Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Manchester City e Liverpool come due pugili
11 apr 2022
Un'altra partita spettacolare.
(articolo)
9 min
Dark mode
(ON)

Manchester City e Liverpool è il grande classico del calcio degli ultimi anni, e la promessa di grande spettacolo, per la sfida di ieri, era accresciuta dalla situazione di classifica, visto che a sette giornate dalla fine le due squadre erano separate da un solo punto. Non hanno tradito le attese e hanno dato vita a un match che, seppure non perfetto tatticamente e non privo di errori, è stato vibrante, intenso, pieno di grandi giocate e trovate tattiche.

Guardiola, spesso accusato di “overthinking” nella preparazione dei big match, anche stavolta ha disatteso le previsioni della vigilia mettendo in campo dall’inizio Gabriel Jesus, assente dai titolari in Premier League da dicembre. Il brasiliano è stato schierato a destra nel tridente completato da Sterling in mezzo e Foden a sinistra. Le scelte forti di Klopp hanno riguardato invece Jordan Henderson e Diogo Jota, che hanno preso il loro posto tra centrocampo e attacco.

La partita non ha avuto fasi di studio e le due squadre hanno subito premuto forte sull’acceleratore. Il Liverpool è partito pressando altissimo il City, esibendo un’intenzione tattica che però non è riuscita a mantenere per tutto il match.

Siamo nei primissimi minuti di gioco. Il Liverpool porta in pressione sette uomini negli ultimi 25 metri di campo.

Per i primi quattro minuti di gioco gli uomini di Guardiola non sono riusciti a superare il pressing aggressivo di Klopp ma, alla prima occasione, hanno creato una pulitissima azione da gol. De Bruyne, autore di una grande partita e fondamentale nelle sue conduzioni palla al piede, ha lanciato in campo aperto Gabriel Jesus. Sterling, servito a sua volta dal brasiliano, ha sbagliato una facile occasione.

Saltato il pressing, De Bruyne può condurre palla in transizione in campo aperto. Situazione letale per ogni squadra del mondo, anche per il Liverpool di Klopp.

Dopo essere riuscito a portare il pallone nell’area del Liverpool, il City con il suo gegenpressing è riuscito a mantenere l’azione nella metà campo avversaria fino a realizzare il gol del vantaggio col tiro da fuori di De Bruyne, arrivato due minuti dopo. Sei minuti dopo il Liverpool ha pareggiato. Un’azione nata da un'apertura lunga da sinistra verso l’estrema destra di Thiago Alcantara verso Alexander-Arnold.

Lancio lungo da sinistra verso destra del Liverpool. Un’azione che, come vedremo, è stata una delle chiavi del possesso dei Reds.

Sul punteggio di 1-1 le due squadre hanno impercettibilmente rallentato e le strategie dei due allenatori hanno cominciato a rivelarsi con maggiore chiarezza.

Il sofisticato possesso del City e il solito De Bruyne

Per Guardiola, come sempre, ha avuto un occhio privilegiato per le caratteristiche degli avversari e ha adattato il suo possesso a quelle del Liverpool. Ha modificato in maniera sostanziale lo scaglionamento dei suoi uomini in fase di possesso per mettere in difficoltà il sistema difensivo di Klopp. Spesso il City gioca la fase di possesso palla stringendo i terzini in mezzo al campo per offrire maggiore supporto al possesso basso e schierando una linea arretrata a tre con Walker accanto ai due centrali. Contro il Liverpool, invece, Guardiola ha scelto uno schieramento coi due terzini molto larghi e pronti ad attaccare la profondità; la linea arretrata di costruzione invece era formata solo dai due centrali Stones e Laporte (eventualmente coadiuvati da Ederson nei pressi della propria area di rigore) supportati nel palleggio da Rodri e Bernardo Silva, affiancati sulla linea di centrocampo. Contro il fronte offensivo a tre uomini del Liverpool, Guardiola ha voluto togliere riferimenti semplici agli uomini di Klopp. La strategia difensiva dei Reds è stata quella di coprire le linee di passaggio, oscurando il centro del campo al palleggio avversario.

Walker e Cancelo aperti in fase di possesso palla, pronti ad attaccare la profondità. Il Liverpool prova invece a coprire il centro del campo.

Il City è stato abile a palleggiare con i due centrali, Ederson e il fondamentale contributo di un eccellente Bernardo Silva, schierato per l’occasione in posizione arretrata e usato per la propria capacità di muoversi tra le maglie del pressing avversario. Era un palleggio conservativo solo all'apparenza. Con il solo centravanti a muoversi tra i centrali avversari, il Liverpool provava a forzare la pressione alzando Jordan Henderson su Laporte. Il suo movimento era l’innesco per l’uscita dal pressing del City, grazie ai raffinatissimi movimenti di Bernando Silva alle spalle di Henderson. Laporte e Bernardo Silva si sono scambiati il pallone in 36 occasioni, meno solo della coppia Laporte-Stones che hanno scambiato la palla per 38 volte.

Henderson si alza su Laporte, Bernardo Silva si mette in zona luce e riceve alle spalle della pressione di Henderson.

Più avanti, gli esterni Gabriel Jesus e Foden hanno invece costantemente stretto la propria posizione aprendo i corridoi esterni a Walker e Cancelo. Il Liverpool ha scelto di tenere i propri terzini - Alexander-Arnold e Robertson - in marcatura sui movimenti interni delle due ali del Liverpool, mentre Mané e Salah non riuscivano a seguire per tutta la fascia i terzini del City. Gli uomini di Guardiola hanno quindi approfittato di questo incastro tattico per lanciare in profondità Walker e Cancelo dopo avere superato la prima linea di pressione avversaria.

