di lui.

Emanuele

Quindi tu dici anche a livello assoluto, decontestualizzato dal gioco di Sarri?

Daniele

Come tipo di giocatore, come playmaker. Se ci pensi non ce ne sono così tanti in Italia, se pensi che stavamo dando un premio a Marchisio perché ci ha saputo giocare… Valdifiori è un maestro di quel ruolo, può giocare più o meno in qualsiasi squadra, purché ci sia un gioco che prevede distanze vicine e una punta che viene incontro. Il gioco dell’Empoli non era così particolare in fondo. Non era, che ne so, il Borussia Dortmund con dei ritmi assurdi.

Miglior Allenatore

1. Maurizio Sarri 19 p.ti

2. Massimiliano Allegri 17 p.ti

3. Stefano Pioli 11 p.ti

Daniele

Io su questo non sono d’accordo.

Tim

Neanche io.

Daniele

Qui abbiamo voluto fare un po’ gli hipster.

Emanuele

Io vi butto là una provocazione. Non è che nel momento in cui Zeman sta uscendo dal grande calcio abbiamo bisogno che quel vuoto venga riempito da un allenatore di questo tipo? Intendo un allenatore idealista, vagamente di sinistra, che fuma le sigarette. Pensate a quanto ha circolato su Internet la foto di Sarri che fuma, quasi sovrapposta a quella di Zeman.

Daniele

Questo paragone per me è offensivo per Sarri: è vero che a molti appassionati di Zeman piace Sarri, ma è vero anche che Zeman piace per questioni sbagliate: retoriche, pseudo-nostalgiche. Sarri è semplicemente un lavoratore, non può stare interamente simpatico neanche a quelli che fanno la retorica del calcio popolare perché invece s’è formato studiando statistica, da nerd.

Emanuele

Anche se questo è un lato ancora non troppo riconosciuto di Sarri: il fatto che usa i droni in allenamento e i big data.

Daniele

Perché magari bisogna coltivare l’immagine dell’uomo in tuta, del banchiere.

Tim

Quello che dice Emanuele è vero dal punto di vista semiotico. Come immaginario Sarri e Zeman sono simili: si vestono male, parlano poco, si fumano le sigarette a nastro, però in realtà come tipo di allenatori sono completamente diversi. Zeman fa l’allenamento di Rocky e Sarri fa l’allenamento di Moneyball.

Emanuele

Magari c’è anche il fatto che ci piace la figura dell’allenatore demiurgo, con un’idea di gioco molto definita; e la amiamo forse proprio perché la scuola italiana ha le sue eccellenze proprio negli allenatori che hanno nella flessibilità la loro cifra, come ad esempio Allegri.

Tim

Credo che Allegri sia l’allenatore italiano più sottovalutato sin dai tempi del Milan, lo sostengo da sempre. È un allenatore che ha fatto cose pazzesche a Cagliari con una rosa orrenda—quei giocatori che credevamo forti sono tutti spariti nel nulla, a parte Nainggolan—, facendo partite incredibili contro Juve, Milan e Inter con Biondini e Lazzari a centrocampo. Arrivato al Milan ha vinto lo scudetto dominando, ma è passato in secondo piano perché c’era Ibra. Il secondo anno ha perso lo scudetto contro quella che è stata la squadra che in Italia ha cambiato di più le carte in tavola negli ultimi anni, cioè la Juve di Conte.

Emanuele

Già lì però aveva attirato molti hater. A fine campionato si disse che quello scudetto lo aveva perso Allegri…

Tim

E non lo aveva perso Ibra. L’anno dopo, con la squadra più brutta della storia delle grandi squadre italiane, è arrivato terzo. Un risultato incredibile. Arrivato alla Juve, in mezzo allo scetticismo e all’ostilità, ha fatto meglio di Conte: ha vinto tutto, ha valorizzato giocatori e ha avuto l’intelligenza di fare quello che altri allenatori non sono stati capaci di fare (penso a Benítez o Gasperini all’Inter): non imporre la propria idea di calcio—senza avere le risorse per farlo—ma adattare la propria idea di calcio alle risorse disponibili. È entrato in punta di piedi, pian piano, ha detto: «Squadra che vince non si cambia», e per dire una cosa del genere serve maturità, non è facile. Non lo ha fatto con l’arroganza del guru.

Emanuele

È forse proprio questa dote che viene sottovalutata, o che almeno rende meno evidente la sua importanza. Magari anche rispetto a Sarri…

Tim

Infatti è meno affascinante di Sarri, che prende una rosa col monte stipendi di 11 milioni di euro e arriva tranquillamente alla salvezza a 10 giornate dalla fine del campionato, lasciando dietro di lui squadre col monte ingaggi più alto. Sarri sicuramente è più affascinante, però ha tutto da dimostrare: è allo stesso livello di Allegri quando era all’ultimo anno al Cagliari.

Daniele

Secondo me hai ragione, anche sulla sottovalutazione di Allegri. Persino quest’anno alla Juve in molti hanno provato a togliergli dei meriti, per esempio adducendo la motivazione dei sorteggi al grande percorso in Champions. Quest’anno però è difficile non notare come sia riuscito a cambiare quello che andava cambiato per migliorare la squadra, né più né meno. Questo è un talento raro. Non vedo invece grande contrapposizione con Sarri: i due piacciono più o meno alle stesse persone.

Tim

Per me, in ogni caso, la classifica dovrebbe essere: Allegri, Pioli, Sarri.

Squadra delusione dell’anno

1. Roma 18 p.ti

2. Milan 12 p.ti

3. Inter 10 p.ti

Emanuele

Questa classifica mi ha sorpreso. Se a Garcia e alla società avessero sottoposto la classifica finale di Serie A a inizio stagione credo ci avrebbero messo la firma. Forse persino i tifosi meno mitomani ci avrebbero messo la firma.

Tim

Eravamo sul balcone di Daniele un anno fa, d’estate, e abbiamo fatto il gioco di chi vince lo scudetto. Avevate appena comprato Iturbe, rubandolo alla Juve, e Astori, rubandolo alla Lazio, ed eravate un branco di romanisti gasati. Eravate convinti di vincere lo scudetto! Io ho detto, «Allegri vi fa il culo», perché quel centrocampo lì in Italia non ce l’aveva comunque nessuno, e voi non ci credevate. Da questa classifica emerge quello, cioè che tutti i romanisti, di cui appunto molti della redazione, a inizio anno pensavano di vincere lo scudetto, ed essendo romanisti rosiconi non gli va bene il secondo posto. È assurdo che la Roma sia la squadra delusione dell’anno. Assurdo!

Daniele

Ma sei pazzo? Hai guardato due partite di seguito della Roma?

Emanuele

Infatti per me questa classifica è legata al fatto che chiunque abbia visto venti minuti della Roma in questa stagione l’abbia ritenuto lo spettacolo sportivo più osceno dell’anno.

Daniele

Il punto è che è assurdo che si usino i punti in classifica per giustificare lo scempio che i tifosi hanno dovuto sopportare per 6-7 mesi. È stata una delle esperienze più frustranti dopo Game of Thrones.

L’AS Roma 2014/2015 come il Red Wedding.

Tim

Tu che dici questa cosa è l’emblema del romanista che vive solo a Roma e non ha idea di quanto quello che dice influisca in modo negativo sulla percezione di sé stesso da parte di gente nel resto d’Italia, gente che veramente soffre. In Italia ci sono anche i tifosi del Parma. Se tu parli di “scempio” e vai in Champions, un tifoso del Parma cosa fa, si suicida? È assurdo che il Parma non sia nella Top 3! L’anno scorso era quinto e quest’anno era in Serie B a dodici giornate dalla fine.

Daniele

Su questo siamo d’accordo, io ho votato il Parma come delusione più grande. Però forse abbiamo preferito votare le squadre che hanno sprecato un grande potenziale di partenza.

Emanuele

Però in questi termini non è entrato in classifica il Napoli, che per le potenzialità che aveva doveva arrivare almeno terzo. E ci sono entrati Milan e Inter che insomma, davvero qualcuno si aspettava che potessero far bene?

Daniele

Però non dobbiamo pensare solo ai risultati. Io penso soprattutto a quanto ho investito emotivamente nelle squadre a inizio anno e quanto sono stato ripagato. Per me per esempio il Napoli non è una delusione: è arrivato quasi in fondo in Europa League, in campionato ha sbagliato alcune partite ma in altre ha mostrato un gioco brillante, giocatori che hanno fatto vedere cose interessanti. È pur sempre meglio del Milan, che dopo poche partite era evidente a tutti che sarebbe andato incontro a un’annata catastrofica. Io avevo paura che il Milan con Inzaghi andasse in Serie B. In realtà però le milanesi non hanno squadre così brutte. Tim, si può dire questa cosa?

Tim

Quando ho scritto la guida al Milan di Inzaghi mi veniva il vomito. È una società allo sbando da quando hanno venduto Ibra e Thiago. Secondo me pochi milanisti credevano all'Europa.

