Fino a pochi giorni fa sembrava che la grande chance di Marvin Vettori fosse l’incontro con il veterano Jacare Souza, un nome grosso e conosciuto anche se fuori dai ranking della categoria. Poi però, a sorpresa, l’occasione per Marvin si è fatta ancora più ghiotta. Nella notte tra sabato e domenica, a Las Vegas, si giocherà non solo il match più importante della sua carriera, ma anche quello più di valore della storia delle MMA italiane. Dopo il forfait di Kevin Holland, positivo al COVID-19, Vettori si è fatto trovare pronto (con solo una settimana di preavviso, ma un camp completo alle spalle) per prendere il suo posto nel match con lo svedese Jack Hermansson, il numero 4 dei Pesi Medi, con un record di 21 vittorie e 5 sconfitte.
Vettori aveva più volte chiesto un avversario in alto nei ranking e lo aveva fatto a gran voce, sfidando uno dopo l’altro praticamente ogni fighter della top 15 della divisione, ricevendo sempre risposte negative, eccezion fatta per Akhmedov prima e Jacare poi. Il perché non è mai stato chiaro (lui ne ha parlato con Daniele Manusia in un’intervista di qualche tempo fa), per questo stupisce che sia arrivato direttamente un avversario in top 5. Nessun fighter italiano è mai arrivato così in alto nella più importante promotion mondiale, nel momento di massima competitività delle MMA a livello internazionale: Vettori è il primo a competere in un match che potrebbe vederlo entrare in top 5, ed è anche il primo coinvolto in un main event UFC.
Senza esagerare, siamo di fronte a una situazione senza precedenti. Ed è lo scenario migliore che potesse capitare a Vettori, quello che aveva sempre sognato.
Su cosa può contare Vettori
Il match che attendeva Marvin Vettori contro Jacare Souza era tutto sommato abbordabile per un fighter in ascesa come lui, perché se è vero che il brasiliano rappresenta ancora un nome altisonante in UFC, le sue ultime prestazioni hanno confermato quanto fosse ormai lontano dal più fulgido splendore. Oltretutto, sembrava favorevole a Vettori anche l’accoppiamento tra le rispettive caratteristiche: poteva sperare in un match dove gli onori potevano essere maggiori degli oneri.
Affrontare Jack Hermansson naturalmente rappresenta un’occasione imperdibile, ma il match contiene insidie decisamente superiori. Hermansson è un fighter ben più ostico e imprevedibile, oggi, rispetto a Jacare, ma soprattutto è un atleta in grande crescita, come conferma anche la vittoria ottenuta proprio ai danni del brasiliano. Se Jacare a quarant’anni suonati ha mostrato chiari e più che legittimi segni di declino, Hermansson (a trentadue anni) ha appena raggiunto la massima espressione di sé, in virtù di evoluzioni importanti in particolare nel grappling, e della fiducia derivata da grandi prestazioni. La sua scalata nel ranking è avvenuta con cinque vittorie negli ultimi sei incontri, contro fighter anche importanti come Branch, Gastelum e, appunto, Jacare Souza.
Se Hermansson è un fighter ben più pericoloso di Jacare, l’aspetto più importante del combattimento per sconfiggere entrambi probabilmente sarà il medesimo: il grappling difensivo.
Contro un fighter non monodimensionale, ma che comunque ha una netta preferenza per la lotta, abile nel passare la guardia, stabilizzare con eccezionale solidità per poi far esplodere il suo furioso ground and pound, o finalizzare con delle sottomissioni (ben 3 nelle ultime 5 vittorie), è chiaro che il grappling difensivo diventa un elemento fondamentale. Buona notizia: Vettori possiede un grappling difensivo eccezionale, tanto che non è mai stato visto, fin qui, in difficoltà schiena a terra. Non solo perché estremamente tecnico nella fasi di lotta, ma anche grazie alla sua grande forza fisica.
Se cerchiamo l’ultimo takedown subito da Vettori dobbiamo tornare indietro fino al dicembre 2016, nel match contro Antonio Carlos Jr. che lo portò a terra quattro volte, senza però mai riuscire a rendersi efficace, né attraverso il ground and pound né attraverso il suo submission game, e anzi subendo l’iniziativa a terra di Vettori nella seconda ripresa. L’impostazione strategica di Vettori dovrebbe comunque puntare sul tenere il match in piedi, ma pur affrontando un fighter molto più dinamico e con un maggior ritmo, potrebbero esserci alcune similitudini proprio con il match con Jacare Souza, una cosa utile considerando il poco preavviso avuto.