[gallery columns="6" ids="80064,80065"]

Due lanci di Bernando Silva per Walker e Cancelo. Nella prima immagine si noti come la posizione interna di Gabriel Jesus e Foden stringa Arnold e Robertson aprendo i corridoi per i terzini del City che Salah e Mané non seguono. Nella seconda immagine Bernardo Silva lancia Cancelo con la difesa del Liverpool stretta sulle tre punte centrali del City.

In generale l’attacco alla profondità alle spalle della linea difensiva del Liverpool, anche senza per forza coinvolgere i terzini, è stata una costante della strategia del Manchester City. La squadra di Guardiola ha giocato molto più sul lungo del solito (75 palloni lunghi contro i 48 di media nel campionato) in uscita dal pressing. Il Liverpool ha sofferto il gioco lungo del City, per la palla troppo spesso scoperta, o per un pressing battuto troppo facilmente dal City. È mancata anche un po' di aggressività sul pallone, e la linea difensiva è rimasta troppo piatta e poco pronta a scappare indietro preventivamente. Anche nel gol del raddoppio del City la linea difensiva del Liverpool non è stata impeccabile, non leggendo subito una situazione pericolosa e prevedibile perché tipica della fase di rifinitura degli uomini di Guardiola, con Cancelo libero di alzare la testa e indirizzare il lancio senza alcuna pressione.

Cancelo ha tempo e spazio per giocare, la linea difensiva del Liverpool non legge il pericolo.

Il Liverpool ha anche sofferto la posizione di De Bruyne. Con la squadra schierata in possesso palla e Rodri e Bernardo Silva davanti ai centrali, De Bruyne ha alzato la propria posizione fino alle spalle del centrocampo del Liverpool. Da lì ha poi condotto ripartenze letali e servito assist abbacinanti per bellezza geometrica.

[gallery columns="6" ids="80067,80069,80068"]

De Bruyne si posiziona perfettamente alle spalle della pressione di Thiago Alcantara, da lì riceve e serve in profondità Sterling, che segna un gol annullato per un fuorigioco microscopico. Nella terza diapositiva, in pieno tempo di recupero, De Bruyne serve Mahrez che sbaglia il gol vittoria solo davanti ad Alisson. Nel primo caso l’assist di De Bruyne passa al mililmetro tra Van Dijk e Robertson, nel secondo tra Matip e Van Dijk.

Il lato destro del Liverpool

Il Manchester City ha affrontato il possesso palla del Liverpool disponendosi con un 4-4-2, alzando De Bruyne sulla stessa linea di Raheem Sterling. I due attaccanti dovevano oscurare le linee di passaggio verso Fabinho. Con i due esterni contro i due terzini dei Reds, il City ha provato a concedere la superiorità numerica al Liverpool nella zona tra centrali e mediano, garantendosi una linea arretrata a 4 contro il tridente avversario. Klopp ha cercato di destrutturare il sistema difensivo ideato da Guardiola muovendo le mezzali e, in particolare, Thiago Alcantara, sul fianco esterno dei centrali. Il movimento di Thiago, osservato già in occasione dell’inizio dell’azione che ha condotto al gol del pareggio di Diogo Jota, ha innescato una serie di movimenti che il Liverpool ha provato a sfruttare a proprio vantaggio. Gabriel Jesus è stato spesso attirato dentro al campo in pressione su Thiago Alcantara, consentendo al Liverpool di uscire a sinistra su Robertson liberato dalla pressione dell’esterno brasiliano del City.

Thiago Alcantara si abbassa, attirando la pressione di Gabriel Jesus. Si libera Robertson che è servito passando da Van Dijk.

Al contempo il Liverpool ha sempre cercato di isolare un uomo sulla fascia destra, in genere Alexander-Arnold. Con Salah pronto a stringere la propria posizione e Henderson a inserirsi al centro, Alexander-Arnold ha attaccato spesso la profondità ed è stato il bersaglio dei lanci lunghi provenienti da sinistra. È su quel lato che il Liverpool ha preparato la maggior parte dei suoi attacchi.

Come l’azione del primo gol, quella del secondo nasce da un lungo lancio da sinistra verso destra per Alexander-Arnold. Si noti lo schieramento del Liverpool che sviluppa a sinistra con Van Dijk e Thiago Alcantara basso, mentre sul lato debole Salah stringe e Henderson si inserisce, aprendo il corridoio per Alexander-Arnold.

Il gol del pareggio, nato da un lancio lungo di Van Dijk per Alexander-Arnold, è stato favorito da un grosso errore di posizionamento di Walker. In una situazione facilmente leggibile, l'inglese non è riuscito a tenere la linea coi compagni e ha perso di vista Mané alle proprie spalle.

A sette giornate dal termine Manchester City e Liverpool sono ancora distanti un solo punto in classifica, e la lotta per il titolo non ha preso una direzione precisa dopo lo scontro diretto. Il City è la squadra che esce con più rimpianti: è stato per due volte in vantaggio e ha avuto le migliori occasioni per vincere il match. Guardiola ha ancora una volta mostrato la sua maestria tattica e ha trovato soluzioni ad hoc per mettere in difficoltà il sistema difensivo del Liverpool. La posizione aperta dei terzini, le corse alle spalle della linea difensiva, l’utilizzo arretrato di Bernardo Silva come grimaldello contro il pressing avversario e quello di De Bruyne tra le linee, hanno definito un sistema coerente ed efficace, che ha utilizzato il gioco lungo in maniera più insistita del solito. Anche per questo motivo quella tra Manchester City e Liverpool è stata una partita ricca di transizioni, giocata con estrema intensità su un campo ampio, dove si sono consumate giocate di grande tecnica e intelligenza. Una partita spettacolare che lascia aperta a qualsiasi esito la corsa al titolo in Premier League.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura