Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Sentirete parlare di Mason Greenwood
16 lug 2020
La giovane ala del Manchester United sta avendo una stagione pazzesca.
(articolo)
11 min
(copertina)
Foto di John Peters/Manchester United via Getty Images
(copertina) Foto di John Peters/Manchester United via Getty Images
Dark mode
(ON)

Il 19 settembre 2019 Mason Greenwood sta giocando la sua prima partita da titolare nel Manchester United in Europa, la seconda in totale in una carriera che fino a quel momento era durata una manciata di minuti appena. L’avversario all’Old Trafford è l’Astana, una squadra del Kazakistan arrivata in Inghilterra con l’intenzione di difendersi il più a lungo e al meglio possibile.

Dopo 72 minuti il punteggio è ancora sullo 0-0 e ogni attacco dello United viene respinto da un muro giallo piazzato davanti la porta. Greenwood, che è il più giovane in campo e non ha ancora compiuto 18 anni, riceve da Fred un passaggio in diagonale al vertice destro dell’area di rigore e punta Rotariu, un’ala sinistra che gioca con il 9 sulla schiena e che probabilmente è più abituata ad attaccare che a difendere dentro la propria area contro avversari così pericolosi. Greenwood compie una serie di passettini sulle punte per sbilanciare l’avversario, che arretra con le gambe basse sperando di fare meno danni possibili. La logica gli impone di coprire prima di tutto il centro, così quando Greenwood con l’esterno sinistro si sposta il pallone per crearsi uno spazio sufficiente per il tiro, Rotariu ne asseconda il movimento spostando il peso del corpo sulla gamba destra per bloccare la conclusione. Solo all’ultimo però Greenwood trasforma la sua azione e con un tocco di interno si porta il pallone verso il fondo da dove con il piatto destro esegue un tiro rasoterra che passa sotto le gambe del portiere ed entra in rete. Il tutto è durato pochi decimi di secondo.

Dopo il gol Greenwood si gira verso i tifosi dello United che come da tradizione inglese sono quasi dentro al campo e allarga le braccia, quasi a voler dire “che vi aspettavate di diverso?”. Sembra l’unico a non essere per nulla stupito da quello che è appena accaduto, un diciassettenne che sblocca una partita complicata per il Manchester United. In telecronaca si sente la seconda voce esclamare divertito “Oooh, splendido”, la prima voce invece dopo essersi ricomposto chiosa un enfatico “Il suo primo gol per il Manchester United e, speriamo, il primo di molti”.

Natural born scorer

A distanza di 9 mesi da quel giorno, di cui 3 senza calcio, i gol di Greenwood con il Manchester United sono diventati 16. In Premier League ha segnato una rete in più di Firmino, 9, in Europa League è il miglior marcatore della squadra. Dopo essere subentrato a metà del secondo tempo della partita con il Tottenham, la prima successiva all'interruzione, Greenwood è diventato definitivamente l’esterno destro titolare di un trio offensivo che con Martial e Rashford è uno dei più veloci ed eccitanti d’Europa.

Per la prima volta Solskjaer sembra aver trovato una quadra intorno alla sua squadra. Nelle sette partite giocate tra giugno e luglio, il Manchester United ha vinto cinque volte e pareggiato due, segnando in totale 20 gol e tornando prepotentemente in corsa per un posto nella prossima Champions League.

Ad aver cambiato la stagione dello United sono stati soprattutto il ritorno dopo un lungo infortunio di Pogba e l’inserimento al centro del campo di Bruno Fernandes, arrivato a gennaio dallo Sporting. Tuttavia anche Greenwood sembra avere un ruolo in questa prepotente ribalta della squadra: nelle ultime 5 partite ha segnato 4 gol e servito un assist.

In ognuna di queste reti Greenwood è stato un incubo per la difesa avversaria. Contro il Brighton, sempre partendo da destra, è entrato in area di rigore palla al piede e dopo aver ballato sulle gambe e aver eseguito un mezzo doppio passo ha calciato tra le gambe dell’avversario prendendo sul tempo il portiere sul suo palo. Con un’azione simile aveva segnato anche al Rochdale in Carabao Cup e all’AZ Alkmaar in Europa League. Anche nel gol al Norwich, pur partendo dal centro, Greenwood ha superato il portiere con un tiro tra le gambe del difensore, ripetendosi di nuovo contro l’Everton, con un tiro da poco fuori area più simile ad un colpo di stecca di biliardo.

Anche in questo caso la palla passa sotto le gambe del difensore e batte il portiere con l’angolo più stretto.

L’attaccante dello United sembra avere un talento naturale per questo tipo di finalizzazione, tiri che passano in mezzo alle gambe degli avversari e prendono in controtempo i portieri. Un tipo di conclusione che padroneggiava il suo allenatore Solskjaer (e che quando era allenatore delle giovanili, insegnava in allenamento a Rooney). La rapidità con cui riesce a coordinarsi per tirare è davvero spaventosa, difensori e portieri non sembrano mai sapere come e quando tirerà Greenwood.

Può sembrare un caso, ma ci sono delle evidenze statistiche che spiegano il modo unico di calciare di Greenwood: il giocatore del Manchester United esegue più tiri rasoterra su azione di tutti in Premier League, e solo tre giocatori (tutti centravanti) tirano più sulla figura del portiere di lui. Forse è per questo che le sue conclusioni sono in media le più deviate.

Questo, però, non è l’unico modo che Greenwood ha per battere i portieri. Contro il Bournemouth dopo aver controllato a seguire un passaggio di Bruno Fernandes ha scagliato un sinistro da poco dentro l’area di rigore che è schizzato sulla mano protesa del portiere e si è infilato all’incrocio. In assenza di pubblico si è potuto sentire bene il rumore del pallone colpito da Greenwood, simile a quello di un tappo di Champagne che scoppia da solo per la troppa pressione. Contro l’Aston Villa non ha avuto bisogno neanche di prendere la mira: il suo tiro è uscito così violento dal piede (in teoria) debole da impedire l’intervento di Reina nonostante fosse sul suo palo.

Un'efficienza esagerata

Commentando il gol a Sky Sport Patrice Evra ha detto che ogni palla che tocca Greenwood «è aggressiva», e che «non deve neanche pensare: ti distrugge». Ed effettivamente quando controlla il pallone nei pressi dell’area di rigore, Greenwood sembra uno di quei missili a ricerca di calore che non si fermano fino a quando non hanno trovato la via della rete.

Vedere un giocatore di 18 anni in grado di crearsi occasioni da gol e realizzarle ad un livello d’élite è strano. Il tipo di efficienza mostrata da Greenwood è quella che solitamente ritroviamo negli attaccanti al picco della propria carriera, non in chi sta giocando le prime partite da professionista. Dire che Greenwood sta overperformando è quasi poco. Forse dovremmo coniare un nuovo termine e dire che Greenwood sta over-overperformando: i suoi 9 gol sono arrivati da un totale di 3.9 xG, in pratica ha segnato più del doppio di quanto ci si sarebbe aspettato dai suoi tiri. Il rapporto tra xG prodotti e gol realizzati è nettamente il migliore della Premier League. Certo il campione è minimo: Greenwood ha giocato poco più di 1000 minuti in Premier League, con un totale di 33 tiri realizzati che non consentono di dire ogni oltre ragionevole dubbio che Greenwood sia un finalizzatore eccezionale, eppure a guardare la qualità delle sue conclusioni non si può neanche non pensarlo.

Lo stesso Lukaku ha recentemente certificato lo stato di Greenwood. Secondo alcuni Solskjaer avrebbe avallato la cessione del belga e di Sanchez proprio per dare spazio all’inglese.

Quello che rende Greenwood un talento unico in zona gol è che non sembra fare differenze tra destro e sinistro. In stagione ha segnato 4 volte con il destro e 12 con il sinistro, più sollecitato nelle conclusioni visto che Solskjaer lo schiera largo a destra nel suo 4-2-3-1. La maggioranza dei suoi passaggi Greenwood li esegue col mancino, eppure quando si è trovato a tirare un rigore contro il Tamere lo ha battuto di destro, mentre in estate, nella lotteria dei rigori contro il Milan, Greenwood aveva realizzato il suo calciando di sinistro. Recentemente Lingard ha detto che ancora non sa se il compagno è destro o mancino perché «può segnare punizioni con il sinistro e calciare corner con il destro». Interrogato a riguardo Greenwood ha detto di preferire leggermente il sinistro, parlando però di 51%, come fosse stato costretto a fare una scelta.

Oltre ad una qualità irreale nel calciare in porta, l’altro grande pregio di Greenwood è l’equilibrio. In conduzione può cambiare direzione e ingannare gli avversari con finte e controfinte senza mai sbilanciarsi, rimanendo sempre in controllo del corpo. La rapidità con cui muove i piedi in uno spazio ristretto è quella del pugile, irreale per un giocatore con leve lunghe e un baricentro alto. Durante il lockdown poi Greenwood ha lavorato molto sul fisico, ancora acerbo, tanto da far dire al suo allenatore che «Mason sembra sempre di più un uomo». Questo gli permette di poter cambiare direzione in ogni momento e riuscire comunque a coordinarsi per un tiro, che nessuno sa quando effettuerà. In ogni occasione è in grado di prendersi un buon tiro. Contro il Watford dopo aver saltato la prima pressione avversaria con una semplice finta di bacino, Greenwood ha mangiato 50 metri di campo prima di servire Fernandes, ricevere il passaggio di ritorno controllare di sinistro, spostarsi il pallone e infilarlo all’incrocio.

Oltre la finalizzazione

L’esplosione di Greenwood sembra in qualche modo assomigliare a quella di Rashford, che nel 2015/16 appena maggiorenne aveva segnato 8 reti, mettendosi in luce soprattutto negli esordi nelle varie competizioni come un talento naturale nella finalizzazione. Ma se Rashford aveva sfruttato una serie infinita di infortuni per cogliere al volo un’occasione, l’ingresso in prima squadra di Greenwood è apparso molto più naturale e voluto. Dopo essere stato il più giovane esordiente dal primo minuto per il Manchester United nell’ultima partita della scorsa stagione, quest’anno Solskjaer l’ha inserito nelle rotazioni della prima squadra quasi subito, senza timori, trovandogli una collocazione come esterno destro, anche se nelle giovanili era stato impiegato principalmente come attaccante centrale.