Vettori è un fighter che sia per mentalità che per qualità intrinseche ama sfidare i propri avversari in ogni sfera del combattimento, incurante dei rischi che potrebbe incontrare. Se per alcuni fighter questo potrebbe rappresentare un limite, per l’eccezionale completezza di Vettori diventa invece un punto di forza. Inoltre, una delle sue più grandi qualità, una delle prime a essere stata espressa con tanta chiarezza, è stata proprio la capacità di sfidare avversari con un altissimo livello di brazilian jiu-jitsu senza rischiare di essere sottomesso. Anzi, facendo valere il proprio ground and pound e addirittura sottomettendo all’esordio in UFC una cintura nera come Alberto Uda.
Quindi, se ne avrà occasione, Vettori proverà a imporre il proprio ground game, sospinto anche dalle certezze che vengono dalla sua enorme prestazione a terra contro Karl Robertson, il suo ultimo avversario, sottomesso in meno di cinque minuti lo scorso giugno. Se invece lo svolgimento del match sarà, come forse è più prevedibile viste le doti nel grappling di entrambi, caratterizzato da lunghe fasi di striking, Vettori potrà mettere in mostra le impressionanti evoluzioni viste già negli ultimi incontri, che ne fanno uno dei fighter che più si sono evoluti nella sua categoria di peso.
Vettori nel tempo è diventato innanzitutto un fighter più elusivo: la sua guardia, che inizialmente palesava alcune falle, è sempre più impermeabile, e in questo senso è emblematico il match contro Israel Adesanya, nel quale ha sfoggiato grandi migliorie. È cresciuto il ritmo, innanzitutto. Vettori ha aumentato sensibilmente match dopo match la frequenza dei propri colpi, mentre il suo stile pugilistico si faceva via via sempre più aggraziato, preciso ed efficace. Poi è cresciuta la tenuta atletica, le terze riprese dove Vettori sembrava calare per intensità, velocità e volume di colpi, nei suoi ultimi match sono state quelle dove è stato ancor più dominante. Questo aspetto sarà più che mai importante contro Hermansson, il primo che combatterà sulla lunghezza di cinque riprese.
Così, alle porte del match più importante nella storia delle MMA italiane, e a sei mesi dal suo ultimo match, è legittimo chiedersi quale versione ulteriormente perfezionata ed evoluta vedremo di Marvin Vettori. La ferocia con la quale ha perseguito le proprie ambizioni, e che in passato gli è costata delle critiche (superficiali, va detto) troverà sabato notte un’occasione per mostrarsi come un ulteriore punto di forza: Vettori affronterà il numero 4 della categoria con la stessa esuberanza di sempre, senza calcoli né timori reverenziali, sentendosi superiore in ogni sfera del combattimento: se riuscirà a esserlo, starà all’ottagono dircelo. Ma a prescindere dall’esito di questo incontro, Vettori è un fighter che lascia dietro di sé pochi rimpianti e, in fin dei conti, questo è un momento che è sempre esistito nella sua mente. Forse anche per questo Vettori non si farà cogliere impreparato nella notte più importante.
Le qualità di Jack Hermansson
A questo punto può essere interessante ricordare che Jack Hermansson ha combattuto in due card di una promotion italiana (Venator 2 e Venator 3) in cui era presente anche Marvin Vettori. Sono passati quattro anni e nel frattempo Hermansson ha già combattuto 3 volte in un main event UFC. Va da sé che si tratta del fighter di livello più alto che Vettori abbia mai incontrato, diciamo almeno alla pari di Adesanya, che però essendo giovane come lui è migliorato ulteriormente nella strada che l’ha portato alla cintura.
Hermansson nasce come uno striker rapido e sorprendente, capace di sfruttare angolazioni imprevedibili e di imporre la propria presenza nell’ottagono. Poi però si è evoluto in un grappler arcigno, vincendo contro specialisti della lotta a terra completi e solidi, che lo hanno consacrato anzi come uno dei fighter dal grappling offensivo più creativo e feroce. Basta guardare le sue prestazioni contro Jacare Souza, campione del mondo plurimo di BJJ, e David Branch, ex campione multidivisionale della promotion WSOF. La ciliegina sulla torta è arrivata contro il compagno d’allenamento di Vettori, Kelvin Gastelum, sottomesso con una heel hook perfetta.
