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Chi è il miglior terzino sinistro del campionato?
05 mar 2025
Un confronto tra Cambiaso, Angeliño, Theo Hernandez, Dimarco e Nuno Tavares.
(articolo)
13 min
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Siamo diventati il campionato degli esterni sinistri? È una domanda a cui è impossibile dare una risposta di senso compiuto ma che ci aiuta a fotografare uno stato di fatto insolito: buona parte delle migliori squadre della Serie A hanno nel proprio esterno sinistro, se non il giocatore migliore, di sicuro quello in grado di cambiare il volto della squadra, quello la cui assenza si avverte forse anche più della presenza (praticamente la versione calcistica dei bassisti). Certo, come tutte le cose ci sono delle eccezioni. Il Napoli, che negli ultimi anni ha a lungo usufruito dell’intelligenza di un giocatore sottovalutato come Mario Rui, sta costruendo la sua incredibile candidatura allo Scudetto con un terzino sinistro piuttosto convenzionale come Mathias Olivera. L’Atalanta, dopo anni di corazzieri sugli esterni, non ha più un vero e proprio esterno sinistro di ruolo, se si esclude il solo Ruggeri che è uno dei meno gasperiniani degli esterni gasperiniani.

Per il resto, però, le vette della Serie A sono attraversate da un rinascimento del ruolo che forse non avevamo visto arrivare. Sono passate solo poche settimane da quando sui giornali si parlava di offerte a sette zeri per Andrea Cambiaso, forse il giocatore più legato all’ascesa in Serie A di Thiago Motta. Nel frattempo Roma e Milano sono divise in questa stagione da una strana rivalità nella rivalità: quella degli esterni sinistri. Angeliño e Nuno Tavares da una parte, e Theo Hernandez e Dimarco dall’altra, sono giocatori agli antipodi per caratteristiche ma tutti ugualmente decisivi per le sorti di Roma, Lazio, Milan e Inter. Anche il confronto più ingiallito, quello tra Theo Hernandez e Dimarco, rivela l’importanza di questi giocatori in negativo. Il primo è diventato causa e immagine della stagione terribile del Milan con un rendimento apocalittico e i frequenti litigi con i suoi allenatori; il secondo ha gettato nel panico il mondo interista con un risentimento ai flessori della coscia destra che gli ha fatto saltare la decisiva andata degli ottavi di Champions contro il Feyenoord.

Abbiamo altri esempi anche al di sotto del meglio che ha da offrire il nostro campionato. La rinascita di Robin Gosens a Firenze. La sorprendente stagione da debuttante di Juan Miranda a Bologna. Aaron Martin che ha preso lo scettro di re dei terzini sinistri sottovalutati dalle mani di Mario Rui.

Rimane un dato di fatto: nessuno, o quasi, può stare senza il proprio esterno sinistro, o almeno senza la versione migliore del proprio esterno sinistro. Ma qual è il migliore, tra questi? Se la Serie A fosse davvero il campionato degli esterni sinistri chi lo vincerebbe?

Per provare a rispondere mi sono fatto aiutare dalle leggendarie categorie delle Supersfide di Guida al Campionato: velocità, tiro, tecnica, difesa e visione di gioco, queste ultime due inserite da me per sostituire colpo di testa e senso del gol, che ci direbbero poco della qualità di un esterno sinistro (le categorie delle Supersfide erano state pensate per valutare i grandi attaccanti della Serie A tra la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000: lascio a voi tutte le considerazioni su cosa significhi il fatto che siamo costretti ad adattarle per dei terzini).

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