Giocatore più sopravvalutato della Serie A

1. Cerci 19 p.ti

2. Astori 8 p.ti

3. Iturbe 4 p.ti

Daniele

Ad esempio quando il Milan ha preso Cerci a gennaio ho pensato fosse un ottimo acquisto.

Emanuele

E invece Cerci alla fine ha vinto il premio come giocatore più sopravvalutato...

Tim

Oltre a essere sopravvalutato è una persona odiosa.

Emanuele

Infatti non è che in questa votazione si è sovrapposta la nostra antipatia per Cerci ai suoi valori tenici?

Tim

Cerci è sopravvalutato nel senso in cui non ha fatto niente. È stato come non prenderlo, nonostante eravamo partiti con l’idea di Cerci lo scorso anno al Torino.

Emanuele

Infatti lo scorso anno qui a l'Ultimo Uomo è stato votato quasi MVP, mi pare fosse arrivato terzo alla fine.

Daniele

Qui torniamo al discorso sul Milan. Si deve parlare del Milan più che di Cerci. Ci sarà un motivo se Evra va alla Juve con un brutto carattere e diventa un impiegato di banca mentre da voi i giocatori vanno a male? Nel vostro supermercato non funziona il reparto frigo, avete il frigo caldo e i giocatori scadono. Ma non è colpa loro, siete voi.

Tim

Può essere, però siamo scarsi. Il più forte in rosa è Honda, e oggettivamente Honda non è neanche nella top-3 dei migliori trequartisti in Italia. È uno che giocava ala, a volte, nel CSKA, a 28 anni.

Daniele

Anche lui è molto più forte di quanto sembri giocando nel Milan. Prima non era così, non so se ti ricordi.

Tim

Sì, ovviamente mi ricordo di quando prendevamo i giocatori che giocavano male all’Inter e da noi diventavano fenomeni. La fine è iniziata quando, col Milan dei bad boys, si è pensato che siccome Ibra e Cassano erano perfetti assieme allora potevi iniziare a prendere Niang e Balotelli.

Daniele

Esatto, vi siete venduti Cassano, che contamina ogni squadra in cui va.

Tim

Cassano, Balotelli e Boateng hanno fatto passare l’idea che tutti i giocatori con i problemi mentali potevano venire al Milan e potevamo rimetterli a posto. In realtà se ti riempi di frutta marcia alla fine anche quella sana puzza.

Daniele

Hai trovato il turning point del Milan.

Giocatore più antipaticone, ovvero colui con cui meno prenderei un caffè

1. Lichtsteiner 18 p.ti

2. Mexès 9 p.ti

3. Icardi 4 p.ti

Tim

Lichtsteiner non è antipatico, è solo crucco. Fine.

Daniele

Anche gli svizzeri sono crucchi?

Tim

Certo, tutto ciò che è sopra di noi lo è. Non mi aspettavo che i nostri redattori fossero così razzisti.

Daniele

Non si parla mai del razzismo nei confronti degli svizzeri.

Emanuele

Io ho cercato notizie sull’antipatia di Lichtsteiner e ho trovato un’intervista su un quotidiano svizzero in cui gli chiedono di quest’aspetto, che quindi in qualche modo è conclamato.

Tim

Cosa dice?

Emanuele

Vi cito il brano in questione: «“Non mi dà fastidio. Ci sono gelosi ovunque. E poi quando finirà la mia vita sportiva ce ne sarà una nuova tutta da vivere". Stephan, in campo, sembra sempre "arrabbiato" e con un'espressione ringhiosa, ma lui garantisce che non è questa la sua vera immagine: "Fuori dal campo sono tutt'altro ragazzo. So di non essere bello in campo, ma non mi importa di essere simpatico all'avversario o agli spettatori. Quando mi vedo giocare, spesso l'uomo che so di essere non si riconosce con il calciatore"».

Tim

Sentilo. È un uomo meraviglioso, acuto e sensibile, e noi siamo dei razzisti di merda a dire che è più antipatico di Mexès.

Daniele

Aspetta, però nel pezzo che ha letto Emanuele Lichtsteiner ha praticamente detto che si sta antipatico da solo quando gioca.

Tim

Mexès che strozza la gente e va in giro con una Smart in carbonio.

Daniele

Per me la persona più antipatica è quella che non fa niente per starti simpatica, e Lichtsteiner è quel tipo di antipatico. A Mexès se gli fai una carezza e gli dici «bravo» lui è tuo per sempre. Mauri doveva sorridergli e dargli un bacio e andava tutto bene, perché Mexès è una persona sensibile.