Hermansson, oggi, è il ritratto del combattente di MMA completo, e il suo quarto posto nei ranking divisionali non è affatto un caso, ma frutto di una crescita sorprendente. Una delle sue qualità migliori è la capacità di stabilizzazione a terra; è inoltre dotato di ottimo timing e grande ritmo, che utilizza per impostare il double-leg takedown di rimessa sull’uno-due avversario, per poi lavorare da terra con l’obiettivo praticamente dichiarato di prendergli la schiena e trovare la sottomissione. Se cercare la leva o lo strangolamento diventa difficile, non disdegna l’utilizzo del ground and pound, grazie al quale ha risolto molte delle sue ultime contese.
Ecco, per arrivare a settare una sottomissione o a colpire in maniera decente in ground and pound si necessita di un’ottima stabilizzazione. Hermansson ha dato prova, già nei match precedenti a quelli che lo hanno condotto il cima, di esserne capace. Lo sanno bene Alex Nicholson, Bradley Scott e Thales Leites (contro il quale peraltro ha vinto con una costola danneggiata, appunto che toglie ogni dubbio sulla sua durezza e resistenza), dominati in grappling prima di essere schiacciati dal furioso ground and pound.
Non dimentichiamo, però, la sua origine come striker aggressivo e calcolatore, autore di KO spettacolari: il suo stand-up game è forse sottovalutato a causa delle sconfitte patite per mano di Thiago Santos e Jared Cannonier, capaci di un forcing al quale Hermansson non ha trovato risposta. Sebbene Vettori sia capace di mettere pressione ai suoi avversari, le combinazioni di Santos e Cannonier sono più pericolose e potenti delle sue, per non parlare della pesantezza dei loro colpi (Vettori ha sempre detto che si può migliorare anche questo aspetto dello striking, noi ovviamente parliamo per quello che abbiamo visto finora).
Inoltre, Hermansson ha buon dinamismo e un mento capace di incassare. Va sottolineato perché non è escluso il tentativo di lenta demolizione da parte di Vettori, che però deve stare attento ai colpi di rientro del suo avversario, un colpitore eccezionale.
Considerando che hanno entrambi mostrato un mento solidissimo fin qui, probabilmente l’aspetto più delicato su cui si potrà decidere il match sarà nelle fasi di grappling. Dalla top position Vettori è indiscutibilmente abile e per certi versi condivide delle qualità col suo avversario - la già citata capacità di stabilizzazione, una qualità innata nel vincere gli scramble e una propensione mai nascosta per le guillotine choke - è più muscolare e pare anche avere il vantaggio in termini di forza pura sul suo avversario; ma Hermansson è più rapido nelle transizioni e riesce a prendere la schiena dei suoi avversari con apparente facilità, per poi finalizzarli in maniera fulminea. Anche lo sprawl dello svedese è uno dei migliori di categoria, quindi la scelta del momento in cui tentare l’atterramento diventerà fondamentale per Vettori.
Da un punto di vista puramente statistico, Hermansson colpisce più di Vettori (5.08 colpi al minuto contro 4.33) e ha anche una precisione maggiore (48% contro 43%) e in generale sembra leggermente avvantaggiato nelle fasi di striking puro, data anche la stazza (185 cm d’altezza per quasi 196 cm d’allungo, contro i 183 cm per quasi 188 cm di allungo) e qualora Vettori volesse ingaggiare uno scambio sarebbe costretto ad accorciare o tagliare le distanze. Il riscatto, almeno in termini statistici, arriva nella fase di grappling: Vettori tenta 1.67 takedown ogni quindici minuti, con una precisione del 47%, mentre Hermansson ne tenta 2.19 nello stesso lasso di tempo ma con una precisione del 35% (anche in termini difensivi Marvin ha teoricamente un vantaggio). Sappiamo bene che la proprietà transitiva nelle MMA non esiste, ma l’unico avversario in comune che hanno avuto i due è Cezar Ferreira, uscito vincitore per sottomissione contro Hermansson e malmenato (è proprio il caso di dirlo) sui tre round da Vettori.
Il match è sicuramente un rischio che per Vettori vale la pena di correre, in caso di vittoria il nostro si ritroverebbe in top 5 (a meno di strani calcoli) e da lì potrebbe puntare, con qualche altra vittoria convincente, al match titolato con Adesanya, che nel suo caso sarebbe anche un re-match e una rivincita contro l’unico avversario che forse può dire di essergli stato superiore (Vettori ovviamente non sarebbe d’accordo).
Quando è arrivato in UFC, giovanissimo, Vettori ha detto subito di voler puntare alla cintura dei Pesi Medi. In molti lo hanno preso per pazzo, per arrogante. Adesso ha un’opportunità inedita per costruire questa realtà e costringere anche i suoi detrattori più ostinati a considerarlo tra i migliori fighter al mondo.