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I migliori punti a ping pong del 2024
26 dic 2024
Dieci colpi che vi faranno venire voglia di giocare.
(articolo)
9 min
(copertina)
IMAGO / Kessler-Sportfotografie
(copertina) IMAGO / Kessler-Sportfotografie
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È stato un anno incredibilmente eccitante per seguire il tennis tavolo, di solito riservato alle attenzioni di praticanti chiusi in palestre polverose. Il torneo olimpico ha aiutato, inevitabilmente, perché il torneo olimpico aiuta sempre questo tipo di sport, ma anche perché questo torneo olimpico in particolare, quello cioè di Parigi 2024, è stato pieno di notizie, dal colpo di scena dell’eliminazione del numero uno al mondo Wang Chuqin già ai sedicesimi di finale al ritiro della leggenda Timo Boll (con tanto di commovente ovazione da parte di Parigi), dal simbolico selfie delle squadre sud e nord-coreane sul podio del doppio misto allo snake shot di Truls Moregardh, in finale contro Fan Zhendong: inevitabilmente - scusate lo spoiler - il colpo dell’anno (ne parleremo).

È stato un anno in cui, persino nelle sale italiane, è uscito un film sul ping pong (che, ci crediate o no, si chiama: Ping Pong - Il ritorno) e in cui contemporaneamente ne è stato annunciato un altro, dedicato a Marty Reisman, che uscirà a Natale del 2025. È prodotto dalla A24, interpretato da Timothée Chalamet e girato da Josh Safdie: una notizia che da sola basterebbe a svoltare l’anno di un appassionato di tennis tavolo, e che invece quest’anno è arrivata a mettere la glassa di cioccolato sulla Sacher.

Un po’ perché l’anno che verrà ci porterà tanti brutti colpi riprodotti sul grande schermo, un po’ perché quello che ci stiamo mettendo alle spalle ce ne ha dati tanti di bellissimi, ho pensato che ci fosse bisogno di una classifica come questa. Magari vi viene voglia di giocare.

NO LOOK

Colpire in no look comporta sempre il rischio di fare la figura dell’idiota, figuriamoci girandosi di spalle al tavolo e in un contesto prestigioso come i sedicesimi di finale del WTT Champions di Chongqing. La portoricana Adriana Diaz lo esegue alla perfezione, cioè senza nemmeno girarsi per controllare che sia entrato in campo, o che l’avversaria abbia miracolosamente recuperato, ed esultando ancora prima che lo faccia il pubblico. È una grande citazione al re di questo tipo di colpi, Jan Ove Waldner, che ne fece uno particolarmente celebre ai Giochi Olimpici di Atene del 2004; ma anche un piccolo insegnamento per chi lo pratica: mai scoprire il tavolo, come fa la coreana Suh Hyo Won, se non si è assolutamente sicuri di colpire un vincente.

IL PRIMO PUNTO DI MOREGARDH IN QUESTA CLASSIFICA

A proposito di Jan Ove Waldner: la parte finale della stagione di tennis tavolo è stata caratterizzata dal suo torneo a inviti, la Waldner Cup, in cui, come negli anni ’90 nel calcio, si sono sfidati l’Asia e il Resto del Mondo. Il contesto non era del tutto competitivo e siamo sul limite tra la partita e l’esibizione, ma questo colpo è talmente assurdo che riesce a entrare comunque in classifica. Tutto nasce dalla mitomania dello svedese Truls Moregardh, medaglia d’argento a Parigi, che, contro Kirill Gerassimenko, decide di citare se stesso con uno snake shot - un colpo in cui si inclina la racchetta verso l’alto per scavare la pallina e farla tornare nel proprio campo dopo il primo rimbalzo. La copia di Moregardh, che aveva fatto questo colpo nella finale olimpica contro Fan Zhendong vincendo il punto, è però troppo manierista: la parabola è lenta e prevedibile, e Gerassimenko ha tutto il tempo per capire il rimbalzo e schiacciare in faccia al suo avversario. Sarebbe punto senza appello in tutti gli universi possibili tranne questo in cui Moregardh è in stato di grazia. Lo svedese si lancia sui cartelloni pubblicitari e riesce a rimandare la pallina di nuovo nel campo avversario, ormai sguarnito. In panchina c’è lo stesso Jan Ove Waldner, detto “Mozart”, che esulta alzando le braccia al cielo. Nemmeno nei sogni fatti con la febbre a quaranta, il piccolo Moregardh sarebbe riuscito a immaginare una scena simile.

