Una settimana di preavviso per affrontare il numero 4 di categoria, la modifica del proprio game plan, della strategia da applicare, e il taglio del peso anticipato di una settimana. La preparazione dei match di Marvin Vettori non avrebbe niente di eccezionale, almeno per gli osservatori, se non accadesse sempre qualcosa a scombussolare i piani, in maniera positiva stavolta. Sarebbe lungo e ormai poco rilevante riassumere tutte le vicissitudini che avevano portato Marvin Vettori ad affrontare Jack Hermansson per l’accesso alla top 5 (lo avevamo fatto qui, nella preview del match), sta di fatto che era quanto meno sorprendente che per i bookmaker era lui il favorito, contro un avversario posizionato ben dieci posizioni più in alto nei ranking UFC dei Pesi Mesi. Forse l’unico che non ci trovava niente di strano era lo stesso Vettori, che ripete ormai da tempo di sentirsi al livello dei migliori della sua categoria.
Alla fine ha dimostrato di avere ragione - e i bookmakers di averci visto lungo - Vettori ha messo in mostra la sua straordinaria capacità di migliorare match dopo match arrivando alla sua migliore prestazione in un incontro difficile contro un fighter come Jack Hermansson, che anche nella sconfitta si è dimostrato duro, intenso e voglioso di ribaltare le sorti dell’incontro. La vittoria per decisione unanime, arrivata al termine di cinque riprese (il suo primo match così lungo), che gli è valso anche il bonus per il miglior match dell'evento, non lascia dubbi sul suo stato di forma e anzi fa sperare che dietro la porta ci siano altre belle sorprese. Marvin Vettori ha colto la chance che tanto a lungo e tanto rumorosamente aveva chiesto e si è conquistato l’accesso alle prime posizioni dei ranking UFC, il coronamento di anni di sacrifici e lavoro su se stesso.
È stato fondamentale per Vettori trovare le distanze
Il diretto di Vettori ha avuto un ruolo fondamentale nel match con Hermansson. Si è parlato spesso di come il “laser jab” di alcuni fighter (Gegard Mousasi, ad esempio) sia capace di spezzare già all’inizio di un incontro le intenzioni dell’avversario, sorprendendolo e rubandogli il tempo con il braccio avanzato, come nella scherma. E il diretto mancino di Vettori aveva questa funzione: non era caricato, non era iperesteso, piuttosto anticipava le intenzioni di Hermansson in una frazione di secondo. Anziché caricare col movimento che parte dalle gambe ed affonda poi con la spalla, cioè, Vettori ha utilizzato il suo diretto come un elastico, puntando sulle aperture concesse da Hermansson.
Vettori ha iniziato l’incontro in modo ragionato, cercando le falle nello stile di Hermansson, un fighter che è il ritratto della concretezza e della solidità, ma che ha iniziato in modo spregiudicato e sfrontato. Lo svedese-norvegese (con tanto di bandiera a metà all’ingresso nell’ottagono) ha cominciato con un leg kick esterno sulla gamba avanzata, ma si è subito trovato a fare i conti col jab destro di Vettori, naturalmente in guardia southpaw, che funge da preparazione al diretto sinistro seguente. Hermansson ha provato a imporre da subito un ritmo forsennato, che manterrà fino alla fine e contribuirà a fissare un nuovo record per maggior numero di colpi combinati nella storia dei pesi medi UFC: 286 colpi significativi totali, 164 in favore di Vettori, 122 in favore di Hermansson (il record precedente apparteneva a Robert Whittaker e Yoel Romero con 239, nel loro secondo incontro).
Costretto inizialmente a incassare buoni colpi, vista l’elevata mobilità del suo avversario, Vettori ha combinato jab e parate thai ai leg kick aspettando la prima apertura. Fondamentale è stata la gestione delle distanze: considerando che Hermansson aveva un allungo maggiore, Vettori è stato abile nel tagliare continuamente le traiettorie, sempre aggressivo ma guardingo nel piazzare le sue combinazioni, fatte in larga parte di jab doppiato e poi diretto, cercando sempre una linea differente per arrivare al mento.
