È stato un settembre molto movimentato per la Serie B, che anche quest’anno si sta confermando un campionato acceso e imprevedibile. Alla sesta giornata le sorprese sono già tante: l’Empoli guarda tutte dall’alto seguita a breve distanza dal Benevento, mentre Chievo e Frosinone, due delle favorite, stanno boccheggiando a metà classifica. L’Entella, capolista e sorpresa delle prime giornate, ha rallentato, mentre si stanno facendo largo Salernitana e Ascoli, seconda e terza in classifica, guidate rispettivamente dal tecnico più anziano e quello più giovane della Serie B.
La lotta per il miglior giocatore del mese è stata molto complicata: tra i candidati c’erano Davide Diaw, centravanti e trascinatore del Cittadella; Leonardo Mancuso, grazie alle due doppiette nelle due partite da titolare; e la sorpresa di questo inizio di campionato: Alessio Da Cruz.
Potevano essercene anche altri - tra i tanti vale la pena citare l’ottimo mese di Davide Frattesi; i tre gol in otto giorni di Pietro Iemmello; la continuità di Nikola Ninkovic - ma alla fine l’ha spuntata Michele Marconi: centravanti del Pisa che lo scorso settembre ha sfiorato attimi di onnipotenza, segnando la bellezza di 7 gol.
In un solo mese l’attaccante è arrivato alla metà dei gol segnati lo scorso anno, prendendosi un pezzettino della storia del Pisa: l’ultimo a segnare così tanto nelle prime giornate era stato Enzo Loni, 5 gol nelle prime quattro partite della stagione 1946-47, sempre in Serie B. Restando all’attualità, Marconi ha segnato il 64% delle reti della sua squadra (11 totali, secondo miglior attacco), arrivando vicino a doppiare quasi tutti gli avversari nella classifica marcatori. Djordjevic, Mancuso, Da Cruz e Diaw sono ancora fermi a 4, mentre l’unico che è rimasto al passo è Iemmello, a quota 6 gol (ma con 4 rigori).
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Di rigori, Marconi ne ha battuti 2 ma ne ha segnato solo 1. Il primo gli è stato parato da Montipò nella prima giornata del campionato, al 95esimo minuto di una partita che poi sarebbe finita 0 a 0. L’errore che poteva deprimerlo e influenzare magari la sua stagione ha finito invece per esaltarlo: settembre è iniziato con la rete alla Juve Stabia, a cui sono seguite tre doppiette consecutive.
Un risultato niente male, considerando che a 30 anni appena compiuti è al suo primo campionato da titolare in Serie B, dopo una lunghissima gavetta.
Michele Marconi è uno di quei giocatori che ricalcano l’archetipo del centravanti provincia: ha una buona struttura e grande forza fisica, che lo aiuta sia sui palloni alti che nelle situazioni in area di rigore; è un giocatore abbastanza essenziale, e partecipa al gioco quanto basta per incidere nei momenti e nelle zone chiave della partita. Quindi, in area di rigore.
Nel 3-5-2 del Pisa di D’Angelo, Marconi parte sul centro sinistra, al fianco di Masucci, ed è il primo riferimento per i lanci in diagonale di Aya e Varna, difensore e mezzala destra. Rispetto al compagno di reparto viene incontro con molta più frequenza, per proteggere palla e appoggiare verso le mezzali, o allargare verso l’esterno. Il gol contro la Juve Stabia parte proprio da un suo cambio gioco; Marconi riceve e allarga per Lisi, poi va a chiudere il cross del compagno bruciando due difensori. Il tutto toccando la palla solo tre volte: stop, cambio di gioco e tiro in porta.
Stesso discorso contro il Chievo: sul primo gol cambia di prima intenzione per Belli, si ritaglia uno spazio sul secondo palo e appoggia in porta; nella ripresa fa partire e conclude l’azione del raddoppio con due tocchi di testa: il primo è una sponda per Varna, il secondo la frustata che vale il 2-0.
La sequenza del gol contro la Juve Stabia: Marconi si stacca per ricevere, cambia il gioco e poi chiude l’azione nell’area di rigore.
Spesso pensiamo al gol come a un’impresa titanica, una battaglia che oltre agli avversari coinvolge il tempo e lo spazio. I gol di Marconi però sembrano quasi tutti facili, come se sapesse già dove e in che momento deve arrivare la palla. Nella partita contro l’Empoli ha segnato altri due gol sfruttando una palla vagante in mezzo all’area e un errore in disimpegno di Brignoli: due finalizzazioni abbastanza semplici, dietro cui però c’è un concerto di intuizione, tempismo e freddezza.
Marconi ha giocato tutti i minuti di tutte e cinque le partite giocate a settembre; ha segnato un gol ogni tre tiri (usando il destro, il sinistro e la testa); si è tolto lo sfizio di realizzare – per la prima volta in carriera – un gol da fuori area (questo bellissimo, contro la Cremonese alla terza giornata).
Tra i tiri tentati a settembre anche due tentativi da centrocampo, che si aggiungono a quello della prima giornata contro il Benevento. Probabilmente è un record.
Con questo splendido inizio di campionato Marconi ha chiuso un cerchio aperto poco più di dieci anni fa, quando non ancora ventenne fece il suo esordio in Serie B con la maglia del Grosseto.
All’epoca era di proprietà dell’Atalanta, la squadra che l’aveva fatto esordire in Serie A a soli 18 anni, e aveva deciso di mandarlo in prestito per valutarne lo sviluppo. In toscana Marconi non ha trovato molto spazio, e negli anni successivi è finito nel vortice della Serie C. Le prime tappe della sua carriera sembrano quelle di un treno regionale: Lumezzane, Lecco, Pavia e Pergocrema, squadre dove non ha trovato mai continuità o fiducia.
Dopo aver girato sei squadre in quattro anni, Marconi è arrivato all’Alessandria, dove ha trovato una squadra pronta a puntare seriamente su di lui: ha vestito la maglia dei “grigi” per cinque anni, è stato protagonista della grande corsa nella Coppa Italia del 2016 - interrotta in semifinale con il Milan - ma anche della cocente rimonta subita dalla Cremonese, che nel 2017 è arrivata a pari punti ed è stata promossa per gli scontri diretti.
La scorsa stagione Marconi ha salutato i piemontesi con la Coppa Italia di Serie C, vinta segnando quattro gol tra la finale di andata e quella di ritorno.
I tre gol di Marconi nella finale di ritorno. Con questa vittoria l'Alessandria ha replicato la vittoria della Coppa Italia Semiprofessionisti del ‘73.
Michele Marconi non è mai stato un grande marcatore, ma nelle partite importanti si è fatto sempre sentire: lo scorso anno ha segnato solo 8 gol in campionato, ma nei playoff ne ha fatti altri 4, decidendo sia la semifinale con l’Arezzo che la doppia finale con la Triestina.
Il Pisa sembrava destinato a un campionato di sofferenza, ma ha iniziato alla grande, sostenuto anche dal capocannoniere della Serie B: una rondine non fa primavera, specie a settembre, ma con questo inizio di stagione – nonostante qualche anno di ritardo – Marconi ha dimostrato di valere a pieno la categoria.