IL SECONDO PUNTO DI MOREGARDH IN QUESTA CLASSIFICA, QUELLO CHE VI ASPETTAVATE

A questo punto vale la pena subito mostrarvi l’originale che, come detto, per contesto competitivo, importanza del momento e forza dell’avversario è senza dubbio il colpo del 2024 (ve lo metto qui, al terzultimo posto, perché le classifiche sono un inganno di chi scrive e mi dispiace se ancora non l’avevate ancora capito). Moregardh ha perso questa finale, anche in maniera piuttosto netta, eppure questo singolo colpo, in Svezia, gli ha portato spot televisivi, challenge pubblicitari, interviste. Un colpo iconico che forse verrà ricordato anche di più della finale stessa, come quella foto di Muhammad Alì.

Se l’importanza di una finale olimpica non va spiegata, forse invece va aggiunta qualche parola sullo spessore sportivo di Fan Zhendong. Il campione cinese, a Parigi, ha vinto la sua seconda medaglia d’oro olimpica consecutiva in singolo, ed è uno dei SEI giocatori della storia ad aver completato il cosiddetto career grand slam, cioè la vittoria dei Mondiali, della Coppa del Mondo e della medaglia d’oro in singolo nello stesso anno. Tra gli altri che possono vantare questo record il già citato Jan Ove Waldner e Ma Long, da molti considerato il GOAT del tennis tavolo. Portarlo a sdraiarsi sul tavolo come un dilettante qualsiasi, farlo sorridere nel bel mezzo di una finale olimpica, insomma, non è una cosa da poco.

HARIMOTO D’ACCIAIO

Tomokazu Harimoto è il secondo giocatore, tra i primi 100 in classifica, ad aver giocato più partite nel 2024. Sarebbe già un dato eccezionale di per sé ma lo è ancora di più per Harimoto, che si contraddistingue per uno stile fatto di intensità e durezza mentale. L’apice del suo anno, probabilmente, è stato raggiunto nelle semifinali delle Finals di Fukuoka contro l’astro nascente del ping pong cinese, Lin Shidong, un altro di quei giocatori che aspira a trasformarsi in un muro e che in patria viene chiamato “piccola pietra”. Ne è uscita una partita semplicemente incredibile, forse la più bella del 2024, che Harimoto è riuscito a vincere al settimo set dopo aver perso i primi due. Sul tre pari la partita ha preso fuoco e i due sono arrivati a giocarsi l’accesso alla finale ai vantaggi, all’inizio dei quali è avvenuto questo scambio. Uno spettacolo di maestria tecnica e di brutalità che è raro vedere persino a questi livelli.

L’EPOPEA DEI FRATELLI LEBRUN

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Quella dei fratelli Lebrun è una delle storie più affascinanti della scena attuale del tennis tavolo, e forse non solo del tennis tavolo. Due fratelli, entrambi nelle prime venti posizioni del ranking, quasi identici tra di loro ma con un gioco piuttosto diverso a partire dall’impugnatura della racchetta: occidentale, o shakehand, per Alexis; a penna, come i vecchi campioni cinesi, per Felix. I due giocano spesso il doppio insieme, mentre è più raro vederli uno contro l’altro come successo nel WTT Champions di Montpellier, che tra l’altro è la città dove sono nati entrambi. In questo scambio lo scontro di stili arriva allo zenit: Felix attacca all’arma bianca, Alexis difende disperatamente.

NEL FRATTEMPO, IN CINA

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In Corea del Sud si dice che è più difficile entrare nella Nazionale olimpica di tiro con l’arco che non vincere una medaglia d’oro, e immagino che lo stesso si dica in Cina con il tennis tavolo. Xu Xin ha quasi 35 anni, ha vinto una lista interminabile di competizioni continentali e internazionali, eppure la competizione interna alla Nazionale cinese è talmente alta da non essere mai riuscito a partecipare al torneo olimpico in singolo (mentre ha vinto due medaglie d’oro nel torneo a squadre, e una d’argento nel doppio misto). Per vederlo all’opera, quindi, bisogna addentrarsi nella giungla dei tornei nazionali cinesi da cui, qualche giorno fa, è uscito questo colpo semplicemente sensazionale. Un drop shot tagliato con impugnatura a penna e piroetta finale che fa onore al suo incredibile soprannome: the cloudwalker.