Hermansson quindi deve trovare il modo per contrattaccare: quando Vettori colpisce e si abbassa per schivare il colpo successivo, Hermansson osserva il movimento e cerca di intercettarlo col destro, provando con ganci e diretti che nella prima parte hanno costretto Vettori ad aumentare ritmo e rapidità delle sue combinazioni. La mano avanzata di Vettori era anche un mezzo per spingere Hermansson a indietreggiare vicino alla parete, finché con uno spazio di movimento ristretto era costretto ad incassare.
È proprio in una situazione di questo tipo che Vettori ha affondato il primo diretto, mandando a vuoto il rientro di Hermansson con una buona schivata di busto e rientrando con jab e diretto al mento, mandandolo knockdown e scagliandosi su di lui avversario per cercare il TKO immediato.
Hermansson accusa il colpo, ma da terra non perde la lucidità e combatte per migliorare la posizione e contenere la sfuriata di Vettori prima, e il suo tentativo di ghigliottina poi. Grazie al suo controllo degli spazi da terra riesce a sopravvivere, e forse Vettori capisce anche che non è il caso di sprecare tutte le proprie energie nel tentativo di finalizzare il suo avversario al primo round. In compenso, ha mostrato come la sua capacità di controllo e stabilizzazione da terra sia all’altezza anche di uno dei migliori fighter della categoria (e forse il miglior grappler): Hermansson è costretto a restare a terra, seppur riesca presto a sollevare la schiena da terra e a combattere per rimettersi in posizione di guardia chiusa. Quando tenta di migliorare la sua posizione, Vettori sfrutta la gabbia e piazza due colpi in ground and pound riprendendo il vantaggio.
La ripresa termina non appena Hermansson riesce a tornare in piedi, ed è probabilmente il round migliore di Vettori da quando è in UFC. Il secondo round si apre con Hermansson che tenta subito di risalire la china attaccando: i suoi colpi potenti, soprattutto un headkick che pare sortire effetto anche se arriva “solo” sulla guardia di Vettori, che risponde con un diretto laser che incontra il mento del suo avversario. In questo momento dell’incontro Vettori attende Hermansson, forte del primo round dominato, e risponde in maniera adeguata dopo averlo mandato a vuoto in più occasioni. Il passo lungo di Vettori annulla il vantaggio di braccia di Hermansson che deve chiudere bene la guardia per non rischiare un altro knockdown.
Frustrato, Hermansson tenta un single-leg takedown che poi diventa un double-leg. Vettori può contare sul proprio sprawl e costringe Hermansson a caricare il suo peso mentre tenta di isolare la gamba. L’inerzia passa da un lato all’altro ed alla fine Vettori effettua una transizione laterale vincente e costringe Hermansson con la schiena a terra, anche se in guardia. Da terra Hermansson tenta una omoplata, abilmente elusa da Vettori, che dopo un prolungato controllo impone ancora la mezza monta, prima di decidere di tornare in piedi e accogliere il Joker, una volta rialzatosi, con un diretto al volto ed uno al corpo.
La gestione è da manuale fino a fine round: distanze gestite egregiamente con anche un’ultima schivata elegante su un tentativo di gomitata girata da parte di Hermansson.
Un match dominato
«Ti sta invitando! Colpiscilo al corpo!», ha detto il coach Rafael Cordeiro alla fine della seconda ripresa. Hermansson però parte più rapidamente all’inizio della terza: sa di essere sotto sui cartellini e prova qualche colpo, ma Vettori para freddamente, senza battere ciglio. Quindi Hermansson tenta di nuovo il single-leg takedown, ancora una volta difeso bene.
La sensazione è che Hermansson cerchi di superare Vettori colpo su colpo, ma che l’efficacia dell’italiano sia superiore. Il terzo sembra essere un round di Hermansson, mentre Vettori sta forse recuperando energie. In ogni caso Vettori difende i tentativi di takedown e grazie alla gestione della distanza e alla capacità di schivare col busto indietro al momento giusto trova anche successo nel counterstriking, il più delle volte col diretto sinistro. Hermansson trova le misure per il jab, che si infrange più volte sul mento di Vettori, capace di incassare senza troppi problemi.
«Preferisco dire che abbiamo perso questo round», gli dice Cordeiro alla fine. «Ti sei riposato. Il primo ed il secondo li hai vinti, ora mi serve che vinci questo». Cordeiro aveva descritto Vettori nelle passate interviste come un carro armato, un fighter d’avanzamento, con una grande fisicità e un’ottima tecnica. Per corrispondere alle aspettative del suo allenatore, va a segno ripetutamente con il suo pugilato ed Hermansson sembra voler sempre attaccare, ma il suo volto inizia a mostrare segni. Nel corso del quarto round si palesa l’ultimo aspetto che Vettori ha saputo correggere e sviluppare nel tempo: la gestione del cardio. Dopo un terzo round col freno a mano tirato è apparso fresco, mentre Hermansson sembrava già più stanco. Vettori controlla il round e lo chiude in pompa magna con diversi diretti a segno.
«Muoviti! Non rimanere davanti a lui! Devi darmi i migliori cinque minuti della tua vita!», insiste Cordeiro prima dell’ultima ripresa. Sa che la vittoria è ad un passo, ma bisogna tenere alta la concentrazione. Quello di Vettori alla fine è un capolavoro di gestione, perché se è vero che tre round sembravano già suoi, è altrettanto vero che Hermansson era disperato e ha provato di tutto per vincere il match. Il quinto round è stato forse il più intelligente nell’intera carriera di Vettori in UFC.
Hermansson parte in rapido avanzamento col jab, tentando di raggiungere il volto di Vettori, che indietreggia a piccoli passi, della giusta distanza per scatenare il suo counterstriking: mentre Hermansson carica e alle volte iper-estende i colpi, il diretto dell’italiano anticipa il rientro in guardia del suo avversario e lo sorprende senza difese. Ancora una volta: non si tratta di colpi così pesanti, quanto di un chirurgico lavoro di demolizione che al termine del match si tradurrà nella frattura di un’orbita di Hermansson (oltre a quella di un alluce).
Mentre Hermansson cerca di aumentare il ritmo, Vettori rientra con ottimi colpi e lascia il suo avversario a sbracciare senza troppi punti di riferimento. La schivata laterale di Hermansson inoltre viene spesso incrociata dai colpi di Vettori, più volte a segno e nettamente più lucido a questo punto dell’incontro. A una combinazione di Hermansson a un minuto dalla fine, Vettori risponde in avanzamento e invitando il suo avversario a tornare alla carica, ma poco dopo lo sopraffà sul piano dei colpi.
C’è il tempo per un’ultima emozione: Vettori prende la schiena di Hermansson in piedi e cerca di portarlo a terra; l’avversario si divincola e cerca l’heel hook che fu vincente contro Kelvin Gastelum, ma Vettori ha già capito e girando dal lato giusto si libera e conclude l’incontro in top position.
Alla lettura dei cartellini Vettori si lascia andare all’emozione, giustamente. E mentre all'inizio accarezza l’idea di affrontare Paulo Costa, non può non pensare ad Adesanya, che ha sempre detto che non si sarebbero più affrontati. Chissà se l’UFC ci sta già pensando o se a Vettori serve almeno un’altra prestazione convincente contro uno dei 3 nomi sopra di lui nei ranking. Una cosa è certa: se c’era qualcuno che ancora non fosse convinto della qualità di Marvin Vettori sabato notte avrà di certo cambiato idea.
Vettori ha già scritto la storia delle MMA italiane con la vittoria su Hermansson - il primo italiano a vincere un main event UFC, il primo a entrare nella top 5 dei ranking di qualsiasi categoria di peso - ma quanto sarà lungo il capitolo e dove porrà il nuovo limite per i giovani che iniziano in questi anni a praticare questo sport, è ancora da vedere.