Emanuele

Per me Mexès è solo un freak da distopia: un francese palestrato con la faccia da ragazza e le stelle sul collo che parla romanaccio come un gommista del Trullo. Lo abbiamo votato perché ha una presenza sgradevole.

Daniele

Mi dispiace che Lichtsteiner stia pensando a che vita migliore avrà una volta ritirato, però c’è un discorso di sportività. In quell’intervista Lichtsteiner ammette che non gioca proprio come il più sportivo degli esseri umani.

Tim

Però il senso della categoria era più: “giocatore con cui meno prenderesti un caffè”, e per questo io ho votato Montolivo. Un caffè con Montolivo deve essere la cosa più noiosa del mondo, è diverso. Un caffè te lo prendi anche con un matto, tipo Insigne, io me lo prenderei per sentire cosa ha da dire.

Emanuele

Cito un aneddoto sulla questione caffè e antipatia giocatore. Quando chiesero a Platini quale fosse l’offesa più pesante ricevuta raccontò che una volta entrò in un bar a Roma e chiese un caffè. Il barista lo guardò disgustato e disse: «Francese e Juventino: non c’è niente de peggio». C’è un po’ di Lichtsteiner anche qui: è svizzero, è juventino. Se ce l’hai contro ti sta antipatico, senza che ci sia un motivo vero e profondo, ma soprattutto perché è forte. Un avversario che non ti lascia niente, gioca duro, ogni tanto sporco, fa sempre la faccia cattiva. Non ci sono motivi veri, ma tutti piccoli dettagli che si sommano e ti entrano sotto pelle e ti fanno, da spettatore non juventino, odiare Lichtsteiner.

Daniele

Vorrei sottolineare il concetto di sportività. Nessuno ha nominato Evra o Morata o Tévez, hanno nominato Lichtsteiner perché imbruttisce la gente. Poi se vedi quelli che abbiamo votato ci sono molti personaggi strani, sfuggenti, tipo Ljajic, e molti giocatori che se la tirano—perché in Italia non te la puoi tirare—tipo Icardi.

Emanuele

Icardi lo abbiamo votato perché in quella storia con Wanda Nara e Maxi Lopez—che è molto meno scontata di quanto sembri—ci immedesimiamo in quello tradito, nonostante è evidente che Maxi non sia il buono della storia.

Daniele

Icardi è un altro che non fa niente per starci simpatico. Una versione pompata di Justin Bieber: ti fotto la donna, mi godo i miei soldi e se mi mandi a fanculo ti ci rimando.

Premio "Caffè con me" per il giocatore più simpatico

1. Borja Valero 9 p.ti

2. Florenzi 7 p.ti

3. Joaquin 5 p.ti

Tim

Ma che cazzo di classifica è?

Emanuele

Borja Valero è serio.

Tim

Questo voto fa emergere che democristiani siamo qui a l’Ultimo Uomo. Borja Valero è una persona seria, a modo, gentile, intelligente. Poi basta: come possiamo ritenerlo la persona più simpatica di una competizione in cui ci sono personaggi assurdi, vera gente fuori di testa? Stiamo parlando del mondo del calcio…

Daniele

Io ho un aneddoto. All’inizio dell’anno ho visto Roma-Fiorentina all’Olimpico, finita la partita resto lì, esco dopo mezz’ora, cammino davanti alla Monte Mario dove avevo parcheggiato il motorino. È la tribuna bella di Roma, quella da dove entrano i giocatori. Passo a fianco a uno senza farci caso, ma sento una signora che gli dice se si può fare la foto con lui. Mi giro ed era Borja Valero, che per me era solo un pelato con i pantaloncini e lo zaino. Questo è il motivo per cui per me è una persona simpatica, perché è una persona normale. In questo ha contato che i calciatori non sono persone normali.

Tim

È ridicolo che questo sia la base della simpatia. Io preferirei mandarmi i messaggi in barese con Cassano a fine partita piuttosto che con Borja Valero, che mi scrive che è stata una partita impegnativa e altre frasi di circostanza.

Emanuele

Sono d’accordo con un discorso di prima di Tim. Io non c’entro niente con Insigne, ma proprio per questo mi ci andrei a prendere un caffè o una pizza, per sentire che c’ha da dire, proprio perché è diverso da me.

Daniele

No, questo lo dite tutti, ma è solo una cosa che vi piace dire. Insigne dopo venti minuti lo trovi un cretino insopportabile, fine.

Tim

Ok, allora almeno Keisuke Honda che mi scrive le cose formali in giapponese…

Daniele

Certo, quello sì.