Ovviamente ci sono ancora diversi aspetti del gioco di Greenwood che paiono acerbi o totalmente assenti. In Premier League esegue 1.2 dribbling ogni 90’, obiettivamente pochi per un giocatore con le sua caratteristiche. Quando riceve il pallone lontano dalla porta è spesso conservativo nelle scelte, normale per un diciottenne che forse ancora non vuole rischiare di perdere troppi palloni. Solskjaer gli chiede di accentrarsi per aumentare la pericolosità dello United in area di rigore e lasciare spazio a Wan Bissaka, che spinge molto sulla fascia destra. In questa interpretazione del ruolo Greenwood sembra ancora dover capire come muoversi.

Lo United trova scoperto il Southampton su una rapida ripartenza, Greenwood è davanti al terzino avversario e potrebbe attaccare il secondo palo. Decide invece di stringere la posizione finendo per andare a pestare i piedi a Martial.

Nonostante come abbiamo detto sia nato punta centrale, Greenwood sembra poi avere un problema con le occasioni più semplici, paradossalmente. In Premier League il numero 26 dello United ha avuto solo tre chiare occasioni da gol, per tre volte cioè i compagni lo hanno messo in condizione di concludere da davanti la porta in condizione favorevole, e solo una di queste occasioni si è trasformata in gol. Questo spiega anche il basso numero di xG creati per 90’, 0.29, un numero obiettivamente basso in una squadra che conclude molto. Greenwood, insomma, sembra ancora ingenuo quando si tratta di comportarsi da attaccante “d’area di rigore”, scegliere i giusti movimenti, tagliare davanti al difensore, avere quell'istinto mistico verso l’essere al posto giusto al momento giusto.

Spesso quando i compagni hanno il pallone in zona d’attacco, Greenwood preferisce chiamare il pallone sui piedi invece di muoversi verso la porta, forse perché sembra più a suo agio nel crearsi da solo le proprie occasioni da gol. Nonostante ciò, poggiarsi solo su questa capacità alla fine può risultare un limite, soprattutto per un giocatore così rapido che potrebbe diventare letale dentro l’area di rigore.

Ma insomma, stiamo pur sempre parlando di un giocatore di 18 anni e a 18 anni quello che sta facendo Greenwood non è normale. In questi mesi, mentre la sua ascesa diventava sempre più una realtà, i paragoni si sono sprecati, alcuni anche obiettivamente un po’ ridicoli. Greenwood è stato paragonato a Cristiano Ronaldo, Messi, Rooney (che per lo stesso giocatore è uno dei modelli a cui ispirarsi), Dybala, RobbenVan Persie, incredibilmente anche Rashford. In questa lista, che potrebbe continuare, si confondono nomi di attaccanti puri e esterni offensivi con molti gol.

Istintivamente infatti viene da pensare che un giocatore con le qualità in fase di finalizzazione di Greenwood sia destinato a diventare un centravanti. Solskjaer al momento non la pensa così e da inizio stagione, pur non avendo veri numeri nove in squadra, ha dato a Greenwood pochissimi minuti in quella posizione. Una scelta che sembra legittimata dal fatto che deve imparare a giocare spalle alla porta prima di ambire al ruolo di centravanti del Manchester United. L’idea di avvicinarlo ulteriormente alla porta nel lungo periodo però rimane intrigante, ma il suo talento sembra funzionare benissimo anche così, ingannando difensori che non sanno dove andrà anche a 20-25 metri dalla porta.

Tenendolo a destra Solskjaer sembra volerlo proteggere anche dalle responsabilità e - per quanto possibile - dalle aspettative. L’allenatore dello United lo coccola in ogni occasione possibile, lodando le qualità e l’impegno. Quando ne parla gli brillano gli occhi e dà l’impressione di rivedere se stesso in Greenwood. «Il cielo è il limite» ha detto parlando di lui recentemente, una frase che spesso suona stantia, ma che descrive bene la parabola di Greenwood.

A oggi solo Owen e Fowler hanno segnato più gol in Premier League di Greenwood a 18 anni. Con i suoi 16 gol in stagione, inoltre, è a una sola rete da Rooney, George Best e Kidd come miglior marcatore sotto i 20 anni del Manchester United. Per prendersi questo record, a Greenwood restano 3 partite di Premier; la semifinale di FA Cup con il Chelsea e l’eventuale finale; il ritorno degli ottavi di finale dell’Europa League (dove lo United parte da un vantaggio di 5 gol con il LASK), più il mini torneo in Germania che prevede quarti, semifinale e semifinale.

Ad oggi è difficile pensare che il futuro non sorriderà a Mason Greenwood.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura