In principio fu Thierry Henry. Coi calzettoni tirati fino al ginocchio, la testa rasata, l’espressione della bocca che si arrotonda fino a gridare lo stupore per se stesso; Thierry Henry scivolava verso la bandierina del calcio d’angolo e non sembrava neanche toccare il prato. Come se la sua coolness riuscisse a fargli attraversare il campo da calcio a un metro da terra. Il busto assumeva una posa statuaria mentre preparava il suo sguardo più carico di sprezzo.
Henry aveva un grande senso scenico e ha fissato nella nostra memoria quell’esultanza, come gli capitava spesso di fare, in circostanze grandiose. Un derby contro il Tottenham del 2002, su un prato di Highbury che era il suo giardino personale: prese palla dietro la difesa e inforcò gli sci fino alla porta avversaria, mentre gli avversari sbandavano da una parte all’altra come pupazzetti di pezza. Dopo il gol corse verso la propria metà campo gridando, poi cominciò a piegarsi verso terra, e poi a scivolare guardando verso i tifosi del Tottenham con odio misto a senso di superiorità. La sua posa maestosa è scolpita per sempre nella statua a lui dedicata di fronte ad Highbury. La cosa che quel monumento non riesce a restituire è il busto ansimante di Thierry Henry al termine di quella corsa infinita, quello di un leone al termine di una lunga caccia.
Sembra un Rodin. Foto di David Price / Getty Images.
Quell’esultanza ha fissato uno standard di coolness inarrivabile, che però quasi tutti hanno provato a replicare negli anni. Più il tempo passa e più i calciatori esultano scivolando sul prato, cercando di imitare quella forza calma, quella violenza elegante racchiusa nella scivolata di Henry sul prato di Highbury. L’esultanza è ormai così inflazionata che Geico le ha dedicato uno spot ironico in cui un finto calciatore scivola sul prato per un tempo virtualmente infinito. Su Quora ci si chiede perché tutti i calciatori esultano così, “non si fanno male alle ginocchia?” si chiedono. La risposta che un utente dà alla domanda è semplice: “scivolare è divertente”. Sul Daily Mail si chiede invece di smetterla, tornando a esultanze più giocose e creative.
Abbiamo raccolto le migliori e le peggiori esultanze scivolate, classificandole con dei voti che ne inquadrino la riuscita: l’eleganza e la lunghezza della scivolata, che comunque è un aspetto importante, la loro iconicità e il loro grado di naturalezza, cioè quanto un calciatore riesce a fare propria una delle esultanze più inflazionate del calcio contemporaneo.
20. Anthony Knockaert
Lunghezza: 0
Eleganza: 0
Iconicità: 0
Naturalezza: 0
Questa di Anthony Knockaert è una scivolata leggendaria, forse la possiamo considerare la peggiore di sempre. Non scivola neanche per un secondo, si ribalta come in un crash test.
È il gesto tecnico che ha circolato di più della carriera di Knockaert, e questa è l’ennesima conferma della natura malvagia di internet. Per bilanciare ecco una sua bellissima intervista al Guardian, in cui parla apertamente di depressione, della perdita del padre, del divorzio e di altre cose spiacevoli della sua vita.
19. Robbie Simpson
Lunghezza: 0
Eleganza: 9
Iconicità: 0
Naturalezza: 8
Questa di Robbie Simpson è un fallimento, ma un fallimento così clamoroso da diventare esteticamente interessante. Più che una persona che esulta sembra un pessimo attore che sta stramazzando al suolo dopo aver ricevuto un proiettile.
18. Arjen Robben
Lunghezza: 0
Eleganza: 0
Iconicità: 10 (ma al contrario)
Naturalezza: 3
Essere un grande calciatore non ti garantisce una grande esultanza scivolata e Arjen Robben qui lo dimostra. Invece di scivolare si impunta e rotola in avanti, poi cerca di fare finta di niente a differenza degli altri giocatori di questa lista. Robben non ha autoironia, e questo è anche il motivo per cui nessuno dimenticherà questa esultanza fallita, finita nella lista delle peggiori esultanze della Bundesliga.