Tim

Sicuramente però non Borja Valero, che ha come dote il fatto che sembra un impiegato. È come quei tifosi di basket che dicono che il loro giocatore preferito è John Stockton.

Emanuele

A proposito di basket, ho una teoria. Secondo me nell’inconscio collettivo l’immagine di Borja Valero è sovrapposta a quella di Ginobili, che è simpatico. Per questo lo abbiamo votato. Sono uguali.

Daniele

Bella intuizione, però è più il fatto che non abbiamo ancora un tipo di calciatore veramente umano. O abbiamo i brand o la gente che si fa i cazzi propri. Non possiamo scegliere tra i coglioni che si danno fuoco alla casa con i tric-trac e i prodotti di brand che se gli mandi un messaggio ti rispondono con la foto dello scarpino. Borja Valero somiglia all’idea di un calciatore umano.

Premio Vinnie Jones: chi vorremmo vicino vicino in una rissa

1. Nainggolan 10 p.ti

2. Mchedlidze 5 p.ti

3. Manolas e Koulibaly 3 p.ti

Tim

Ridicolo.

Daniele

Di Nainggolan si fraintende l’aspetto, lui è l’amico coatto che fa molto rumore, ma che alla fine ti fa prendere più botte. Perché lui magari si difende, ma poi non è in grado di difenderti davvero.

Tim

Nainggolan attira attenzione.

Daniele

Però non è veramente un duro.

Tim

Infatti è questo il problema, che poi quelli ubriachi e molesti vedono la cresta bionda e gli viene voglia di buttargli una bottiglia in testa.

Daniele

Esatto, quindi ancora peggio. Mchedlidze invece è quello talmente pazzo che si può caricare anche due o tre avversari e scoraggia i meno preparati. Tim mi ha detto che però poi ti manda in galera.

Tim

Questo è sicuro. Perché Mchedlidze è quello che uno gli tira un cartone, lui gli tira un calcio e poi, quando è per terra, gli cammina sulla faccia per dieci minuti.

Emanuele

Mchedlidze è quello che fa le risse clandestine per soldi, tipo Un sapore di ruggine e ossa.

Tim

Mchedlidze è quello che se gli arriva una bottiglia in testa si mette il dito nel sangue, lo lecca e ride.

Emanuele

Mchedlidze non è neanche di quelli che poi si rivelano puri di cuore, è di quelli che ti cavano gli occhi e poi se li mangiano.

Tim

Che razzismo! Solo perché è slavo!

Daniele

È georgiano, e comunque ci sono dei video in cui imbruttisce la gente.

Emanuele

Avete visto come gioca? Come corre? È lento, ma tecnico, fa dei colpi assurdi decontestualizzati dal gioco, somiglia a quei coatti che giocano al parco a torso nudo e si mettono a fare i lanci di tacco senza senso.

Tim

Io nella mia top 3 ho messo Koulibaly-Koulibaly-Koulibaly perché l’Italia è un paese razzista. Quando esci dai centri commerciali trovi sempre la guardia che è sempre un tipo nero alto, che spesso neanche è davvero cattivo. Anzi, spesso è assunto solo in virtù del fatto che è nero e alto. Magari in realtà è uno studente di ingegneria, infatti a volte ha anche gli occhiali. Però la gente ha paura del nero alto. Se te lo metti accanto tutti hanno paura, perché è nero e alto, e siamo in una paese razzista.

Daniele

Tranne un gruppo di fasci.

Tim

Però il gruppo di fasci quando vede Koulibaly non ha lo stesso effetto di quando vede un nordafricano di 55 anni ubriaco e lo ammazza di botte. Con Koulibaly ci pensa due volte.

Daniele

Anche se i fasci spesso hanno il gusto di sfidare quelli grossi, specie se hanno occhiali e camicia, come mi immagino sia Koulibaly fuori dal campo.

Tim

Forse in realtà la risposta giusta allora è Buffon.

Emanuele

Buffon ha l’aria di quello che se gli fai qualcosa poi ti fa trovare la testa di cavallo sul letto.

Daniele

Manolas, che è arrivato terzo invece è un altro tutto fumo.

Emanuele

Invece Medel è quello che mi immagino tutto arrosto. Se devo pensare a un giocatore che potrebbe davvero uccidere qualcuno è Medel.

Daniele

Troppo basso. Per me la soluzione perfetta è Stendardo: è anche un avvocato. Dopo la rissa vinci pure la causa.

E qui terminano i primi Awards de l'Ultimo Uomo. Volete dirci la vostra? Vi invitiamo a votare anche voi le categorie sopra descritte nella sezione commenti.

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