L’ARTE DELLA DIFESA

Una delle grandi notizie delle Finals di Fukuoka, almeno in Giappone, è stata la vittoria nel doppio femminile della coppia giapponese Hashimoto-Sato. Non solo perché è arrivata contro una coppia cinese, con tutte le implicazioni politiche che potete immaginare, ma anche e soprattutto per il loro stile, quasi esclusivamente difensivo. I difensori nel tennis tavolo sono infatti sempre più rari. Devono giocare più lontano dal tavolo, scoprendo il fianco ai drop shot, e il loro gioco di taglio (chop) non può essere di fatto convertito in vincenti. La scommessa, piuttosto rischiosa, è che l’avversario, estenuato, prima o poi sbagli. È un gioco tecnicamente complicato ma che, quando riesce, produce un appagamento estetico quasi ipnotico. Metto questo punto ma andrebbe vista tutta la partita: Hashimoto e Sato si muovono avanti indietro come onde, una risacca continua che trasforma la violenza dei colpi delle cinesi in delicatezza. “Questa è l’arte del tennis tavolo”, ha scritto un commentatore sotto questo video ed è difficile dargli torto.

SIMON GAUZY, MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Non è esagerato dire che si potrebbe fare una classifica solo con colpi di Simon Gauzy, che qualcuno su YouTube ha soprannominato “il Ronaldinho del tennis tavolo”. La federazione mondiale di tennis tavolo già ad aprile si era sentita in dovere di fare una compilation dei suoi “migliori colpi del 2024 (per adesso)” e solo questa partita al WTT Champions di Macao contro Liang Jingkun, che si è tenuta a settembre, ne contiene almeno tre che sarebbero potuti rientrare tra i migliori dell’anno.

Questo, in particolare, arriva dopo uno scambio di QUATTRO top di dritto consecutivi fatti passare intorno alla rete anziché sopra, un colpo che di solito è raro anche se capita una volta sola in partita. La diagonale dello scambio a un certo punto diventa talmente stretta che si ha l’impressione che i due possano iniziare a utilizzare il tavolo “al contrario”, cioè fronteggiandosi sul lato lungo anziché su quello corto. Un momento paradossale, se si pensa che entrambi hanno scoperto tutto il tavolo, e da cui, nonostante questo, non sembrano poter uscire. Nel tennis tavolo sono frequenti questi momenti di ipnosi in cui la ripetitività del gioco sembra impossessarsi dei giocatori, anche al di là dell’utilità tattica. Ci pensa Gauzy, alla fine, a spezzare questo strano incantesimo: il francese ruota il corpo, apre il gomito e poi chiude il punto con un top di rovescio che rimbalza sul campo avversario come un sasso piatto sul pelo dell’acqua. La faccia da Joker di Jingkun dopo questo punto dice tutto.

WAT

A proposito di facce: adesso che sapete chi è Simon Gauzy forse volete vedere il colpo che gli ha fatto fare questa.

MIMICA DEL CORPO

Il 2024 dello svedese Anton Kallberg poteva dirsi già felicemente concluso ad agosto quando, nel torneo olimpico a squadre, ha battuto il già citato Tomukazu Harimoto nella partita decisiva della semifinale contro il Giappone, che la Svezia, grazie alla sua vittoria, è riuscita a rimontare da 0-2 a 3-2. Kallberg ha vinto per 11-9 nel quinto set, assicurando alla Svezia la prima medaglia olimpica a squadre nel tennis tavolo della sua storia, e nonostante tutto questo il suo 2024 verrà ricordato per un punto molto meno importante segnato mesi dopo: questo.

Ci sono varie ragioni per cui questo punto merita a stare in cima a tutte le classifiche dei migliori del 2024, non ultimo quello che è un match point, con tutto ciò che ne consegue. Il più evidente rimane però inevitabilmente anche il più importante. La racchetta che passa di mano all’ultimo secondo mentre l’altra suggerisce una schiacciata, il tutto per nascondere una palla corta. Un’idea talmente barocca, così difficile da realizzare da rompere il confine apparentemente rigido tra razionalità e istinto. È davvero possibile pensare un colpo come questo?

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