17. Marcus Rashford
Lunghezza: 0
Eleganza: 6 (bel rimbalzo comunque)
Iconicità: 3
Naturalezza: 3
Rashford fa un grande gol, tira una bomba di prima intenzione sotto l’incrocio del primo palo, avrebbe tutte le carte in regola per una gloriosa esultanza scivolata, ma non ce la fa. Mette le ginocchia a terra, apre le braccia come un’aquila, ma poi si accartoccia a terra come se gli avessero sparato. A differenza di Robben, almeno, ha il senso dell’umorismo per ridere di se stesso.
16. Eden Hazard
Lunghezza: 7
Eleganza: 6
Iconicità: 8
Naturalezza: 0 (così poca che ha dovuto smettere)
Eden Hazard è il calciatore che è riuscito di più a mettere la propria firma anche su un’esultanza così inflazionata come quella scivolata. A un certo punto, all’inizio della scorsa stagione, segnava così tanto ed esultava così tanto che le sue ginocchia “andavano a fuoco”. Così ha rilasciato quest’intervista ai canali del Chelsea in cui rinunciava ufficialmente a esultare scivolando, troppe sbucciature. In quei giorni circolava una statistica di Squawka secondo cui Hazard aveva esultato scivolando in 22 dei 96 gol segnati al Chelsea, cioè il 23%.
Quindi nonostante Hazard sia un ottimo esecutore delle esultanze scivolate, e uno dei più celebri, dobbiamo metterlo in fondo a questa classifica. Avete mai visto Thierry Henry con le ginocchia sbucciate?
15. Vincent Aboubakar
Lunghezza: 3
Eleganza: 1
Iconicità: 8
Naturalezza: 4
Ci si può infortunare facendo un’esultanza scivolata? Probabilmente no, ma Aboubakar è forse quello che ci è andato più vicino. Quando si rialza ha un’espressione dolorante, poi quasi sorpresa, come se non pensasse che l’erba potesse essere così ruvida.
14. Sergio Ramos
Lunghezza: 5
Eleganza: 0 (siamo proprio al punto più basso di questa lista)
Iconicità: 2
Naturalezza: 0 (è praticamente appropriazione culturale)
L’esultanza scivolata ovviamente è un’esultanza tronfia. Bisogna avere il carisma e l’eleganza per saperla portare senza risultare volgari: Sergio Ramos non ce la fa. La sua personale interpretazione dell’esultanza scivolata è strana e incomprensibile. Una sequenza di tre gesti con cui probabilmente voleva offendere qualcuno attraverso un codice che conosce solo lui. Del resto il primo pensiero di Sergio Ramos quando segna è trollare gli avversari, o gli ex compagni. Insomma, insultare qualcuno.
13. Andrea Petagna
Lunghezza: 4
Eleganza: 2
Iconicità: 3
Naturalezza: 1
Ci sono certi corpi che, semplicemente, non possono scivolare quando esultano. Quello di Petagna è uno di quelli: la sua scivolata dura tre secondi, si sente quasi il rumore del suo strusciare faticoso per il prato. Siamo dalla parte opposta dello spettro rispetto alla leggerezza immateriale di Henry.
12. Alexandre Lacazette
Lunghezza: 6
Eleganza: 6
Iconitità: 4
Autenticità: 6
Lacazette non ha un’aerodinamica perfetta ma usa comunque la scivolata per arrivare più vicino ai tifosi, rialzandosi in un unico movimento. Nonostante tutto, un bel gesto.
11. Erling Braut Haaland
Lunghezza: 9
Eleganza: 6
Iconicità: 6
Naturalezza: 6
Possiamo davvero definirla un’esultanza scivolata questa di Haaland? Non in senso ortodosso sicuramente. Però è una variante interessante: Haaland si butta sul prato come su uno scivolo dell’Acquafun, ricordandoci il rapporto primordiale e privilegiato tra calciatori di alto livello e prato di gioco (secondo voi riuscireste a scivolare così?). Guardate quanto scivola bene con i suoi cento chili, riesce persino a rigirarsi per provare l’esultanza yoga.
10. Cristiano Ronaldo
Lunghezza: 8
Eleganza: 7
Iconicità: 5
Naturalezza: 3
Cristiano Ronaldo è un perfezionista, vuole essere il migliore in tutto e anche in fatto di esultanze scivolata vuole primeggiare. Immaginiamo Cristiano Ronaldo restare al campo d’allenamento per un’ora a provare le sue scivolate sul prato fino a raggiungere un grado soddisfacente di perfezione.
Le sue esultanze scivolate sono stilisticamente ineccepibili, con le gambe ben tirate all’indietro a fungere da slittino. Scivola leggero sul terreno mentre può concentrarsi un pieno e massimalista SIUUUU. Come giustamente nota il titolista del video “Quando Cristiano Ronaldo fa un’esultanza scivolata allora deve essere una performance da 10/10”.
Abbiamo anche la versione carnevalesca dell’esultanza di Cristiano Ronaldo, cioè il suo ribaltamento, quando scivola sulle ginocchia mentre guarda Messi segnare un gol in un Clasico.
9. Charlie
Lunghezza: 4
Eleganza: 3
Iconicità: 9
Naturalezza: 7
Non so chi sia questo bambino che tifa Arsenal e gioca probabilmente su un campo di periferia di Londra. La sua esultanza scivolata non è granché, ma ha una certa grazia nel cadere esausto faccia a terra. Spero ci abbia riprovato.
8. Alisson Becker
Lunghezza: 8
Eleganza: 6
Iconicità: 8
Naturalezza: 8 (non ci può essere niente di costruito in una corsa così lunga, dai)
Che Alisson fosse il miglior portiere al mondo lo sapevamo, ma ora è entrato in una fase di superiorità quasi mistica. Battezza i propri compagni, serve assist fantascientifici e poi percorre i 100 metri di campo che lo separano dagli attaccanti che segnano stringendo i pugni e gridando. L’assist per Salah e la successiva corsa per andare a esultare è stato uno dei momenti più assurdi della stagione, che è giusto celebrare con la musica del Titanic. Da una corsa così lunga deriva ovviamente una scivolata molto molto lunga ed enfatica che si conclude con l’abbraccio a Salah. Il suo calcio è quello di Holly&Benji.
7. Kylian Mbappé
Lunghezza: 9
Eleganza: 6
Iconicità: 8
Naturalezza: 2
Un uomo che si mangia il campo come un proiettile può scivolare sul campo solo perfettamente lubrificato. Mbappé esulta con una leggerezza naturale che ricorda davvero quella di Henry. Mentre scivola si mette le mani sotto le ascelle, in una piccola matrioska di esultanze. Ci sono però cose che non vanno in questo gesto. Il busto all’indietro e il sorrisino tronfio non si addicono alla sacralità di un gol e di un’esultanza scivolata. Mbappé sembra appartenere a una generazione di attaccanti fenomenali per cui il gol è solo una conseguenza banale della loro superiorità. Come una kill con la pistola a Fortnite appena cominciata la partita. Qualcosa per cui non vale la pena essere veramente felici. La conferma vivente di quell’articolo sul Daily Mail in cui le esultanze scivolate vengono considerate fredde e anaffettive.
6. Steven Gerrard
Lunghezza: 8
Eleganza: 6
Iconicità: 9
Naturalezza: 10 (Come un tifoso farebbe un’esultanza scivolata)
Forse quello che voglio dire su Mbappé è più chiaro guardando queste esultanze di Gerrard. Pochi avevano il suo tiro da fuori: pochi riuscivano a tirare con la stessa forza, precisione e naturalezza da così lontano. Gerrard faceva gol enfatici che sono la quintessenza di una certa idea di Premier League, di centrocampista box-to-box con le mine sui piedi. Dopo i suoi gol da fuori area Gerrard prendeva la sua traiettoria di corsa diagonale fino alla bandierina, laddove poteva esultare ammirato all’incrocio dei settori. Gerrard non ha la leggerezza di Henry o Mbappé, ma la sua esultanza sembra la più spontanea: sembra correre in scivolata verso il televisore dopo essersi alzato dal divano.
5. Paolo Di Canio
Lunghezza: 7
Eleganza: 7 (notate il dettaglio della cravatta che balla)
Iconicità: 9 (comunque abbastanza per avere un video in ralenti dedicato su YouTube)
Naturalezza: 10 (la sua faccia si DEFORMA)
Tecnicamente ineccepibile e abbastanza felice da sembrare disperato. I voti non possono che essere molto alti.
4. Emmanuel Adebayor
Lunghezza: 7
Eleganza: 7
Iconicità: 9
Naturalezza: 10 (guardate quanto grida mentre corre)
Grado 1 di esultanza irrispettosa: esultare contro i tifosi avversari.
Grado 2 di esultanza irrispettosa: esultare contro i tifosi avversari che sono anche i tuoi ex tifosi.
Grado 3 di esultanza irrispettosa: esultare contro i tifosi avversari che sono anche i tuoi ex tifosi facendoti tutto il campo di corsa e poi scivolando verso di loro a braccia larghe.
Stiamo parlando di una delle esultanze più iconiche della storia della Premier League e non è quindi questo il posto per ricostruirne la storia che c’è intorno. In seguito però Adebayor dirà che i tifosi dell’Arsenal avevano passato la partita a insultare lui e la sua famiglia.
3. Ole Gunnar Solskjaer
Lunghezza: 8
Eleganza: 7
Iconicità: 10
Naturalezza: 10
Questo è uno dei gol più importanti e memorabili segnati nella storia del calcio e quindi è automatico che l’esultanza scivolata che ne segue finisca in questo pezzo. Solskjaer però la esegue anche in maniera impeccabile: gambe ferme, braccia larghe, slancio lungo. Non banale in un momento così emozionante. A nobilitare il tutto la maglia larga stupenda del Manchester United che sembra gonfiarsi nella scivolata.
2. José Mourinho
Lunghezza: 6
Eleganza: 8
Iconicità: 10
Naturalezza: 0 (ma recitata come se fosse 10)
Fattori che complicavano quest’esultanza: 1) L’età di Mourinho; 2) Il fatto che fosse “freddo” in panchina; 3) il fatto che indossasse un vestito. Con quest’alto coefficiente di difficoltà, realizza comunque una delle più iconiche esultanze scivolate di sempre. Guardate quanto si piega all’indietro il suo busto, sembra un cellulare startac. Le dita alte verso il cielo, il grido pieno, totale. È l’immagine che dovrebbe finire su tutte le copertine dei videogiochi manageriali. Oppure no, ci sembrerebbe finta, troppo perfetta.
1. Didier Drogba
Lunghezza: 10
Eleganza: 9
Iconicità: 10
Naturalezza: 10
L’unico calciatore che si è avvicinato al livello di iconicità di Thierry Henry è Didier Drogba, che è anche tra i pochi attaccanti ad avvicinarsi ai suoi livelli di carisma. Quindi avere carisma è una prerogativa per fare una buona esultanza scivolata.
Drogba è noto per l’esultanza in cui agita le braccia come dando piccoli colpi d’ali, eppure è associabile all’esultanza scivolata quasi quanto Henry. I campi inglesi bagnati esaltavano le sue scivolate e guardate dopo questo incredibile gol all’Everton quanto riesce a scivolare. Drogba è anche quel tipo di giocatore che ti immagini lasciare i solchi quando scivola, e in effetti il prato al suo passaggio è ridotto come dopo l’attraversamento di un carro di buoi (dei tempi del Galatasaray circola una foto, probabilmente un fotomontaggio, in cui riesce a lasciare, misteriosamente, TRE righe sul prato). Questa è un’esultanza scivolata potente e precisa, che ci ricorda ovviamente l’importanza di un terreno bagnato, e di quanto venga tutto meglio dopo un gol segnato da 40 metri. Drogba ha anche alcune varianti più barocche. Tipo questa in cui fa il saluto militare scivolando, o quella in cui si fa il segno della croce scivolando, che è la mia preferita. La sua autorità in fatto di esultanze scivolate è così grande che sui social può permettersi di approvare quelle degli altri.
Certo, anche gli Dei possono cadere, e quindi anche Drogba può sbagliare un’esultanza scivolata. Ma guardate con quale classe e ironia riesce a recuperare.